I tempi cambiano e le Micro Machines si adeguano, a quanto pare, anche se qualcosa dello spirito originale pare rimasto in questa sorta di racing game free-to-play appositamente studiato per il mercato mobile. Se avete avuto la fortuna di vivere in diretta gli anni '90 videoludici è facile che abbiate preso parte, almeno una volta (ma più di una è probabile) a una partita in multiplayer al vecchio Micro Machines uscito sui maggiori sistemi a 8 e 16-bit. A pensarci ora, potrebbe essere una sorta di capsula del tempo per lo stile videoludico dell'epoca: un racing game genuinamente arcade, votato quasi esclusivamente al multiplayer (offline, ovviamente), che metteva in scena una grafica basilare in una festa di colori sgargianti ed elementi tipici della quotidianità dell'epoca, o almeno una sua rappresentazione.
La conoscenza dell'originale potrebbe rappresentare il miglior punto di partenza per godersi questo nuovo Micro Machines, sfruttando l'effetto nostalgia, ma è anche un'arma a doppio taglio: se da una parte l'affezione al marchio - ancora viva in chi all'epoca collezionava davvero le piccole automobiline - rappresenta una spinta notevole verso questo titolo, troppo evidente è ormai il divario tra la genuina spensieratezza degli arcade anni 90 e questo complesso modello di business proposto con la meccanica free-to-play e la macchinosità del sistema di controllo via touch. Le microtransazioni non sono poi molto invasive ma la loro presenza comincia a farsi sentire dopo un po' di partite iniziali in cui tutto procede in maniera molto naturale e spedita, con la necessità di raggiungere nuovi modelli di auto in modo da sbloccare corse e specialità diverse, senza le quali rimaniamo bloccati facilmente sulle scelte iniziali, che non sono peraltro molto varie. Gli altri problemi di Micro Machines, se rapportato all'originale, sono il design delle piste e il sistema di controllo: anche la vecchia serie puntava tutto sulla semplicità ma questa si associava in maniera particolarmente azzeccata con la grafica stilizzata di quegli anni, mentre qui la ricerca di una maggiore raffinatezza tende a cozzare con uno sviluppo dei tracciati senza particolari sussulti di creatività. Il sistema di controllo non fa che ribadire le difficoltà dei dispositivi touch screen a replicare le esperienze arcade più classiche e veloci, ma su quello purtroppo si può fare poco e anzi Codemasters (sì perché c'è proprio il mitico team britannico allo sviluppo) ha fatto probabilmente il possibile.
Micro Machines ci riporta indietro allo spirito da racing arcade e al collezionismo di automobiline
Lo spirito delle Micro Machines
Micro Machines è in sostanza un racing game arcade con inquadratura dall'alto, nel quale ci troviamo a guidare diverse tipologie di veicoli (tratte dall'enorme catalogo delle omonime automobiline) all'interno di piste e arene tematiche, rappresentate in scala con le dimensioni dei veicoli, tradizionalmente molto piccoli. Seguendo il canone più classico del genere, l'azione richiede sia l'attento controllo del veicolo che l'opportuno utilizzo di vari power-up offensivi e difensivi, da raccogliere via via durante le corse. È apprezzabile come questo gioco riesca a cogliere un aspetto fondamentale del marchio Micro Machines: la spinta al collezionismo.
Se i vecchi titoli erano soprattutto dei racing game standard calati in un contesto particolare, questo gioco mette la raccolta di automobiline di varie fogge e tipologie al centro dell'azione, ed è una mossa azzeccata. Tutto il meccanismo di progressione si basa sulla conquista di nuovi pacchetti contenenti pezzi di auto ed oggetti per la personalizzazione, che consentono di espandere la propria collezione e potenziare le macchine. Questo ha il duplice effetto di coltivare il nostro spirito da collezionisti e aprire nuove possibilità di sfide, visto che ai vari modelli e classi di auto corrispondono nuovi tracciati e nuove sfide, anche se le modalità di gioco si riducono comunque a tre: la corsa standard, in cui conta soprattutto arrivare primi, la battaglia e la modalità eliminazione, nelle quali si tende all'eliminazione fisica degli avversari. Ovviamente nella prima conta più l'abilità alla guida mentre nella seconda e nella terza entrano in gioco soprattutto i power-up, anche se entrambi gli elementi sono presenti in ognuna delle tre modalità. Da notare che anche l'elemento personalizzazione aggiunge un interessante strato alla profondità del gameplay, andando ad arricchire la progressione con un'evoluzione effettiva delle performance delle auto. Un grosso limite alla fruizione di Micro Machines è dato dalla strana decisione di farci correre sempre in multiplayer online: nonostante il gioco si presti perfettamente all'uso in single player, senza una connessione è impossibile avviare una partita, cosa che rappresenta un limite importante per molti utenti.
Conclusioni
Le prime partite a Micro Machines sono uno spasso: dopo aver fatto un po' a botte con il sistema di controllo l'auto diventa gestibile e le partite scorrono via piacevolmente, con una veloce raccolta di premi con conseguente crescita della macchine e delle possibilità di sfida. Non passa molto tempo però prima di rendersi conto che le varianti nel gioco sono piuttosto scarse e l'essere forzati al multiplayer online può rappresentare un ostacolo alla portabilità dell'esperienza. Se a questo si aggiunge un sistema di microtransazioni che diventa pressante se non si vuole incappare nel grinding ci si rende conto che Micro Machines ha anche dei difetti percepibili, tuttavia resta un racing game arcade in ambito mobile che può contare su una marcia in più grazie allo spirito originale delle automobiline da collezionare.
PRO
- Gameplay immediato e divertente
- Buona componente collezionistica
- Ottima caratterizzazione d'altri tempi
CONTRO
- Controlli alquanto goffi
- Impossibile giocare offline
- Microtransazioni che diventano progressivamente pressanti