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Su per il tubo

Snake Pass propone un'esperienza puzzle a base di collezionabili impegnativa, colorata e diversa dal solito

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   05/04/2017
Snake Pass
Snake Pass
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Quando una misteriosa minaccia incombe sul pacifico mondo di Haven Tor, il serpente Noodle e il suo amico colibrì Doodle decidono di esplorare le quattro zone che compongono il regno al fine di ripristinare i portali che le collegano fra di loro. L'incipit di Snake Pass, il nuovo titolo di Sumo Digital, è molto semplice e immerge fin da subito in un'atmosfera che ricorda da vicino classici come Banjo-Kazooje e Donkey Kong Country.

Su per il tubo

Merito soprattutto della gradevolissima colonna sonora firmata dall'ex Rare David Wise, ma anche di una grafica che non lesina mai sui colori e che in HDR regala luminosissimi scorci da ammirare fra un rompicapo e l'altro. I puzzle ambientali costituiscono in effetti il fulcro dell'esperienza, insieme all'elemento rappresentato dai tanti collezionabili, ma in questo caso gli sviluppatori hanno puntato su qualcosa di diverso: i problemi da risolvere non stanno tanto nelle leve da tirare o nei meccanismi da attivare, quanto piuttosto nelle peculiarità del personaggio che controlliamo. Noodle, da buon serpente, non può semplicemente muoversi e saltare per raggiungere le tre pietre colorate che determinano il completamento di ognuno dei quindici livelli che compongono la campagna, bensì deve procedere a zigzag, arrotolarsi attorno alle strutture di bambù presenti negli scenari e cercare di non cadere nel vuoto per raggiungere i propri obiettivi. Un'impresa tutt'altro che semplice, che nelle fasi più avanzate assume i connotati di una vera e propria faticaccia, fattore questo che influenza anche la durata dell'avventura: se siete fortunati e procedete di gran carriera, senza badare a orb e monete, potrete raggiungere l'epilogo nel giro di tre o quattro ore; laddove invece abbiate qualche difficoltà di troppo nel superare determinati passaggi o ci teniate a collezionare tutto ciò che il gioco ha da offrire, Snake Pass vi terrà impegnati molto più a lungo.

Snake Pass è un gioco coloratissimo e per molti versi innovativo, ma anche frustrante e un po' breve

Il serpente tentatore

Il sistema di controllo messo a punto dagli sviluppatori riflette la peculiare natura del protagonista di Snake Pass: tenere premuto il dorsale R2 consente di strisciare in avanti, ma la manovra risulta inefficace se non si utilizza al contempo lo stick analogico sinistro per zigzagare, permettendo così al personaggio di far leva sul suo stesso corpo per darsi una spinta.

Su per il tubo

Premendo X è possibile alzare la testa, un movimento fondamentale quando bisogna intrecciarsi attorno a una struttura che abbiamo il compito di scalare, mentre agire sul dorsale L2 consente di irrigidirsi dopo un attorcigliamento per guadagnare faticosamente terreno nell'ambito di una complessa scalata. Il pulsante Triangolo richiama rapidamente (facendo però spesso cilecca) il piccolo Doodle perché ci sollevi la coda all'occorrenza, magari quando stiamo pericolosamente scivolando in un baratro per via di contrappesi svantaggiosi, mentre la pressione del dorsale R1 permette di passare da una visuale più ravvicinata a una più distante. Purtroppo tale opzione non risolve una serie di magagne che coinvolgono appunto la telecamera, regolabile liberamente tramite lo stick destro ma talmente restia ad accompagnare la nostra azione da metterci in grossa difficoltà quando siamo stretti contro un palo e vorremmo cambiare l'angolo di visuale, solo che facendolo potremmo perdere contatto con la struttura e cadere. Per questo e altri motivi, spesso e volentieri il successo in Snake Pass è figlio della fortuna, della rapidità e della spregiudicatezza, ad esempio quando ci si lancia a testa bassa su di un tubo ben sapendo che potremmo scivolare, ma trovando lo spunto sufficiente per raggiungere il punto desiderato.

