Non lasciatevi ingannare dalla grafica semplice, dai personaggi buffi e dai colori vivaci: Sound Shapes è un gioco crudelmente difficile. Parte in sordina, con un tutorial che introduce rapidamente ai pochi comandi essenziali e alle regole del gioco, ma basta poco per trasformare questo platform a schermata fissa in un delirio di riflessi fulminei, precisione nei movimenti e nell'apoteosi del trial and error. Il gioco è apparentemente semplice: siete una bizzarra creatura a forma di blob con un occhio. Potete saltare, potete appiccicarvi e seguire tutte le forme dai colori chiari, scorrendo a testa in giù o su pareti perfettamente verticali.
Premendo un tasto potete trasformarvi in una palla in grado di muoversi molto velocemente (con la possibilità di scorrere su pendenze ripide o di saltare più lontano), perdendo però la capacità di attaccarvi ai muri. Toccate qualunque oggetto rosso e siete morti, non potete appiccicarvi alle superfici nere. Semplice e lineare, con controlli perfetti e che rispondono fulmineamente, il gioco procede schermata dopo schermata, proponendo veri e propri puzzle che costringono il giocatore a capire di volta in volta come muoversi e che movimenti compiere per superare le varie aree, composte tanto da ostacoli naturali quanto da creature bizzarre o complessi meccanismi governati dalla fisica.
E qui interviene il classico meccanismo del facile da apprendere ma difficile da dominare: nonostante la struttura apparentemente semplice e le poche e intuitive azioni che potete compiere, il gioco diventa presto una diabolica macchina di morte, costringendovi talvolta a lasciarci le penne anche una decina di volte per singola schermata prima di trovare la giusta chiave di volta ed eseguire la perfetta sequenza di movimenti in grado di portarvi all'uscita. Eppure il gioco non è frustrante, la posizione della sfilza di checkpoint, disseminati ovunque, talvolta anche tre o quattro per singola schermata fissa, è studiata con perizia, l'alto livello di sfida spinge solo ad andare avanti, non a lanciare il pad (o peggio ancora, PlayStation Vita) contro il muro. E' un trial and error virtuoso, totalmente appagante per il giocatore. E' tosto, ma il bilanciamento è perfetto con un livello di sfida sempre crescente, e il divertimento tanto per un platform che non fa sconti, non va per il sottile e strizza volutamente l'occhio al pubblico hardcore. Ad aggiungere all'esperienza il forte accenno posto sulla musica, che è parte integrante ed essenziale del gioco. Ogni livello è rappresentato da un brano musicale: si parte dal silenzio assoluto, ma si trovano disseminate per le schermate una serie di 'note' musicali a forma di cerchio, nella parte alta per le note acute, nella parte bassa per i... bassi. Raccogliendole si aggiungono strumenti, sequenze, note e ritmi di sottofondo, fino a comporre dallo zero assoluto la ricca colonna sonora di ogni stage. In più: ogni singolo nemico, o elemento in movimento ed ogni vostra azione genera un suono, perfettamente a ritmo con il brano di sottofondo. E non è un particolare fine a sè stesso visto che in molte sequenze sarà importantissimo farsi guidare dal ritmo per calibrare salti e movimenti, evitando presse mortali o balzando a ritmo sui giusti nemici.
Di livello gli artisti, con una collaborazione già annunciata con Deadmau5 e uno stage, che abbiamo provato all'E3, composto da Jim Guthrie, musicista indipendente canadese balzato all'onore delle cronache videoludiche grazie all'ottimo lavoro fatto sull'adventure Sword and Sworcery. Purtroppo a Los Angeles non è stato possibile provare l'editor di livelli, che promette di offrire a chiunque la possibilità di 'comporre' musica e gameplay, da condividere con gli utenti Vita e PlayStation 3. Sound Shapes ha tutte le carte in regola per essere una piccola perla da non perdere, totalmente indie visto che, nonostante il supporto tecnico di Santa Monica Studios, l'autore è Jonathan Mak, sviluppatore di Everyday Shooter e unico componente di Queasy Games. L'uscita è prevista su PSN per PlayStation 3 e Vita il 7 Agosto in versione unica. Comprate una volta e giocate su entrambe le piattaforme, niente male per uno dei platform indie più interessanti dei prossimi mesi.
CERTEZZE
- Interessante dinamiche platform
- Musica bellissima che accompagna alla perfezione il gameplay
- Versioni PlayStation 3 e PlayStation Vita al prezzo di una
DUBBI
- Gioco troppo di nicchia?