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L'età dell'inquisizione

Manca ancora molto all'uscita di Dragon Age: Inquisition, ma alcuni dettagli sono stati rivelati. Vediamo quali

ANTEPRIMA di Tommaso Pugliese   —   12/08/2013
Dragon Age: Inquisition
Dragon Age: Inquisition
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Terzo capitolo di un franchise che aveva disperatamente bisogno di trovare nuovi spunti, Dragon Age: Inquisition introduce elementi di rilievo e si pone come un vero e proprio crocevia per la serie BioWare. Il titolo arriverà nei negozi fra circa un anno, quando le console di nuova generazione avranno già mostrato di cosa sono capaci, e sfrutterà il potente Frostbite 3, l'engine reso celebre da Battlefield, per offrirci scenari in grado di unire ampiezza, dettaglio e interagibilità in un mix che si preannuncia spettacolare.

L'età dell'inquisizione

In che modo gli sviluppatori utilizzeranno questi fattori per offrirci il miglior Dragon Age di sempre? I dettagli rivelati nei giorni scorsi da Game Informer ci danno finalmente un'idea del prodotto e delle sue ambizioni; a cominciare dall'ambientazione, Thedas, una terra devastata dalle guerre, teatro dello scontro fra due fazioni contrapposte: da una parte i religiosi, dall'altra i maghi. Il nostro personaggio sarà nientemeno che l'Inquisitore, comandante dell'Inquisizione, un'organizzazione sulla carta neutrale, dai connotati diversi rispetto a ciò che conosciamo dalla storia medievale. L'eventuale caccia alle streghe potrebbe rivelarsi effettivamente tale nel gioco, ad esempio, con persone bisognose del nostro aiuto per scacciare spiriti maligni e un sistema di esperienza che funziona sulla base delle azioni svolte al servizio della comunità, e che considera il gruppo alla stregua di un singolo personaggio che "cresce", acquista una migliore reputazione e diventa man mano più potente.

Lampi e tuoni di furore

In Dragon Age: Inquisition il conflitto tra religione e magia non costituisce che l'incipit di una vicenda pronta a diventare esplosiva. Proprio al culmine della battaglia tra i due fronti infatti, nel cielo si apre un portale verso il mondo magico di Fade, dimora di un esercito di malvagi mostri e demoni che vengono proiettati sulle lande di Thedas, pronti a scagliarsi contro chiunque gli capiti a tiro. Ma chi ha aperto il varco? E in che modo questa intrusione andrà a influenzare l'equilibrio tra le forze in campo?

L'età dell'inquisizione

Lo scopriremo ovviamente nel corso del gioco, dal punto di vista privilegiato di quello che si presenta a tutti gli effetti come un condottiero, un protagonista carismatico che potremo plasmare inizialmente, selezionandone la razza e la classe fra mago, guerriero e ladro. Caratteristiche che avranno un peso sostanziale nel rapporto fra l'Inquisitore e l'ambiente circostante, con zone che magari si riveleranno ostili a un certo tipo di etnia. L'avversità degli abitanti tuttavia, sembra solo uno degli elementi introdotti con il nuovo open world messo a punto da BioWare, che promette una struttura così corposa e sfaccettata da mettere sul piatto già una prima, impegnativa sfida: evitare che l'esperienza si riveli "troppo avanzata" su PC, PlayStation 4 e Xbox One rispetto alle pur previste versioni per PlayStation 3 e Xbox 360. Ottenere un risultato simile non sarà semplice, perché le terre in cui ci muoveremo, da Ferelden all'estremità est fino a Orlais, all'estremità ovest, sono stati dichiarati gli scenari più ampi a cui gli sviluppatori abbiano mai lavorato. Le zone inoltre, non si limiteranno a essere molto grandi, ma alterneranno paesaggi diversi fra loro: esploreremo pianure sconfinate, lande desertiche, enormi montagne, paludi inospitali e altro ancora. "Contenitori", così li definisce il producer Mark Darrah, al cui interno troveremo oggetti, personaggi e indizi che daranno inizio a spettacolari quest, seguendo i principi di un sistema che da una parte cerca di pilotare i nostri sforzi esplorativi, dall'altra di spronarci ad andare in giro, scoprire cose e confrontarci con tutto ciò che il mondo di Inquisition ha da offrire, nel bene e nel male. Sembra infatti che BioWare non abbia intenzione di farci sconti, inserendo unità nemiche la cui abilità è indipendente dal livello che abbiamo raggiunto, e il cui incontro potrebbe dunque rivelarsi fatale se dovesse verificarsi prematuramente.

