A questo punto non siamo sicuri che il formato da sei episodi abbia fatto bene a Ms. Marvel: con un cast convincente e tante sottotrame lasciate in sospeso, gli sceneggiatori di questo quarto episodio - di nuovo quattro, come la scorsa settimana, segno che siamo ancora nel campo delle riscritture che hanno rimandato l'uscita della miniserie - hanno preferito spostare la scena a Karachi, per un tocco di esotismo e un viaggio alla scoperta delle proprie origini, solo che mancano appena due episodi al finale e i nodi che devono venire al pettine sono tanti. In più, Ms. Marvel dovrebbe collegarsi direttamente a The Marvels: significa che dovremo aspettare una seconda stagione, che per adesso non è nei piani di Disney e Marvel Studios, oppure che la storia proseguirà nel film in uscita nel 2023?
Le prossime due settimane, insomma, saranno cruciali per capire che direzione prenderà la nuova eroina Marvel Studios. Vi diciamo subito che questa settimana ci siamo trovati di fronte a un episodio abbastanza debole, e leggendo la nostra recensione di Ms. Marvel 1x04 capirete perché.
Viaggio a Karachi
Anche questa volta possiamo idealmente dividere l'episodio in due metà, ma è difficile scegliere quale delle due sia migliore perché entrambe hanno notevoli alti e bassi. Abbiamo ritrovato Khamala su un aereo per Karachi insieme a sua madre Muneeba: non sappiamo come la nonna Sana sia riuscita a convincere Muneeba a tornare in Pakistan per un breve incontro, ma ci sono diverse cose che non tornano in questa narrativa. Sana ha chiamato Khamala perché entrambe hanno visto il treno che la sera della Partizione portò sua nonna a Karachi, separandola dalla madre Aisha, che ora sappiamo venire da un'altra dimensione.
Se è vero che Sana e Khamala hanno avuto questa visione per una questione genetica, perché Muneeba non l'ha avuta, e comunque perché Sana non ne parla anche con lei? Come può la nonna aver dedotto che il bracciale avrebbe svegliato i poteri di Khamala? Diciamo che questa parte dell'episodio ci ha fatto storcere parecchio il naso, anche se abbiamo apprezzato la caratterizzazione di Sana, una donna eccentrica e diretta che, quantomeno, non ha tirato il mistero per le lunghe come succede spesso in questi show televisivi.
Dunque questa prima metà dell'episodio vede Khamala imparare a conoscere Karachi, i cugini, i loro amici e le usanze del luogo. È una scelta colorita che si sofferma sui particolari più etnici, degna della regista pluripremiata Sharmeen Obaid-Chinoy, pachistana e canadese, che si vede che sa dove mettere le mani, o meglio, puntare la macchina da presa. Il montaggio di queste scene di vita quotidiana, però, non ci ha convinto altrettanto, e continuiamo a pensare che le riscritture e le riprese aggiuntive abbiano rovinato sia questo episodio che il precedente.
Ci sono degli stacchi fin troppo improvvisi che spezzano l'illusione, come quando si passa dalla scena introspettiva in cui Muneeba e Sana hanno finalmente un confronto famigliare, a quella immediatamente successiva in cui Khamala torna da fuori e trova sua madre sola, in cucina. Sembrano due scene completamente scollegate che sono state forzate in una successione di continuità che però non funziona, sebbene entrambe siano molto belle e intime, grazie anche al personaggio di Muneeba che in questo episodio si svela un po' di più.
Forse Obaid-Chinoy avrebbe dovuto dedicare un po' meno tempo all'esplorazione di Karachi e concentrarsi sulla ricerca di Khamala, che la porta a incrociare Kareem, un nuovo personaggio interpretato da Aramis Knight. Nei fumetti, Kareem compare per la prima volta nel #12 di Ms. Marvel: vive a casa della nonna di Khamala, ma segretamente indossa il costume del vigilante Pugnale Rosso. Nella serie TV, invece, Kareem è uno dei Pugnali Rossi: appartiene a una casta di guardiani che combatte in segreto i Djinn e altre minacce ultraterrene. Avrà funzionato questo cambiamento?
Secondo round coi Djinn
In realtà, al di fuori di un contesto fumettistico, l'idea di Pugnale Rosso sarebbe stata davvero inverosimile, perciò ben venga questa alterazione della storia che ha ispirato la serie TV, anche perché accelera e giustifica la ricerca di Khamala, prima scambiata da Kareem per un Djinn e poi condotta nel covo segreto dei Pugnali Rossi.
