Non c'è alcun dubbio che la nuova generazione di smartphone Apple abbia debuttato quest'anno all'interno di una situazione perlomeno atipica: non era mai accaduto infatti che buona parte di quanto annunciato durante il Keynote di presentazione di inizio settembre, e quindi una componente chiave dell'intera esperienza, fosse destinato a rimanere ad uso esclusivo dell'utenza americana per parecchi mesi a venire.
Parliamo ovviamente di Apple Intelligence, l'intelligenza artificiale della casa di Cupertino che sarà introdotta in maniera progressiva a partire dal prossimo iOS 18.1, ma appunto soltanto per il mercato statunitense, seguito poi nel breve termine da pochi altri territori. Per l'Europa e nello specifico per l'Italia ci sarà da attendere, con il passaggio fondamentale dell'approvazione delle autorità europee sulla base delle normative del Digital Markets Act.
Per di più, almeno inizialmente, Apple Intelligence sarà necessariamente in una sorta di beta, da affinare nel corso del tempo che realisticamente non sarà breve, vista l'integrazione profonda con il software e l'hardware di iPhone. Non è quindi affatto improbabile che, quando si potrà davvero toccare con mano Apple Intelligence in Italia, si sia già nei paraggi di iPhone 17.
Di fronte a ciò è forse corretto quindi trarre la conclusione che la serie iPhone 16 sia tutto sommato trascurabile per il pubblico del Vecchio Continente? Una sorta di generazione "di passaggio", resa magari ancora meno interessante dalla generale staticità dell'intero mercato degli smartphone da qualche anno a questa parte? Beh, le cose non stanno esattamente così: scopriamo perché nella nostra recensione di iPhone 16 e iPhone 16 Plus.
Caratteristiche tecniche
Nel passato Apple ha fatto scelte differenti per quanto riguarda la componentistica hardware di base del suo iPhone rispetto alle versioni Pro, decidendo a volte (è il caso di iPhone 14 e 15) di lasciare il modello più economico "un passo indietro" per quanto riguarda il SoC.
Con iPhone 16 invece si è tornati quasi in pari, dal momento che il SoC è il nuovissimo A18, mentre iPhone 16 Pro monta la versione evoluta A18 Pro. I due chip condividono molto, a partire dalla struttura sempre a 6 core (4 performance e 2 efficiency) ma stavolta con processo produttivo a 3 nm. La GPU dell'A18 è a 5 core.
Anche la memoria RAM ha goduto di un importante aumento rispetto ad iPhone 15, passando da 6 ad 8 GB.
Il motivo principale di tutto questo ha un nome e un cognome: Apple Intelligence. L'intelligenza artificiale di Apple, che negli Stati Uniti è prossima al debutto mentre dalle nostre parti si vedrà auspicabilmente nel 2025 inoltrato, necessita di risorse e iPhone 16 è l'unico modello base a poterla gestire (sorry possessori di iPhone 15).
Ovviamente, al di là dell'utilizzo specifico dell'IA, l'incremento prestazionale permette una migliore gestione del multitasking e una generale maggiore efficienza. Di riflesso, iPhone 16 è in grado di accedere a quel catalogo di giochi "esclusivi", come le conversioni dei Resident Evil e di Death Strading, fino ad ora appannaggio dei Pro.
È quindi facile comprendere come questo gap tecnico col predecessore metta iPhone 16 in una posizione estremamente più favorevole per quanto riguarda il futuro che Apple ha intenzione di riservare ai suoi utenti.
Nessuna novità riguardo alla connessione USB-C, ancora 2.0, quindi lontana dalle velocità di trasferimento degli iPhone Pro.
Passando ad altro, la certificazione IP68 resta al top della categoria, con una ulteriore "spinta" da parte di Apple per quanto riguarda la resistenza all'immersione, che è certificata fino a 6 metri di profondità per 30 minuti.
La confezione racchiude, oltre al telefono, soltanto il cavo USB-C e la graffetta per il cassetto SIM; non c'è nient'altro, nemmeno l'adesivo col logo Apple a cui i fan della vecchia guardia erano affezionati.
