Sarebbe splendido scrivere la recensione di Overboard! al contrario, un po' il leit motif dell'opera di Inkle, il piccolo studio che in 4 mesi ha partorito un bel viaggetto narrativo. Simpatico, accattivante, rigiocabile, volente o nolente se lo iniziate lo finirete. È un concetto di sfida che parte da una bella trovata di gameplay: siete un'assassina smaliziata la quale, durante un viaggio oceanico, deve convincere tutti di essere innocente e arrivare in terra statunitense libera come un usignolo.
Veloce, calcolata sul minuto, ben raccontata, la storia di Mrs Villensey, sedicente attrice con qualche scheletro nell'armadio, uccide il marito buttandolo fuori bordo, da lì il nome dell'opera. Parliamo quindi di un prodotto un po' al contrario, che nel suo racconto va controcorrente e spinge a pensare lontano dai paradigmi: non dovete trovare l'assassino, dovete evitare di essere scoperti. Certo, mode recenti hanno un po' reso universale questo approccio ludico ma qui il giro di botta, risposta e analisi dei movimenti dei passeggeri sulla nave aggiunge un mordente single player da non sottovalutare.
Otto lunghe ore
Dovete resistere 8 ore in-game: dopo aver compiuto il fattaccio, comincia l'epopea della signorina Villensey e dell'equipaggio della nave, ognuno con una propria personalità, background, segreti e misteri. Ogni scelta e dialogo fa passare del tempo, ma a meno di non raccogliere sufficienti versioni e informazioni, l'avventura terminerà in un eterno loop di sconfitta, destinati a venir accusati dell'omicidio per motivi che non ci diciamo. Sbagliate un ciclo, ne sbagliate due, probabilmente ne sbaglierete molti: ogni loop si porta dietro nuove domande, considerazioni, deduzioni raccontate un pochino per volta tramite un differente percorso di risposte e scelte, sembra basato su un movimento da copione dei comprimari nella nave. Loro si muoveranno sempre nello stesso modo, voi no: potrete rifare delle scelte o cambiare, provare altre risposte, compiere gesti differenti.
Quando i tentativi cominceranno a essere una dozzina, allora imparerete che ci stanno due modi per velocizzare ogni loop: rendere rapidi i dialoghi o rifare le scelte del loop precedente, magari fino al punto in cui invece decidete di prendere un altro bivio. Ah, non scordiamoci gli obiettivi: non basta arrivare a terra con la fedina penale intatta, bisogna farlo con stile e magari dei risultati di vita maturati in quelle 8 ore. Un elemento, questo, che aggiunge giocabilità e spinge a cercare una sorta di run perfetta e fidatevi che la cosa vi impegnerà.
A terra... e ora?
Superata questa sinossi spicciola di gameplay, è l'elemento narrativo a vincere. Overboard! appare sin da subito come un titolo dai valori produttivi bassi eppure funziona a meraviglia, scorre fluido, fa arrabbiare, ma regala anche soddisfazioni e il tutto, banalmente, con un sistema di risposte pre-compilate. Inkle ha confezionato un mix semplice, che però aggancia il giocatore proprio per la sua immediatezza concreta, senza voli pindarici di ambientazioni, racconti o attori in motion capture. La narrazione è il gameplay, e viceversa, in un susseguirsi di situazioni in cui vorrete saperne di più, ma vi renderete conto che il tempo scorre e il capitano, ad esempio, vi aspetta nella vostra camera e non per fare due chiacchiere.
Oppure scoprirete i vizietti di vostro marito, o della vicina di cabina, oppure dovrete far sparire una pillola per il sonno, o ancora metterla in un drink per far addormentare la signorotta zitella. La rete di causa ed effetto narrativo è coerente e cattura all'istante, promuovendo un titolo all'insegna del ragionamento, della lettura e della scaltrezza criminale. Purtroppo, il titolo è solo in inglese, ma abbastanza semplice da comprendere.
C'è, in realtà, un difettuccio, ma è veramente soggettivo: la longevità. È indubbio che se non siete dei completisti e vi accontentate di arrivare a terra senza aver fatto la run della vita ma con discreta dignità, Overboard! difficilmente supererà un paio d'ore di gameplay. Il fatto è che non va preso così, non nel modo consueto: abbondando in un continuo strabordare di conseguenza, le azioni e le parole di Veronica hanno degli strascichi che sta a voi guidare, consapevoli che basta un errore per finire in prigione e ricominciare da capo.
Conclusioni
Corto ma pieno di trovate per dare sempre un motivo per tornare ad affrontarne il loop, Overboard! si pone come una simpatica avventura narrativa estiva. Ben scritta e articolata, la rete di cause e conseguenze crea una morfologia spesso diversa, che a ogni run regala nuove informazioni, episodi, reazioni e quindi divertimento. Se volessimo trovare una pecca, potrebbe essere la longevità, fondamentalmente inesistente non appena si cominciano a capire quei pochi elementi in grado di far volgere la situazione a vostro favore, ma probabilmente Inkle lo ha fatto apposta per farlo rigiocare più volte, alla scoperta di ogni dettaglio.
PRO
- Fresco, simpatico, ben scritto
- Un'avventura narrativa da spiaggia
- Vari obiettivi e finali...
CONTRO
- ...ma la durata in sé è piuttosto breve