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Penso dunque Sonic

Le nostre prime impressioni sulla versione finale del gioco in uscita la settimana prossima

PROVATO di Fabio Palmisano   —   11/10/2013
Sonic Lost World
Sonic Lost World
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Nel contesto delle esclusive Wii U previste per questi ultimi mesi dell'anno, quella di Sonic Lost World rientra sicuramente fra le più attese dall'utenza, vuoi per la buona accoglienza tradizionalmente riservata ai titoli del porcospino blu da parte dei possessori di console Nintendo, vuoi per le positive sensazioni conferite da quest'ultimo titolo nelle sue prime uscite ufficiali allo scorso E3. Pare dunque cosa buona e giusta dedicare al nuovo prodotto SEGA un'analisi preliminare basata su una manciata di livelli di gioco che abbiamo avuto modo di provare grazie ad una versione definitiva del titolo.

Prospettive diverse

Il nostro primo approccio con il gioco a Los Angeles aveva messo in evidenza un gameplay chiaramente meno soggetto ad una velocità smodata e maggiormente aperto all'elemento esplorativo, aspetto che viene pienamente confermato fin dalle battute iniziali di Sonic Lost World. Salta infatti subito all'occhio non solo il passo sensibilmente meno rapido del protagonista, ma soprattutto la necessità di dover agire sul dorsale destro per attivare la corsa vera e propria. Due scelte, queste, che vanno a braccetto con un level design senz'altro atipico per gli standard della mascotte SEGA, messo ben in evidenza da un set di stage d'esordio che fungono da vero e proprio bignami per capire le ambizioni del prodotto.

Penso dunque Sonic

Nel primissimo livello ci si trova a comandare un Sonic inquadrato in terza persona che si può muovere liberamente sull'intera superficie di uno scenario di forma cilindrica, in barba alle leggi di gravità: è questa l'impostazione che molti in fase di anteprima hanno associato a Super Mario Galaxy, anche se gli sviluppatori sembrano essere stati comunque capaci di adattarla alle caratteristiche storiche del loro protagonista. Lo stage è dunque sviluppato prevalentemente in profondità per lasciare la porta aperta al gameplay veloce tipico della serie, ma le innumerevoli biforcazioni ed i tanti passaggi più o meno segreti, uniti alle grandi quantità di nemici ed oggetti da raccogliere fanno sì che l'utente sia spronato a fermarsi di tanto in tanto per valutare quale strada percorrere, o perlomeno a ripetere più volte il livello per avere accesso a tutti i suoi contenuti. La seconda zona della mitica Windy Hill riporta invece il gameplay su più classici binari bidimensionali pur mantenendo un tocco decisamente personale, non solo per la componente esplorativa che esce fuori in maniera marcata anche in questo frangente, ma anche per la particolarità visiva di uno scenario che scorre seguendo una leggera curvatura, come se fosse adagiato sulla superficie di una sfera.

Sonic Lost World sta arrivando, vediamo cosa ci aspetta in questo nuovo capitolo della serie

Quest'occasione ci è stata utile per apprezzare alcune delle mosse a disposizione del porcospino blu, capace come al solito di saltare e di appallottolarsi, ma anche di correre per brevi tratti lungo i muri, eseguire un calcio volante o prodursi in un triplo rimbalzo per arrivare più in alto: ennesima conferma di come il gioco punti ad offrire un'esperienza che vada al di là delle corse a perdifiato che hanno caratterizzato molti dei capitoli della saga, le quali tuttavia non sono state rinnegate ed anzi vengono fuori prepotentemente nel contesto di un'altra delle tipologie ludiche offerte da Sonic Lost World, ossia quella oggetto del terzo stage: qui si torna ad una visuale alle spalle del protagonista per sfrecciare lungo una struttura a tunnel che privilegia la velocità pura limitando al contempo la libertà di movimento, per un'esperienza quasi del tutto focalizzata sulla prontezza di riflessi.

Penso dunque Sonic

Per quanto abbiamo avuto modo di provare, Sonic Lost World si diverte nell'alternare i tre stili di gameplay che abbiamo elencato finora, variandoli in più occasioni e talvolta unendone persino due in uno stesso livello, a tutto vantaggio di una varietà che si prospetta come uno dei maggiori punti di forza della produzione SEGA. Non mancano poi scontri con i boss -rappresentati dai Sei Nefasti che stavolta affiancano Eggman nelle sue malefatte - stage bonus, una modalità cooperativa a due giocatori ed una riservata al Time Attack, nonché una particolare predisposizione alla connettività, con classifiche online e gadget e potenziamenti vari che potranno essere scambiati tra le versioni Wii U e Nintendo 3DS del gioco ed inviati al Miiverse. Fanno il loro ritorno anche i poteri dei Wisps introdotti da Sonic Colors, i quali richiederanno l'utilizzo del touchscreen del GamePad, per il resto confinato a ruoli tutto sommato marginali. Pur rimandando le valutazioni finali alla recensione che troverete su queste pagine il 18 ottobre (giorno dell'uscita del gioco nei negozi), è encomiabile il tentativo da parte degli sviluppatori di dare una svolta alla storia tridimensionale del franchise, effettivamente piuttosto avara di grandi soddisfazioni: rimangono tuttavia ancora sospese delle perplessità sulla decisione di Sonic di provare a fare qualcosa che non rientra pienamente nelle sue corde, lanciandosi in un confronto diretto con competitor (Mario in primis) davvero agguerriti.

CERTEZZE

  • Molta varietà nei livelli
  • Tre distinti tipi di gameplay
  • Tecnicamente valido

DUBBI

  • Longevità da verificare
  • Un Sonic meno veloce può costituire un'arma a doppio taglio