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Fulmine a ciel sereno

Il nuovo racing game di Codemasters plasmato sui feedback dell'utenza

PROVATO di Andrea Centini   —   28/05/2014
GRID: Autosport
GRID: Autosport
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Fondata in Gran Bretagna nel 1986 dai fratelli Richard e David Darling, Codemasters si è col tempo imposta con personalità nell'affollato panorama dei racing game, ove ha dato i natali a serie particolarmente apprezzate dagli appassionati come Colin McRae Rally, sfociata nei moderni Dirt, TOCA (oggi GRID) ed acquisendo la prestigiosa licenza della Formula 1, cui ha ridato lustro - in termini videoludici - dopo anni di appannamento ed assenza dagli schermi. Nonostante il buon riscontro commerciale delle produzioni, caratterizzate da un'attenta e progressiva evoluzione concettuale e tecnologica, soprattutto per ciò che concerne il brand dedicato alle monoposto, l'utenza più fedele non ha tuttavia gradito i "passi falsi" di Dirt: Showdown (discreto spin-off fondamentalmente incompreso) e soprattutto di GRID 2, reo di aver abbandonato la ricetta del primo ed amatissimo Race Driver: GRID (erede di TOCA Race Driver 3) in favore di una virata spiccatamente arcade.

Fulmine a ciel sereno

L'eccessiva tendenza alla derapata delle vetture, tale da rendere superfluo e perfino inadatto l'uso di un volante, oltre che la rimozione ingiustificata della visuale interna, hanno minato in parte la fiducia riposta nella software house dagli appassionati, ed è in quest'ottica che va letto l'annuncio a sorpresa di GRID Autosport, un vero e proprio fulmine a ciel sereno che ha stupito critica e pubblico soprattutto per le tempistiche del tutto inusitate. Basti pensare che tra il primo Race Driver: GRID e GRID 2 sono trascorsi ben cinque anni, mentre per questa terza iterazione ne è stato sufficiente solamente uno. A rendere il tutto ancor più curioso è stata la presentazione praticamente a ridosso dell'arrivo sugli scaffali, che avverrà alla fine del mese di giugno, e l'assenza di una versione per console di nuova generazione, spiegata dagli sviluppatori semplicemente in termini di rispetto verso l'utenza: "Gli strumenti e la tecnologia che utilizziamo in GRID Autosport sono pensati per macchine differenti, e quando sarà il momento di fare il salto sui nuovi sistemi vogliamo farlo con qualcosa di dedicato. In caso contrario staremmo facendo dei porting, non veri prodotti di nuova generazione", ha sentenziato il chief game designer James Nicholls ai margini del Level Up di Bandai Namco, svoltosi recentemente a Berlino. L'aspetto più importante ed interessante di GRID Autosport risiede nel fatto che il suo sviluppo è stato completamente plasmato sui feedback dell'utenza, con lo scopo di rendere piena giustizia al primo GRID e soprattutto alle indimenticabili atmosfere della serie TOCA, naturalmente suffragato dall'esperienza e dai progressi tecnologici ottenuti in questi anni. Abbiamo messo alla frusta una versione preliminare per PC e queste sono le nostre impressioni.

Il nuovo racing game di Codemasters plasmato sui feedback dell'utenza

Si accendono i motori

La varietà dei contenuti, una carriera single player stratificata ed appassionante, un comparto multiplayer curato e, soprattutto, un modello di guida soddisfacente, sono gli ingredienti principali dei migliori racing game di qualsivoglia genere, siano essi arcade o tendenti al simulativo; partendo da questo presupposto, possiamo tranquillamente affermare sin da ora che l'ultima fatica della software house britannica è fortemente orientata verso il raggiungimento di tutti questi importanti obiettivi.