Trofei PlayStation 4

I trentaquattro trofei di Snake Pass si ottengono non solo completando le quattro zone della campagna, ma anche utilizzando un'abilità speciale che si ottiene al termine della storia, ricorrendo cento volte all'aiuto di Doodle e raccogliendo un numero sempre maggiore di oggetti. Ci ha decisamente strappato una risata il trofeo intitolato "Snake? SNAKE? SNAAAAKE!", ottenibile morendo in una determinata circostanza.

Striscia la mestizia

Raccogliere le tre pietre colorate presenti in ogni stage e collocarle presso il portale principale si rivela una missione man mano più difficile, visto che procedendo nella campagna gli scenari diventano progressivamente più ampi e complessi, pieni di trappole e piattaforme in movimento, nonché degli elementi che caratterizzano le quattro differenti zone di Haven Tor: la terra, i laghetti in cui immergersi, i fiumi di lava da cui tenersi distanti e le folate di vento che rendono ancora più difficile superare determinati passaggi.

Su per il tubo
Su per il tubo

Gli oggetti fondamentali vengono segnalati dalla tradizionale luce che sale verso il cielo, ma non sempre risultano visibili e capita di sentire la mancanza di una mappa che eviti noiosi tempi morti mentre torniamo sui nostri passi per capire dove bisogna andare. Si tratta alla fine dei conti di dettagli, che però uniti alla fatica di arrampicarsi su alcune strutture, alla scomodità della gestione della telecamera e alla frustrazione di cadere nel vuoto o finire in una trappola (pur mitigata dalla presenza di un buon numero di checkpoint) rendono l'esperienza spesso e volentieri molto frustrante. Un sentimento che contrasta in modo netto con i colori, le facce buffe (ah, le espressioni di Noodle possono essere cambiate con la croce direzionale, proprio come in LittleBigPlanet, di cui Sumo Digital ha realizzato il terzo capitolo), le musiche divertenti e un approccio, in generale, che sembra voler promuovere situazioni e atmosfere differenti rispetto a un chiassoso campionato della bestemmia. Diciamo dunque che gli autori non sono probabilmente riusciti a esprimersi al meglio sotto alcuni punti di vista, ma anche che una campagna con più stage (specie in relazione a un prezzo popolare, sì, ma fino a un certo punto) non ci sarebbe affatto dispiaciuta. Un'ultima cosa per quanto concerne l'aspetto tecnico: giocando su PlayStation 4 Pro si notano dei rallentamenti nella rotazione della telecamera quando l'uscita video è regolata sui 4K (che siano dinamici o meno non siamo in grado di dirlo), mentre a 1080p la grafica scorre in modo sostanzialmente più fluido.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 4
Digital Delivery PlayStation Store, Xbox Store, Nintendo eShop
Prezzo 19,99 €
Multiplayer.it
7.0
Lettori (9)
7.0
Il tuo voto

Snake Pass è un prodotto rotondo, coerente, solido nella spietata malvagità di alcune situazioni. L'idea di spostare i puzzle dall'ambiente al personaggio che controlliamo è brillante e risulta molto ben implementata, sebbene la visuale non aiuti affatto. Ne risulta una sfida avvincente, spesso frustrante, che gli appassionati di "collectathon" senza dubbio apprezzeranno e faranno fruttare per svariate ore, laddove invece chi si aspettava un'esperienza più tranquilla, giocosa e solo blandamente "bestemmiosa" non potrà che ritrovarsi con qualche perplessità e con una campagna che, volendo, si completa in troppo poco tempo.

PRO

  • Bel concept di base
  • Impegnativo e innovativo
  • Molto colorato, musiche deliziose

CONTRO

  • Quindici livelli sono pochi
  • Visuale problematica
  • Sa essere davvero frustrante