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Kingdom Come Deliverance 2: la recensione del gioco di ruolo storicamente accurato di Warhorse Studios

Più che un videogioco è una macchina del tempo che viaggia tra il passato dell'umanità e il futuro dei GDR: scopriamo Kingdom Come Deliverance II.

RECENSIONE di Francesco Serino   —   03/02/2025
Kingdom Come Deliverance II
Kingdom Come: Deliverance II
Kingdom Come: Deliverance II
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Per scrivere la recensione di Kingdom Come Deliverance II non è bastato giocarlo, né portarlo a termine. Per capire l'essenza di questa opera è stato necessario assaporarlo lentamente, molto lentamente. Consapevoli di questo, Warhorse Studios ha fatto in modo che ricevessimo il codice con larghissime anticipo, permettendoci di giocare per un intero mese prima di arrivare alla stesura di questo articolo.

Non si poteva fare altrimenti, questo è un GDR nel quale se non giochi effettivamente di ruolo, le cose tendono a farsi decisamente difficili. Ma non difficili come nel primo sperimentale capitolo, bellissimo quanto si vuole, ma altrettanto rudimentale, visto che in questo seguito il livello di pulizia è di quelli che non ti aspetteresti e ogni meccanica è stata rifinita con cura e precisione. Il risultato è un gioco di ruolo a sfondo storico, per quanto romanzato, di una profondità che pensavo oramai perduta tra i ricordi della Bethesda dei tempi migliori e con una capacità di assorbirti nel suo mondo che vale quasi un viaggio nel tempo. KCDII lo puoi finire in una cinquantina di ore, ma se vuoi trarne il meglio devi essere pronto a immergerti completamente nel suo mondo, e nelle sue meccaniche.

Inconsapevoli eroi

La formula di Kingdom Come Deliverance II è più o meno la stessa del predecessore: un'avventura epica, il più possibile realistica, nel quale è innestato un convincente simulatore di vita medievale. Questo non significa vivere come contadini: il nostro personaggio ha comunque una missione da compiere ma la struttura narrativa è costruita per fare in modo che in diverse occasioni il ritmo rallenti, lasciandoci liberi di vivere il nostro giorno boemo. L'eroe di turno è sempre lo stesso Henry da Skalig del gioco precedente, del resto Kingdom Come Deliverance II inizia esattamente dove finiva il primo.

Mutt è un cane molto docile, ma se non gli presterete le giuste attenzioni potrebbe scappare e non tornare per un po', lo stesso accade quando resterà ferito
Mutt è un cane molto docile, ma se non gli presterete le giuste attenzioni potrebbe scappare e non tornare per un po', lo stesso accade quando resterà ferito

Al seguito di Sir Hans Capone per consegnare la lettera in grado di cambiare i rapporti di forza nella diatriba tra Venceslao e il suo fratellastro Sigismondo, Henry finisce presto ferito quasi mortalmente e, più o meno insieme al suo nobile compagno, è costretto a rimettersi in piedi e a rifarsi il nome in una regione straniera, aspettando che torni il destinatario del messaggio nonché signore della fortezza che domina l'area. Anche se poi, piccolo spoiler, le cose si complicheranno ulteriormente. Se non avete giocato al primo non temete, questo seguito si premurerà di darvi tutte le informazioni necessarie per permettervi di capire tanto il vostro ruolo, quanto la vostra missione. Chi ha giocato il predecessore naturalmente sarà avvantaggiato in diversi modi, inoltre certi eventi avranno un impatto emotivo maggiore se avrete vissuto in prima persona gli accadimenti passati. Ma sì, è possibile giocare KCDII anche senza aver mai visto il capostipite. Quel che non è possibile fare è utilizzare i vecchi salvataggi, ma durante l'introduzione alcune domande permetteranno a questo seguito di rispettare le scelte fatte durante la prima avventura di Henry.

