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Cacciatore o preda?

Dopo un rocambolesco annuncio, Crytek ed Electronic Arts ci hanno mostrato i primi scampoli d'azione tratti da Crysis 3

ANTEPRIMA di Umberto Moioli   —   24/04/2012
Crysis 3
Crysis 3
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Concentrati com'eravamo sulle uscite 2012 e poi sul futuro dei prossimi hardware, all'eventualità di Crysis 3 quasi non stavamo pensando. Non fosse stato per l'incauta messa online della copertina con qualche giorno d'anticipo sull'annuncio ufficiale, Crytek ed Electronic Arts ci avrebbero preso di sorpresa e la primissima anticipazione offertaci durante l'EA Showcase della passata settimana, sarebbe stata un vero fulmine a ciel sereno.

Cacciatore o preda?

Per com'è andata, il terzo seguito della saga teutonica si è presentato sugli schermi dell'evento londinese un po' telefonato ma non per questo meno interessante: il creative director, Rasmus Hojengaard, ha brevemente introdotto la cornice al cui interno si inserirà l'avventura prima di esibire una breve demo di una decina di minuti. Non molto rispetto ai potenziali punti interrogativi, ma abbastanza per farsi un'idea dei complessi equilibri che andranno necessariamente ottenuti da questo momento e fino all'uscita, prevista per la primavera 2013. Se infatti Crysis 2 e lo sbarco della serie su console sono stati ben accolti sulle prime, è altrettanto evidente l'incapacità di soddisfare tutto il variegato pubblico a cui si rivolge una serie nata su PC, portata su console e nota per una prestanza tecnica non semplice da conciliare quando il gap tra i sistemi Windows e quelli domestici cresce di giorno in giorno. Una sfida che sembra sia stata accettata, sul fronte grafico così come ludico, senza rivoluzioni ma facendo tesoro dell'esperienza accumulata dal 2007 ad oggi.

Foresta cittadina 3.0

Anno 2047, sono passati più di vent'anni dalla conclusione degli eventi di Crysis 2 e le cose non vanno affatto bene. La Terra sembra passarsela maluccio, con intere aree totalmente deserte e rigogliosi angoli di terreno ripopolati a innaturale velocità grazie ai Nanodome, enormi cupole al cui interno i processi chimici e biologici seguono regole non sperimentabili altrove. Artefice di questo scenario post apolitico sembra essere la C.E.L.L. Corporation - sempre lei! - che sfrutta le gigantesche aree di quarantena per studiare i Ceph, gli alieni che i veterani hanno già imparato a conoscere in più di una variante. Questo a grandi linee il poco che si conosce della trama, a cui si aggiungono i non insignificanti dettagli che vogliono protagonista Prophet e soprattutto una irriconoscibile New York a fare nuovamente da sfondo all'intera vicenda. Per come è stata raccontata, sorgono parecchi quesiti a proposito della continuità tra quanto narrato in Crysis 3 e ciò che è successo in precedenza, ma Crytek non è entrata di proposito nel dettaglio e serviranno nuovi incontri con il gioco per capire cos'è accaduto nel lasso di tempo non raccontato.

Cacciatore o preda?

Maggiore attenzione durante la presentazione è stata posta, al contrario, all'ambientazione in sé: quel che resta della metropoli statunitense, ora Liberty Dome, è un insieme di palazzi dilaniati e costruzioni mezze distrutte, invase e come inghiottite dall'inarrestabile crescita di una foresta pluviale. In particolare verranno individuate sette aree, le Sette Meraviglie, ciascuna delle quali ospiterà una differente parte dell'avventura mettendo allo stesso tempo in mostra un carattere diverso dell'ecosistema tropicale. Nella demo le case della Grande Mela condividevano faticosamente il loro spazio con una vegetazione dominata dai toni del verde, ma non mancheranno grigie paludi, canyon e così via. Si mescola insomma il setting di Crysis e Warhead con quello di Crysis 2, nel tentativo di coniugare il fascino di entrambi ma anche le meccaniche che ciascuno rendeva possibili. Se infatti la libertà di movimento orizzontale dei primi capitoli sembra essere andata perduta con il passaggio su console, sia per motivi tecnici che ludici, il poco visto mantiene la natura verticale offerta da New York rendendola però meno geometrica, allargando il campo visivo e, in definitiva, dando più libertà di movimento. Rasmus Hojengaard ha citato la volontà di potenziare la natura sandbox di ciascun livello così da valorizzare le possibilità di scelta date al giocatore, ma oltre a un palco adatto allo scopo, un nuovo seguito come questo non può prescindere da inediti oggetti di scena.

Arco e frecce

Lo scorcio di livello si svolgeva rigorosamente di notte e, nonostante sia stata confermata la presenza di sessioni diurne, la scelta ci è sembrata perfetta per dare un'idea del tipo situazioni che Crysis 3 intende ricreare. Muovendosi tra le case diroccate e l'erba alta, Prophet può innanzitutto contare sull'arco, la nuova arma a cui è stata riservata talmente tanta importanza da diventare l'elemento di spicco del packshot: tendere la corda e scagliare una freccia verso l'obiettivo sono operazioni eseguibili restando celati dalla mimetica ottica e senza provocare troppo rumore, quindi avendo a propria disposizione tutta una serie di possibili strategie.