In questa seconda metà del quarto episodio di Ms. Marvel si notano molto di più i contrasti interni alla serie. Lo scontro tra Khamala e Kareem è davvero spettacolare e divertente, specie perché Iman Vellani, che ha una chimica incredibile con ogni membro del cast e una simpatia contagiosa, prende sempre più confidenza col suo ruolo dentro e fuori la serie TV, ed è una gioia vederla diventare gradualmente una supereroina, sperimentare coi suoi poteri e impiegarli in modo sempre più simile ai fumetti o al videogioco Marvel's The Avengers.
La natura più abbozzata e a basso budget della serie, però, subentra di prepotenza nel nascondiglio dei Pugnali Rossi, che a onor del vero sembrerebbero essere solo due: Kareem e Waleed. Quest'ultimo è interpretato da Farhan Akhtar, un nome che a molti non dirà proprio niente, ma che in realtà è una delle più importanti personalità di Bollywood: regista, attore e produttore cinematografico, qui interpreta un mentore che spiega a Khamala le sue origini e quelle dei Djinn. A questo punto, Ms. Marvel ci ha fatto l'impressione di giocare la cosiddetta carta "Mefisto" di WandaVision: incolla i fan dei fumetti alla TV con easter egg e subdoli riferimenti che magari non porteranno da nessuna parte, o magari sì. Certo è che la dimensione di Aisha, mostrata attraverso un avveniristico ologramma, somiglia davvero tanto all'Attilan degli Inumani a fumetti, perciò il dilemma sulle origini di Khamala resta ancora irrisolto.
Sembra che i Marvel Studios stiano scegliendo un approccio che mescoli magia e scienza, come dimostrato dai Dieci Anelli di Shang-Chi, ma arrivati al quarto episodio ancora non si è capito perché Khamala riesca a manipolare l'energia della dimensione Noor e perché l'umanoide che possedeva i bracciali originariamente fosse di pelle azzurra come i Kree.
In ogni caso, l'episodio in un certo senso tracolla con l'arrivo dei Clandestine, opportunamente scappati da un super carcere e arrivati a Karachi nel giro di poche ore, con buona pace della clandestinità. Lo ripetiamo: questi antagonisti sono tremendi. Ogni volta che entrano in scena, sembra di tornare indietro nel tempo e guardare una serie televisiva anni '80/'90 in puro stile Buffy l'ammazzavampiri, ma senza il carisma o l'ironia del capolavoro di Joss Whedon. I Djinn sembrano persone normalissime, che impugnano armi da cosplay a basso budget e i combattimenti sono imbarazzanti: Akhtar fa del suo meglio per atterrarli, ma nonostante tutte le sue acrobazie proprio si fa fatica a sopportare queste scene d'azione.
Fortunatamente l'episodio si conclude dopo un breve inseguimento e un altro scontro diretto, in seguito al quale Khamala si ritrova in una situazione poco felice che si svilupperà nel prossimo episodio, il penultimo. Il problema è che la nostra protagonista deve tornare nel New Jersey, risolvere i suoi screzi con Nakia, scoprire che Bruno potrebbe trasferirsi in California e prendere ancora la patente. E forse avremmo preferito vederle affrontare la vita di tutti i giorni come super vigilante.
Conclusioni
Ms. Marvel 1x04 è un episodio con delle belle trovate - l'etnicismo, i titoli di coda in stile pakistano, i momenti introspettivi della famiglia di Khamala - che però sprofonda nella mediocrità ogni volta che entrano in scena i Clandestine, a questo punto in lizza per superare i Flag-smashers di The Falcon and the Winter Soldier come i peggiori antagonisti del Marvel Cinematic Universe. Abbiamo avuto un assaggio, però, della supereroina che diventerà Khamala una volta indossato il costume completo di Ms. Marvel, e non vediamo l'ora che entri in azione. Se il nostro intuito non ci inganna, dovremmo aver superato le riscritture e le riprese aggiuntive, causate a loro volta dalla pandemia, e i due episodi finali dovrebbero tornare alla qualità eccellente della premiere.
PRO
- I momenti introspettivi in famiglia e il cambio di scenario
- Lo scontro tra Khamala e Kareem
CONTRO
- Tutto quello che ha a che fare coi Clandestine
- L'impronta low budget nella seconda metà dell'episodio