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Under The Waves, la recensione di un viaggio negli abissi del lutto

L'avventura sottomarina di Parallel Studio parte con ottime premesse, ma non riesce sempre a veicolare a dovere il suo messaggio.

RECENSIONE di Giulia Martino   —   01/09/2023
Under The Waves, la recensione di un viaggio negli abissi del lutto
Under the Waves
Under the Waves
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Il tema dell'elaborazione del lutto non è nuovo all'interno del mondo videoludico: lavori come Spiritfarer, What Remains of Edith Finch e il recentissimo The Wreck hanno dimostrato al pubblico che il videogioco può trattare anche tematiche dolorose, quali sono la morte e la perdita. Parallel Studio, con il supporto di Quantic Dream in veste di publisher, percorre la stessa strada con il suo Under The Waves, avventura subacquea dalla forte spinta narrativa, ma dotata anche di elementi propri di molti videogiochi a mondo aperto.

E qui sta il problema principale di Under The Waves: il messaggio risulta annacquato (ci sia perdonato il termine nel parlare di un videogioco ambientato nell'oceano) dalla presenza di meccaniche tutt'altro che funzionali a veicolarlo. L'esistenza di noiose missioni di raccolta di materiali, riparazione di strutture e creazione di oggetti che quasi mai ci troveremo nella necessità di usare - tutti elementi che dimostrano l'opportunità di sottrarre, a volte, piuttosto che aggiungere. Una sovrabbondanza probabilmente dettata dalla volontà di avvicinare un pubblico ampio e avvezzo a questo genere a un'opera senz'altro caratterizzata da tematiche complesse, ma che, in ultima analisi, si rivela un'arma a doppio taglio.

Ma andiamo con ordine: vi parliamo di Stan e della sua avventura sottomarina nella nostra recensione di Under The Waves.

Giù nel blu

Dopo che la sua vita ha preso una piega inaspettata, Stan decide di trascorrere diverse settimane in una stazione sottomarina per conto della compagnia petrolifera per cui lavora. Under The Waves è ambientato negli anni '70, ma in un passato alternativo, con alcuni elementi retrofuturistici: ecco che Stan è assistito da un computer di bordo, impensabile per l'epoca nel mondo reale, e può muoversi negli abissi del Mare del Nord con agio grazie a Moon, un sottomarino compatto e maneggevole.

Nel corso delle otto ore necessarie a completare l'avventura, Stan sprofonderà sempre di più negli abissi dell'afflizione che tormenta il suo animo. Se le giornate sono caratterizzate dallo svolgimento di compiti spesso triviali - trova della plastica per fabbricare determinati oggetti, ripara quel tubo che perde sul fondale - le notti del sommozzatore sono ben più tormentate, popolate come sono dagli spettri di un passato che, purtroppo, è rimasto drammaticamente attuale. E qui sta uno dei problemi principali di Under The Waves: l'accostamento al dramma di Stan di elementi stonati, eccessivamente eterogenei rispetto a quello che dovrebbe essere il focus della narrazione.

L'accostamento tra le profondità degli abissi marini e l'afflizione del lutto non è certo nuovo, ma in Under The Waves funziona
L'accostamento tra le profondità degli abissi marini e l'afflizione del lutto non è certo nuovo, ma in Under The Waves funziona

Parallel Studio ha stretto una partnership con Surfrider Foundation Europe, organizzazione ambientale non-profit che da molti anni opera in favore della salvaguardia degli oceani e delle forme di vita che li abitano. Tramite log all'interno del diario di Stan e trofei dedicati, gli sviluppatori inseriscono dati sull'inquinamento e sul vero e proprio dramma vissuto dagli ambienti marini a causa dello sfruttamento spietato delle loro risorse da parte degli esseri umani. Sfortunatamente, queste informazioni sono spesso fornite senza ulteriore background, in maniera esclusivamente testuale, senza creare una contestualizzazione adeguata delle stesse all'interno del dramma personale di Stan, che si articolerà in una serie di giornate trascorse nell'abbraccio (talvolta inquietante) degli abissi marini. La volontà di diffondere consapevolezza su tematiche legate all'ambientalismo e all'ecologia è senz'altro lodevole e interessante, ma dato che ci troviamo all'interno di un videogioco ci saremmo aspettati una migliore integrazione del tutto all'interno delle meccaniche ludiche di Under The Waves: purtroppo, l'oceano e le specie animali e vegetali che lo abitano restano troppo spesso uno sfondo passivo rispetto alle avventure subacquee e ai dolori di Stan.

Un'impegnatissima vita nell'oceano

Il crafting è una delle meccaniche che contribuiscono a spostare il focus del giocatore da ciò che realmente conta (il dramma di Stan) ad aspetti inessenziali e superflui, tali da annacquare il messaggio del gioco
Il crafting è una delle meccaniche che contribuiscono a spostare il focus del giocatore da ciò che realmente conta (il dramma di Stan) ad aspetti inessenziali e superflui, tali da annacquare il messaggio del gioco

Nell'arco delle giornate che lo vedranno impegnato a lavorare per UniTrench, Stan si troverà a svolgere delle missioni (obbligatorie per proseguire nell'avventura) collegate allo sfruttamento dei fondali marini per estrarre petrolio. Come prevedibile, col passare delle ore ci si troverà a mettere sempre più in discussione il coinvolgimento di Stan in un business - quello dell'oro nero - che è annoverabile tra i più dannosi e inquinanti al mondo. A livello di gameplay, tutto questo si traduce nella necessità di esplorare l'oceano a bordo di Moon, seguendo gli indicatori che mostreranno dove recarci per svolgere la mansione di turno.