Scheda tecnica iPhone 16
- Dimensioni 147.6 x 71.6 x 7.8 mm (Plus 160.9 x 77.8 x 7.8 mm)
- Peso: 170 grammi (Plus 199 grammi)
- Display:
- Super Retina XDR OLED da 6,1" (Plus 6,7")
- Risoluzione 1179 x 2556 (Plus 1290 x 2796)
- Refresh rate a 60 Hz
- Luminosità di picco 2000 nit
- SoC: Apple A18
- GPU: Apple GPU 5 core
- RAM: 8 GB
- Storage: 128 | 256 | 512 GB
- Fotocamere posteriori:
- Principale Wide 48 MP, f/1,6
- Grandangolare Ultra-Wide 12 MP, f/2,2 120°
- Fotocamera frontale:
- Principale Wide 12 MP, f/1,9
- Connettività Wi-Fi: 802.11 a/b/g/n/ac/6/7
- Bluetooth: 5.3 con A2DP/LE
- Resistenza agli elementi: IP68
- Sensori: Accelerometro, Giroscopio, Bussola elettronica, Luce Ambientale, Barometro, Face ID
- Colori:
- Nero
- Blu Oltremare
- Verde Acqua
- Bianco
- Rosa
- Batteria: 3561 mAh (Plus 4674 mAh)
- Prezzo:
- 8 GB RAM + 128 GB di storage | 979€ (Plus 1129€)
- 8 GB RAM + 256 GB di storage | 1109€ (Plus 1259€)
- 8 GB RAM + 512 GB di storage | 1359€ (Plus 1509€)
Design
Visto di fronte, iPhone 16 non cambia granché rispetto al predecessore, rivelandosi estremamente familiare fin dal primo sguardo.
Lo smartphone presenta un corpo in alluminio, mentre la parte frontale e posteriore sono in vetro, con il display protetto dal Ceramic Shield di seconda generazione. Le cornici, molto sottili ma non tanto quanto quelle dei modelli Pro, circondano il generoso schermo OLED.
In alto è ancora ovviamente presente la Dynamic Island, ovvero la zona che ha sostituito il notch e che, oltre a racchiudere fotocamera frontale e sensori, reagisce in maniera attiva ad alcune applicazioni e attività.
Sul lato sinistro trova posto invece l'Action Button, presente per la prima volta sui modelli base dopo aver debuttato l'anno scorso sui Pro; poco sotto, i tasti volume. Dal lato opposto il tasto di accensione e, più in basso, il nuovissimo Camera Control, di cui parleremo nel dettaglio più avanti.
Le dimensioni sono di 147.6 x 71.6 x 7.8 mm per 170 grammi per il modello base, mentre salgono a 160.9 x 77.8 x 7.8 mm per 199 grammi sul modello Plus, praticamente identiche o quasi agli iPhone 15.
La maggiore novità per quanto riguarda l'aspetto di iPhone 16 è da ricercarsi però nella parte posteriore, e più precisamente nell'isola delle fotocamere che torna all'antico, ovvero ai tempi di iPhone 12, ricollocando i due obiettivi sulla stessa linea verticale, e non in diagonale come invece deciso fino all'anno scorso. Anche il resto dell'area fotografica ha subito un restyling, restringendosi ora a forma di pillola e lasciando quindi fuori da essa il flash. L'effetto finale è gradevole, seppur un po' più impersonale rispetto al passato, meno riconoscibile. Ad ogni modo, c'è sempre il grande logo Apple centrale a mettere le cose in chiaro.
I colori disponibili sono Blu Oltremare, Verde Acqua, Rosa, Bianco e Nero.
Display
Lo schermo di iPhone 16 è lo stesso identico di iPhone 15: si tratta quindi di un Super Retina XDR OLED da 6.1 pollici (6.7 per il modello Plus) con risoluzione a 1179 x 2556 pixel (1290 x 2796 per il Plus). È un pannello eccellente dotato di luminosità fino a 1000 nit massima e 2000 nit di picco, con supporto a HDR10 e Dolby Vision. Sinceramente sulla qualità visiva c'è poco o nulla di cui lamentarsi, con colori brillanti, luminosità perfetta anche sotto la luce diretta del sole e una calibrazione ottimale. Non essendo LTPO non è possibile avere l'AOD (Always on Display), quindi in stand by resterà completamente spento.
