Basta poco...
Quando iniziarono a trapelare le prime informazioni riguardo ad un capitolo della serie Prince of Persia per Wii, in molti sperarono in un gioco del tutto nuovo e costruito attorno alle capacità del wiimote. Fu quindi comprensibile la delusione una volta scoperto che Rival Sword, questo il suo nome, nient’altro era che un porting diretto de I due Troni; proprio per questo motivo preferiamo rimandarvi alla nostra recensione per la descrizione di trama e personaggi, limitandoci quindi a prendere in considerazione le novità offerte da questa edizione, che vertono esclusivamente attorno al sistema di controllo. In realtà Ubisoft ha preferito non strafare per quanto riguarda l’implementazione della rilevazione dei movimenti, lasciando che la maggior parte delle mosse rimanessero legate all’utilizzo dei semplici tasti, così come in origine. In quest’ottica il controllo del principe avviene quindi in maniera naturale per chiunque abbia un po’ di familiarità coi pad “classici”, e la dislocazione dei bottoni tra nunchuck e wiimote è sufficientemente buona da permettere che tutto fili liscio senza particolari problemi. Solamente per le azioni legate ai tasti 1 e 2, come ad esempio per il cambio di visuale, è necessario spostare l’impugnatura del controller nella mano; un po’ fastidioso, certo, ma niente di particolarmente drammatico. Dove invece i programmatori hanno deciso di cambiare qualcosa è nel sistema di combattimento, che richiede il movimento di entrambe le mani per dar vita alle varie combo disponibili. Purtroppo come spesso accade in occasione delle conversioni su Wii, il risultato non è tale da far preferire questa soluzione rispetto a quella offerta dalle versioni originali per le altre console; non si ha mai la sensazione di avere il totale controllo della situazione, e amenoché non si decida di impegnarsi con attenzione e dedizione, il più delle volte ci si ritrova a fare movimenti a caso che comunque permettono di ottenere i risultati desiderati, ovvero l’eliminazione dei nemici. Per la gestione della telecamera inoltre, vista l’assenza del secondo stick analogico, è stato scelto di offrire la doppia possibilità di ruotarla inclinando il wiimote (scomodo e impreciso) o utilizzando la croce direzionale su di esso (un po’ meno scomodo ed impreciso). Assieme alla gestione della frusta del principe oscuro e poco altro, questo è tutto ciò che il peculiare sistema di controllo del Wii ha da offrire in Rival Swords.
Molto poco
Tutto il resto è assolutamente invariato rispetto a quanto visto su GC, Ps2 e Xbox; e per tutto intendiamo anche la componente tecnica, dal momento che graficamente Ubisoft non ha voluto aggiungere nulla di più per giustificare il passaggio su un hardware senza dubbio superiore, anche se magari non di moltissimo. Ecco quindi ottime animazioni, belle ed evocative ambientazioni, gradevoli effetti di luce, ma texture davvero sottotono e inclini all’impastamento se osservate da vicino. Sono supportati sia i 480p che i 16:9, ma il risultato non cambia sinceramente di molto. Ottimo invece il sonoro, sia per le musiche perfettamente a tema e capaci di contribuire all’atmosfera, sia per gli effetti e il doppiaggio in italiano. Con tali premesse, Rival Sword nel complesso è quindi un gioco il cui senso è francamente difficile da comprendere. Se fosse stato perlomeno venduto ad un prezzo budget, avremmo potuto consigliarne l’acquisto ai possessori di Wii alla ricerca di un gioco di grande qualità, seppur non certo adatto a sfruttare le caratteristiche della console. Ma al contrario il prodotto in questione viene venduto a circa 60 euro nei negozi; vale a dire che per molto meno della metà si può portare a casa la versione per Gamecube, sfruttando la retrocompatibilità della console, oppure quelle per Ps2 ed Xbox nel caso facciano ancora bella mostra di sè nel proprio salotto, ottenendo un’esperienza di gioco assolutamente identica tanto nella forma quanto nei contenuti, anzi addirittura migliore per quanto riguarda il sistema di controllo.
Commento
Cambiare il sottotitolo non basta. Ubisoft avrebbe dovuto impegnarsi un po’ di più nella realizzazione di questo Rival Swords per Wii, aggiungendo perlomeno qualche contenuto extra o migliorando la componente grafica rispetto a Prince of Persia: i due Troni uscito per Ps2, Xbox e GC un anno e mezzo fa. Ed invece i giochi sono assolutamente identici, con l’unica eccezione di un utilizzo del wiimote nei combattimenti che comunque non cambia affatto la realtà delle cose. Il prezzo pieno con cui viene venduto nei negozi chiude inoltre il cerchio di una conversione che non ha senso di esistere da qualsiasi punto da cui la si guardi. E badate bene, parliamo della conversione, non del gioco che al contrario è una delle migliori produzioni Ubisoft degli ultimi anni; ma se non ci avete ancora giocato, cercate piuttosto una copia usata per console “old-gen”... il vostro portafogli vi ringrazierà.
Pro
- Il gioco è indubbiamente ottimo
- Componente sonora di gran valore
- Conversione senza senso
- Identico in tutto a “I due Troni”
- Utilizzo del wiimote marginale
Quando nel tardo 2003 Ubisoft lanciò sul mercato Prince of Persia: le sabbie del tempo, in molti restarono affascinati dall’abilità dei programmatori nel riuscire a mantenere il fascino di un grande classico della storia dei videogames, creando però allo stesso tempo ex-novo una meccanica di gioco moderna, ben riuscita, a tratti innovativa e certamente molto appagante e divertente. Il successo di tale nuovo brand spinse però la software house transalpina a spingere forse un po’ troppo il piede sull’acceleratore per la realizzazione del sequel, Spirito Guerriero, che faticò ad aggiungere qualcosa alla formula originale. Fortunatamente la serie si è poi brillantemente ripresa con il terzo episodio, I due Troni; ad un anno e mezzo di distanza, lo stesso gioco cambia sottotitolo per fare il suo esordio su Nintendo Wii.