Docili colline Boeme

Malgrado la ferita subita, Henry non è lo stesso del primo gioco, dove iniziava praticamente da zero tanto da non saper nemmeno leggere. Quello che interpreteremo è ora un uomo molto più maturo, addestrato al combattimento, e questo renderà le prime ore con Kingdom Come Deliverance II molto più amichevoli. A rendere la progressione del gioco più morbida e comprensibile sono anche tutte le migliorie applicate ai sistemi di gioco, a partire dal combattimento. Quello di Kingdom Come Deliverance è davvero difficile da realizzare bene perché cerca di essere realistico, scegliendo la visuale più difficile per lo scopo: la prima persona.

Le missioni di Kingdom Come Deliverance II prendono spesso pieghe inaspettate. La sensazione è che tutto possa andare malissimo e in ogni momento
Le missioni di Kingdom Come Deliverance II prendono spesso pieghe inaspettate. La sensazione è che tutto possa andare malissimo e in ogni momento

Rispetto al primo capitolo sono stati eliminati gli ostacoli visivi degli elmi e ridotti quelli imposti dagli scudi che adesso Henry sembra tenere leggermente più in basso proprio per permetterci di osservare meglio gli avversari. Sono anche la risposta ai comandi e il feedback dei colpi a fare un'enorme differenza, anche se non sempre questi ultimi verranno registrati con precisione. I limiti si intravedono soprattutto quando la battaglia coinvolge tantissimi personaggi, ma per un combattimento in prima persona di questo livello il risultato è encomiabile. Ci mette il suo l'IA dei nemici, che prima caricava a testa bassa anche in gruppo, mentre ora è più propensa ad accerchiare l'obiettivo, permettendo al giocatore di reagire strategicamente al pericolo.

Faccia a faccia

Il posizionamento dell'arma è ancora una volta il punto nevralgico del sistema di combattimento di Kingdom Come Deliverance. Le spade possono essere puntate in alto in basso, a destra e sinistra, altre armi presentano schemi diversi; se un colpo viene dall'alto è lì che vorrete ritrovarvi con la lama durante la parata. Stessa cosa al contrario: se il nemico sta tenendo la lama verso sinistra, è colpendolo a destra che riuscirete più facilmente a coglierlo impreparato. Se vi avvicinate troppo, ci sarà un controllo delle abilità e a seconda del risultato i duellanti potranno sferrare colpi di scudo, con l'elsa o iniziare una prova di forza lama contro lama. In questi casi bisogna colpire nel momento giusto e come sempre parare quando comparirà il simbolo dello scudo. Questo può essere verde, segnalando un colpo che è possibile parare o rosso, in questo caso l'unico modo per non essere feriti è schivare.

Il combattimento in questo seguito è molto più intuitivo e divertente che in precedenza grazie a una maggiore reattività nei comandi e una migliore IA dei nemici, ma non solo
Il combattimento in questo seguito è molto più intuitivo e divertente che in precedenza grazie a una maggiore reattività nei comandi e una migliore IA dei nemici, ma non solo

La fatica ha un ruolo fondamentale, un combattimento che si protrae troppo a lungo è anche una prova di fiato. Ma come si stancherà Henry, lo faranno i suoi avversari che combatteranno sempre più lentamente, mostrando il loro deperimento anche nella postura. Se le cose si mettono male, potrebbero anche provare a scappare o a chiedere perdono, ma attenti a concederglielo: se in alcuni casi la vostra bontà d'animo può portare a delle soluzioni interessanti, in altri la resa nemica potrebbe nascondere un inganno.

Tutto è più intuitivo, ma questo era e rimane un gioco dove un colpo di spada ben piazzato in più può fare la differenza tra la vita e la morte e la regola vale sia per i personaggi secondari che per il nostro Henry.

Allenamenti

Nelle prime ore, complice l'inesperienza del personaggio e del giocatore, gli scontri non saranno molto fluidi; a mano a mano che vi allenerete con l'arma scelta e imparerete anche nuove tecniche, le cose cambieranno radicalmente. Sgomitate, parate e risposte, veri e propri contrattacchi che trasformano un momento di debolezza in un'epica rivalsa. Il tutto faccia a faccia con il proprio nemico, i suoi occhi spavaldi che speri vedere sempre più nervosi. Eccezionale. Spade, armi lunghe, archi, balestre, persino rudimentali schioppi, necessiteranno di tempo e dedizione per essere manovrati al meglio. Il mio Henry si è subito specializzato nella spada corta, combatte soprattutto con una mano libera ma nelle situazioni più pericolose porta anche lo scudo; per una serie di eventi si è ritrovato sfidato a un duello che prevedeva, tra le altre cose, uno scontro con armi lunghe come lance e bastoni. Accettando la sfida, ho iniziato a frequentare un maestro vicino la Locanda del Diavolo per allenarmi nell'uso di questa tipologia di armi.