Cacciatore o preda?

Il parallelo con Rambo e Predator è immediato, ma in generale risalta la volontà di mettere il giocatore nella condizione di sentirsi il cacciatore anziché la preda, almeno per una volta. Ci saranno più tipologie di frecce e, supponiamo, diversi upgrade, ma la customizzazione delle armi non è al momento discussa dallo sviluppatore. I nemici da abbattere tornano simili a Crysis 2, anche se ad avversari già visti, come i Grunt e le Gunship, si aggiungono sentinelle volanti che individuano e segnalano la nostra presenza. E poi piccoli ma rapidissimi Ceph dalla forma simile ai millepiedi, capaci all'occorrenza di sollevarsi e diventare dei potenti lanciafiamme. Non sappiamo quali sfide affronteremo durante tutto l'arco dell'avventura ma l'armamentario è promettente: oltre a quanto già citato non mancheranno inedite armi standard, come il Typhoon realizzato dalla C.E.L.L. Corporation in grado di sputare fino a cinquecento proiettili al secondo, e poi per la prima volta quelle dei Ceph.

Cacciatore o preda?

Quando impugneremo un fucile o un lancia granate alieno, per fare i due esempi osservati in azione, baratteremo la loro potenza con la momentanea ma completa disattivazione di tutti i dispositivi della Nanotuta, che non riconoscendo il nuovo pezzo di hardware ci priverà di ogni potere. Proprio dalla tecnologica corazza, forse l'elemento iconico della serie per eccellenza, ci saremmo aspettati qualcosa di più: così come l'abbiamo vista sembra pressoché identica alla Nanotuta 2.0, se non giusto per la capacità di hackerare e attivare dei dispositivi dalla distanza, come le torrette. L'interfaccia stessa, almeno per come stanno le cose ad oggi, è invariata indicando l'energia a disposizione e le icone dei singoli poteri. Bisogna dire che Crytek non si è sbottonata sul sistema di progressione e potenziamento del personaggio; in effetti Hojengaard era reticente a sbilanciarsi a proposito di diverse nostre curiosità e non è affatto improbabile che pezzi importanti del gameplay debbano ancora venire a galla.

Solo l'inizio?

La demo si concludeva con Prophet accerchiato ai piedi di un'enorme torre di comunicazione, un cliffhanger che lasciava presagire come i guai fossero solo all'inizio. In termini di giocabilità, Crysis 3 parrebbe puntare, più che sull'ennesima rivoluzione dell'esperienza, sulla rifinitura e l'ampliamento di quanto espresso dal precedente capitolo ambientato nella città di New York.

Cacciatore o preda?

Nuove armi, nemici e situazioni per rendere più vario un gameplay che già puntava molto sulla libertà d'azione (rispetto allo standard imposto negli anni dai military shooter) e che non sembra voler rinunciare ad essere accompagnato dall'altro grosso aspetto distintivo dei lavori made in Crytek, la grafica. La versione mostrata, quella PC, girava su una macchina che montava uno SLI di due schede Nvidia - non ci è stato detto con precisione quali fossero, ma intraviste dalla finestra del case si trattava probabilmente di una coppia di 580 - e il risultato era spettacolare, con ogni modello, organico come le piante oppure inorganico come i palazzi, realizzato e mosso con grande cura. La quantità stessa di elementi su schermo era notevole. A tal proposito, la versione PC supporterà questa volta dal primo giorno le DirectX 11 e sono state confermate tecniche di anti aliasing avanzate come il recentemente annunciato TXAA di Nvidia e il MSAA. Abbiamo quindi chiesto se tutte le feature illustrate nel video qui accanto saranno presenti ad opera conclusa, ma ci è stato risposto che quella era una tech demo pensata per mostrare il potenziale del CryEngine 3 e le specifiche esatte di quanto implementato in Crysis 3 non sono state finalizzate. Indagheremo sulla cosa nei prossimi incontri. In compenso per i giocatori console, Crytek porterà anche questa volta alcuni effetti, come la parallax occlusion già osservata nella versione per XBLA e PSN di Crysis, che di rado si osservano su sistemi casalinghi. Certo che rispetto alla prima metà del 2011, oggi c'è un certo Battlefield 3 in circolazione e non sarà facile guadagnarsi nel 2013 un posto nel cuore degli appassionati a suon di poligoni, texture, interazione ambientale e post processing. Le basi sono solide e restiamo in attesa di poter tornare a osservare quanto realizzato per scoprire il resto dell'offerta, così da colmare anche importanti vuoti contenutistici, come quelli relativi al multiplayer di cui niente è stato detto.

CERTEZZE

  • Ambientazione dotata di grande potenziale
  • Gameplay arricchito di nuove possibilità
  • Tecnicamente promette molto

DUBBI

  • La Nanotuta non sembra apportare grosse novità
  • Maggior libertà d'azione da sperimentare
  • Resta il mistero sul multiplayer