Può sembrare strano, ma uno dei giochi più attesi di questi mesi per PlayStation Vita, almeno da una discreta fetta di pubblico, è stato certamente Super Monkey Ball: Banana Splitz . Vuoi per l'innata simpatia dei suoi personaggi, le folli scimmiette AiAi, MeeMee, GonGon e Baby, vuoi per una giocabilità semplice ma a suo modo estremamente appagante e divertente, perfetta per partite mordi e fuggi magari quando ci si trova fuori casa e si hanno a disposizione una manciata di minuti per potersi rilassare, fatto sta che fin dal momento del suo annuncio si è fatto un discreto parlare di questo titolo.
Il prodotto, che a detta degli sviluppatori vuole rifarsi idealmente al primo capitolo della popolare serie arrivata su console casalinghe per la prima volta nel 2001 su GameCube (non per niente alcuni livelli sono proprio tratti da quella edizione) grazie agli sforzi di Amusement Video, è una sorta di porting della omonima versione per Nintendo Wii, arricchita da nuove funzioni e caratteristiche. Il concept è lo stesso di sempre: sulla falsariga del vecchio Marble Madness di Atari, ma con l'ausilio della moderna tecnologia e di scenari tridimensionali, il giocatore deve controllare una scimmietta posizionata all'interno di una sfera trasparente, facendola muovere lungo percorsi predefiniti alla ricerca di banane e bonus da raccogliere lungo il tragitto, sfruttando la terza dimensione come elemento chiave della giocabilità. I movimenti dell'oggetto vengono infatti ottenuti se lo si vuole mediante inclinazione del piano sfruttando l'accelerometro/giroscopio di Vita in alternativa ai comandi classici con le levette, per cercare di farlo arrivare a destinazione. Cosa peraltro non semplice visto la presenza sul terreno di trappole, piattaforme mobili, ostacoli e altri elementi posizionati ad arte per rendere il tragitto più difficoltoso. E per "elementi" intendiamo anche dinosauri giocattolo o soldatini posti a guardia di castelli visto che il gioco presenta dei mondi a tema con i relativi scenari.
Rotolando verso la meta
Il titolo contiene infatti circa cento livelli suddivisi in cinque mega aree, nello specifico Giungla, Argilla, Legno, Metallo e Cartone, più otto mini-giochi, tra cui Monkey Target e Bingo Scimmie, curiose varianti del biliardo, del flipper, del rodeo, nonché libere interpretazioni scimmiesche di attività ludiche come il bowling, e gli scontri coi boss, che crescono progressivamente in termini di grado di difficoltà. I primi mondi sono formati da livelli molto semplici, spesso le piattaforme sono delimitate da delle barriere per non far cadere giù i primati, il tempo è sempre molto permissivo e quindi rappresentano a tutti gli effetti una sorta di tutorial per iniziare il giocatore all'uso dei comandi, di base simili a quelli degli altri prodotti della serie, a parte ovviamente quelli specifici legati alle caratteristiche di Vita. In tal senso Banana Blitz possiede una curva d'apprendimento più che buona, e dopo poche partite ruotare e inclinare lo schermo, o usare le due levette analogiche per guidare le pestifere scimmie attraverso il gioco non sarà un problema.
Questo però non vuol dire che il gioco sia semplicissimo: negli scenari più avanzati o col grado di difficoltà maggiore alcune sessioni sono davvero dure da superare. Contrariamente infatti alla prima impressione che il prodotto aveva suscitato in noi in occasione della sua dimostrazione al Tokyo Game Show 2011, esso non può definirsi un titolo simil-casual, se non per alcuni dei sopraccitati mini-giochi (altri come per esempio Labirinto dell'amore li abbiamo trovati invece difficilotti) che a tutti gli effetti appaiono orientati a soddisfare i gusti di quei giocatori che non hanno molto tempo da perdere dietro a scenari complicati o a eccessive difficoltà di sorta, e che quindi prediligono giochi la cui curva di apprendimento non risulta essere troppo lunga o complessa. Una mossa tutto sommato condivisibile quella compiuta da SEGA, tenendo bene in mente la tipologia di utenza, l'obiettiva impossibilità di apportare grandi variazioni a una struttura ludica di base piuttosto consolidata per il genere e la tipologia di console. Mentre per il resto, parliamo in particolar modo della modalità principale, si viene davvero impegnati parecchio nel portare a termine le varie aree e il grado di sfida di alcuni scenari è abbastanza elevato.
A dire il vero parte dell'eccessiva difficoltà di alcuni livelli è dovuta a nostro parere a una certa sensibilità dei comandi: usando solo quelli Vita abbiamo notato quello che secondo noi è una errata taratura del giroscopio da parte degli sviluppatori, per cui è facile rotolare spesso verso il baratro per poi precipitare nel vuoto. Utilizzando invece quelli analogici si ottengono risultati migliori poiché essi risultano più precisi, ma lo stesso riteniamo siano troppo sensibili, specie ai minimi cambi di direzione. Questo non pregiudica certo quanto detto fino a ora sulla bontà del prodotto, ma certo a qualche videogiocatore meno paziente ogni tanto potrebbero saltare i nervi. Qualche problema anche con la telecamera, specie nei percorsi più stretti, e nei menu, un po' lenti a caricare.
ricare.