Mutt può essere addestrato anche per recuperare la selvaggina
Mutt può essere addestrato anche per recuperare la selvaggina

Quello è stato un momento di gioco che ricordo ancora oggi con grande piacere perché nasce da un'esigenza inattesa e che mi ha colto totalmente impreparato, portandomi a frequentare questa sorta di palestra all'aria aperta esattamente come avrei fatto nella realtà: sveglia, colazione, allenamento e visto che alla fine Henry non era messo poi benissimo, una lavata e qualche lavoretto poco rischioso fino all'imbrunire. Se avete soldi da spendere (io in quel momento non ne avevo poi tanti) potete comunque velocizzare il processo di apprendimento in un'abilità pagando maestri specializzati, o leggendo costosi libri sull'argomento. Ma parliamoci chiaro: niente può sostituire l'esperienza sul campo.

Più lo fai...

Ogni abilità migliora a mano a mano che viene utilizzata: per esempio, più utilizzerete l'arco e più diventerete bravi e questo vuol dire un braccio progressivamente più fermo, più resistenza con la corda in tensione, ricarica più veloce e frecce di conseguenza più pericolose. In più, salendo di livello con un'abilità, potrete spendere dei punti per sbloccare delle doti che vi forniranno ulteriori attitudini e bonus.

Da alcune finestre sarà possibile affacciarsi per apprezzare al meglio il panorama
Da alcune finestre sarà possibile affacciarsi per apprezzare al meglio il panorama

Siete abituati a dormire all'addiaccio? Potrete fare in modo che Henry riposi molto meglio sotto le stelle, invece che al sicuro in una camera. Se avrete stretto un forte legame con il vostro cane, aumentando l'abilità cinofila, potrete fare in modo che lui dorma accanto a voi per tenervi al caldo, migliorando ulteriormente la vostra permanenza nei boschi con dei risvegli migliori. Le abilità sono divise in fisiche e mentali (forza, agilità, dialogo e così via) e legate a determinati campi come il taccheggio e la furtività, l'artigianato e l'alchimia: oltre quelle dedicate alle diverse tipologie di armi ne troverete anche alcune decisamente atipiche, come la resistenza all'alcol che vi permetterà di trasformare la birra in una pozione straordinaria e di superare indenni alcuni eventi della storia.

Il riposo del guerriero

In Kingdom Come Deliverance II è necessario mangiare e dormire, ma Henry non è un bambino quindi ci vorrà del tempo prima di svenire dal sonno o per iniziare a sentire davvero i morsi della fame. Le richieste fisiche del protagonista sono volutamente lasche, in linea generale molto ben bilanciate: fanno sentire la loro presenza, eppure non diventano mai tediose. Nella prima metà di gioco i fabbisogni di Henry saranno un'ulteriore preoccupazione, ma proseguendo nell'avventura, con le giuste abilità, inizierete a vederle più come un modo per potenziare il personaggio, magari in vista di una particolare missione, che un momento di debolezza.

Nel gioco è presente un photomode rudimentale che consente semplicemente di collocare la telecamera in giro, senza aggiungere filtri né possibilità di cambiare la postura del personaggio
Nel gioco è presente un photomode rudimentale che consente semplicemente di collocare la telecamera in giro, senza aggiungere filtri né possibilità di cambiare la postura del personaggio

Non dimenticatevi che qui la notte è notte davvero, e se la luna non è presente, scoprirete che il buio è pesto, quindi a meno che non abbiate qualcosa di particolare da fare la cosa migliore è trovare un luogo sicuro e dormire fino all'alba. Gironzolando di notte è anche più facile cadere vittima di qualche agguato e, se non avrete investito nelle vostre doti di cavallerizzi e in un cavallo più coraggioso o meglio bardato, è un attimo finire disarcionati. Non potrete sempre affidarvi alle pozioni, che tra l'altro costano e sono laboriose da creare in proprio, a un certo punto dovrete fermarvi, riprendere fiato, fare un bagno, curare le ferite profonde che non avrete potuto bendare e più semplicemente dormire.

