La recensione del Trident X Plus 9th ci ha permesso di mettere mano a uno dei nuovi modelli del celebre brand MSI che, pur aggiornato, conserva, il design elegante e dalle dimensioni contenute che caratterizzano questa linea di preassemblati di fascia alta. Il segreto si cela tutto dietro al design intelligente e funzionale che da una parte riduce gli spazi ma dall'altra fa che ogni componente sia vicina a una grata di aerazione, garantendo aria fresca a pochi centimetri dalle ventole di GPU e CPU. Questo si traduce in un design distintivo e compatto che comporta comunque temperature contenute e soglia del rumore bassa, anche con una configurazione come arrivata in redazione che non punta al massimo ma vanta caratteristiche elevate con un Intel Core i7-9700K, una GeForce RTX 2070 Ventus, 16GB di memoria a 2666MHz e scheda madre MPG Z390I Gaming EDGE AC, ovviamente targata MSI.
I vantaggi di un PC compatto ben studiato
La piccola torre del Trident X Plus 9th conserva il design della serie aggiungendo qualche "plus" aggiuntivo come il Wi-Fi 6 e la paratia opzionale in vetro temperato, come quella standard caratterizzata da una grata in corrispondenza della CPU, che arriva assieme al computer in una confezione a parte e si sostituisce alla paratia destra, in metallo come la sinistra, trasformandola in uno sportello facilmente apribile. Ma la parte più caratteristica del desktop MSI è senza dubbio quella frontale, in policarbonato liscio, caratterizzata da una serie di linee spezzate aggressive ma eleganti che sono sottolineate dall'illuminazione RGB. Un vezzo che ritroviamo anche su un anello LED che cinge l'ampia ventola della CPU e sulla parte superiore della GPU, posta in verticale in un vano dedicato per facilitare il raffreddamento, con la luce che traspare non solo dalla grata corrispondente laterale, ma anche dall'ampia presa d'aria che si estende per buona parte della parte alta del PC. Sia chiaro, ci sono sistemi che puntano con molta più forza su questo aspetto, ma il Trident X non vuole rinunciare all'eleganza e si accontenta di un'illuminazione discreta, garantendo comunque un po' di spettacolo ovviamente compatibile con il sistema di sincronizzazione RGB Mystic Light. Da notare, inoltre, la base in plastica che oltre a rialzare il case, consentendo un miglior afflusso d'aria dal basso, si allarga permettendo maggiore stabilità e aggiungendo qualcosa anche dal punto di vista estetico. Quasi una console posta in verticale, insomma, anche nelle dimensioni che sono di 396 millimetri in altezza, 382 in lunghezza e solo 129 in larghezza.
Anche il peso è contenuto, ma questo comporta paratie in metallo piuttosto sottili, da maneggiare con cura come il frontale che rischia di graffiarsi perdendo parte del suo appeal. Quello che più conta, comunque, si trova all'interno di un PC che punta a prestazioni senza compromessi in 1440p, con la possibilità di sfruttare anche l'accelerazione hardware del Ray tracing. Parliamo infatti di un Intel Core i7-9700K e di una GeForce RTX 2070 Ventus, due componenti che non hanno certo bisogno di presentazioni. Possiamo invece spendere qualche parola sulla MSI MPG Z390I Gaming EDGE AC, una scheda madre provvista di connessione Wi-Fi 6 e di tutta la connettività necessaria, benché non sia un modello che spinge su questo aspetto. L'utente medio, comunque, non dovrebbe avere problemi con 6 porte USB posteriori, di cui tre USB 3.1 Type-A e una Type-C, e 3 porte USB, due 3.1 Type-A e una 3-1 Type-C, integrate nel pannello frontale, sopra alle entrate da 3.5mm per cuffie e microfono. Le stesse che troviamo sul retro, affiancate però da altri 3 ingressi audio, un'uscita ottica e una porta di rete, oltre agli ingressi DisplayPort e HDMI per la GPU integrata. Tornando all'interno, invece, troviamo l'unità NVMeda 256GB, comprimaria di un disco meccanico HGST da 1TB da 7200RMP, installata sullo slot M.2 posto sul retro della scheda, facilmente accessibile come quasi ogni componente del PC a partire dalla GPU, posta in verticale in un alloggiamento da 30cm che permette quindi di installare schede più lunghe, per arrivare al disco M.2, posto sul retro della scheda e quindi accessibile non appena rimossa la paratia sinistra. Risulta invece più complicata da raggiungere la memoria, coperta dal dissipatore della CPU.