Fulmine a ciel sereno

La versione preliminare da noi testata, scaricata attraverso un apposito codice Steam, pur offrendo un semplice assaggio di ciò che sarà l'opera definitiva, non solo lascia apprezzare l'ottimo senso di progressione e sfida della modalità principale, ma fornisce solidissime indicazioni sul gameplay, profondo e traducibile con due semplici parole: divertimento assicurato. Certo, non ci troviamo innanzi ad una rigorosa simulazione come l'affascinante Assetto Corsa, e del resto Codemasters non ha mai puntato su questo cavallo, ma l'handling delle vetture, rispettivamente senza e con aiuti elettronici, è in grado di soddisfare appieno sia il navigato appassionato di racing game che il casual gamer desideroso di un titolo fondato sulle scariche di adrenalina. Le sessioni di prova degli sviluppatori a bordo di reali vetture da Touring, accompagnati da piloti professionisti che ne hanno sviscerato segreti e caratteristiche, deve aver giovato moltissimo allo sviluppo del gioco, poiché sotto il profilo del piacere di guida, votato ad aggredire l'asfalto ed alla competizione feroce, GRID Autosport riesce perfettamente nel proprio intento. Le cinque discipline principali disponibili, ovvero Touring Car, Resistenza, Ruote Scoperte, Elaborazione e Circuiti Cittadini, tutte suddivise in ulteriori sottoclassi di potenza o specialità, non solo sono ben differenziate tra loro sotto il profilo delle dinamiche di guida, ma offrono un'esperienza diversificata anche nell'approccio alle gare, un elemento che garantisce varietà e profondità alla lunga carriera strutturata in stagioni.

Fulmine a ciel sereno

Uno degli aspetti più intriganti è rappresentato dal fatto di poter saltare da una disciplina all'altra in qualsivoglia momento, lasciando libera scelta al giocatore se affrontare le decine di campionati - a loro volta suddivisi in eventi più o meno complessi - specializzandosi in una singola categoria per poi passare alle altre, oppure di progredire in parallelo guadagnando fama ed esperienza su più fronti. Una volta selezionata la disciplina desiderata, presentata da un apposito filmato che ne esalta le caratteristiche, al giocatore vengono inoltre proposti contratti di varie scuderie e con obiettivi specifici di difficoltà crescente: si passa dal raggiungere una determinata posizione in pista, sia nella classifica piloti che in quella costruttori, a target più specifici come ottenere la pole position, il miglior tempo in gara, concludere un evento senza incidenti o battere il rivale di turno. Conquistare questi obiettivi, oltre a catalizzare il guadagno di punti XP, significa stuzzicare l'interesse di scuderie più importanti che possono metterci a disposizione bolidi migliori e sfide sempre più avvincenti, magari in diretta concorrenza col compagno di squadra. Insomma, di carne al fuoco ce n'è davvero moltissima e paradossalmente il rischio è quello di "perdersi" nella moltitudine di competizioni ed obiettivi da raggiungere. Ciò che conta, comunque, è il grandissimo divertimento scaturito ogni volta che si scende in pista, galvanizzati da introduzioni ben studiate e dalle comunicazioni interattive con i box - tutte in italiano - che, oltre a chiamare il giocatore per nome, come da tradizione Codemasters, aggiornano costantemente sullo stato della vettura, sulle posizioni, sui tempi e via discorrendo.

A sportellate

La prima disciplina offerta nella modalità carriera, ovvero Touring Car, oltre ad essere stata introdotta su richiesta esplicita della community, è probabilmente anche la più divertente ed entusiasmante dell'intero lotto. Nella versione preliminare del gioco da noi testata sono presenti solo cinque vetture entry level appartenenti alla Categoria C (Chevrolet Cruze, BMW 320, Ford Focus ST e Honda Civic), ma sono più che sufficienti per cogliere appieno le dinamiche adrenaliniche di questa avvincente competizione.

