Apparentemente Endless Legend è uno strategico a turni fantasy come tanti altri, con solo qualche novità a livello d'interfaccia. In verità basta giocarci un poco per capire che il gioco di Amplitude Studios parte da una strada nota per inoltrarsi in territori inesplorati, tentando di svecchiare, dove possibile, i granitici canoni del genere sedimentatasi nel corso degli anni. Di base c'è l'esplorazione della mappa, la gestione delle risorse, le rovine da esplorare con l'eroe, le quest da risolvere e così via; ma su questi elementi portanti sono state innestate una serie di rilevanti novità. La prima e più evidente è un diverso sistema di crescita del nostro impero rispetto alla concorrenza. Normalmente in titoli simili ci sono due modi per conquistare i territori: costruire nuove città e invadere città già esistenti.
In Endless Legend si possono adottare entrambi, ma con una sottile differenza. Le mappe sono divise per regioni (almeno quelle generate casualmente, purtroppo nella versione testata non è stata ancora implementata la campagna single player) e in ogni regione è possibile costruire una sola città, che piano a piano deve arrivare a sfruttare tutti i territori disponibili, espandendosi gradualmente. Questo si traduce in una crescita più ragionata, che richiede un certo studio del territorio per decidere quale sia la posizione migliore già solo per fondare una nuova città. Infatti, ogni casella esagonale in cui è divisa la mappa offre valori differenti di cibo, soldi, produzione e ricerca, che devono essere equilibrati il più possibile per non causare stalli. Quindi, fondando una città bisogna rispondere ad alcune domande implicite: quale risorsa voglio favorire per prima? Quale o quali mancano in altre città? Inoltre, in ogni regione vanno individuate le cosiddette fazioni minori, le prime forze avverse con cui bisogna vedersela. Inizialmente tutte le fazioni minori (nani, non-morti, aracnidi e così via) ci sono ostili e continuano a produrre truppe che cercano di ucciderci; ma distruggendole, corrompendole o svolgendo una missione per loro, possiamo farle diventare amichevoli e, infine, assimilarle, sempre che si abbia uno slot libero per ospitarle.
Ogni fazione offre vantaggi e svantaggi, a livello di risorse e di truppe, che vanno considerati prima di compiere una scelta, solitamente molto costosa in termini di punti influenza (anche se revocabile). Un altro aspetto di Endless Legend da tenere bene in considerazione è quello della ricerca. Anche in questo settore Amplitude ha provato a innovare un po', evitando il classico schema ad albero per sperimentarne uno a insiemi. Le tecnologie ricercabili sono quindi divise per ere. Volendo è possibile ricercare ogni tecnologia di un'era sbloccata, in modo da creare un percorso autonomo di sviluppo che tenga in considerazione le esigenze del proprio regno. Per sbloccare le tecnologie delle ere successive bisogna ricercarne un certo numero dell'era precedente. Una volta sbloccata un'era, rimane comunque possibile continuare la ricerca delle tecnologie residue di quella precedente. Se tutte le caratteristiche che vi abbiamo descritto non fossero state sufficienti a solleticare la vostra curiosità, è arrivata l'ora di parlare di quella che più di tutte rende Endless Legend degno di essere atteso.
Amplitude Studio riscopre la strategia a turni con Endless Legend, strategico fantasy da provare.
L’arte dello stratega
Il combattimento è la parte più innovativa di Endless Legend e probabilmente quella che, se ben sviluppata, gli permetterà di spiccare sulla concorrenza. Senza parlare di alcuni problemi, che affronteremo più avanti, vediamo cosa accade quando entriamo in contatto con un nemico. La prima cosa da fare è disporre le nostre truppe sul campo di battaglia, scegliendone contemporaneamente il comportamento. Complessivamente abbiamo tre possibilità: essere più aggressivi, giocare sulla difensiva o mantenere la posizione.
Con la prima le truppe avanzano per attaccare in ogni circostanza; con la seconda cercano la migliore posizione per difendersi e con la terza stanno ferme e colpiscono quando i nemici entrano nel loro campo visivo. Conclusa la fase di posizionamento, si passa a quella di attacco, in cui si indica il bersaglio di ogni unità. Una volta soddisfatti, si passa alla fase di risoluzione, in cui le truppe si muovono sul campo seguendo gli ordini impartiti, ma mantenendo una loro autonomia su scelte che esulano le indicazioni date nella fase precedente (ad esempio sulla scelta dei bersagli di ripiego nel caso il bersaglio principale sia stato ucciso). L'originalità del sistema, che nonostante l'apparente semplificazione e qualche limite funziona molto bene, consiste nel mettere il giocatore non tanto nel ruolo di dominus della battaglia, ma in quello di stratega con un controllo relativo delle sue forze, che deve imparare a conoscere e a indirizzare, cambiando tattica quando necessario. Da tanta agilità deriva anche un grosso vantaggio nelle partite multiplayer, che risultano essere molto più veloci rispetto alla concorrenza. Che Amplitude abbia trovato la chiave di volta per aumentare la compatibilità tra l'online e la strategia a turni classica? Solo la versione definitiva potrà dircelo, ma le premesse sono davvero ottime.
