Durante la presentazione di 11-11: Memories Retold alla Gamescom 2018, il portavoce di Bandai Namco non ha menzionato direttamente Valiant Hearts, il precedente gioco del game director francese Yoan Fanise. "La vecchia opera", si è limitato a dire. Eppure quell'avventura 2D ambientata nella Prima Guerra Mondiale è stata talmente formativa per Fanise da convincerlo a lasciare il suo posto in Ubisoft per creare il suo studio indipendente e continuare a realizzare progetti che, stando alle parole del game director "avessero la libertà di trattare qualsiasi argomento: dalla religione all'inquinamento, dalle differenze culturali al malessere della società moderna". Eppure, proprio come Valiant Hearts, 11-11: Memories Untold racconta ancora una volta la storia di uomini e donne durante il periodo della Grande Guerra, a dimostrazione di come Fanise non abbia smesso di raccontare il lato più umano del conflitto.
11-11: Memories Retold non è un gioco "di guerra", ma un gioco "sulla guerra", i cui protagonisti non sono soldati addestrati a combattere. Kurt è un operaio tedesco che lavora in una fabbrica di dirigibili e che decide di arruolarsi nella speranza che andare al fronte gli permetta di trovare suo figlio disperso in guerra. Harry invece è un giovane e ingenuo fotografo canadese, bistrattato dal padrone del negozio in cui lavora e che entra nell'esercito con l'intenzione di tornare a casa da eroe e sfoggiare l'uniforme tra le donne. Nella demo che abbiamo provato (e che raccontava all'incirca i primi 20 minuti del gioco), la prospettiva passava continuamente da un personaggio all'altro, permettendoci di interagire con le vite da civili di Harry e Kurt, il momento in cui si sono arruolati e la battaglia di trincea in cui hanno combattuto. Specialmente in quest'ultima fase il ritmo si fa più incessante, il gioco passa con frequenza da una parte all'altra del conflitto, mentre ci viene chiesto di portare a termine alcune attività: riparare un mitra, scattare foto di guerra, spostarsi da una copertura all'altra, aiutare un compagno bloccato sotto le macerie.
Ci saranno piccoli enigmi da risolvere, collezionabili da raccogliere per approfondire storia e personaggi, alcune attività nella forma di semplici minigiochi, ma l'esperienza sarà principalmente un drammatico racconto interattivo che vuole raccontare la guerra attraverso l'umanità dei suoi protagonisti. A tal proposito sono stati coinvolti attori di primo piano per doppiare i due personaggi: il tedesco Sebastian Koch (Il ponte delle spie) è la voce di Kurt, mentre Elijah Wood (Il Signore degli Anelli) interpreta Harry. Alcune sequenze saranno poi vissute dalla prospettiva di un gatto e di un piccione, gli animali da compagnia dei due protagonisti: "la trama del gioco è una storia di fantasia", ci viene spiegato durante la presentazione "tuttavia si ispira a racconti reali, ed è una di quelle storie che non si leggono sui libri, ma che vengono raccontate in famiglia o si scoprono leggendo vecchie lettere dell'epoca". Pur trattando lo stesso argomento, 11-11: Memories Retold è un'avventura più ambiziosa di Valiant Hearts, ma il passaggio dal 2D al 3D introduce un cambio di ritmo importante: il nuovo gioco è più lento e riflessivo, specialmente perché ci si può soffermare in ciascuna ambientazione per apprezzare ogni dettaglio. Dopotutto, il nuovo progetto di Fanise vuole stregare gli occhi del giocatore, con uno stile grafico che simula delle pennellate per fare in modo che il gioco sembri un dipinto in movimento. Il risultato è senza dubbio originale, e ogni screenshot lascia a bocca aperta, sebbene il rischio è che le espressioni dei personaggi si perdano all'interno di tratti così marcati: in The Last Day of June - che utilizzava una tecnica simile - le emozioni dei personaggi venivano comunicate tutte attraverso i movimenti del corpo, ma in 11-11: Memories Retold sarà fondamentale una buona interpretazione da parte degli attori coinvolti.
La demo che abbiamo provato alla Gamescom si concludeva in un modo che ci ha lasciati spiazzati e curiosi di sapere come andrà avanti la storia. Valiant Hearts ha dimostrato quanto possa essere toccante e appassionante un racconto bellico che si focalizza non sul conflitto ma sul modo in cui è vissuto dalle persone che vi hanno preso parte, e la storia di Harry e Kurt per il momento sembra voler toccare proprio quelle corde.
CERTEZZE
- Un racconto emozionante e umano
- Stilisticamente molto originale...
DUBBI
- ...ma con alti e bassi a seconda dello scenario
- Da verificare il ritmo del racconto