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La fine di New York

All'E3 2014 abbiamo rivisto The Division, ambiziosissimo RPG open world di Ubisoft e Massive Entertainment

ANTEPRIMA di Umberto Moioli   —   11/06/2014
Tom Clancy's The Division
Tom Clancy's The Division
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In tre settimane la popolazione di New York è stata decimata da un virus misterioso, milioni di persone sono state uccise e i pochi sopravvissuti si dividono in due categorie: quelli che cercano di restare in vita e gli altri, organizzati in gruppi armati intenzionati a controllare la nuova società che si andrà a formare sulle macerie di quella che sta letteralmente cadendo a pezzi. Il protagonista di The Division si pone nel mezzo, si unirà alla battaglia per la sopravvivenza cercando di capire chi si nasconde dietro la diffusione del virus e quali ragioni hanno dato il via agli eventi raccontati nell'avventura. La premessa dell'ambiziosissimo gioco di ruolo open world cooperativo è insomma qualcosa di non completamente inedito nel panorama della narrazione fantascientifica, ma sembra solida a sufficienza da sorreggere un'esperienza articolata e con spunti presi da più generi. All'E3 2014 siamo stati invitati a vedere dal vivo una nuova demo, giocata in tempo reale davanti ai nostri occhi su PC, e le impressioni sono state nel complesso molto positive.

Una New York devastata e senza speranze nel promettente RPG multiplayer open world The Division

Tre contro il mondo

L'intera avventura potrà essere affrontata in compagnia di due amici - sostituiti dall'intelligenza artificiale qualora non fossero disponibili - e ci chiederà di mescolare il completamento di missioni principali ad altre secondarie.

La fine di New York

Non sappiamo precisamente come sarà la progressione e quanta libertà di movimento verrà data fin dall'inizio al giocatore, ma di certo l'esplorazione della New York open world creata da Massive Entertainment avrà un peso determinante nell'economia dell'esperienza: attraverso incursioni, combattimenti e sabotaggi potremo infatti liberare le diverse aree cittadine dalla presenza delle gang, tutte caratterizzate da uno stile visivo, da tattiche e da armi specifiche. La scelta della Grande Mela non è stata dettata unicamente dalla volontà di utilizzare un luogo iconico, immediatamente riconoscibile da tutti, ma è stata suggerita anche dalla varietà di ambienti esterni ed interni, dagli scorci da cartolina che ci si può godere per strada quanto dai panorami che si aprono una volta raggiunti i tetti a decine o centinaia di metri d'altezza. In questo contesto metropolitano unico, ammantato dalla fitta coltre di neve di un gelido inverno, quello che controlleremo è un personaggio che si evolverà nel tempo attraverso una serie di meccaniche ruolistiche che sono sembrate piuttosto articolate.

La fine di New York

Completando le missioni e uccidendo i nemici si guadagnano punti esperienza, utili a salire di livello e sbloccare le abilità contenute nel classico skill tree ricchissimo di scelte ma slegato da qualsiasi tipo di classe o schema prefissato. Differenti armi e gadget, potenziamenti per le statistiche del nostro alter ego e per la squadra nel suo complesso faranno capolino nella schermata dedicata ai poteri, dandoci modo di cambiare al volo le nostre scelte così da adattarsi alla situazione. Avere ad esempio a disposizione una torretta lanciafiamme anziché una granata capace di muoversi a terra fino a dietro il nemico, prima di saltare in aria ed esplodere una serie di colpi, modifica parecchio l'approccio alla battaglia. Non sappiamo esattamente quante di queste abilità si potranno equipaggiare per volta nel titolo finale, ma da un rapido sguardo ci è sembrato che ci siano diverse decine di selezioni differenti. Anche l'equipaggiamento, un'altra componente fondamentale di ogni esperienza RPG, avrà un impatto fondamentale e non solo in combattimento. Determinate aree della città saranno infatti più contaminate dal virus di altre, imponendoci di utilizzare gli abiti e di prendere le precauzioni adeguate per non fare una brutta fine.

Colpo a vuoto

Nella demo abbiamo visto un breve spezzone di missione giocato in due momenti diversi, di giorno e di notte, così da cogliere la differente atmosfera ricreata sfruttando il ciclo che regola dinamicamente lo scorrere del tempo. Anche i nemici e alcune missioni cambieranno a seconda del momento della giornata, chiedendoci di leggere ogni situazione in modo adeguato.

La fine di New York

Non avendo provato con mano The Division non sappiamo dare un giudizio sui controlli, ma osservando la demo - e vale lo stesso per i video presenti in questa pagina - la prima impressione è quella che movimenti e telecamera siano affini a quelli di uno sparatutto in terza persona moderno, genere con cui viene anche condiviso il sistema di coperture. In realtà, nonostante ogni scontro avvenga in tempo reale, le battaglie sono sempre mediate dalla presenza di statistiche e punti ferita, dando l'impressione di essere a metà strada tra quello che ci si aspetterebbe da uno shooter e quello che invece siamo solitamente abituati a vedere in un gioco di ruolo. Alla Mass Effect, viene da dire, anche se qui non ci sono pause tattiche a cui affidarsi per rifiatare e pensare con calma. L'interazione con l'ambiente è sembrata parziale, con solo alcuni elementi che cadono sotto i colpi ma una generale staticità che viene giustificata dalle dimensioni imponenti della mappa e dalla quantità di elementi a schermo. In compenso attraverso uno strumento chiamato Echo potremo osservare ciò che ci circonda in modo differente: il dispositivo accede ai sistemi elettronici, come le telecamere a circuito chiuso presenti per strada, e ne mostra il contenuto facendo ad esempio vedere quali sono state le ultime immagini catturate.

La fine di New York

Non ci è del tutto chiaro quali saranno le possibilità effettive di questo strumento e quale il suo impatto sul gameplay, ma è probabile che possa venir utilizzato sia per la risoluzione delle quest e l'esplorazione, sia per dare maggior spessore alla narrazione. Non abbiamo a tal proposito osservato dialoghi o eventuali scelte morali e non sappiamo quale peso avranno sullo sviluppo della storia, un aspetto che supponiamo Ubisoft voglia rivelare in uno stato di sviluppo più avanzato. Ancora provvisoria è anche la componente visiva, che comunque è già spettacolare e curata: della quantità di dettagli presenti a schermo abbiamo già detto, un aspetto ancora più impressionante considerando l'ambizione di creare un mondo aperto; non siamo invece soddisfatti dal feedback dei colpi, quasi del tutto assente, problema che rischia di diminuire notevolmente la spettacolarità delle sparatorie e che quindi andrà sistemato a tutti i costi. Nel complesso, comunque, una prova convincente per un gioco che ancora ha davanti a sé più di un anno di sviluppo e che potrà cambiare parecchio in questo processo. La lunga attesa vorrà anche dire che avremo altre occasioni per parlarne, probabilmente già alla GamesCom di Colonia il prossimo agosto.

CERTEZZE

  • Ambizioso mix di azione e meccaniche RPG in un mondo open world
  • Avventura cooperativa profonda
  • Ambientazione ricca di fascino e dettagli
  • Gran bell'impatto grafico...

DUBBI

  • ...nonostante alcuni aspetti, come il feedback dei colpi, siano da migliorare
  • Narrazione e libertà di scelta da verificare