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Batman: Arkham Shadow, la recensione della rinascita della saga di Rocksteady in VR

Dopo aver permesso al pubblico di vestire i panni in realtà virtuale di Iron Man, con Batman: Arkham Shadow Camouflaj punta tutto su un altro miliardario dei fumetti americani.

RECENSIONE di Luca Mazzocco   —   18/11/2024
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Batman: Arkham Shadow
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Anno dopo anno è sempre più evidente quanto quel Batman: Arkham Asylum di Rocksteady sia stato un titolo seminale per gli amanti degli action in terza persona. Vuoi per l'introduzione del Freeflow Combat o per aver elevato i giochi su licenza a un livello difficilmente raggiunto prima, la saga dei Batman: Arkham è una delle poche in grado di mettere d'accordo pubblico e critica. Ognuno ha il proprio episodio preferito, ma la sensazione generale è quella di essersi trovati di fronte a una saga brillante dall'inizio alla fine. E sia chiaro: non stiamo parlando solamente della trilogia principale, ma anche di quei capitoli "apocrifi" come Batman: Arkham Origins o Batman: Arkham VR, capaci di regalare forti emozioni ai fan dell'Uomo Pipistrello.

E poi, all'improvviso, il dramma.

Nel 2024 Rocksteady Studios pubblica Suicide Squad: Kill the Justice League, uno sparatutto in terza persona con più difetti che pregi. Un titolo che delude tutti coloro che credevano nella software house britannica e che da tempo desideravano ardentemente un ritorno dello studio nel mondo dei supereroi DC. Nel bel mezzo di questa situazione drammatica, con gli sviluppatori in affanno e con i giocatori spaventati all'idea di leggere da un giorno all'altro della chiusura di Rocksteady, Camouflaj atterra sul mercato portando con sé una nuova ondata di speranza. Il team che ha dato i natali a Marvel's Iron Man VR approda su Meta Quest 3 e Meta Quest 3S con Batman: Arkham Shadow, un nuovo episodio canonico ambientato dopo gli avvenimenti del già citato Arkham Origins.

Probabilmente non è ciò che gli appassionati di Batman stavano aspettando, ma forse è ciò di cui non sapevano di avere bisogno.

Lunga vita al re dei ratti

Sette mesi dopo lo scontro con Bane visto in Batman: Arkham Origins, Gotham City è nuovamente nel caos. Un gruppo di criminali capeggiati da quello che si fa chiamare il "Re dei Ratti" sta mettendo a ferro e a fuoco la città durante i festeggiamenti per il 4 di luglio. A farne le spese non sono solo gli abitanti, ma anche i poliziotti e i politici di spicco di Gotham. Politici come Harvey Dent, intenzionato a trasformare la metropoli in un luogo pacifico per tutto il popolo. Tocca quindi a Batman prendere in mano la situazione, impedendo al Re dei Ratti di distruggere quanto di buono costruito negli ultimi mesi per il bene della città.

Il Re dei Ratti è un personaggio che non è mai comparso nei fumetti DC, all'interno dei quali troviamo invece quel Ratcatcher visto anche nel Suicide Squad di James Gunn
Il Re dei Ratti è un personaggio che non è mai comparso nei fumetti DC, all'interno dei quali troviamo invece quel Ratcatcher visto anche nel Suicide Squad di James Gunn

Questo è solo l'inizio di un racconto che parte da un evento generale, per raccontarci una situazione più particolare. Batman: Arkham Shadow è una dimostrazione di affetto nei confronti dell'universo di Rocksteady. Un'opera che riflette sul passato dell'Uomo Pipistrello e dei suoi vari comprimari, permettendoci di scoprire nuovi dettagli riguardanti questo universo parallelo ai fumetti targati DC Comics. Allo stesso tempo, però, Arkham Shadow strizza l'occhio agli episodi cronologicamente successivi, incastrandosi alla perfezione in un mosaico narrativo sempre più grande. Se siete fan dei vari Arkham, infatti, queste nuove avventure in VR del Crociato Incappucciato vi lasceranno costantemente con il sorriso stampato sul volto, introducendo gradualmente piccoli tasselli per riempire tutti quei vuoti lasciati dai vari episodi del franchise.

