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Il team di Kingdom Come: Deliverance 2 è stufo di finire in mezzo a guerre culturali senza senso

Kingdom Come: Deliverance 2 è un gioco razzista o al contrario è un gioco woke? A seconda del punto di vista la guerra culturale contro la serie è ben diversa e il team è stufo della questione.

NOTIZIA di Nicola Armondi   —   03/02/2025
Un arciere in Kingdom Come: Deliverance 2
Kingdom Come: Deliverance II
Kingdom Come: Deliverance II
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Kingdom Come: Deliverance e Kingdom Come: Deliverance 2 hanno una cosa in comune, oltre a essere parte della stessa serie: in entrambi i casi si sono ritrovati nel mezzo di una guerra culturale, senza volerlo in alcun modo.

Il primo gioco era stato criticato per la mancanza di diversità etnica mentre il secondo capitolo è ora criticato per la presenza di una sottotrama gay e una maggior presenza di personaggi non bianchi e non cristiani. In breve, la situazione si è ribaltata. Il team spiega però che in entrambi i casi quello che stanno facendo è creare un bel gioco che sia accurato storicamente.

Le parole del team di Kingdom Come: Deliverance 2

"Diversi anni fa, eravamo stati marchiati in modo diverso", afferma il responsabile globale delle pubbliche relazioni Stolz-Zwilling. "Ora siamo marchiati in questo modo. Sembra che qualcuno stia sempre cercando di marchiarci in qualche modo, mentre noi stiamo solo cercando di creare un videogioco interessante". Stolz-Zwilling è convinto che non ci sia alcuna agenda culturale, ma solo che gli sviluppatori di videogiochi facciano il loro lavoro. Sviluppatori che ora sono piuttosto "stufi" di essere trascinati nella guerra di qualcun altro.

"Non siamo certo noi il problema", aggiunge Ondřej Bittner, senior game designer. "Pensiamo che le voci estreme non siano mai felici". Il motivo principale per cui il sequel presenta nuovi "tipi" di personaggi è conseguenza dell'ambientazione e della documentazione storica. "Tutto ha un senso. Tutto ciò che abbiamo inserito è stato controllato due volte e tre volte".

"Ci sono più etnie a Kuttenberg perché Kuttenberg è un luogo importante", dice Bittner. "È quasi una delle città più importanti del Sacro Romano Impero. Quindi ci sono persone provenienti dall'Italia. Ci sono molti tedeschi nel gioco e usano parole tedesche. E poi c'è il quartiere ebraico, perché volevamo rappresentare come erano gli ebrei nel Medioevo. Poiché c'è una città, ci si sforza molto di più di mostrare il modo in cui queste persone vedono il mondo, il che è, a mio avviso, molto più importante che mostrare le loro scelte di moda o il loro aspetto. È come vedono il mondo e la società che li circonda, che è prevalentemente cristiana e di lingua ceca. Penso che sia importante non solo includere queste persone, ma anche la loro visione del mondo, che a volte può mancare nei giochi o nei media che si definiscono diversificati. Non si conoscono davvero questi personaggi. Sono solo lì".

Stolz-Zwilling afferma che, nel primo gioco, Warhorse voleva includere così tante caratteristiche che non ha avuto il tempo di dare a ogni personaggio la profondità che meritava: alcuni di loro sono stati dipinti a grandi linee. "Penso che in generale in Kingdom Come: Deliverance 2, con la ricerca che abbiamo fatto, abbiamo approfondito molto di più le diverse caratteristiche".

Ricordiamo poi che Kingdom Come: Deliverance 2 è verificato per Steam Deck.