Estetica del gameplay
Anche se gli strategici a turni non sono i giochi che di solito si sfruttano per mettere alla corda il proprio sistema, è giusto spendere due parole su alcune soluzioni estetiche adottate da Amplitude Studios per Endless Legend. Consci di non avere i mezzi a disposizione delle produzioni tripla A, gli sviluppatori hanno puntato su un design più moderno dell'interfaccia e sullo svecchiamento di alcuni elementi caratteristici del genere.
Così ecco che i classici riquadri di riepilogo rifuggono l'ampollosità dei rivali, puntando su linee essenziali che contrastano con lo scenario di gioco, dove le zone inesplorate sono coperte da un nebbia densissima, che, letteralmente, si scioglie all'avvicinarsi di una nostra truppa. I combattimenti, invece, iniziano con una sfumatura tra la mappa generale e quella tattica, trovata che non distoglie dall'azione e che è perfettamente integrata nel flusso di gioco, anche perché i campi di battaglia hanno spesso caratteristiche simili a quelle del terreno circostanze, rilievi compresi (che influiscono sul movimento). Endless Legend è il classico caso in cui design grafico e gameplay si fondono alla perfezione, regalando davvero moltissimo all'esperienza di gioco quando si è conquistata la manualità necessaria per padroneggiare tutto. Basta qualche ora per rendersi conto di come ogni scelta tecnica sia stata dettata dalla volontà di ottenere un effetto specifico sul gameplay, quasi fosse una meccanica. A parte qualche effetto, visibile soprattutto in combattimento, non c'è niente di gratuito o di eccessivo che stoni con il resto di quanto visibile sullo schermo. Il senso di compattezza è totale e il risultato finale, seppure non di quelli che faccia cadere la mascella, non dispiace affatto.
Arcieri onnipotenti
Uno dei problemi più evidenti della versione di Endless Legend che abbiamo testato (considerata pre-alpha, quindi ampiamente preliminare) è lo squilibrio enorme che esiste tra le unità con armi a lunga gittata, tipo gli arcieri, e le unità da mischia. Di fatto le prime sono in grado di surclassare le seconde quasi in ogni situazione.
È vero che quando le unità da mischia riescono a portare un colpo possono fare molto male, ma è anche vero che spesso non hanno il tempo di raggiungere il nemico, se non in una situazione di netta superiorità numerica. Ad esempio, già in una battaglia in cui si guidano tre truppe a lunga gittata contro quattro da mischia, mediamente resistenti, è possibile vincere senza grossi problemi, subendo magari un paio di fendenti. Le cose migliorano leggermente con all'aumentare della difficoltà, ma non si arriva mai al punto di considerare davvero utili quei combattenti corazzati costati molti turni di produzione, tranne quando è possibile sfruttarli come scudi umani per dare qualche turno di attacco in più agli arcieri nelle retrovie, o quando si dispone di un guaritore capace di tenerle in vita abbastanza a lungo da fargli raggiungere il nemico dall'altra parte della scacchiera. Altro piccolo problema, che segnaliamo per completezza ma che contiamo sarà risolto nella versione definitiva (o nei prossimi aggiornamenti) è la presenza di numerosi bug che possono portare al crash del gioco. Alcuni fanno apparire dei log sullo schermo da inviare gentilmente agli sviluppatori per permettergli di lavorarci. Per il resto dovreste aver capito che si tratta di un titolo davvero promettente, che potrebbe svecchiare il genere degli strategici a turni dopo anni di stallo e dopo diversi esponenti di valore, tipo Age of Wonders III o i due Warlock, che hanno scelto di viaggiare su strade più sicure. Chissà se sarà Amplitude Studios a vincere la sfida... ovviamente un turno alla volta.
Conclusioni
PRO
- Il sistema di combattimento può davvero fare la differenza
- Interfaccia moderna e funzionale
- Sistema di crescita del regno originale
CONTRO
- Vanno assolutamente risolti gli squilibri tra le truppe a lungo raggio e quelle da mischia
- Rimane da verificare come sarà la campagna