Trofei PSVita
Per tutti gli appassionati Super Monkey Ball: Banana Splitz propone un buon numero di Trofei, ben 51: 42 Bronzo, 5 Argento, 3 Oro, 1 Platino. Sbloccarli però non è affatto facile: per esempio bisogna completare alcune sfide, recuperare tutte le banane di tutti gli stage, ottenere 1.000 punti in un unico round a Monkey Target, far apparire 10 folletti in un colpo solo in Caccia ai folletti e così via.
Il piccolo designer
Una novità molto interessante di Super Monkey Ball: Banana Splitz risiede nella possibilità di generare un numero praticamente infinito di livelli in cui poi giocare. Il tutto funziona grazie alla fotocamera di Vita e alla feature inclusa nel prodotto chiamata Shake 'n Bake Level Creator: grazie a questo interessante editor si possono infatti ideare scenari personalizzati in cui cimentarsi, come detto prima, da soli o con gli amici in decine di nuove sfide. Ma ciò che caratterizza questo "tool" non è tanto la sua funzione di creatore di livelli, quanto piuttosto il modo in cui esso lo fa. In pratica è possibile sviluppare degli interi percorsi in automatico partendo da una semplice foto. Semplicemente, basta scattarne una di un quadro, di una stanza, di un piatto di pasta o perfino del volto dell'utente, agitare subito dopo la console e in men che non si dica il software all'interno del gioco creerà un intero percorso. Certo, non sempre i risultati saranno ottimali, molto dipenderà per esempio dalle forme dell'oggetto preso come riferimento per ricavarne un'area, ma nella maggior parte dei casi si riesce a ottenere del buon materiale. La cosa si fa ancora più interessante se si pensa al fatto che più duramente si scuote PlayStation Vita, più il design del livello ricreato assume forme e percorsi di natura complessa.
È possibile condividere le proprie realizzazioni con altri utenti oppure scaricare quelle loro, a patto però di avere con questi ultimi l'amicizia sul PlayStation Network. Scelta che francamente non approviamo, in quanto limita in parte il divertimento che una funzione simile potrebbe invece offrire se lasciata più "libera" in questo senso. Rimanendo sempre sull'online vanno segnalate l'introduzione delle classifiche in rete attraverso le quali si possono confrontare i propri risultati con quelli di altri utenti, grazie alla funzione GPS e all'utilizzo di una comoda mappa interattiva del mondo, oltre la presenza delle partite multigiocatore via Wi-Fi per due o quattro persone massimo a seconda del tipo di mini-gioco. Andando a chiudere il nostro articolo, parlando di grafica, quella di Super Monkey Ball: Banana Splitz non è certo lo stato dell'arte delle produzioni PlayStation Vita, ma lo stesso risulta tutto sommato piacevole. I mondi sono colorati e ben caratterizzati a modo loro, con scenari che rispecchiano in chiave cartoonesca i relativi periodi storici o le relative ambientazioni, mentre personaggi ed effetti di luce rientrano nella norma di questo genere di giochi. Il comparto audio, invece, presenta delle gradevoli musichette ad accompagnare le peripezie delle simpatiche scimmiette che a loro volta sono caratterizzate vocalmente da una serie di suoni piuttosto divertenti. Anche in questo caso non ci si trova dinanzi al meglio del meglio in termini di qualità, ma solo a un discreto lavoro di campionamento e composizione, tuttavia il sonoro svolge comunque bene il proprio "compito".
Conclusioni
AiAi, MeeMee, GonGon e Baby arrivano su Vita e lo fanno tutto sommato con lo stile che da sempre caratterizza i titoli che li ha visti e li vede protagonisti. Super Monkey Ball: Banana Splitz racchiude infatti in sé tutta la bontà di un gameplay incentrato su una giocabilità concettualmente semplice e divertente, ma al contempo impegnativa ai livelli di difficoltà più avanzati, condita da momenti di quella folle ironia che una scimmia rotolante a caccia di banane può suscitare. Il gioco non è privo di difetti, come abbiamo avuto modo di sottolineare nel corso della recensione. Tuttavia riteniamo che un po' di allenamento e di pazienza possano aiutare i videogiocatori a sopperire in parte a quella che riteniamo essere la lacuna principale del prodotto, cioè quella derivante da controlli talvolta troppo sensibili agli imput.
PRO
- Giocabilità ben calibrata, a parte qualche difettuccio
- Interessante uso della realtà aumentata per la creazione di livelli personalizzati
- Tanti mini-giochi divertenti e fuori di testa
- Livello di sfida alto
CONTRO
- Condivisione dei livelli limitata ai soli amici su PSN
- Il gioco soffre talvolta di una eccessiva sensibilità dei comandi
- In concreto, nessuna novità "vera" nel gameplay