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Le vetture hanno tutte un'ottima tenuta di strada anche in totale assenza di aiuti elettronici, e permettono letteralmente di graffiare l'asfalto lanciandosi in controsterzi e derapate controllate frenando al limite. Con il nostro Thrustmaster Racing Wheel TX Ferrari 458 Italia Editon, uscito per Xbox One ma perfettamente compatibile col PC, l'esperienza di guida è galvanizzante soprattutto con le visuali interne, che aumentano a dismisura il coinvolgimento e la sensazione di essere in pista. La presenza di danni meccanici e visivi, di sessioni di prova, qualifiche e del cosiddetto "secondo round" con posizioni invertite sulla griglia di partenza in base al piazzamento raggiunto nel primo, rendono il tutto ancor più realistico e stimolante. In questa specialità, inoltre, i contatti sono all'ordine del giorno e non di rado si osservano incidenti spettacolari con vetture che si ribaltano, perdono un'infinità di pezzi o combattono tenacemente per agguantare una posizione sulla linea del traguardo. Le competizioni Endurance offrono un'esperienza di guida ardua e l'approccio alla gara deve essere necessariamente più tattico e meno aggressivo, poiché la partita si gioca soprattutto sulla gestione e sull'usura degli pneumatici, da verificare in tempo reale nell'apposito menù in basso a destra. Si tratta di un aspetto ancora in fase di ottimizzazione ed esprimeremo un giudizio definitivo in sede di recensione; attualmente, comunque, la risposta ai consumi appare abbastanza convincente per un prodotto di questo genere. Le vetture messe a disposizione sono molto più potenti delle Touring, inoltre si corre in notturna con tutti i pericoli e le difficoltà che ciò comporta all'interno di una gara di durata.

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Le risposte alle sollecitazioni del giocatore sono più repentine e mantenere in pista i cinque bolidi attualmente giocabili (McLaren MP4-12C GT3, Aston Martin N24 V12 Zagato, Mercedes-Benz SLS AMG GT3 ed Audi R8 LMS ULTRA), appartenenti alla sottocategoria Endurance GT Group 2, è indubbiamente impegnativo ma foriero di grandi soddisfazioni: il controllo di trazione e stabilità sono aiuti elettronici consigliati per i meno temerari. Una sfida ancor superiore è rappresentata dalla classe Ruote Scoperte, dove si compete a bordo di monoposto che strizzano l'occhiolino alle potenti e leggerissime Indycar americane: nello specifico abbiamo potuto testare una Dallara F312 con un elevatissimo rapporto di peso-potenza. La macchina risulta piuttosto nervosa se non si dosa correttamente il gas ed i testacoda sono all'ordine del giorno: a fare la differenza, in questo caso, sono la concentrazione e la freddezza del pilota, poiché si tratta di sfide monomarca corse sul filo del rasoio ed è sufficiente una disattenzione per essere superati dall'intero gruppo di agguerriti inseguitori. Preparatevi ad utilizzare la funzione flashback in più di un'occasione. In Circuiti Cittadini (Street Racing) si guidano vetture stradali - più o meno potenti - di classe Coupe ed Hot Hatch che offrono un'esperienza assimilabile a quella saggiata in produzioni a tema, come il mitico Project Gotham Racing della compianta Bizarre Creation; le piste, ambientate in affascinanti città come Barcellona, Washington, Dubai o San Francisco, sono caratterizzate dalle classiche curve cieche e da minacciosi guardrail lungo i fianchi, aspetti che rendono le gare particolarmente spettacolari e ricche di contatti.

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L'approccio è fondamentalmente analogo a quello della classe Touring ma con meno aderenza, meno potenza ed assenza di vie di fuga, col risultato che incidenti e sportellate sono una costante. Chiude il quadro delle discipline disponibili la classe Elaborazione, suddivisa a sua volta in Modificate e C2 Drift: se alla prima appartengono vetture pesantemente elaborate, particolarmente adatte agli attacchi al tempo grazie all'ottima aderenza, le seconde sono protagoniste di una modalità espressamente dedicata ove bisogna ottenere il miglior punteggio effettuando derapate in appositi tracciati. Si tratta di una sfida di precisione particolarmente ostica da padroneggiare soprattutto col volante, nella quale ci siamo trovati più a nostro agio utilizzando un joypad dell'Xbox 360. Tra le modificate abbiamo potuto guidare una Ford Mustang Boss 302, una Chevrolet Camaro ed una Honda S2000, mentre per il drifting non potevano mancare le classiche giapponesi, regine della specialità, Mazda RX -7 (FD3S), Nissan Silvia S15 e Nissan Z34 350Z NISMO, tutte con acceleratore sensibilissimo. Di contenuti ve ne sono dunque davvero moltissimi, e considerando il centinaio di tracciati promessi dagli sviluppatori (varianti incluse), la possibilità di mettere a punto le vetture, organizzare gare personalizzate e, soprattutto, la promettente modalità online, non v'è dubbio che GRID Autosport possa dire la sua in questa delicata fase di transizione generazionale, sebbene imporsi nel genere sia tutt'altro che semplice attualmente. Per quanto concerne il multiplayer in rete, che in questa versione preliminare è confinato a semplici gare personalizzate su server praticamente sempre deserti, vi sarà la possibilità di creare club, il completo supporto a RaceNet ed una gestione strutturata del garage, laddove sarà persino necessario pagare la manutenzione per mantenere in efficienza le proprie vetture. Di tutti questi aspetti ne discuteremo in sede di recensione dopo averli testati a fondo.

