Anni fa il governo bielorusso decise, in cerca di nuovi stimoli economici, di favorire la creazione di imprese tecnologiche rendendo più semplici i processi di assunzione dei dipendenti e di sviluppo delle attività. Nei così detti Tech Park hanno mosso i loro primi passi giganti del software come EPAM e IBA, che nonostante non dicano molto ai più sono accreditate tra le prime cento aziende al mondo nell'ambito dell'information technology. Di quegli incentivi si avvantaggiarono anche altre realtà, come l'allora giovane e promettente Wargaming.net: un piccolo sviluppatore di videogame nato dalla passione di un gruppetto di amici, che avrebbe speso molti degli anni seguenti a cercare i consensi arrivati solo nel 2011, quando il fenomeno World of Tanks è definitivamente esploso in tutto il mondo. Per festeggiare lo spegnimento della quindicesima candelina siamo stati invitati a partecipare alla festa che ha organizzato a Minsk, l'occasione per dare anche qualche indizio sui prossimi passi di questa lunghissima rincorsa al successo.
Wargaming.net ci ha invitato alle celebrazioni per il suo quindicesimo compleanno: let's party
A colpi di cannone
Quando nel 2009 Order of War raggiunse gli scaffali, l'unico ufficio con impresso sulla porta il logo di Wargaming.net si trovava alla periferia di Minsk e ospitava circa 120 persone.
Lo strategico in tempo reale finanziato da Square Enix era un buon titolo, divertente e solido, ma come tutte le fatiche precedenti non era riuscito a sfondare. Alcuni prodotti, come DBA Online e Massive Assault, raccolsero attorno a loro community di appassionati che garantirono la sopravvivenza della società, ma nulla più. Viktor Kislyi, CEO dell'azienda, utilizza la franchezza tipica del posto per sottolineare come fino a quel momento ogni sforzo fosse stato vano in quanto a milioni di dollari guadagnati. Una svolta, comunque, era imminente e sarebbe stata solo questione di mesi: la grande intuizione legata all'adozione del modello free to play e alla distribuzione digitale permise alla loro seguente fatica, World of Tanks, di debuttare già nel 2010 in Russia e l'anno seguente nel resto del mondo, invertendo quella tendenza e cambiando per sempre la vita di Kislyi e soci. Basti pensare che, appena tre anni dopo, i dipendenti sono diventati 2000 spalmati su quindici sedi e in tre continenti. In realtà gli uffici diventeranno presto sedici visto che ad Austin, in Texas, aprirà un centro di sviluppo tecnologico volto a creare il software condiviso da tutti i titoli della società. Un passo necessario visto che da realtà nata e cresciuta su PC, Wargaming.net si sta rapidamente trasformando in un publisher multipiattaforma attivo anche su console, con World of Tanks per Xbox 360 in dirittura d'arrivo, e su mobile.
Altre recenti mosse hanno visto l'azienda Bielorussa acquisire Gas Powered Games di Chris Taylor e Day 1 Studios, in un processo di espansione ambizioso che nel 2012 è stato interamente coperto dai 218 milioni di euro incassati da World of Tanks. Alla festa di settimana scorsa gli invitati totali tra dipendenti, parenti e amici erano poco meno di 4000, abbastanza da affollare l'enorme museo all'aperto costruito fuori Minsk in prossimità della così detta Linea di Stalin, ovvero il fronte difensivo sovietico durante la fase più calda della Seconda Guerra Mondiale. Tra caccia, carri armati, bunker e missili, Wargaming.net ha fatto salire sul palco artisti locali e internazionali, sparato fuochi d'artificio, assoldato piloti di volo acrobatico e versato fiumi di qualsiasi alcolico possa mente umana immaginare. Ma cosa servirà da qui ai prossimi, diciamo cinque anni, allo sviluppatore per continuare a crescere? La risposta non è semplice ma le idee sembrano piuttosto chiare.
Free to win
Di recente in World of Tanks ci sono stati un paio di cambiamenti apparentemente secondari, in realtà molto significativi per capire la strategia che verrà seguita per continuare a supportare il titolo competitivo e le altre due varianti aeree e navali, World of Warplanes e World of Warships: gli account premium con abbonamento mensile, hanno visto i benefici offerti sui punti esperienza unificati a tutti i giochi della serie; e poi i consumabili prima acquistabili solo per valuta reale, adesso possono anche venir scambiati per quella virtuale ottenibile a colpi di vittorie in game.
Wargaming.net ha insomma capito che i giocatori sono il suo patrimonio più importante e che il bilanciamento della sfida tra paganti e non paganti dev'essere mantenuto a costo di perderci qualcosa in termini economici nell'immediato. Inoltre la politica interna di rilasciare ogni sei mesi un aggiornamento in grado di svettare su tutti gli altri, qualcosa che possa introdurre importanti caratteristiche inedite all'esperienza online, vedrà da qui a breve potenziare l'apparato di opzioni e modalità necessarie per far sì che World of Tanks possa imporsi tra gli e-sport riconosciuti e seguiti a livello mondiale. Se pensiamo che a fine 2014 tutti e tre i free to play saranno sul mercato giocabili gratuitamente e che per ciascuno di essi dovrà ripetersi questo tambureggiante susseguirsi di update, è facile comprendere sia la necessità di una tale crescita aziendale, sia la volontà di avere strumenti che permettano di rendere la creazione dei contenuti quanto più rapida e indolore possibile.
Con l'intero ecosistema a pieno regime, poi, ci potranno essere esperimenti di incontro e scontro tra mondi virtuali diversi: nulla sul campo di battaglia, a quanto pare, piuttosto un'integrazione della Clan War che darebbe modo a gruppi impegnati su giochi differenti di allearsi per il controllo della mappa. La strada sembra insomma segnata, scandita da orami tante certezze e qualche ostacolo rappresentato da un numero comunque limitato di concorrenti. Come l'ottimo War Thunder di Gaijin Entertainment. Le domande sorgono piuttosto a proposito di quello che accadrà a lato dell'ecosistema dei "World of": il recente acquisto di licenze come Master of Orion e Total Annihilation stanno facendo sognare tantissimi fan, però non bisogna mai dimenticarsi che difficilmente la formula che ha fatto la fortuna della softco verrà abbandonata per tornare a quelle che hanno reso grandi quei nomi storici. Si potrebbe speculare a lungo su quello che sarà, ma l'unica certezza oggi è che Wargaming.net si concentrerà ancora a lungo sulle idee e i principi che ne hanno fatto la fortuna. Aspettando di capire quali sviluppi ci aspettano, abbiamo speso parte della nostra permanenza a Minsk per dare un contributo tangibile al cortometraggio che è stato girato in occasione del quindicesimo anniversario e che potrete vedere, assieme al backstage, tra un paio di settimane. Ci sarà da ridere, nel bene e nel male. Nei prossimi giorni avremo anche modo di pubblicare una videointervista dedicata a World of Warplanes, quindi restate sintonizzati perché la copertura dell'evento è appena iniziata.