L'abito non fa il monaco

Per quanto raro, in questo gioco è possibile svenire: può accadere per il sonno, se si corre per troppo tempo senza mai riprendere fiato, a seguito di una bella ubriacatura da taverna che a volte ci vedrà risvegliare in un luogo diverso da quello nel quale siamo stramazzati a terra. Il pericolo in questi casi è che mentre siamo lì a terra, passi un malintenzionato che alleggerisca il nostro inventario; anche per questo il gioco ci permette di scegliere quanti Groschen (la valuta della Boemia del tempo) portarci dietro. La bellezza di Kingdom Come Deliverance II, una delle caratteristiche che lo rendono così unico, è dare importanza a cose che nei giochi solitamente hanno poco peso, come per esempio la qualità e lo stato del nostro vestiario che cambierà radicalmente il modo in cui verremo percepiti dalle altre persone.

Che soddisfazione sfoggiare un'armatura di qualità, ben nascosta sotto le mantelle migliori, e vedere gli abitanti reagire di conseguenza permettendoci così di essere più incisivi durante i dialoghi
Che soddisfazione sfoggiare un'armatura di qualità, ben nascosta sotto le mantelle migliori, e vedere gli abitanti reagire di conseguenza permettendoci così di essere più incisivi durante i dialoghi

Alcuni indumenti aumentano il carisma, altri lo diminuiscono, ma potrebbero rivelarsi più utili in certi ambienti. Ogni arma e armatura come ogni vestito è disponibile, eccetto alcune eccezioni, in tre diversi livelli di qualità che influiranno anche sul loro aspetto: una giubba di terza scelta presenterà diversi difetti, al contrario la prima e più costosa scelta presenterà caratteristiche migliori e sarà lavorata alla perfezione. L'equipaggiamento può naturalmente logorarsi, sporcarsi di sangue o per il normale utilizzo, e tutto questo verrà mostrato in tempo reale sui modelli dei personaggi e porterà l'IA a reagire diversamente alla nostra presenza. A volte sarà soltanto un commento sdegnato, altre questa superficiale diffidenza potrebbe precluderci alcune scelte nel dialogo, portare a prezzi più alti da parte dei mercanti o a un'insormontabile reticenza nell'offrirci una camera per dormire.

A bello!

L'abito più costoso o l'armatura più impenetrabile non sono però sempre la risposta giusta: non tutti amano parlare con un nobile o un altolocato e c'è chi preferisce interagire con persone meno appariscenti. Per quel che riguarda le armature, bisogna fare i conti con la forza di Henry e con i malus che queste possono portare: meno velocità negli spostamenti, meno capacità di carico, movimenti rumorosi e così via. Gli abiti e le armature sono tanto importanti che il menù del personaggio permette di creare tre stili diversi e richiamarli in ogni momento (ma non durante il combattimento), in modo da non consumare i vestiti più costosi mentre per esempio stiamo lavorando il ferro, o più semplicemente perché non adatti alla situazione.

Il cast di personaggi è di primo livello e ognuno ha una sua voce nel codex che si premurerà di fornirvi tutti i dettagli necessari per iniziare la vostra ricerca
Il cast di personaggi è di primo livello e ognuno ha una sua voce nel codex che si premurerà di fornirvi tutti i dettagli necessari per iniziare la vostra ricerca

Nonostante l'approccio realistico, Kingdom Come Deliverance II non ha paura di sporcarsi con elementi più strettamente videoludici: le pozioni sono molto importanti, i loro effetti sono vagamente sovrannaturali, ed è possibile affidarsi senza problemi ai viaggi veloci che ci trasporteranno tra gli snodi più importanti in men che non si dica. Non si tratta però di un teletrasporto: durante il viaggio passa il tempo passa con tutto quel che ne consegue, inoltre è possibile imbattersi in opportunità e imprevisti esattamente come avverrebbe viaggiando normalmente e con il pieno controllo del personaggio.