Prestazioni, temperature e conclusioni
Estremamente silenzioso in idle e durante le operazioni desktop, con la GPU che si aggiura intorno ai 50 gradi, il Trident X Plus 9th è rimasto discreto anche durante il canonico test di 3DMark Time Spy, dove ha totalizzato 8968 punti alla voce GPU e 7760 alla voce CPU, dimostrando l'efficacia del sistema di raffreddamento Silent Storm Cooling 3 che come abbiamo detto si affida in buona parte alla disposizione intelligente dell'hardware. Con i titoli più pesanti o sotto stress le ventole si fanno sentire, sia chiaro, ma siamo entro limiti più che accettabili per un sistema del genere, potente eppure mantenuto a temperature discrete con 76 gradi per la GPU e 65 gradi per la CPU in giochi che sfruttano entrambe come The Witcher 3: Wild Hunt. Lo strigo ha ormai qualche anno sulle spalle, ma dal punto di vista dell'estetica se la cava ancora egregiamente, cavalcando a 123 frame in 1080p e 75 frame in 1440p sul desktop MSI. Shadow of the Tomb Raider arriva invece a 111fps in 1080p e 72fps in 1440p, risultando giocabile con il Ray tracing attivo solo nel primo caso, a meno di non attivare il DLSS che però, al di sotto del 4K, riduce drasticamente la qualità dell'immagine. Ma d'altronde si tratta di un upscaling e, soprattutto, parliamo di una tecnologia in divenire che deve ancora fare parecchia strada. Ed è un peccato perché sarebbe utile nel caso di Control. Se il riuscito titolo Remedy viaggia infatti a 75fps in 1080p, si trova in difficoltà in 1440p, rallentando fino a 49fps.
Il DLSS, tra l'altro, è fondamentale per superare i 60fps con il Ray tracing attivo, anche in 1080p, laddove l'upscaling basato sull'intelligenza artificiale soffre di più, sebbene sia implementato con maggior cura in Control. In ogni caso l'incremento netto nella qualità delle luci può valere la pena di perdere parte del dettaglio, vista la peculiare impostazione stilistica di un titolo dalla veste grafica spettacolare che non punta certo sulla definizione dei contorni. Ci riporta invece su un approccio classico, seppur colorato e spettacolare, il comparto artistico di Rage 2, purtroppo breve ma riuscito sequel che sul Trident X Plus 9th con RTX 2070 arriva a 112fps in 1080p e 70fps 1440p, risultando pienamente giocabile con il profilo grafico più elevato. Questo con le frequenze lasciate al software che si spinge a 1800MHz, guadagnando 180Mhz rispetto al clock in boost standard, per toccare i 1890MHz con il desktop in modalità gaming. Tutto questo permette di guadagnare due o tre frame, potenzialmente utili nei giochi di ultima generazione fatti girare in 1440p, ma rende le ventole della GPU udibili nel primo caso e tutt'altro che silenziose nel secondo, vanificando uno dei pregi del valido preassemblato MSI, un elegante desktop il cui problema principale, come per tutti i prodotti di questo genere, è il prezzo che in questo caso, con circa 2400 euro su Amazon, risulta meno bilanciato di quello di altri Trident. Anche questo modello, comunque, ha dalla sua un design curato, tanto nell'immagine quanto nella dissipazione, a giustificare il rincaro.
Conclusioni
Multiplayer.it
8.4
Il Trident X Plus 9th, equipaggiato con Intel Core i7-9700K e GeForce RTX 2070, è un PC compatto ma potente, perfetto per giocare in 1440p. La memoria è di certo la migliore in circolazione e il prezzo è elevato, più di quello di altri Trident X in relazione alla componentistica, risultando meno conveniente. In ogni caso il preassemblato MSI garantisce una qualità costruttiva discreta, un design elegante e un'ottima disposizione delle componenti interne, distinguendosi nel panorama dei prodotti analoghi.
PRO
- Un preassemblato compatto, potente ed elegante
- Disposizione delle componenti ottima, anche nell'ottica di upgrade
- Paratia opzionale a sportello in vetro temperato inclusa
CONTRO
- Prezzo non certo contenuto
- Paratie in metallo decisamente sottili e frontale a rischio graffi
- La memoria non è di certo una soluzione al top