Il punto dolente è il solito, quello di cui ci lamentiamo da anni ma che ogni nuova versione rende ancora meno accettabile: la frequenza di aggiornamento a 60 Hz. Sia ben chiaro, sappiamo perfettamente come si tratti di una questione non di importanza basilare per buona parte dell'utenza, la stessa che magari nemmeno si accorge della differenza o che non sa proprio cosa sia la frequenza di aggiornamento di uno schermo. Ma la faccenda non può ridursi a questo, perché allora ad esempio potremmo allo stesso modo affermare che difficilmente guardando le foto sullo schermo del telefono in molti si accorgerebbero se fossero state scattate da un sensore principale da, chessò, 8 MP anziché da 48 MP.
Eppure nessun produttore si azzarderebbe a lanciare nel 2024 un telefono di fascia alta con fotocamera principale da 8 MP, perché è fuori dal tempo. La stessa Apple proprio su quest'ultimo punto ha abbandonato dall'anno scorso i 12 MP del sensore principale di iPhone 14.
Allo stesso modo i 60 Hz di iPhone 16 sono fuori dal tempo, un limite non accettabile su uno smartphone da 1000€ che esce oggi, quando in ambito Android per trovare una frequenza tanto bassa bisogna andare a cercare nella fascia di prezzo sotto i 200€.
Comprendiamo come Apple abbia necessità di mantenere la distanza tra modelli base e Pro, d'altra parte è una questione che esiste fin dal debutto stesso della doppia linea di smartphone della casa di Cupertino, in un equilibrio non facile da stabilire. Ma pensiamo che sia arrivato decisamente il momento che vengano fissati altri fattori per conservare il gap: l'anno prossimo, con iPhone 17, sarà finalmente la volta buona?
Fotocamere
In ambito fotografico le novità non sono molte rispetto a iPhone 15, con un approccio di Apple quindi piuttosto conservativo.
Va detto però che l'anno scorso il modello base di iPhone ha accolto un deciso quanto necessario miglioramento sotto questo aspetto per quanto riguarda il sensore principale, passato (finalmente) da 12 a 48 MP, e sostanzialmente con iPhone 16 è stato mantenuto tutto invariato. È quindi possibile scattare a 12 o 24 MP, mentre attivando l'opzione HEIF Max si può arrivare ai 48 MP, però soltanto con zoom 1x e non in modalità notte.
Già comunque a 24 MP gli scatti sono di qualità ottima, molto più che sufficienti per la maggior parte delle persone "non Pro" (e appunto, questo non è un iPhone Pro). Ricchi di dettagli, definiti, con un'eccellente gamma dinamica e una ottima gestione della luce. I colori sono naturali, come da tradizione Apple che predilige da sempre una resa fedele alla realtà rispetto ad impostazioni più vibranti e accese di altri produttori; ad ogni modo c'è la possibilità di modificare tale effetto sia attraverso la tonalità direttamente nell'app della fotocamera, sia editando successivamente gli scatti.
Molto buono anche lo zoom 2x, che riesce a mantenere un buon livello di dettaglio e le stesse qualità dell'1x. Anche in notturna l'obiettivo principale funziona davvero bene, con scatti dettagliati e con poco rumore.
La novità principale di questo iPhone 16 sta nell'ultrawide che, pur mantenendo intatta la risoluzione da 12 MP e tutte le principali caratteristiche ora può contare su un'apertura di f/2.2 che la rende più luminosa. Inoltre il sensore ha guadagnato un autofocus PDAF, che gli consente di funzionare anche come macro. Anche gli scatti con questo obiettivo sono ampiamente soddisfacenti, dettagliati e con una resa cromatica molto simile a quella della principale, mantenendo così una omogeneità nei risultati sicuramente notevole. Un po' meno interessanti i risultati in notturna, dove subentra leggermente il rumore. In ogni caso si tratta di un impianto fotografico nel complesso assolutamente di alta qualità.
Nessun aggiornamento invece per la selfie camera, che rimane comunque ottima in ogni condizione.
Per quanto riguarda i video, iPhone è sempre stato un metro di paragone; anche iPhone 16 non è da meno, con una risoluzione massima 4k a 60 fps su tutte le fotocamere. Le riprese sono eccellenti, ed è molto difficile trovare dei difetti significativi: colori, dettagli, saturazione, gestione della luce, tutto è calibrato alla perfezione.
