Ubisoft sembra essersi innamorata degli extraction shooter. Stando a un report di Insider Gaming, ne avrebbe in sviluppo ben tre: The Division Heartland (data d'uscita TBA), Far Cry's Project Maverick (dovrebbe uscire nel 2025) e una nuova proprietà intellettuale ambientata durante la Seconda Guerra Mondiale, che dovrebbe arrivare nel 2026-2027.
Secondo il report, basato su testimonianze di interni della compagnia ed ex-dipendenti, voluti rimanere anonimi per ovvi motivi, chi ci sta lavorando teme che si verifichi una situazione simile a quella vissuta con i dodici battle royale e gli NFT in sviluppo negli scorsi anni, che hanno trovato la ferma opposizione del pubblico e hanno portato al crollo della compagnia, nonché alla cancellazione della maggior parte dei progetti, bruciando milioni di dollari di investimenti. Insomma, Ubisoft non sembrerebbe aver imparato la lezione, dopotutto.
Chi li vuole?
Se ricordate, tra il 2021 e il 2022 Ubisoft aveva in sviluppo una dozzina di battle royale, molti dei quali sono stati cancellati e non sono mai arrivati sul mercato. Il motivo principale è che la maggior parte non ha convinto i giocatori durante le fasi di test interni. Un di questi era Ghost Recon: Frontline, che ha trovato la ferma opposizione della fanbase perché non era in linea con le sue aspettative, come rilevato dai numerosi commenti astiosi riservati al trailer di annuncio, uno dei quali a quanto pare particolarmente ficcante: "La comunità: vogliamo uno sparatutto tattico hardcore che segni il ritorno alle radici della serie - Ubisoft: vi abbiamo ascoltati, ecco un Battle Royale."
Qualcosa di simile è accaduta con gli NFT, avversati anche internamente, con il progetto Ubisoft Quartz naufragato miseramente dopo la ferma opposizione da parte dei giocatori e l'insuccesso plateale. A quanto pare molti impiegati della compagnia si vergognerebbero a lavorare per l'editore francese, a causa di tutti questi annunci incapaci di cogliere i desideri dei giocatori.