Inco è l'unico abitante di un microscopico pianeta sperduto nello spazio. Completamente solo, passa il tempo ad osservare dal suo telescopio l'universo che muore, inghiottito da un'oscurità di cui non conosce l'origine. Improvvisamente, appare un piccolo sole di nome Helios che lo invita ad accompagnarlo nel tentativo di riportare la luce nella galassia. Riuscirà questa strana coppia in un'impresa così ardua? Forse: quel che è certo è che i due protagonisti di Incoboto fanno parte di uno dei giochi più interessanti ed originali della storia recente del gaming su iOS.
Buio cosmico
Descritto su App Store come un puzzle-adventure che prende ispirazione da Ico e Portal, Incoboto condivide effettivamente con il primo la malinconia di fondo ed il concetto di un protagonista che deve accudire un comprimario, mentre con il secondo ha in comune il fatto di basarsi interamente su successioni di puzzle ambientali che richiedono un connubio di materia grigia e riflessi pronti per essere risolti.
L'utente viene messo ai comandi di Inco, inizialmente capace soltanto di muoversi nelle due direzioni del piano bidimensionale e di saltare, ma che nel corso dell'avventura imparerà tutta una serie di nuove mosse ed abilità. Il piccolo pianeta natale del protagonista funge anche da tutorial per le meccaniche base del gioco: l'obiettivo è quello di raccogliere i frammenti di stelle sparsi nel corso dei vari stage per sbloccare l'accesso a quelli successivi, servendosi di un sistema di controllo molto semplice che impegna l'utente soltanto a mantenere premuto un dito su un punto del toucschreen per muovere Inco in quella direzione o di farlo saltare con un rapido swipe verso l'alto. Solo un design sopra la media può essere in grado di sostenere una struttura ludica così esile nei suoi concept di base, e gli sviluppatori di Fluttermind hanno dato prova di grande abilità riempiendo il titolo di enigmi che, ad esclusione delle prime interlocutorie battute, risultano sempre stimolanti ed intelligentemente realizzati. Partendo da classici puzzle basati sulla pressione di tasti, si arriva ben presto ad affrontare rompicapo complessi che richiedono all'utente di sfruttare con cognizione di causa cariche elettriche, inversioni di gravità e persino portali che ricordano il già citato capolavoro Valve: la forza di Incoboto sta nel giustapporre con perizia questi ed altri elementi nel corso dei livelli più avanzati, dando in pasto all'utente interi pianeti composti da strutture con le quali interagire nella giusta sequenza per raggiungere i frammenti di stella più ardui. Nonostante la difficoltà si faccia impegnativa già dopo pochi stage di ambientamento, il prodotto Fluttermind non risulta mai frustrante grazie all'impeccabile lavoro in fase di design: la soluzione agli enigmi appare sempre razionale ed il suo raggiungimento non è mai eccessivamente ingarbugliato, rendendo l'azione di gioco gradevole e stimolante.
Non guasta inoltre il fatto che il gioco sia piuttosto longevo, grazie anche ad un backtracking ben implementato che porta l'utente a tornare sui propri passi con nuove abilità per raccogliere i frammenti precedentemente inaccessibili. Oltre agli importanti meriti sul fronte del gameplay, Incoboto denota una grande cura per ciò che concerne l'aspetto visivo e l'atmosfera, entrambi in equilibrio sul confine tra un mood malinconico ed una genuina ironia di fondo. Nel corso delle sue peregrinazioni, Inco si imbatterà sia nei drammatici messaggi lasciati dagli abitanti dei pianeti nei loro ultimi momenti di vita, sia nelle note di una famigerata Corporazione (apparentemente responsabile di tutte le strutture che si trovano nella galassia) che possono strappare più di qualche sorriso grazie ad un senso dell'umorismo che anche in questo caso ricorda quello di Portal. Il comparto tecnico svolge un'eccellente compito nel seguire questo trend anche nell'offerta audiovisiva, mettendo sul piatto una riuscitissima cosmesi bidimensionale che alterna scenari generalmente oscuri e desolati a punte di colore come l'aspetto gioioso e bambinesco di Helios, risultando funzionale e molto gradevole al tempo stesso. Assolutamente azzeccato anche l'accompagnamento sonoro, nel cui contesto svettano una serie di musiche oniriche ed avvolgenti che contribuiscono molto a dare una personalità unica al prodotto.
Conclusioni
Il parallelo con Sword & Sorcery che abbiamo tracciato nell'introduzione dell'articolo non è casuale: con il titolo Superbrothers, Incoboto condivide un'ambientazione intrigante, un design fuori dal comune per gli standard dell'App Store ed un gameplay solo apparentemente semplice che in realtà nasconde più di qualche asso nella manica. L'avventura di Inco ed Helios è non solo stimolante dal punto di vista ludico, ma riesce persino ad emozionare per come è narrata e per le vincenti soluzioni audiovisive adottate dagli sviluppatori. Irrinunciabile per ogni possessore di iPad minimamente appassionato al gaming, visto anche il prezzo assai allettante.
PRO
- Atmosfera e design unici
- Puzzle intelligenti e ben costruiti
- Reparto audiovisivo al top
CONTRO
- Manca la traduzione in italiano