A livello hardware va segnalata l'aggiunta, comune a tutta la linea iPhone 16 e 16 Pro, del tasto Camera Control (Controllo Fotocamera nell'interfaccia italiana), un sensore con feedback aptico collocato nella parte destra della cornice, in pratica in posizione opposta al tasto di accensione.
La sua pressione porta all'apertura dell'app della fotocamera, liberando di fatto l'Action Button per coloro che lo usavano proprio per questa funzione. Ma non è finita qui: con la camera aperta, una pressione profonda cattura uno scatto, mentre tenendolo premuto si registra un video. Una doppia pressione permette poi di passare ai controlli di esposizione, profondità, zoom, fotocamere, stili e tonalità, così da regolarli poi strisciando il dito a sinistra o destra.
Infine, si può scegliere di usare lo stesso tasto per aprire non l'app di default della fotocamera, bensì altre applicazioni terze parti compatibili come Halide, Instagram ma anche CamScanner.
La nostra esperienza in questi giorni di test è stata interessante, sebbene non pienamente convincente; anzitutto, è molto complicato cambiare la forma mentale legata alla maniera con cui siamo stati abituati per anni ad interagire con la fotocamera dello smartphone. Bisogna quindi sforzarsi parecchio per abbandonare i controlli touch sullo schermo e passare ad usare quelli di questo nuovo tasto; inoltre non lo abbiamo trovato così reattivo e preciso da renderlo del tutto piacevole, né così rapido da preferirlo per la velocità. Il problema principale è però probabilmente il fatto che racchiuda in sé forse fin troppe fuzioni, tutte da controllare tramite la stessa azione: un po' complesso e macchinoso.
Prestazioni e videogiochi
Sappiamo bene come i SoC di Apple siano sempre stati particolarmente evoluti per quanto riguarda le prestazioni, e osservare che iPhone 16 porta con sé un doppio balzo generazionale rispetto al predecessore pone delle ottime premesse per quanto riguarda il progresso tecnico.
E in effetti i benchmark restituiscono una situazione piuttosto chiara, con una differenza a seconda dei test che si aggira tra il 20% e il 60% in favore del nuovo arrivato sull'A16.
Rispetto all'A17 della scorsa generazione dei modelli Pro, che aveva alcuni problemi di surriscaldamento e thermal throttling, ora con l'A18 la situazione è decisamente migliorata, grazie ad una nuova dissipazione che permette alle temperature di essere sempre mantenute su livelli accettabili.
La riduzione delle prestazioni al salire del calore generato è sempre presente, per cui sarà interessante vedere con i prossimi aggiornamenti di iOS 18 se Apple vorrà mitigare un po' questo fattore, come fatto l'anno scorso. Ad ogni modo, inutile dirlo, iPhone 16 è in grado di riprodurre qualsiasi gioco attualmente disponibile su App Store al massimo del dettaglio, rendendosi così uno smartphone particolarmente interessante per chi è interessato al mobile gaming; ancor di più poi con il modello Plus, che mette a disposizione uno schermo più grande e quindi un'esperienza più coinvolgente oltre ad una maggiore autonomia.
Tra l'altro merita di essere sottolineato come questo sia il primo iPhone modello base a poter far girare tutta quella serie di conversioni di tripla A come i vari Resident Evi, Assassin's Creed Mirage e Death Stranding, fino ad ora giocabili esclusivamente sui modelli Pro. Inoltre è supportato il Ray Tracing a livello hardware.
Davvero molto buona la componente audio, con gli speaker stereo che restituiscono un suono pulito fino ad un volume alto, senza distorsioni.
Batteria
La batteria di iPhone 16 misura 3561 mAh (4674 il Plus), un piccolo aumento rispetto ai valori di iPhone 15. Questo, unito alle migliori capacità di gestione energetica dell'A18 nei confronti dell'A16 di iPhone 15, porta ad una autonomia sensibilmente superiore in praticamente ogni condizione d'uso. Difficile quindi avere problemi nell'arrivare a sera anche con un uso intenso del telefono.
Poco da segnalare invece per quanto riguarda la velocità di ricarica, che per Apple è sempre un tasto piuttosto delicato viste le polemiche del passato riguardo alla longevità delle batterie. Via cavo siamo attorno ai 30 W, che si traducono in un 50% di carica in poco meno di mezz'ora. Per quanto riguarda invece la carica wireless, tramite il nuovo MagSafe si raggiungono i 25 W, mentre con un caricatore Qi2 il massimo e 15 W. È poi presente la ricarica inversa via cavo, utile per ricaricare ad esempio gli auricolari.