Dragon Age: Inquisition promette grandi novità sotto il profilo dell'esplorazione e del combattimento

È arrivato l'Inquisitore, donne!

Gli argomenti che abbiamo trattato finora non costituiscono che una parte di ciò che Dragon Age: Inquisition promette di offrire. Possiamo sicuramente parlare di un progetto ambizioso, che vuole mettere d'accordo i fan e raccontare loro una storia appassionante e coinvolgente pur senza togliergli nulla in termini di libertà d'azione e di esplorazione. Il passaggio al Frostbite 3, ad esempio, consentirà tutta una serie di possibilità inedite sul fronte del gameplay, più che agire unicamente sull'impatto visivo del titolo. Il motore grafico di Battlefield è infatti celebre per le sue straordinarie capacità di rappresentare un ambiente completamente interagibile, e ciò verrà sfruttato nel gioco per metterci di fronte a situazioni che includono distruzione e ricostruzione, fattori da utilizzare per promuovere un certo tipo di strategia d'attacco o per fornire spunti ulteriori alla scoperta dello scenario.

L'età dell'inquisizione

Ad aggiungere un ulteriore substrato all'esperienza ci sarà poi un sistema di scelte pensato per generare ripercussioni profonde, magari non immediatamente visibili rispetto al quadro degli eventi. Il nostro personaggio dovrà prendere delle decisioni tutt'altro che facili, in alcune occasioni, e le loro conseguenze potrebbero tormentarlo per il resto dei suoi giorni, creando importanti bivi, dando vita a legami profondi o distruggendo alleanze precedenti, e così via. In cima a tutto questo impianto, immediatamente visibili, ci saranno infine due elementi cardine di Dragon Age: Inquisition, ovvero il sistema di combattimento e lo stile peculiare di ogni personaggio. I ragazzi di BioWare ci tengono a lavorare sull'unicità di ogni guerriero, mago o ladro presente nell'avventura, curandone non solo l'aspetto ma conferendogli anche una riconoscibilità che venga mantenuta in qualsiasi momento, qualunque sia l'equipaggiamento utilizzato. Armi e armature, dunque, si piegheranno stilisticamente all'impronta del loro proprietario, senza influenzarne la presenza, mentre si è pensato a un approccio maggiormente action per quanto concerne il combat system. È forse questa la maggiore incognita in tutto il discorso fatto con Game Informer dai producer di Inquisition, visto il rischio di svilire tanto gli scontri singoli quanto le battaglie di grande portata laddove tale scelta non dovesse rivelarsi all'altezza delle aspettative. Altri team hanno provato, senza successo, ad accontentare utenze dai gusti fondamentalmente diversi e la stessa BioWare ha sperimentato i dolori derivanti da concessioni eccessive a un genere piuttosto che a un altro, basti pensare alle meccaniche sparatutto e alla componente RPG degli episodi di Mass Effect. La sensazione è che ci sia una chiara volontà di sperimentare cose nuove, di arricchire quanto già fatto in precedenza ed evitare errori grossolani. C'è di buono che il tempo a disposizione è ancora piuttosto abbondante visto che il titolo non arriverà sul mercato prima della fine del 2014: ciò consentirà di valutare al meglio qualsiasi passo, specie i più importanti, per far sì che il risultato finale si riveli solido, convincente e spettacolare come speriamo possa essere.

CERTEZZE

  • Il Frostbite 3 è una garanzia
  • Ambientazione più ampia che promette grandi cose
  • C'è l'intenzione di coniugare narrazione e libertà...

DUBBI

  • ...ma tra il dire e il fare...
  • Si rischia sul sistema di combattimento