Salvami!

Il mondo di Kingdom Come Deliverance II è estremamente dinamico e viaggiando ci si può trovare davanti ad eventi generati casualmente dalle interazioni organiche tra le IA (per esempio un soldato cumano che aiuta una donna aggredita dai lupi), o incontrare personaggi che a prima vista sembreranno di poca importanza, ma che invece potrebbero anche riservare grosse sorprese, come vere e proprie missioni che mai ti saresti aspettato di ritrovare lì, in mezzo al nulla. Soldati a cui salta inspiegabilmente la mosca al naso, una fila di dodici mele che rotola da una collina, lupi in procinto di divorare un gregge di pecore, una carovana di mercanti che si sposta verso la città successiva, gli esattori di imposte che ciclicamente fanno il giro di tutto il regno, guardiacaccia che perlustrano i boschi a loro assegnati e in constante lotta con i bracconieri. Una giornata all'interno di Kingdom Come Deliverance II può riservare parecchie sorprese, positive e negative, e a rendere queste avventure ancora più emozionanti ci penserà il peculiare e coraggioso sistema di salvataggio. Dovete staccare urgentemente? Nessun problema, entrate nel menù e scegliete salva ed esci; quanto tornerete vi ritroverete esattamente dove avrete lasciato.

Nemmeno il fast travel può assicurarvi che tutto vada bene
Nemmeno il fast travel può assicurarvi che tutto vada bene

È durante il gioco che le cose funzioneranno in modo leggermente diverso: niente salvataggi manuali né quicksave, per sentirvi al sicuro dovrete necessariamente bere una pozione del salvataggio acquistata o preparata in precedenza. Se è da troppo tempo che andate in giro, buttatene giù una; se vi sentite in pericolo, buttatene già una; se pensate che a breve accadrà qualcosa di importante, buttatene già una. Naturalmente all'inizio ne avrete poche, quindi sarà necessario utilizzarle con parsimonia; a mano a mano che aumenterà il vostro potere economico o la vostra bravura nell'alchimia, il sistema non sarà più d'intoppo continuando però a garantire peso alle scelte che faremo lungo il percorso. Duro ma non troppo: il gioco mantiene in memoria diversi salvataggi permettendo anche di ripercorrere certi eventi, ma l'ultimo e più recente sarà sempre e solo uno. Dopo certi dialoghi, o in certi passaggi, sono presenti anche degli autosave decisamente utili per evitare che il sistema diventi antipatico.

Acciaio e martello

Anche le pozioni sono disponibili in diverse qualità: una pozione di salvataggio debole salva e basta, mentre una più potente vi permetterà anche di riguadagnare energia. Migliorando l'abilità nell'alchimia, utilizzando erbe fresche e scoprendo ricette segrete, è possibile creare composti sempre più potenti o comunque in numero maggiore. Se i tavoli alchemici non fanno per voi, potrete sempre acquistarle ma dovrete premurarvi di avere abbastanza denaro. In linea di massima, svolgendo missioni e andando avanti nella trama si guadagna abbastanza per non soffrire mai davvero la fame, inoltre è possibile imbattersi in situazioni che possono rivelarsi anche piuttosto lucrative.

Lavorare nelle forge è rilassante e remunerativo, inoltre vi aiuterà a tenere sempre in regola la vostra armeria
Lavorare nelle forge è rilassante e remunerativo, inoltre vi aiuterà a tenere sempre in regola la vostra armeria

