Forse a suo tempo lo avete conosciuto come Code:Hardcore, ma se oggi siete qui per leggere la recensione di Hardcore Mecha su PlayStation 4, state pure tranquilli: si tratta dello stesso gioco. Lo stesso, identico titolo a base di bei robottoni giganti antropomorfi (mecha, appunto) che ottenne nel 2016 un'accoglienza molto positiva su Kickstarter. È sempre piacevole tornare a parlarvi di progetti indipendenti che, una volta sovvenzionati dai giocatori stessi, arrivano a un lieto fine. Perché sì, nonostante qualche evidente ritardo nello sviluppo da parte del piccolo team di RocketPunch Games, Hardcore Mecha ce l'ha fatta. Non sarà un capolavoro nel suo genere, ma come state per leggere possiede dei pregi degni di nota che ci aspetteremmo di trovare in ogni produzione videoludica, nonché tutte le carte in regola per fare felici coloro che a suo tempo si emozionarono, tra gli altri, con BattleMech, Robot Wars e Metal Slug.
La trama: quasi come un anime
Gran parte dell'offerta di Hardcore Mecha risiede nella sua modalità single player: la trama di gioco, organizzata in capitoli e singoli livelli, mette prevedibilmente al centro della scena i robot giganti, ma senza lesinare alcune sorprese. Si tratta di una produzione che, come affermato dagli sviluppatori stessi sin dalla prima presentazione del titolo, strizza l'occhio a tutta una serie di produzioni nipponiche del secolo scorso: Goldrake, Mazinga, Mobile Suit Gundam, Voltron, e non sembra davvero il caso di perdere mezza giornata ad elencarle tutte. Non aspettatevi la profondità di alcuni di questi titoli, che hanno segnato la storia del genere nei disegni animati: è tuttavia lampante come Hardcore Mecha si ponga sin da subito come un anime, il cui scopo principale è raccontare una storia interessante, accompagnata da botte tra mecha.
La vicenda della modalità single player si svolge in un futuro sci-fi in cui la Terra possiede alcune colonie nello spazio, e ha ampiamente preso il controllo anche di Marte: in seguito a tutta una serie di screzi tra una fazione e l'altra, però, la guerra tra ribelli e il governo centrale terrestre è ancora in corso. Il giocatore controllerà il protagonista Tarethur e la squadra dei buoni, il cui obiettivo è quello di recuperare un'infiltrata in possesso di informazioni preziosissime: conoscenze e dati che potrebbero rimettere in discussione gli equilibri di potere e favorire un esercito di spietati mercenari. Non manca qualche personaggio meglio riuscito degli altri, ma in generale i caratteri di tutti i presenti sono stereotipati e le poche figure femminili presenti il più delle volte inclini al fanservice.
Di buono annotiamo almeno due aspetti, e di certo non secondari: la longevità della trama - per un totale di 18 livelli articolati in circa 8 capitoli - e la capacità del gioco di prendere in giro i suoi stessi stereotipi. Molto spesso Tarethur, ad esempio, ricorda al suo migliore amico che si esprime come il personaggio di un anime. Annotiamoli qui, perché tanto dovremmo farlo da qualche altra parte altrimenti: i testi di gioco sono tutti in un inglese sufficientemente comprensibile, mentre gli audio possono essere impostati in giapponese. Dell'italiano nemmeno l'ombra.
Il gameplay: un po’ platform, un po’ brawler
Non è facile attribuire a Hardcore Mecha un'etichetta precisa, e forse nel caso dei titoli indipendenti questo è solo un bene: se non sono loro a sperimentare, chi dovrebbe farlo? La produzione (e con essa il gameplay) ad ogni modo è fortemente basata sulle meccaniche di due generi ben precisi: il platform e il brawler. Hardcore Mecha si colloca quindi tra due diversi ambiti, quello dell'esplorazione a piattaforme fine a se stessa e quello dell'action a scorrimento che si accontenta di picchiare fortissimo tutti i nemici lungo la strada.
Le sue due anime sono ben dosate, ma quella brawler ha quasi sempre la meglio. In Hardcore Mecha è una goduria partire dal punto A del livello e arrivare al B eliminando qualsiasi cosa si muova lungo il percorso, sfruttando tutto l'ampio e variegato arsenale del proprio robot da combattimento. La cura per i suoi dettagli è quasi maniacale, anche dal punto di vista estetico: propulsori che consumano la stamina per effettuare scatti a mezz'aria, combinazioni su combinazioni, due armi da fuoco e due comandi per il combattimento ravvicinato. Ciò spiega il dettagliato menù per il tutorial bene in evidenza tra le opzioni di gioco principali: vi consigliamo di dargli un'occhiata sin da subito, se non vi dovesse bastare quanto spiegato nei primi minuti di gioco da parte degli sviluppatori.