Diretto da Ryan Payton, Batman: Arkham Shadow racconta una storia che non ha nulla da invidiare ad altri capitoli della saga Rocksteady. Un'affermazione vera sia per quanto riguarda la sceneggiatura, che vanta un paio di colpi di scena ben piazzati, sia per la qualità dei dialoghi, capaci di trasporre alla perfezione la psicologia dei vari personaggi dei fumetti. A differenza di Batman: Arkham VR, questa volta ci troviamo di fronte a un progetto ben più vasto, con una campagna dalla durata di circa undici ore e con diverse attività extra in grado di mantenere incollato il caschetto sulla testa del giocatore per almeno quattro ore aggiuntive. Un risultato che non capita di vedere spesso nel mondo della realtà virtuale.

Batman: Arkham Shadow vola come un pipistrello, picchia come un fabbro

Se c'è una cosa che ci ha insegnato Batman: Arkham VR è che milioni di persone sognano di essere l'Uomo Pipistrello. Camouflaj parte dalle basi tracciate da Rocksteady e le espande in tutte le direzioni. Arkham Shadow non è un'avventura open world, ma non è nemmeno un titolo lineare come quello datato 2016. Arkham Shadow presenta infatti mappe dalle dimensioni contenute da esplorare liberamente e nelle quali è possibile tornare una volta sbloccata la Batcaverna. Mappe che, come nei capitoli tradizionali della saga, ci mettono di fronte a enigmi da superare, oggetti da esaminare e nemici da sconfiggere.

Per quanto riguarda gli enigmi, i ragazzi di Camouflaj sono riusciti nell'intento di dare vita a puzzle mai troppo difficili, ma sempre appaganti. Raramente vi troverete bloccati nel muovervi da una zona all'altra e, esattamente come per i Trofei dell'Enigmista, la raccolta dei collezionabili sarà l'apice dello sforzo mentale che vi sarà richiesto. C'è però un elemento da prendere in considerazione: la "magia" della realtà virtuale. Alcuni enigmi possono infatti sembrare semplici o poco appassionanti se applicati a un gioco di stampo classico, ma poter risolvere in prima persona alcune situazioni rende incredibile ogni minimo traguardo raggiunto. Un'affermazione vera soprattutto quando il gioco riesce a illuderti di trovarti realmente all'interno del suo mondo virtuale, facendoti dimenticare di avere indosso un visore. Un risultato che Batman: Arkham Shadow riesce a raggiungere senza apparente fatica, posizionandosi tra i titoli più immersivi degli ultimi anni.

Il vero punto di forza dell'opera di Camouflaj è però il sistema di combattimento. In apertura facevamo riferimento al Freeflow Combat di Rocksteady, un elemento di design che permette al giocatore di attaccare e difendersi con prontezza e spettacolarità. Ebbene, il team di Washington è riuscito a prendere il Freeflow Combat e ad adattarlo per la realtà virtuale. Durante i combattimenti, il giocatore può tuffarsi contro i propri avversari, alternando i "semplici" pugni ad alcune mosse speciali che richiedono determinate azioni. Azioni come sferrare tre pugni concatenati o afferrare la gamba del criminale di turno per poi spezzarla all'altezza del ginocchio. Quando un attacco sta per colpire il Crociato Incappucciato, ai lati dell'inquadratura compare un'icona lampeggiante, permettendoci così di sferrare un colpo verso quella direzione e intercettare così l'azione avversaria. Siamo di fronte, senza dubbio, a uno dei migliori sistemi di combattimento mai visti in un titolo VR, in grado di essere dinamico, spettacolare e soddisfacente allo stesso tempo.