Luci spente

L'Ego Engine, il motore grafico proprietario che sorregge i racing game di Codemasters, su PC è sempre stato caratterizzato da una forte componente di scalabilità, inoltre, con il passare del tempo, è decisamente migliorato sotto molteplici punti di vista, soprattutto per ciò che concerne gli effetti di illuminazione, la stabilità e l'eccellente pulizia visiva, che ricorda da vicino quella del Source di Valve. In GRID Autosport troviamo la versione più evoluta ed ottimizzata del suddetto motore, ed i risultati possono essere apprezzati in particolar modo su configurazioni di fascia alta, grazie al numero considerevole di opzioni grafiche che è possibile impostare a livello Ultra. Ciò non toglie che il titolo sarà fruibile su un'amplissima gamma di sistemi, anche i meno performanti, grazie ad una stretta collaborazione con Intel. I colori sono vividi ed accesi, gli effetti di illuminazione - soprattutto al tramonto - deliziosi e la profondità di campo delle piste davvero notevole, con una fluidità ancorata ai 60 frame per secondo anche nelle situazioni più caotiche.

Fulmine a ciel sereno

Ci hanno lasciato qualche perplessità la qualità altalenante di alcune texture, in particolare delle decalcomanie, e la mole poligonale complessiva delle auto, che risultano sì ben modellate, ma sicuramente distanti dalla cura di altri prodotti congeneri. Ciò nonostante il colpo d'occhio è generalmente notevole e robusto; le sedici vetture in pista, con pezzi che volano ovunque tra nuvole di fumo ed il già citato pregevole HDR, del resto, rappresentano un risultato importante per la serie e va tenuto presente anche il supporto alla risoluzione 4K. Gli aspetti meno convincenti sono rappresentati dall'illuminazione notturna, da sempre "croce" dell'Ego Engine a causa della saturazione dei colori, e gli interni delle vetture, che definire spartani è un eufemismo: ciò, tuttavia, non rappresenta una particolare criticità soprattutto adottando la visuale più vicina al parabrezza, che offre un ottimo campo visuale e comunque la sensazione di essere a bordo di una vettura, con i dettagli di contorno sfocati. Buono anche il comparto audio, caratterizzato da un graffiante campionamento dei motori ed un realistico stridio delle gomme, mentre ottima è l'intelligenza artificiale, aggressiva al punto giusto e modulabile in base a diversi livelli di difficoltà. Le impressioni su questa versione di prova sono piuttosto buone e le premesse per un prodotto solido e di alta qualità ci sono tutte, soprattutto sotto il profilo del divertimento, fattore chiave che non dovrebbe mancare in nessun videogioco che si rispetti. Per un giudizio definitivo non manca poi molto, cominciate a scaldare i motori.

CERTEZZE

  • Incredibilmente divertente
  • Modello di guida ben bilanciato
  • Tecnicamente solido ma con qualche piccolo neo
  • Intelligenza artificiale aggressiva al punto giusto

DUBBI

  • Illuminazione notturna
  • Modelli poligonali delle auto poco dettagliati
  • Alcune texture meno definite