Comandare il mecha è l'aspetto più divertente del titolo, e al tempo stesso anche quello che avrebbe avuto bisogno di qualche rifinitura in più: molto spesso il sistema di puntamento con indicatore luminoso si rivela impreciso, e la responsività dei vari comandi non è proprio eccellente; nulla che possa davvero compromettere l'esperienza di gioco, ma un po' più di cura nella fluidità dei movimenti avrebbe giovato, soprattutto in situazioni con molti nemici a schermo. I game over, tra l'altro, sono parecchio frustranti: si ricomincia il livello dall'ultimo checkpoint, ma la curva di apprendimento, anche in modalità normale, è notevole, e spesso basta una disattenzione per esplodere in mille pezzi. La possibilità di saltare i filmati prima degli scontri contro i boss, da questo punto di vista, deve essere implementata al più presto.
Trofei PlayStation 4
Hardcore Mecha possiede uno scintillante Trofeo di Platino, ma portarlo a casa non sarà per niente facile. Una volta sbloccati tutti i potenziamenti, completata la narrazione e portate a termine le missioni secondarie sarà necessario rifare tutto quanto... ottenendo il Rango S in ogni singolo livello. Addirittura completare il gioco senza mai perdere neppure una vita. In bocca al lupo.
Personalizzazione e comparto tecnico
Hardcore Mecha mostra, per quanto possibile, anche una certa propensione alla sperimentazione: in alcuni livelli, ad esempio, invece di usare da subito il mecha per menare le mani ci siamo ritrovati alle prese con sessioni stealth nelle basi nemiche, impersonando un Tarethur munito appena di un coltello. Il titolo premia chi rispetta le sue condizioni: completando il capitolo senza farsi scoprire e uccidere i nemici, vengono forniti più crediti come ricompensa finale, accanto ad un voto complessivamente più elevato.
I crediti servono per potenziare il mecha personale e per sbloccare tutte le possibilità legate alla personalizzazione del titolo. Dal menù principale, infatti, scoprirete di poter acquistare nuove armi per il robot, potenziatori sempre attivi nel proprio slot, e arrivati ad un certo punto anche veri e propri mobile suit inediti. Solitamente tutti questi oggetti, così come le potentissime mosse Ultimate, sono legati anche al livello del giocatore: potrete sbloccarli, insomma, solo ad un certo punto della storia principale, e ciò serve a rendere accettabile il bilanciamento complessivo del titolo.
Ottimi il comparto tecnico, la grafica e il sonoro: gli accompagnamenti musicali sono quasi sempre azzeccati e coinvolgenti, soprattutto nelle boss fight; i modelli dei vari personaggi presenti, dei mecha e dei fondali dei livelli sono tutti in ottima qualità. La natura indie di Hardcore Mecha è evidente in tanti piccoli dettagli, come ad esempio il numero limitato di elementi a schermo e qualche piccola sbavatura qui e lì, ma è altrettanto palese la cura per un prodotto che nasce principalmente da un vero e proprio rispetto per la tematica di partenza. Avremmo voluto provare anche la modalità multiplayer online, che permette di sfidare avversari casuali in tutto il mondo (o i propri amici) in scontri 1 VS 1 con i robot... ma non abbiamo trovato nessuno, e dopo un'ora di attesa il caricamento eterno ha stancato anche noi.
Conclusioni
Un po' platform, molto brawler a scorrimento, e persino un pizzico di RPG: se vi piacciono i robottoni giganti e gli anime fantascientifici dei bei tempi andati, Hardcore Mecha è il titolo che fa al caso vostro. Visivamente e acusticamente parlando, la produzione di RocketPunch Games è quasi ineccepibile, e la modalità storia vi terrà compagnia per un bel po' di ore, grazie ai 18 capitoli del single player; con un po' di pazienza, anche i server online per gli scontri multiplayer dovrebbero riempirsi. Il livello di difficoltà non è sempre equilibrato, e di tanto in tanto controllare il proprio mecha potrebbe rivelarsi un tantino frustrante a causa dei comandi: ma niente di tutto questo comprometterà la vostra missione contro i mercenari nello spazio.
PRO
- Modalità single player ben curata
- Tanti mecha, elevate possibilità di personalizzazione
- Comparti tecnico, grafico e sonoro notevoli
CONTRO
- Livelli lineari, alla lunga ripetitivi
- Comandare il mecha non sempre è intuitivo
- Sistema di checkpoint (in parte) da rivedere