Il primo pensiero emerso dopo aver ascoltato la voce narrante di Pneuma: Breath of Life è quello di interpretare un "Q", personaggio iconico di Star Trek che attraversa tutte le serie dell'epoca più moderna. Per dare a chiunque la possibilità di capire, con un'immagine più aperta, ci si potrebbe definire una divinità greca: potente, invincibile, immortale, ma nello stesso tempo curiosa e ricca delle stesse debolezze umane. Se poi siete interessati ai risvolti religiosi, più impegnati, non sarete indifferenti alle domande del protagonista, tanto apparentemente ingenue quanto profonde. La premessa e l'epilogo, infatti, riescono a catturare l'immaginario del giocatore, tentando di instaurare un rapporto profondo tra voi e la sua arrogante ricerca di comprendere in che modo la sua potenza si sia manifestata. Non è mai secondaria la costruzione del dialogo che avviene tra lui e l'ambiente, perché quando giungerete all'epilogo avrete una sorpresa che potrebbe ribaltare molte delle certezze accumulate nel corso del gameplay. Il narratore è piuttosto abile nello snocciolare questi dialoghi interiori - solo in inglese, ma con i sottotitoli italiani - ricordando da vicino lo stile dello Spettro di Destiny.
Un puzzle game fatto da dio o un dio che si ritrova in un puzzle game?
Avere occhio
Per essere un dio, o sedicente tale, ci muoveremo come dei comuni esseri umani, camminando in un ambiente ricreato interamente con l'ottimo Unreal Engine 4. La scelta del motore e la modellazione poligonale degli schemi si rivelano davvero perfetti per ricreare ambienti che richiamano da vicino la cultura romana ed ellenica.
Si attraversano ampi spazi verdi, racchiusi in giardini assolati ricchi di colori saturi ed estivi, adornati con colonnati finemente cesellati, fontane e drappeggi che disegnano un ambiente mediterraneo molto curato. Gli interni non sono da meno: il marmo riflette l'ambiente circostante e le pareti sono in parte arricchite da quadri di varie epoche, come se fossimo in un mausoleo che richiama periodi diversi, ma grande quasi come una città. In tutto questo saremo sotto l'attenta e costante osservazione di un Grande Fratello che non ha la cattiveria del GLaDOS di Portal, ma è solo l'inquietante mezzo per poter superare la maggior parte degli enigmi del gioco. Ha un suo specifico ruolo, ma è troppo legato con il finale per poterne parlare liberamente, senza la paura di spoiler; si può dire che nel delirio di onnipotenza del nostro personaggio ne parlerà spesso, così come è intuibile il fatto che solo grazie a lui potremo superare la maggior parte degli ostacoli. Suona misterioso? Effettivamente è così ed è uno degli elementi più interessanti dell'intera operazione Pneuma: Breath of Life.
Trofei PlayStation 4
Complessivamente il titolo si compone di 12 trofei. I primi otto d'argento sono legati alla storia - sei per i capitoli, uno per il prologo ed uno per aver concluso la storia - gli altri quattro d'oro sono per alcune quest secondarie, comunque facilmente reperibili.
Con la forza del pensiero
Diamo una panoramica sugli enigmi di questo viaggio, così da rendere più chiaro quali saranno le situazioni in cui vi imbatterete nel momento in cui farete l'acquisto. Forse per la prima volta, ci siamo accorti di un titolo che in versione Oculus Rift, o con qualsiasi altro visore per la realtà virtuale, potrebbe godere di un effettivo miglioramento dell'esperienza.
Pensate di dover fissare con lo sguardo un "occhio" che vi osserva - naturalmente questo potete farlo anche con il pad - così da permettere l'apertura di una porta, ma appena girate la "testa", con il bulbo oculare che esce dal campo visivo, la porta si richiude davanti a voi. Così ripetete l'azione e vi muovete lateralmente, sentendovi un po' stupidi ma a conti fatti sollevati per aver compreso in che modo partecipare alla successiva serie di sfide, che si ripeteranno in modo simile per tutta l'esperienza di gioco. Pneuma: Breath of Life sembra a tutti gli effetti una tech demo per i visori: spesso dovrete guardare davanti a voi, scendere delle scale, abbassare lo sguardo e ricominciare, per ottenere l'effetto di far superare un ponte al protagonista o di interagire con l'ambiente circostante. La cosa assurda è che in alcuni casi vi troverete a farlo involontariamente anche voi con la testa, per aiutare il protagonista a far spostare con il pensiero ciò che lo circonda: ponti, strade e scale vanno mossi in questo modo bizzarro, anche se alla fine ci prenderete la mano e tutto sommato risulterà divertente. Osservare l'ambiente significa tentare di leggere la situazione del momento, capire i giochi di profondità, capire dove l'illusione è fallace per sfruttare quel singolo ingranaggio o punto di vista differente, affinché una leva faccia muovere catene e pulegge e ci faccia proseguire lungo il cammino. La pittura e la scultura non sono solo abbellimenti inutili, ma hanno il loro spazio in alcuni passaggi, troppo pochi in realtà, risultando in giochi interessanti e macchiavellici. La durata ha un suo peso, ovviamente, e potrete portare a termine l'intera avventura in un tempo compreso tra poco meno di un'ora e due ore, al massimo, sempre che non restiate incastrati in qualche arrovellante marchingegno meccanico. Questo è un dato piuttosto rilevante considerando il prezzo di venti euro con il quale viene proposto il titolo. La durata risicata suggerirebbe che quantomeno l'esperienza non venga a noia, ma è esattamente quello che accade dopo un ventina di minuti. Il propellente iniziale di uno script invitante, perde molto del suo smalto in corso d'opera, arrivando al rush finale con una buona idea che risulta però scarna e poco approfondita, troppo poco per essere un espediente totalmente funzionale. Sul fronte stabilità e bug di varia natura, non ci si può lamentare quasi di nulla anche se si manifesta una certa compenetrazione di alcuni oggetti, che sembrano fusi uno nell'altro. Abbiamo riscontrato anche qualche rallentamento sporadico, dovuto a cali di frame rate che mostrano un'ottimizzazione non ancora perfetta, quantomeno nella versione da noi testata, ma è certo che non minano assolutamente nulla della godibilità del titolo.
Conclusioni
È un peccato dover dire che Pneuma: Breath of Life sia così noioso come purtroppo si è dimostrato. La parte scritta per la pseudo storia che ci accompagna è solo tratteggiata e il climax finale è carino, peccato che si senta così tanto che ci sia "poco" di tante cose... e che in nessuna di queste ci sia il guizzo di genio. Il prezzo di certo non aiuta a rendere più simpatica questa produzione, nonostante alcuni puzzle siano comunque azzeccati.
PRO
- Graficamente superiore alla media degli indie
- Puzzle game intrigante...
CONTRO
- ...a tratti purtroppo molto noioso
- "Cortissimo" è un eufemismo
- Non brilla in nessun aspetto ludico particolare