Il sistema di combattimento di Batman: Arkham Shadow è senza dubbio uno dei più riusciti mai visti all'interno di un titolo VR
Il sistema di combattimento di Batman: Arkham Shadow è senza dubbio uno dei più riusciti mai visti all'interno di un titolo VR

Tornano inoltre le sezioni stealth, che permettono a Batman di cogliere i nemici di sorpresa sia dall'alto che dalle varie coperture. Ancora una volta il talento di Camouflaj ha permesso al team di replicare la medesima esperienza dei giochi originali, trasportando azioni come l'appendersi a testa in giù o il nascondersi nelle grate sul terreno nel lessico della realtà virtuale. Talvolta queste azioni appaiono forse un po' semplificate rispetto ai capitoli tradizionali, ma si tratta di un sacrificio assolutamente tollerabile per poter godere di un'esperienza tanto completa. Affrontare diversi nemici e raccogliere collezionabili ricompensa il giocatore con diversi punti esperienza. Punti che possono essere spesi nell'apposito menù per sbloccare i potenziamenti suddivisi in quattro categorie (Combattimento, Tuta di Batman, Gadget e Predatore) per un'esperienza il più completa possibile.

Tornano i collezionabili, ma non l'Enigmista

Coloro che hanno passato decine di ore all'interno dei vari capitoli della serie Arkham ricorderanno certamente la fatica nel raccogliere tutti i trofei dell'Enigmista. Pur senza tirare in ballo il buon Edward Nygma, Comouflaj ha inserito diversi collezionabili anche in Batman: Arkham Shadow. Troviamo, infatti, 40 Radio dei Ratti, ricevitori AM utilizzati dai criminali per diffondere la propaganda del loro sovrano, e 40 Idoli del Re dei Ratti, ovvero delle piccole statuine da raccogliere e scagliare a terra con violenza. Esistono poi diversi altri oggetti da recuperare . Oggetti come 15 Bombe dei Ratti, 5 Mappe in grado di farci trovare i vari collezionabili, 10 Rune Antiche legate a una quest secondaria di Blackgate, 14 Registrazioni dei pazienti che faranno la gioia dei fan dei fumetti, 11 Echi riguardanti le passate avventure di Batman e diversi numeri di telefono da chiamare per scoprire dettagli extra sull'universo creato da Rocksteady. Insomma: esplorare Gotham e Blackgate in lungo e in largo potrebbe darvi grandi soddisfazioni.

L'inganno della realtà virtuale

Batman: Arkham Shadow è un ottimo banco di prova tecnico per Meta Quest 3, che ricordiamo essere un visore che non necessita di alcun computer o console a supporto. Il comparto grafico richiama modelli tridimensionali appartenenti a un paio di generazioni fa, con effetti di luce che, se rapportati ai titoli più moderni, potrebbero lasciare interdetti. La verità è che, ancora una volta, la "magia" della realtà virtuale lima di gran lunga questa problematica, permettendoci di apprezzare l'ottimo lavoro svolto dal team americano. Muoversi all'interno di Arkham Shadow è un vero e proprio piacere per gli occhi e ci troviamo senza dubbio di fronte a uno dei titoli giocati sulla piattaforma di Meta più curati degli ultimi anni. Ammettiamo, però, di essere incappati in qualche problema tecnico che ci ha costretti a caricare l'ultimo checkpoint per evitare di rimanere bloccati a Gotham City per sempre. Talvolta questo è accaduto perché siamo stati proiettati ingiustamente fuori dalla mappa di gioco, mentre in un altro caso perché siamo scivolati in un fosso dal quale era impossibile risalire. Nulla di troppo grave, ma piccoli difetti che speriamo di vedere limati con i futuri aggiornamenti.

