Alla fine di XCOM: Enemy Unknown avevamo lasciato i nostri amici alieni annichiliti dalle forze terrestri che, dopo aver imparato a conoscere e usare le loro tecnologie, tra le quali non spiccava il bidet (è sottile... molto sottile... troppo sottile...) erano riuscite a rispedire al mittente la minaccia spaziale, facendo capire alle popolazioni del cosmo chi sono gli unici barbari nel raggio di un paio di milioni di anni luce. Ovvero, questo è quello che credevamo tutti, almeno fino al giorno in cui 2K e Firaxis hanno annunciato XCOM: Enemy Within (quanto sarebbe noiosa la vita sulla terra senza che qualcuno minacciasse giornalmente di distruggerla?), ricchissima espansione che abbiamo potuto provare diffusamente per molte ore.
XCOM: Enemy Unknown è stato un titolo importantissimo per il mondo degli strategici a turni, non tanto per i suoi valori produttivi, elevati ma non stratosferici, quanto per la capacità dimostrata da Firaxis di rivoluzionare completamente il modo di concepire l'interfaccia utente rendendola dinamica e naturale, pur scendendo a pochissimi compromessi a livello di funzioni e profondità. Certo, come notavamo in fase di recensione, qualche sacrificio rispetto alla serie originale di Microprose è stato compiuto, anche perché titoli di quella complessità non sono purtroppo più riproponibili sul mercato dei tripla A, ma in generale abbiamo considerato la moderna reincarnazione di una delle serie di strategici a turni più famose della storia dei videogiochi, come un'opera eccellente, a dispetto di alcuni critici che ne hanno sottolineato più i bug che i pregi. Comunque, il tempo ci ha dato ragione e molte delle lamentele mosse verso Enemy Unknown nella sua prima fase di vita sono rientrate, lasciando così rifulgere i suoi innumerevoli pregi. Cosa aspettarsi quindi dall'espansione di un titolo di questo calibro? Tante belle cose, almeno stando alla versione preview fornitaci da 2K.
Un alieno tira l’altro
XCOM: Enemy Within si installa direttamente su XCOM: Enemy Unknown (almeno su PC: la versione console sarà invece disponibile come prodotto stand alone). La campagna originale viene integrata da quella dell'espansione. Insieme vanno a formare un tutt'uno organico e inscindibile. Le funzioni principali del gioco rimangono le stesse, quindi vi rimandiamo alla recensione già linkata sopra per tutti i dettagli in merito all'interfaccia e alle funzioni principali della base operativa. Noi ci limiteremo a parlare delle novità, com'è giusto che sia.
In realtà nelle prime fasi i cambiamenti si notano appena. Certo, si comincia subito raccogliendo una nuova risorsa energetica aliena, la cosiddetta Fusione, che servirà a introdurre molte delle novità successive e si possono immediatamente notare alcune rifiniture nelle mappe, ora molto più ricche e varie, ma in generale si rimane dubbiosi. Fortunatamente i dubbi vengono velocemente dissolti e ci si ritrova immersi in tutta una serie di nuove caratteristiche che rendono l'esperienza di gioco molto più ricca che in passato. Ma andiamo con ordine e iniziamo parlando proprio della Fusione. Oltre alle normali risorse che è possibile acquisire a fine missione (cadaveri di alieni, materie prime, armi rotte e tecnologie varie), in molte mappe sono stati aggiunti dei generatori della nuova materia. Per ottenerla bisogna semplicemente raggiungerli e cliccarci sopra prima dello scadere dei turni che ne segnano il tempo di esaurimento. Per dare i suoi frutti, la Fusione andrà fatta studiare dagli scienziati e dagli ingegneri della base operativa, quindi si potranno costruire due nuove infrastrutture sotterranee che daranno accesso a delle nuove, potenti unità. Costruendo il laboratorio genetico si potrà modificare il DNA dei soldati, potenziandone alcune caratteristiche e incrementandone i poteri. Ad esempio se ne potrà migliorare l'agilità, permettendogli di salire sulle piattaforme più elevate senza il bisogno di usare le scale, oppure se ne potrà migliorare la mira, potere molto utile per i cecchini (e non solo) oppure, per fare un ultimo esempio, si potrà innestare nei loro corpi un fattore rigenerativo che cura automaticamente le ferite tra un turno e l'altro.
Il laboratorio cibernetico invece, permetterà la creazione dei soldati MEC. Metà uomini e metà lavatrici, questi bestioni sono delle macchine da guerra indomabili che più vengono potenziate con innesti tecnologici di vario tipo, tra i quali degli imponenti esoscheletri, più diventano simili a dei veri e propri tank, al punto da poter essere utilizzati in alcuni casi come coperture itineranti. Anche loro dispongono di vari tipi di potenziamento, di equipaggiamento dedicato e possono essere specializzati in diversi modi, sbilanciandoli a scelta verso l'attacco o la difesa (il lanciafiamme dà sempre grandi soddisfazioni... ma anche sfondare muri a pugni non è male). A differenza dei soldati modificati geneticamente, i cui innesti vengono affiancati alle skill base della classe d'appartenenza (un assaltatore rimane un assaltatore, per dire), i soldati MEC hanno un albero delle abilità dedicato che sostituisce completamente quello standard, ossia sono una classe completamente nuova. In generale, se uniamo queste novità ai contenuti aggiunti dal DLC Slingshot Pack, non è difficile rendersi conto che le possibilità di sviluppo della nostra squadra sono enormemente superiori rispetto al passato.