Sfortunatamente, l'interfaccia e la mappa non brillano per chiarezza e talvolta si verrà depistati da indicazioni tutt'altro che accurate. Per fare un esempio, potrebbe esserci segnalato il luogo in cui recuperare un determinato oggetto, ma l'ingresso per raggiungere la relativa area potrebbe trovarsi da tutt'altra parte. Il fatto che l'oceano non offra particolari attrattive non aiuta ad aumentare il coinvolgimento in situazioni di frustrazione: Parallel Studio ha riempito i fondali di schermi per costruire oggetti di vario tipo con un rudimentale sistema di crafting, ma spesso li abbiamo trovati superflui, visto e considerato che carburante e bombole d'ossigeno (necessarie per la sopravvivenza di Stan sott'acqua) possono essere trovati anche direttamente negli scenari.

Per non parlare di manufatti privi di reale funzionalità, volti soltanto a decorare la casa sottomarina di Stan. Davvero non si comprende come e perché un uomo nella situazione di Stan dovrebbe essere interessato a tutto questo e ciò, come è ovvio, sposta frequentemente il focus di Under The Waves in direzioni lontanissime dagli obiettivi del progetto.

Come sopra detto, per gli elementi narrativi che attengono alla partnership con Surfrider Foundation Europe, a nostro avviso questa sovrabbondanza di indicatori, oggetti, schemi e meccaniche non strettamente funzionali a veicolare il messaggio di Under The Waves diminuiscono, e non di poco, la potenza della (in principio commovente) parabola esistenziale di Stan. Non aiutano un doppiaggio di piattezza spesso singolare e la presenza di animazioni facciali del tutto inadeguate (ma migliorate con l'aggiornamento di lancio). A livello grafico, Under The Waves è un'esperienza tutt'altro che stupefacente su PlayStation 5, ma date le dimensioni ridotte del team e la sua intenzione di focalizzarsi sulla storia e i sentimenti di Stan più che sugli aspetti tecnici non possiamo dire che si tratti di un peccato capitale. Tutto sommato, però, l'oceano creato da Parallel Studio risulta ben poco memorabile sul fronte visivo.

L'esplorazione a bordo di Moon è finalizzata all'esecuzione di incarichi giornalieri legati al lavoro di Stan, ma si può anche scegliere di esplorare l'oceano a caccia di collezionabili, a nostro avviso poco a fuoco in questo contesto
L'esplorazione a bordo di Moon è finalizzata all'esecuzione di incarichi giornalieri legati al lavoro di Stan, ma si può anche scegliere di esplorare l'oceano a caccia di collezionabili, a nostro avviso poco a fuoco in questo contesto

Nel corso della nostra prova, abbiamo riscontrato un discreto numero di bug e crash prima della suddetta patch, mentre la situazione è in seguito migliorata. Segnaliamo la presenza, molto gradita, di un buon numero di opzioni di accessibilità legate alla dimensione dei sottotitoli, alla possibilità di inserire uno sfondo per fare da contrasto al colore dei testi, alla modificabilità della resa cromatica dell'HUD e delle dimensioni di radar e obiettivi. Interessante la colonna sonora composta da Nicolas Bredin, anche se l'abbiamo trovata talvolta fin troppo presente e invasiva. I testi di Under The Waves sono tradotti in lingua italiana.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 5
Digital Delivery PlayStation Store
Prezzo 29.99 €
Multiplayer.it
5.5
Lettori (6)
8.3
Il tuo voto

Il viaggio di Stan negli abissi del mare e della sua psiche si inserisce in una lunga serie di videogiochi dedicati all'elaborazione del lutto, ma non riesce a dare un contributo realmente significativo. Con un messaggio annacquato da meccaniche del tutto evitabili in un contesto che vorrebbe mettere al centro la psiche di un uomo tormentato e un inserimento talvolta forzato di nude informazioni legate al (pur interessante e lodevole) tema dell'ambientalismo, Under The Waves è un prodotto che soffre per una evidente mancanza di focus, oltre che per l'inserimento di elementi tratti dai videogiochi open world, con la probabile finalità di accendere l'interesse di un pubblico avvezzo a questo genere e traghettarlo nelle profondità del Mare del Nord. Purtroppo, però, queste scelte portano confusione e una spiacevole sensazione di infelice mescolanza in un prodotto che fatica a trovare una propria identità.

PRO

  • Storia interessante
  • Lodevole l'inserimento di tematiche legate alla tutela dell'ambiente

CONTRO

  • L'inserimento di meccaniche da open world è infelice in questo contesto
  • Gli indicatori talvolta depistano il giocatore
  • Il doppiaggio, spesso molto piatto, ostacola l'empatia
  • Migliorabile dal punto di vista tecnico
  • I messaggi correlati all'ambientalismo sono inseriti in maniera spesso forzata e non contestualizzati nel tessuto ludico dell'opera