Svolgere dei lavori, lasciarsi assorbire dalla vita quotidiana boema, non è quindi obbligatorio se non all'inizio quando saremo costretti a ripartire praticamente da zero. Arrotondare però è molto utile, in primis perché lavorare fa crescere le abilità, e poi perché è solo così che riuscirete a permettervi le armature e le armi migliori, un cavallo ben bardato e che non si spaventa al primo pericolo, o più semplicemente a permettervi di avere una stanza fissa nella migliore locanda di Kuttenberg. Soldi se ne possono fare distillando e vendendo pozioni, cacciando o svolgendo lo stesso mestiere del padre di Henry, ovvero il fabbro. L'alchimia era già presente nel gioco precedente, e qui è molto più veloce da utilizzare, mentre la forgia interattiva è una novità introdotta proprio con questo seguito. Per forgiare cose semplici, come i ferri da cavallo, basta avere una manciata di metallo di scarsa qualità: prima lo si fa scaldare nella fornace in modo uniforme, ma attenzione a non esagerare, e poi si mette il pezzo sull'incudine dove dovremo iniziare a battere col martello con buona cadenza e sufficiente forza. Migliore sarà il movimento e più il martello, battendo, provocherà scintille, facendo fischiettare Henry.

È necessario stare attenti a non battere troppo sullo stesso punto, e di girare il pezzo di metallo lavorato in modo da lavorare su entrambi i suoi lati. Se nel mentre il pezzo si raffredda, va riscaldato nuovamente nella fornace. Un ferro di cavallo si fa in due minuti di gioco, per farvi capire. Per creare armi migliori dovrete trovarne o acquistarne i progetti e, successivamente, i materiali necessari. Quella del fabbro è un'attiva che può rivelarsi molto remunerativa, anche solo per i soldi risparmiati in armi, inoltre è decisamente rilassante specialmente mentre fuori piove e la vita simulata di Kingdom Come Deliverance II continua a scorrere diligentemente tra la bruma delle valli circostanti.

Boemia tascabile

Il mondo proposto da Kingdom Come Deliverance è composto essenzialmente da due grandi aree su cui sono disseminate foreste, pascoli, villaggi, fortezze, castelli. Ogni area è un micromondo dove gli abitanti vivono le loro vite digitali con diligente precisione: li vedrete discutere degli ultimi accadimenti, ciondolare ubriachi la sera verso casa, correre via insanguinati dopo una rissa, si avvicinano persino a giudicare le nostre mosse mente giocheremo a dadi; si preoccuperanno se ci vedranno feriti, e noi potremo decidere in che modo rispondere, correranno a vedere dove andremo se gironzoleremo per le loro case e ci intimeranno di uscire se ficcanaseremo dove non dovremmo. È una IA avanzata che manda avanti un ecosistema con i suoi trucchi certo, come del resto li utilizzano tutti, ma oltremodo credibile e che permette di interagire spesso con gratificante creatività.

Il primo Kingdom Come Deliverance esattamente questo seguito mi ricordano quella meraviglia di Iron Lord, oscuro gioco che Ubisoft sviluppo' su Commodore Amiga
Il primo Kingdom Come Deliverance esattamente questo seguito mi ricordano quella meraviglia di Iron Lord, oscuro gioco che Ubisoft sviluppo' su Commodore Amiga

Come il precedente, più del precedente, Kingdom Come Deliverance II è un gioco spiazzante, in primis grazie alle sue missioni che no, non sono come quelle a cui solitamente siamo abituati. Sono tante, diversissime tra loro, sempre risolvibili in una varietà di modi, a volte prendono direzioni inaspettate, altre finiscono in lunghissime bevute che possono mettere fuori gioco Henry per due giorni. Ogni esempio vi rovinerebbe una sorpresa che è giusto sperimentiate voi stessi. Qui però emerge quello che potrebbe essere il difetto maggiore di Kingdom Come Deliverance II: ci è concessa talmente tanta libertà nell'affrontare certe situazioni che alcune missioni faticheranno a starci dietro. In altri casi il gioco risponde alle nostre azioni incredibilmente bene, anche con delle sfumature innovative, ma non sempre le cose funzionano a dovere e qualche "trigger" si perde per strada. Questo non a mai portato a impedirci di chiudere una quest, solo a conclusioni che non si incastrano alla perfezione con la sequenza di scelte e avvenimenti che ci hanno portato fino a quel punto. Molti di questi verranno sicuramente risolti, altri non so. Kingdom Come Deliverance II presenta diverse scelte durante l'avventura, alcune di poco conto e altre molto più importanti di cui potremo vedere gli effetti sia a medio che a lungo termine. Il finale in fondo è soltanto uno, ma con una gustosa sorpresa che giudicherà il nostro operato fino ai titoli di coda.