Nonostante i limiti della realtà virtuale, Batman: Arkham Shadow offre degli scorci davvero incredibili
Nonostante i limiti della realtà virtuale, Batman: Arkham Shadow offre degli scorci davvero incredibili

Nulla da dire, invece, sul comparto audio, che vanta sonorità in linea con gli altri episodi della saga e un doppiaggio in inglese di ottimo livello. Tornano, infatti, numerose voci originali sentite in passato, tra le quali spicca sicuramente il Batman di Roger Craig Smith, attore noto ai più per aver dato la voce a Chris Redfield, a Ezio Auditore in Assassin's Creed e già sentito nel ruolo del Crociato Incappucciato in Batman: Arkham Origins. Con nostro grande stupore, inoltre, ci siamo trovati di fronte ai sottotitoli anche nella nostra lingua. Un'aggiunta assente in molti altri casi come Assassin's Creed Nexus VR e che ci ha permesso di seguire l'intera avventura senza il benché minimo sforzo.

Segnaliamo, infine, che Arkham Shadow si presenta come un titolo decisamente pesante per il Meta Quest 3. Un'affermazione vera non solo per quanto riguarda i 19 GB di installazione, ma anche per la conseguente durata della batteria del caschetto. Partendo con il visore completamente carico, abbiamo visto lo schermo diventare nero dopo circa due ore e quaranta di gioco. Un risultato in linea con i più imponenti titoli sul mercato e che dubitiamo possa essere un reale problema per il giocatore medio, abituato a sessioni meno intense.

Piccoli accorgimenti per resistere al motion sickness

Nonostante la tecnologia della realtà virtuale si stia perfezionando sempre più, limitando il motion sickness grazie a schermi dalla risoluzione maggiore o tramite piccoli stratagemmi tecnici, gli sviluppatori continuano a implementare opzioni per tutti i giocatori. Ecco che quindi i ragazzi di Camouflaj hanno implementato diverse impostazioni per la visualizzazione, che vanno dalla possibilità di scegliere la fluidità di movimento della telecamera a tre diverse vignette pensate per abbattere la nausea in determinate situazioni. Si possono inoltre disattivare le linee cinetiche visibili durante la corsa e l'oscillazione della testa di Batman, oppure modificare la mano dominante del proprio avatar. Batman: Arkham Shadow è un titolo giocabile anche da seduti, ma ammettiamo di aver trovato questa opzione particolarmente scomoda. Il titolo di Camouflaj è infatti estremamente dinamico e adrenalinico, spingendoci a consigliarvi di giocare all'intera avventura in piedi. Una scelta che potrebbe abbattere ulteriormente il rischio di motion sickness.

Conclusioni

Digital Delivery Sito Ufficiale
Prezzo 45,99 €
Multiplayer.it
8.5
Lettori (31)
8.4
Il tuo voto

Batman: Arkham Shadow è un sogno che si avvera. Se avete amato Batman: Arkham VR e speravate che qualcuno potesse creare un gioco completo partendo da quel concept, allora sappiate che i ragazzi di Camouflaj sono riusciti nel dare vita a un mezzo miracolo. Siamo di fronte non solo a un ottimo capitolo della saga iniziata da Rocksteady, non solo a uno dei titoli in realtà virtuale più divertenti degli ultimi anni, ma anche a uno di quei giochi che potrebbe spingere migliaia di utenti ad acquistare un Meta Quest 3 o 3S. Caratteristica a quanto pare nota anche a Meta, dato che Arkham Shadow è in regalo per chiunque compri uno dei due visori appena citati. Ci rendiamo conto che un titolo per la realtà virtuale non sia quello che tutti i fan del Crociato Incappucciato stavano aspettando, ma il team di Iron Man VR è riuscito a trasformare un prodotto potenzialmente poco interessante in un'opera imperdibile per tutti gli amanti del supereroe creato da Bill Finger e Bob Kane. E questo è qualcosa che non dobbiamo sottovalutare.

PRO

  • Trama avvincente, con un paio di colpi di scena ben piazzati
  • Il miglior combat system mai visto in un titolo VR
  • Immersività totale

CONTRO

  • Qualcuno potrebbe trovare alcune sequenze troppo verbose
  • Qualche problema tecnico rilevato in fase di recensione