Wolfire Games, sviluppatore di Overgrowth, ha intentato una causa antitrust contro Valve, denunciando le pratiche anti-competitive della compagnia madre di Steam. La class action è stata registrata il 27 aprile nel US District Court for the Western District of Washington, in collaborazione con due individui (William Herbert e Daniel Escobar).
Al centro di questa causa vi è la quota del 30% sui guadagni richiesta da Valve e la gestione dei prezzi dei giochi di Steam. Wolfire Games afferma che il 75% dei giochi PC venduti negli USA provengono da Steam e che "Valve utilizza la propria posizione per ottenere una percentuale straordinariamente alta da praticamente ogni vendita che avviene tramite lo store." Inoltre, la causa antitrust afferma che Valve "sfrutta editori e consumatori".
Wolfire Games afferma che lo "schema" di Valve è legato alla regola di "parità di prezzo" delle chiavi Steam. In pratica, i publisher non possono vendere i propri giochi a prezzi migliori su altre piattaforme, in caso contrario Valve negherebbe l'accesso alle chiavi Steam agli editori. In questo modo, gli altri store non riescono a competere con Steam e gli sviluppatori sono costretti a continuare a vendere tramite la piattaforma di Valve.
Nelle policy di Valve, la "parità di prezzo" viene presentata come un modo per garantire che l'utente di Steam non sia svantaggiato. Secondo Wolfire Games, però, gli utenti vengono danneggiati dal momento che non hanno modo di ottenere giochi a prezzi inferiori su altri store rispetto a Steam. La causa antitrust afferma proprio che "Valve usa queste restrizioni per impedire agli utenti di ottenere prezzi più vantaggiosi su altri negozi. Per questo, i rivali di Steam non hanno un modo effettivo per attrarre i consumatori e togliere potere a Valve, in quanto i propri sforzi nel competere sul prezzo (ad esempio abbassando le commissioni) sono bloccati dalla regola di Valve."
Di recente abbiamo anche visto che gli sviluppatori ritengono che il 30% dei guadagni sia troppo.