Groschen e birra

Se non fosse per le piccole irregolarità lungo il percorso di certe quest, Kingdom Come Deliverance II sarebbe davvero un gioco senza paragoni. Per me è estremamente importante che un gioco non abbia eguali, e quello Warhorse Studios non ne ha, non esistono esperienze simili, figuriamoci GDR grandi e grossi e ben pensati come questo. E poi la scrittura: il fantasy è un genere fondamentale, ma che bello per una volta non sentir parlare ogni tre per due di draghi e fate, altroquando e piani dimensionali. In Kingdom Come Deliverance II la risposta più d'effetto, quella che sparerebbe l'attore americano guardando in camera, non funziona quasi mai e potrebbe portarvi anche a guai inaspettati. I nobili vanno trattati con i guanti, a meno che non si sia in una chiara posizione di forza. Bisogna stare attenti: anche se le inimicizie con alcuni personaggi diminuiscono nel tempo, la percezione nei nostri confronti di un intero villaggio è più difficile da cambiare.

Chi ben comincia...
Chi ben comincia...

Se la vostra reputazione dovesse precipitare, potrete anche andare dal prete e pagare per espiare i vostri peccati, preparatevi però a sborsare un bel po' di Groschen perché il Vaticano non va avanti mica con le sole preghiere. C'è anche spazio per qualche mistero dal piglio sovrannaturale, ma sono eccezioni in una normalità storica che per alcuni potrebbe anche essere limitante. Di caverne ne troverete diverse, ma non è in Kingdom Come che troverete articolati dungeon pieni di creature fantastiche, al loro posto però troverete castelli da difendere insieme ad altri cinquanta uomini, drammatici duelli in prima persona all'apice di battaglie campali mai viste prima in un videogioco del genere. Non è poco.

Kutna Hora e dintorni

La Boemia digitale di Kingdom Come è impeccabile, meravigliosa, riprodotta con un amore raro, profondo, tangibile. Mentre nella prima parte del gioco geograficamente parlando gli artisti si sono presi alcune concessioni, nella seconda l'accuratezza nella ricostruzione di villaggi, città, forti e castelli è pressoché totale. Ogni volta che visitavo un nuovo castello, dopo aver letto le interessantissime voci nel codex che vengono sbloccate a mano a mano, andavo subito a vederne lo stato attuale in rete: alcuni sono in piedi ancora oggi ed è anche possibile visitarli piuttosto facilmente.

La taverna è sempre il luogo migliore per iniziare a cercare qualcosa
La taverna è sempre il luogo migliore per iniziare a cercare qualcosa

La città più grande di Kingdom Come Deliverance II è Kutna Hora, anch'essa riprodotta partendo dalla forma attuale e ripercorrendone la storia attraverso documenti ufficiali. Avendola visitata personalmente nella realtà, gironzolare per la versione ricreata nel gioco è stato ancora più emozionante perché ne riconoscevo persino alcuni vicoli secondari, oltre che I luoghi più importanti come l'immensa cattedrale e l'antica locanda ancora in attività e che nel gioco ospita i bagni della città. Paradossalmente ricordo più persone in strada nella Kutna Hora videoludica, rispetto a quella reale dove ai cavalli, come ovunque, nel frattempo hanno preferito berline europee.

Forma e sostanza

Graficamente il gioco è bello, oramai oltre certi livelli è facile sfiorare il fotorealismo e qui non si fa eccezione. Ci sono dei momenti nei quali fai davvero fatica a credere che davanti hai un videogioco che sta girando in tempo reale, in altre situazioni dove il muretto fatto peggio è più vicino e l'illuminazione non funziona altrettanto bene si notano invece di più le scorciatoie prese.

La normalità nei videogiochi è un elemento straordinario
La normalità nei videogiochi è un elemento straordinario

Tecnicamente non entrerà nel Guinness, ma in cambio potrete per esempio camminare attraverso le migliori foreste della vostra carriera videoludica, mica è poco. Perché la vera forza dal punto di vista stilistico è proprio il modo in cui riproduce la normalità, di un avvallamento prima di una ruscello per esempio, dell'albero più alto che sovrasta gli altri, di una croce in pietra leggermente sprofondata su un lato di una collina di terra nera. È questo che troverete ad aspettarvi e, vi assicuro, è bellissimo come è bellissimo il mondo a portata di mano fuori dalla vostra finestra.

