A guardare immagini e video, da cui traspare la particolare ambientazione e i personaggi creati da Lilith Games, potrebbe non risultare chiaro, ma la recensione di Dislyte tratta sostanzialmente di un altro RPG mobile con elementi gacha. Mettiamo subito le cose in chiaro: il gioco in questione aderisce perfettamente al canone ormai granitico di questo sotto-genere, senza tentare nulla di nuovo e anzi prendendo la deriva forse più avida possibile sul fronte delle micro-transazioni, ma se non altro può contare su una caratterizzazione veramente particolare, in grado di donare al tutto un'identità molto forte.
Non basta a scrollarsi di dosso tutti gli elementi potenzialmente negativi che sono naturalmente insiti in questa tipologia di gioco, che ha ormai saturato da tempo il mercato mobile, ma può risultare fondamentale in un panorama totalmente monolitico anche dal punto di vista grafico e stilistico, dunque si tratta di un gioco che può risultare molto interessante per tutti coloro che, nonostante tutto, hanno ancora voglia di RPG gacha.
Ambientazione e storia devono forse qualcosa a Shin Megami Tensei, a Persona o anche The World Ends with You, facendo le dovute proporzioni: anche in questo caso, la particolarità generale deriva dal contrasto tra personaggi e scenari che richiamano la realtà contemporanea (o parzialmente futuristica) ed elementi sovrannaturali e metafisici come divinità e antiche mitologie, che in qualche modo si fondono tra loro. Quelli che sembrano normali ragazzi diventano allora reincarnazioni di antichi dei ed esseri mitologici, sullo sfondo di una minaccia ultraterrena che incombe sul mondo come una sorta di nuovo ragnarok a suon di musica pop e luci sfavillanti. Questo misto fra K-Pop, personaggi ultra-fashion, mitologie classiche e hip hop rimane sicuramente impresso ed è già abbastanza per far emergere Dislyte dalla massa di giochi simili, puntando forte su uno degli elementi che risultano fondamentali per il successo di questo tipo di titoli, ovvero il carisma del cast e dell'ambientazione.
A differenza dei giochi Atlus, a cui questo titolo sembra guardare con un certo interesse, purtroppo la narrazione non risulta proprio all'altezza della cura riposta nello stile grafico: nonostante la premessa di persone comuni che si trovano improvvisamente a contatto con poteri sconvolgenti e "proto-miracoli" abbia sempre un buon potenziale, la storia risulta piuttosto confusa e poco ritmata, con dialoghi che alternano qualche momento brillante e una generale piattezza.
Miti, divinità e discoteche
Dislyte fa veramente un ottimo lavoro nel cercare di dare una caratterizzazione peculiare a ogni aspetto del gioco, il problema è che sotto la superficie sfavillante si trovano precisamente gli stessi menù e le stesse impostazioni di qualsiasi altro RPG mobile con caratteristiche gacha. Quindi la mappa diventa un'ampia ambientazione urbana che ci porta tra strade del centro in megalopoli moderne e locali modaioli, ma non si scappa dalla solita progressione di quest composte da tre scontri in sequenza ed eventuale boss finale.
Il sistema di combattimento è a turni e si basa sull'utilizzo di abilità speciali (tre equipaggiatili per ogni personaggio, ognuna con cooldown legati alla quantità di turni richiesta per la ricarica) e caratteristiche elementali che hanno punti di forza o di debolezza contro nemici specifici. Come spesso accade, questo sistema non si basa tanto su un'elaborazione strategica dello scontro quanto piuttosto sulla matematica: più i personaggi sono avanti con il livello di esperienza e con la progressione dell'equipaggiamento e più sono forti, dunque la soluzione a ogni problema è sempre il buon vecchio grinding per incrementare i livelli, anche se per buona parte del tempo il livello di difficoltà si mantiene piuttosto basso. Questa tendenza a livellare è favorita anche da alcune scelte di design, come la possibilità di ripetere automaticamente alcune battaglie e portarle avanti in background, oltre alla classica opzione per automatizzare gli scontri e risparmiare così un po' di tempo, con la conseguenza però di annullare sostanzialmente il gameplay.
Progressione e gacha
La progressione dei personaggi è un altro elemento chiave di questo tipo di giochi e non manca ovviamente anche in Dislyte, che propone un sistema di reliquie da equipaggiare per donare potenziamenti e abilità ai personaggi, oltre ad upgrade tra incrementi di livello e ascensioni più sostanziali, tutti ovviamente legati a valute in-game da conquistare giocando ma soprattutto acquistare con le micro-transazioni, che entrano in gioco anche a causa dell'energia consumabile da investire per prendere parte alle missioni. Bilanciando un po' le numerose ricompense e magari non stando troppo dietro al PvP, che è ovviamente la modalità più selettiva, è comunque possibile non ricorrere necessariamente agli acquisti in-app per avanzare, anche se questo richiede molto più tempo.
Anche il sistema gacha non è proprio dei più generosi: i combattenti più rari, ovvero quelli di livello 5, possono essere ottenuti solo con una percentuale minima di possibilità (tra l'1 e il 3%, in base a quanto rilevato) cosa che rende estremamente difficile la loro raccolta al di fuori di bundle e pacchetti preimpostati da acquistare. La differenza in potenza ed evoluzione con i personaggi di livello più basso è notevole e la cosa emerge con particolare chiarezza nel caso del PvP. Tuttavia c'è da dire che lo stile grafico adottato da Lilith Games rende ogni esper (così vengono chiamati i combattenti in questo mondo) davvero carismatico, cosa che rende piacevole anche la raccolta di personaggi meno rari, inoltre le diverse specializzazioni ed elementi costringono a una rotazione piuttosto frequente del party composto da 5 esper.
Conclusioni
Verrebbe da pensare che Dislyte sia tutto stile e poca sostanza, ma in un genere così fortemente codificato, il fatto di poter contare su una caratterizzazione carismatica rappresenta già un elemento di straordinaria importanza. Quando tutto il meccanismo si fonda sulla raccolta di personaggi e il loro avanzamento, il fatto di trovarsi a gestire combattenti (esper, come vengono chiamati qui) che risultano interessanti, o quantomeno originali, non può essere considerato un fattore troppo secondario. Tuttavia, per il resto, tra sistema di combattimento e progressione sembra di tornare indietro rispetto alle evoluzioni più convincenti del genere, con un grinding accentuato dalla mancanza di opzioni atte a semplificare l'azione e un meccanismo che tende chiaramente alle micro-transazioni in maniera accentuata, a cui si deve aggiungere anche una narrazione interessante sulle prime ma sviluppata poi in maniera decisamente blanda.
PRO
- Stile grafico originale e ottima caratterizzazione dei personaggi
- Ambientazione e storia piuttosto diverse dal solito, molto intriganti sulle prime
CONTRO
- Nulla di nuovo sul fronte del sistema di combattimento
- Grinding e sistema gacha che seguono i peggiori stereotipi del genere
- Storia che sembra partire bene ma che si perde dopo poco