Stando agli annunci fatti finora, sembra che PS5 vedrà l'arrivo di più giochi first party Xbox che non PlayStation nel 2025: una situazione che solo fino a qualche tempo fa sembrava assolutamente impossibile per la piattaforma Sony.
Se consideriamo infatti che l'appena annunciato Saros di Housemarque non arriverà prima del prossimo anno e che non è ancora chiaro quando uscirà Marvel's Wolverine (così come l'eventuale spin-off di Marvel's Spider-Man dedicato a Venom), la lista dei titoli realizzati dai PlayStation Studios in arrivo nei prossimi mesi su PS5 è tutt'altro lunga e il confronto con i first party Xbox appare impietoso.
Abbiamo da una parte Ghost of Yotei, il controverso Days Gone Remastered e Death Stranding 2: On the Beach, che peraltro è in teoria un second party; dall'altra Forza Horizon 5, Indiana Jones e l'Antico Cerchio, DOOM: The Dark Ages, The Outer Worlds 2, Ninja Gaiden 4, Age of Empires 2: Definitive Edition e Age of Mythology: Retold.
Lo State of Play non ha sistemato la situazione
Se è vero che questo bizzarro scenario non fa che confermare le ambizioni di Microsoft, che con l'acquisizione di Bethesda prima e Activision Blizzard poi puntava a diventare il più grande publisher del mondo, è altrettanto vero che lo State of Play di ieri sera non ha contribuito a migliorare la situazione.
Insomma, a meno di clamorosi annunci che tuttavia non potranno arrivare troppo in là, per ovvi motivi di tempistiche, la sensazione è che la svolta live service di PlayStation ha prodotto disastri, togliendo risorse agli studi e tenendoli impegnati su progetti che per la maggior parte sono stati cancellati.