Digital Foundry ha testato The Last of Us Parte 1 e The Last of Us Parte 2 Remastered su PS5 Pro, andando ad analizzare i miglioramenti apportati a entrambi i capitoli della serie firmata Naughty Dog e realizzando persino un confronto con quanto visto su PC.
La differenza fondamentale rispetto a PS5 base sta nella nuova modalità grafica, il Pro Mode, che mantiene i 1440p nativi a 60 fps ma effettua un upscaling a 4K utilizzando la PlayStation Spectral Super Resolution, e i risultati offerti da questa tecnologia sono evidenti.
Il fogliame, in particolare, guadagna parecchia definizione e vengono eliminati gli artefatti da ricostruzione presenti in precedenza, sebbene la proiezione delle ombre dia qualche grattacapo con la PSSR, in maniera simile (per quanto molto meno marcata) a Silent Hill 2.
Andando a sbloccare il frame rate laddove si possieda uno schermo con frequenza di aggiornamento a 120 Hz, PS5 Pro dimostra una sostanziale superiorità prestazionale rispetto al modello base di PS5, misurabile in un incremento dei fotogrammi di circa il 30%.
Un confronto con DLSS e FSR su PC
Alcuni giorni fa uno sviluppatore ha dichiarato che la PlayStation Spectral Super Resolution di PS5 Pro è alla pari con DLSS e XeSS, e Digital Foundry ha voluto effettuare un confronto diretto nel caso di The Last of Us Parte 1 al fine di verificare come stanno davvero le cose.
Nelle sequenze statiche FSR regge il confronto con PSSR, ma una volta in movimento le differenze fra queste due tecnologie di upscaling saltano all'occhio, mettendo in evidenza la superiorità dei sistemi basati sull'intelligenza artificiale.
Per quanto riguarda invece DLSS, utilizzando il preset "qualità" lo strumento NVIDIA offre immagini più nitide: vedremo se in futuro anche la soluzione Sony raggiungerà questi livelli.