Cosa hai detto?

Se c'è una cosa che proprio non mi è piaciuta è la totale assenza di opzioni audio: niente livelli separati per musica, effetti sonori e voci, che tra l'altro tendono a scomparire appena non si rivolge più lo sguardo all'interlocutore, niente preset per home theater, casse o cuffie. Peccato perché effetti sonori e musiche, soprattutto quest'ultime sono davvero di altissimo livello. Una grandissima colonna sonora vi aspetta mentre cavalcate verso l'orizzonte e la prossima avventura, o mentre incrociate le armi contro un soldato che vi ha appena scoperto ad avvelenare le razioni del campo. Dispiace anche vedere un solo livello di difficoltà disponibile.

I menù di gioco non sono poi molto diversi da quelli del predecessore. Sono generalmente comodi, ma che difficile comparare gli oggetti tra loro!
I menù di gioco non sono poi molto diversi da quelli del predecessore. Sono generalmente comodi, ma che difficile comparare gli oggetti tra loro!

Questa volta il problema è che per i veterani l'esperienza possa rivelarsi troppo facile, fortunatamente in primavera verrà resa disponibile la modalità hardcore che sebbene molto probabilmente si rivelerà divertente come quella creata per il primo gioco, non sostituisce la possibilità di personalizzare completamente l'esperienza rendendo per esempio I combattimenti più difficili, ma l'economia più amichevole. Su PC, molto probabilmente, ci penseranno le mod.

Siamo arrivati così alla fine di questa lunghissima recensione dedicata a Kingdom Come Deliverance II. Ci siamo concentrati sulle meccaniche perché questo è un gioco dove, nonostante la bellissima storia, il gameplay resta al centro di tutto. Verrete costantemente messi alla prova, anche in modi che sicuramente non vi aspettate e alla fine del viaggio, come nei giochi migliori, prenderete atto che la trama indimenticabile l'avrete scritta voi con le vostre idee, le vostre strategie, le vostre prime fughe spericolate nella foresta che molto probabilmente finiranno con un ramo in faccia. Ogni epoca ha avuto i suoi maestri nei giochi di ruolo: ci sono stati gli anni di SSI e di Origin, poi quelli di Interplay e Bioware; negli ultimi anni siamo entrati di diritto nell'epoca di CD Projekt, Larian e da oggi, a mio parere, anche di Warhorse Studios. Era dai tempi di Morrowind che non mi immergevo così di gusto in un gioco di ruolo in prima persona.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Multiplayer.it
9.0
Lettori (50)
8.5
Il tuo voto

Se cercate un'esperienza come nessun'altra, in grado di occuparvi per cinquanta grasse ore, oltretutto facilmente estendibili a duecento, Kingdome Come Deliverance II è il gioco che non può mancare nella vostra collezione. Il suo realismo continua a essere oggi una boccata d'aria fresca e influisce positivamente sia sul gameplay che sul ricco cast di personaggi. Ma la cosa più importante di tutte è che Warhorse ha fatto davvero un ottimo lavoro nel rendere la sua peculiare formula di gioco più comprensibile, invece che meno profonda. Gli appassionati perderanno la testa per Kingdom Come Deliverance II, ma attenzione: questo è un gioco che potrebbe conquistare anche chi dal primo è fuggito a gambe levate. Disponibile su PC, PlayStation 5 e Xbox Series, Kingdom Come Deliverance II è tradotto totalmente in italiano, mentre per le voci la versione inglese è di ottima fattura ma è quella in ceco a fare la differenza.

PRO

  • Un sistema di gioco unico ed emozionante
  • Trama, personaggi e dialoghi di altissimo livello
  • Il mondo di gioco toglie il fiato

CONTRO

  • Per colpa della libertà concessa, alcune missioni potrebbero faticare a tenere il vostro passo
  • I veterani potrebbero trovarlo troppo facile
  • Non è possibile personalizzare a sufficienza audio e difficoltà