Sony starebbe valutando una nuova acquisizione in Giappone, con l'intenzione dunque di acquistare un team di sviluppo o un intero publisher, mentre Microsoft non può fare altrettanto: l'analista Serkan Toto ha spiegato il perché.
Sappiamo che Sony PlayStation dispone ancora di 10 miliardi per le acquisizioni fino al 2023 e ci sono senz'altro diverese realtà nipponiche che si presterebbero bene a questo tipo di operazione, a partire dalla tanto chiacchierata Konami.
"Sony avrebbe il vantaggio di giocare in casa e per lei non verrebbero applicate alcune limitazioni con cui invece Microsoft dovrebbe fare i conti (nel caso dell'acquisizione di un'azienda giapponese, NdR)", ha scritto l'analista.
"Magari non si tratterà di una fra le realtà più rilevanti sul mercato, ma personalmente credo che Sony stia considerando di effettuare a breve un'acquisizione in Giappone."
Di quali limitazioni stiamo parlando? Sappiamo che a Phil Spencer piacerebbe entrare in possesso di un team di sviluppo giapponese, ma Serkan Toto ha spiegato che la cosa difficilmente si verificherà per via di una legge creata per proteggere le compagnie nipponiche da questo tipo di operazioni.
"La notizia di Microsof che acquista un publisher giapponese sarebbe eclatante" sia per motivi culturali che pratici, nello specifico un sistema denominato Keiretsu: le varie aziende possiedono ognuna una quota azionaria delle altre. Nel caso di un'acquisizione forzata, molto probabilmente tutti i componenti abbandonerebbero la nave.
"Nessuna possibilità può essere esclusa, oggi come oggi, ma per certi versi l'acquisizione da parte di Microsoft di un grande publisher giapponese sarebbe una notizia più rilevante rispetto all'acquisto di Activision", ha detto Toto.
"Finora nessuna azienda straniera è stata in grado di acquisire uno studio nipponico e posso garantirvi che ci sono stati diversi tentativi, tanto da parte di compagnie occidentali che asiatiche."