Esperienza d'uso
A muovere iPhone 16 è ovviamente iOS 18, un aggiornamento che non ha portato stravolgimenti nell'esperienza d'uso (tutt'altro), ma che ha reso il sistema operativo Apple ancora più completo e versatile.
Soprattutto dal punto di vista della personalizzazione c'è stato uno slancio aggiuntivo, con le novità della home per quando riguarda il tema scuro delle icone e la possibilità di colorarle con una tinta di proprio gusto. Anche il centro di controllo ha guadagnato una marcia in più sotto questo punto di vista. Molto comoda l'app Password per la gestione in sicurezza degli accessi ad app e siti.
Ma in generale sono tante le piccole e meno piccole introduzioni e modifiche di iOS 18, che ha quindi qualcosa da dire anche senza il contributo di Apple Intelligence.
Se però obiettivamente le differenze tra il nuovo iPhone 16 Pro e il suo predecessore sono abbastanza ridotte a livello hardware, al contrario tra iPhone 16 e iPhone 15 (per non parlare dei precedenti) c'è una distanza molto più concreta. Abbiamo già detto del doppio salto generazionale per il SoC, che passa dall'A16 all'A18, accompagnato da un incremento della RAM. Non è soltanto questione di maggiore potenza: l'iPhone 16 sarà infatti l'unico iPhone "base" a poter sfruttare Apple Intelligence, al contrario della serie Pro in cui anche il "vecchio" iPhone 15 Pro godrà di tale compatibilità. Già questo è un fattore di importanza notevole nella separazione dal predecessore, a cui vanno poi sommate caratteristiche non certo marginali come l'Action Button, il Camera Control e il nuovo design delle fotocamere.
Certamente nulla di tutto questo crea un solco tale da spingere all'acquisto provenendo da un iPhone di 2 o anche 3 anni fa: il progresso tecnico nel campo degli smartphone non spariglia più le carte in tavola con la frequenza del passato, e il lungo supporto agli aggiornamenti del sistema operativo di Apple permettono di godere di un'esperienza che ha una continuità quasi assoluta anche sui modelli non recenti.
Ma nel caso in cui si abbia necessità di comprare un nuovo iPhone, questo nuovo modello possiede molte qualità che lo rendono una buona scelta, per molti versi ottima, con una apertura verso il futuro particolarmente marcata.
Difficile consigliare il modello di ingresso a 128 GB (979€, 1129€ il Plus), davvero pochini anche per chi fa un uso non intensivo del telefono; meglio partire quindi dai 256 GB (1109€/1259€), il più equilibrato, o passare ai 512 GB in caso di particolari necessità (1359€/1509€).
I prezzi sono gli stessi dell'anno scorso. Alti? Senza dubbio. Giustificati? Il discorso è più complesso, ma è certo che l'esperienza che offre Apple per molti vale la candela. E iPhone 16 è, semplicemente, davvero un ottimo iPhone.
Conclusioni
Multiplayer.it
8.5
Con iPhone 16 Apple fa fare al modello base un salto in avanti rispetto al predecessore tutt'altro che trascurabile, senza dubbio più netto rispetto a quello riservato al modello Pro di quest'anno. Il doppio aggiornamento generazionale del SoC e gli 8 GB di RAM lo rendono l'unico iPhone "liscio" capace di gestire Apple Intelligence (quando arriverà da noi), e già questo è un fattore importante per il futuro. L'introduzione dell'Action Button e del Camera Control poi estendono le capacità di un prodotto che, non fosse per la frequenza del display nuovamente a soli 60 Hz, avrebbe ben pochi punti deboli. Certo, il prezzo è alto, ma non è certamente una novità per chi ha scelto di salire su quel treno partito dalla stazione di Cupertino che continua ogni anno la sua corsa senza apparenti interruzioni.
PRO
- Il SoC A18 è davvero potente e versatile
- Ottima componente fotografica
- Display calibrato alla perfezione
- Pronto per Apple Intelligence, quando arriverà in Italia
CONTRO
- Refresh ancora a 60 Hz
- Ricarica lenta
- Camera Control non convince del tutto
- Modello da 128 GB quasi inutile