Maledetti alieni, non ne vogliono proprio sapere di lasciare in pace la terra!
Exalt, nuovi alieni e nuove missioni
Tanti nuovi potenziamenti avrebbero causato forti squilibri nella difficoltà della campagna single player se non fossero stati controbilanciati a dovere.
Fortunatamente gli sviluppatori hanno inserito nuove minacce per tenere alta la tensione. Ad esempio nelle fasi avanzate della guerra farà la sua apparizione un robot alieno viola molto potente in grado di spazzare via un'intera squadra se preso alla leggera. Più in generale, molte mappe sono state riviste per aumentare il grado di sfida e molte altre ne sono state aggiunte in onore della varietà. Dimenticatevi quindi quelle tutte molto simili di Enemy Unknown, perché qui gli scenari sono molti di più. Tra le nuove ambientazioni spiccano ad esempio una stazione dei treni, un villaggio di campagna e una nuova astronave aliena. Ovviamente le nuove mappe di Enemy Within non si limitano a migliorare l'estetica del gioco. Alcune sono legate a delle nuove modalità, come l'assalto all'astronave aliena che richiede di disattivare sei punti energetici per farla atterrare senza danneggiarla. Tra tutte spiccano quelle legate a un'altra grossa novità: la fazione degli Exalt. Piccola avvertenza: proseguite nella lettura a vostro rischio e pericolo perché nelle prossime righe daremo qualche anticipazione su questi simpatici cultisti (niente di tragico, ma lo sappiamo che siete dei piagn... molto sensibili su questo argomento). In breve, gli Exalt sono un gruppo di fanatici favorevoli alla minaccia aliena. Secondo loro il genere umano merita di essere conquistato dai visitatori dello spazio e il loro obiettivo è spargere ancora di più il panico fra le genti, in modo da rendere più difficile il nostro compito.
Per sventarne i piani, saremo chiamati a partecipare a delle missioni di spionaggio che ci porteranno infine a scoprire dove si trova la base segreta di questa gentaccia. Le missioni di spionaggio constano di due fasi: nella prima, automatica, bisognerà spedire un soldato alla ricerca di informazioni in territorio nemico; nella seconda bisognerà estrarre la spia favorendone l'azione, ossia proteggendola dagli uomini dell'Exalt. Solitamente gli obiettivi delle missioni legate alla guerra contro gli Exalt, a parte la sopravvivenza dell'infiltrato, saranno alcuni ripetitori che, quando manomessi, ci daranno accesso a delle comunicazioni segrete. In alcuni casi però, bisognerà anche riuscire a proteggere un punto di controllo ambito dalle forze nemiche, respingendo i cultisti ondata su ondata. Vincendo le missioni contro i simpatici beoti pro-alieni, si potranno raccogliere le loro armi, che saranno usabili dalla squadra (possono essere selezionate come un qualsiasi pezzo di equipaggiamento).
Altri dettagli
Oltre alle grosse novità di cui vi abbiamo parlato nei paragrafi precedenti, ce ne sono anche di minori che meritano una citazione veloce, come alcuni nuovi pezzi di equipaggiamento (ad esempio nuovi tipi di granate) e alcune nuove ricerche da compiere (ad esempio tutti i nuovi alieni possono essere sottoposti ad autopsia).
Si tratta di aggiunte di secondo piano rispetto alle nuove classi, alla Fusione o agli Exalt, che non determineranno sicuramente molto nell'economia di gioco, ma che comunque fanno piacere, soprattutto come condimento a tutto il resto. Tra i fattori meno pubblicizzati, ma comunque importanti, abbiamo notato anche una drastica diminuzione dei problemi della telecamera, che ora tende a comportarsi a dovere in quasi tutte le occasioni, senza creare più i problemi del passato. Senza sbilanciarci troppo, possiamo definire Enemy Within come una delle espansioni videoludiche più ricche e promettenti degli ultimi anni. Ovviamente il giudizio definitivo arriverà con la recensione, ma possiamo anticiparvi che anche solo la versione preview ci ha esaltati non poco. Il fattore che ne determinerà il successo o meno, sia in termini di critica che di pubblico, sarà la sua capacità di coinvolgere e interessare chi ha già terminato il gioco base. Di nostro possiamo dirvi che, pur avendo spolpato Enemy Unknown, abbiamo trovato Enemy Within... freschissimo.
CERTEZZE
- Moltissimi contenuti inediti
- Sembra migliore di Enemy Unknown
DUBBI
- Non abbiamo avuto modo di testare il multiplayer