Lo strano titolo a metà tra un'invocazione religiosa mediorientale e un'espressione idiomatica dell'Italia centro-meridionale nasconde in verità un gioco ibrido caratterizzato da un interessante misto di caratteristiche: scopriamolo dunque con questa recensione di Tankhalla. Di base, si tratta di uno sparatutto in arena con visuale dall'alto, che ricorda l'impostazione dei twin-stick shooter anche se non rientra propriamente nella categoria. La caratteristica principale è il fatto di basarsi su carri armati, dunque si tratta di veicoli non velocissimi ma che possono sostenere una certa quantità di colpi, mentre scaricano gragnuole di proiettili assortiti sugli avversari. In tutto questo, il nostro scopo è cercare di avanzare di livello in livello all'interno di una mappa, sbloccando progressivamente vari checkpoint posti però a una certa distanza l'uno dall'altro, cosa che si trasforma in una sorta di gara di resistenza e capacità distruttive.
Ogni livello è composto da una piccola arena, sulla quale possono essere disseminati diversi elementi di scenario come strutture ed edifici, utili per fornire un precario riparo dalla pioggia di fuoco nemica. Al di là degli sporadici boss, ci si trova sempre in netta inferiorità numerica: all'interno di queste arene dobbiamo trovare il modo di eliminare tutti gli avversari e ottenere così il bonus di fine livello e l'apertura della porta verso l'area successiva. Dopo i primissimi stage la cosa diventa decisamente complicata, richiedendo grande velocità di esecuzione, capacità di schivare i proiettili avversari e di adattamento nell'utilizzo degli scenari come momentanei scudi. L'azione è molto semplice e basilare, ma anche per questo motivo risulta irresistibile grazie alla continua progressione, una volta che si entra nel meccanismo: da questo punto di vista ricorda da vicino l'ottimo Archero, anche se Tankhalla risulta più limitato dal punto di vista del design generale e delle soluzioni originali.
Blitzkrieg continuo
Il gameplay è incentrato sul controllo del carro armato e sulla sua costante progressione tra i livelli, arricchito con una dinamica rogue-lite per cui ci si trova a dover ripartire sempre dall'inizio dell'area della mappa in cui ci troviamo ad ogni eliminazione (salvo la possibilità di utilizzare, solo per una volta, valute in-game o vedere pubblicità per ripartire subito). Tuttavia, gli elementi "lite" che alleggeriscono il roguelike si riferiscono all'evoluzione persistente che si ottiene comunque, giocando: oltre ai bonus momentanei che si ottengono alla fine di ogni arena, avanzando tra i livelli di esperienza si ottengono progressi costanti come ampliamenti dell'energia del carro e bonus attivi e passivi, che rimangono anche dopo ogni morte sul campo di battaglia, rendendo molto più agevoli le ripetute run successive. Inoltre, con le monete conquistate in partita è possibile acquistare carri migliori e droni in grado di supportarci durante gli scontri.
Sono presenti tre modalità di gioco che differiscono parzialmente per quanto riguarda gli obiettivi da perseguire, ma sul campo di battaglia l'azione è praticamente sempre la stessa: si tratta di scontri serrati che si risolvono in una manciata di secondi, nei quali dobbiamo eliminare gli avversari cercando di rimanere in vita. Guidare il carro è semplice, ma essendo un veicolo non agilissimo è necessario calcolare precisamente i movimenti per schivare i proiettili, mentre si dosano al meglio i colpi da infliggere. Il fuoco primario viene direzionato automaticamente verso il nemico più vicino, con una barra di caricamento che segnala quando è possibile sparare a raffica, cosa che innesca un certo cooldown per poter tenere alto il rateo di fuoco. Al contempo, si deve gestire l'attacco secondario in maniera strategica: quest'ultimo è un colpo più potente che dev'essere direzionato attraverso un puntatore. Eseguendo una parabola, è in grado di oltrepassare gli ostacoli e colpire a distanza, ma è chiaramente più lento e dev'essere calcolato per tempo. Una buona combinazione e tempismo nell'utilizzo dei due tipi di attacco consente di cavarsela anche nei momenti peggiori, insieme ai numerosi bonus e moltiplicatori progressivi che si possono sbloccare di livello in livello.
Veniamo infine all'annosa e immancabile questione del free-to-play. Tankhalla è un gioco che non ha PvP ed elementi online in nessuna delle sue tre modalità, cosa che di per sé esclude già il rischio del pay to win. La micro-transazioni ci sono e anche abbondanti: il gioco contiene tre diversi tipi di valuta in-game, due dei quali possono essere conquistati giocando mentre il terzo richiede invece il dispendio di denaro. Nuovi carri e upgrade vari possono essere acquistati semplicemente con le ricompense che arrivano dal gameplay, sebbene ci voglia una buona quantità di tempo per raggiungere le somme richieste. La valuta più preziosa è quella che consente di proseguire la partita immediatamente da dove ci troviamo al momento del game over, oppure per ottenere ulteriori punti energia che consentono di effettuare nuove partite (la barra si ricarica facendo passare il tempo). In definitiva, si tratta di un sistema piuttosto equo che non costringe agli acquisti in-app richiedendo però, in tal caso, di accettare la dura realtà del roguelike ed effettuare degli stacchi forzati tra sessioni di gioco.
Conclusioni
Se avete apprezzato Archero e simili derivazioni dello shooter con elementi roguelike, è molto probabile che vi perdiate anche in Tankhalla, perché sebbene sia stilisticamente grezzo e meno elaborato come level design, il gioco di My.com fa leva sulle stesse caratteristiche. L'azione è estremamente basilare e veloce ma richiede una buona abilità nel controllo del carro e nell'uso alternato dei tipi di fuoco, il tutto reso facilmente fruibile su piattaforme mobile da un buon sistema di controllo e un ritmo di gioco rapido e spezzettato. La progressione costante funziona sempre bene come elemento in grado di creare dipendenza, anche se la ripetizione dei livelli e la semplicità di questi può annoiare in fretta.
PRO
- La meccanica shooter e rogue-lite funziona bene
- Gli elementi di progressione costante mantengono legati al gioco
- Free-to-play senza troppe trappole
CONTRO
- La ripetizione dei livelli è strutturale ma può annoiare, vista anche la loro semplicità
- Poche variazioni anche tra le diverse aree