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Platform 3D e scazzottate

Dalla Germania arriva The Last Tinker, un promettente platform tridimensionale

PROVATO di Valerio De Vittorio   —   03/04/2014
The Last Tinker: City of Colors
The Last Tinker: City of Colors
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Mimimi Productions è una piccola software house con sede a Monaco di Baviera, responsabile di titoli da loro stessi definiti semplici, a base di puzzle e adatti ad una vasta platea di utenti. Vincitori di diversi riconoscimenti, grazie anche ad un finanziamento governativo i talentuosi tedeschi stanno lavorando ormai da diverso tempo ad un progetto piuttosto ambizioso, intitolato The Last Tinker. Un videogioco che potremmo definire come un moderno platform tridimensionale, con forti richiami alla tradizione Nintendo per scelte stilistiche ma allo stesso tempo dotato di elementi di gameplay ripresi da altri generi. Senza dimenticare un'estetica ricercatissima e davvero accattivante.

Dalla Germania, un platform game 3D indipendente tutto da scoprire!

Quando i colori non vanno più d'accordo

Abbiamo avuto la possibilità di provare il prologo di The Last Tinker, che in un'ora scarsa introduce il giocatore al mondo ideato da Mimimi e agli elementi che compongono l'esperienza ludica del titolo. Un delizioso video iniziale ci racconta di un mondo dove i colori vivono in armonia, fino a che qualcosa cambia e a Colortown i cittadini si fanno prendere dalla paura, dalla rabbia e altri sentimenti negativi, separandosi irrimediabilmente. Così la tavolozza diviene monocromatica e differente per ogni quartiere della città.

Platform 3D e scazzottate

Lo stesso non vale per un villaggio un po' sperduto, dove vive il nostro protagonista, Koru. Una scimmia dal cuore gentile ma coi pugni di ferro, come scopriamo dopo pochi minuti. La voce narrante ci dice che Koru non lo sa ma ha un potere speciale, in grado di far tornare la pace e l'armonia a Colortown. Intanto noi prendiamo il controllo del protagonista, che accompagnato e guidato dal suo piccolo amico Tap, impariamo a muovere nell'ambiente di gioco. The Last Tinker appare subito come un platform tridimensionale, il genere inventato da Mario 64 e ultimamente passato un po' fuori moda. Con l'analogico sinistro muoviamo Koru e con quello destro possiamo ruotare liberamente la visuale. Esplorando il primo livello scopriamo presto come alcune scelte a livello di gameplay diano un'impronta propria al titolo. Non esiste ad esempio un tasto per il salto, ma proprio come nei vari Assassin's Creed si potrà passare da una piattaforma ad un'altra in sequenze un po' parkour, semplicemente tenendo premuto il trigger destro. Infatti, muovendosi con R2 schiacciato, farà scattare Koru che se incontrerà un baratro si prodigherà in salti e si appenderà se necessario a qualsiasi cosa trovi sullo scenario. Non è tutto automatizzato, però, perché subito nella prima sezione abbiamo dovuto affrontare una sequenza platform che richiedeva di muoversi col giusto tempismo, pena una rovinosa caduta nel fiume. Ciò non significa la morte, ma la perdita di una sfera luminosa. Finiti questi surrogati delle tipiche vite, si riparte dall'ultimo checkpoint.

Platform, scazzottate e puzzle

Esplorando il villaggio facciamo la conoscenza del vecchio Mudy, contadino che ci chiede una mano perché lo aiutiamo a ravvivare qualche cespuglio di funghi. Per farlo, ci serviamo di un personaggio, una sorta di pianta gigante, che possiamo controllare con un pulsante richiamandolo a noi e facendogli così raggiungere determinate posizioni utili per risolvere semplici puzzle ambientali.

Platform 3D e scazzottate

Grazie ad un marchingegno possiamo anche rimpicciolirlo e fargli così raggiungere zone altrimenti inaccessibili. Sebbene questa meccanica ci venga solo introdotta e non più riproposta, è facile intuire come nelle fasi più avanzate, The Last Tinker offrirà al giocatore livelli con enigmi sempre più complessi da risolvere. Un'altra componente fondamentale è rappresentata dai combattimenti. Koru non disdegna qualche bella scazzottata infatti e col pretesto di mostrare ad alcune nuove reclute le proprie tecniche migliori, il gioco ci mostra le meccaniche alla base del semplice sistema di combattimento. Ispirato neanche troppo velatamente a quanto fatto da Rocksteady coi suoi Batman: Arkham, il battle system infatti ci vede guidare Koru contro gruppi anche numerosi di avversari. Accerchiati, basta premere col giusto tempismo il tasto di attacco e direzionare i nostri colpi per vedere il protagonista piroettare tra i nemici menando pugni a destra e a manca. Una schivata completa il set di possibilità a disposizione. Per quanto stoni un po' col clima colorato e scanzonato dell'opera, il sistema di combattimento fa il suo dovere e ci ha incuriosito su quanto ci attenda nel prodotto completo.

Poligoni dipinti coi pastelli

Creato col motore Unity, The Last Tinker si fa notare per un aspetto estetico ricercato e davvero riuscito. Piena di colori e dallo stile accattivante, la grafica offre un mondo poligonale coperto da texture che sembrano colorate coi pastelli. I personaggi sono simpatici e ben caratterizzati, con dialoghi disegnati dentro a dei cartoni sospesi a mezz'aria come fossero dei fumetti.

Platform 3D e scazzottate

A convincere un po' meno sono invece le animazioni, decisamente meno riuscite rispetto al resto. Le musiche che abbiamo potuto sentire in questa breve prova funzionano, anche se forse sono ancora troppo ripetitive. In generale, nonostante si tratti di una produzione dal budget ovviamente ridotto, da un punto di vista tecnico The Last Tinker non sembra farsi mancare nulla, speriamo che l'avventura completa sappia offrire ambientazioni variegate ed intriganti come i migliori platform sanno offrire. Faranno piacere ai fan del genere alcune citazioni che abbiamo scovato, come l'urletto in pieno stile Mario lanciato da Koru in alcuni salti più spericolati! The Last Tinker è un progetto da tenere d'occhio. Appartenente ad un genere non più tanto in voga, questo platform tridimensionale offre oltre all'esplorazione e sequenze più movimentate, anche dei sane scazzottate, forse non proprio in linea con lo spirito del titolo, ma fortunatamente ben realizzati. Un comparto estetico eccellente, poi, rappresenta la proverbiale ciliegina sulla torta. Abbiamo avuto solo un assaggio, ma ci ha fatto una gran voglia di provare il piatto completo, che speriamo non tardi troppo ad arrivare.

CERTEZZE

  • Stilisticamente riuscito
  • Gameplay tradizionale misto ad elementi estranei al genere

DUBBI

  • C'è sempre il rischio di scarsa varietà
  • Animazioni da rivedere