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Un'ora all'alba

Otto space marine persi su una colonia di Marte e tanti, tantissimi mostri a cui dover tener testa...

PROVATO di Stefano F. Brocchieri   —   16/07/2014
The Red Solstice
The Red Solstice
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In sviluppo dal 2008, The Red Solstice è un survival cooperativo realizzato da Ironward, un piccolo team di ragazzi croati che hanno avuto la fortuna di riuscire a far notare il loro progetto su Steam Greenlight, un paio d'anni fa, vedendolo successivamente incluso tra i Selected Projects della Games Connection 2013 e arrivare finalista per il premio indie al Reboot Develop 2014, fino a chiudere con successo una campagna Kickstarter tramite cui hanno chiesto fondi per portarne a termine la lavorazione. Un percorso la cui ultima importante tappa, in ordine di tempo, è stata il recente rilascio del gioco sul negozio Valve attraverso la formula dell'Accesso Anticipato, grazie a cui abbiamo potuto spendere diverse ore in sua compagnia e valutarne concretamente il potenziale.

Provato The Red Solstice, intrigante survival cooperativo dalla forte indole tattica

Gomito a gomito, a gomito, a gomito, a gomito...

Ambientato in un universo cupo, metallico e sanguinolento, il titolo di Ironward invita ad avventurarsi su Tharsis, la colonia più grande di Marte, con la quale a seguito della devastante tempesta che dà il nome al gioco c'è stato un black-out di comunicazioni. L'obiettivo, chiaramente, è quello di scoprire cosa sta succedendo e cosa è capitato all'ufficiale Tyler Hunt e alla sua squadra, precedentemente inviati in loco a indagare.

Un'ora all'alba

Una premessa narrativa da Academy Award del cliché, che verrà eventualmente esplicitata e resa sufficientemente intrigante nella modalità Single Player, che il team intende includere nella versione definitiva del gioco, dove si impersonerà proprio Hunt, attraverso un cambio di prospettiva "à la Opposing Force" dalle implicazioni potenzialmente interessanti. In ottica Multiplayer, invece, è un pretesto che basta e avanza per convincere a sbarcare su una Tharsis apparentemente disabitata ed esplorarla, ritrovandosi a guardare quasi costantemente la morte dritta in faccia. Fino a otto utenti possono cimentarsi nell'impresa, che in ogni caso non arriverà a superare il tempo limite di un'ora. Giungere in fondo, però, è parecchio impegnativo, visto che The Red Solstice onora la classificazione "survival" datagli dai suoi autori aizzando un flusso quasi sempre costante di nemici (mutanti e ribelli) contro i giocatori, che salvo l'uso di specifici elementi, soggetti a condizioni di utilizzo precise, una volta morti non possono contare sul rientro in partita. Le risorse inoltre non abbondano, per cui si è incentivati ad esplorare ancora più intensivamente lo scenario alla ricerca di munizioni, curativi, ordigni, potenziamenti e quant'altro, esponendosi a ulteriori rischi. Coprirsi le spalle, muoversi a modo ed evitare di sfilacciare il gruppo sono dunque l'ABC di un fattore collaborativo importante, senza il quale si finisce Missing in Action decisamente in fretta.

Un duro per ogni gusto

Ironward non ha mai fatto mistero delle sue fonti di ispirazione: StarCraft, Syndicate e Warhammer 40,000: Dawn of War. Una lista a cui, dopo un'intensiva prova sul campo, vien voglia di aggiungere parecchi altri nomi. Il primo è Aliens: Scontro Finale, che si dimostra un'influenza imprescindibile per molto dello sci-fi proposto in ambito videoludico e la cui estetica e lo spirito fanno capolino qua e là, in maniera piuttosto evidente, anche in questo caso. E poi, per assonanze di giocabilità grandi e piccole, Alien Swarm, Night of Dead per StarCraft e perfino Killing Floor, con cui oltre alle fattezze di alcune delle mostruosità che ci si ritrova ad affrontare The Red Solstice condivide anche una certa filosofia di fondo nell'approccio alla collaborazione e nello sviluppo del personaggio.

Un'ora all'alba

Il gameplay è un misto tra quello di un RTS in cui si è al comando di una sola unità (a meno di incontrare e assoldare un follower, che in ogni caso agisce in autonomia) e un hack 'n' slash. Il controllo del personaggio avviene esclusivamente tramite mouse e una serie di tasti di scelta rapida (che meriterebbero di poter essere personalizzati con più agio), attraverso i quali attivare Component (abilità speciali) o accedere agli oggetti nell'inventario. Ci sono poi tutta una serie di comandi mediante cui gestirsi al volo le azioni di più urgente utilità, come il cambio tra le due armi equipaggiate e la loro ricarica, lo switch a modalità di fuoco alternative, l'innesco di esplosivi e l'attivazione di altre risorse a terra, il lancio di bengala e il rilascio di munizioni per passarle ai compagni. La giusta attenzione è stata data alle modalità di attacco, che possono passare per il classico puntamento diretto di un nemico, un'impostazione automatica attraverso cui il soldato apre di sua sponte il fuoco su qualsiasi figura ostile a portata di tiro o un sistema di mira manuale, che permette di indirizzare i colpi attraverso il movimento del mouse. Il quadro si completa con un corollario di strumenti di coordinazione, come la possibilità da parte dei capisquadra di dare ordini e tracciare waypoint. Fondamentali pensati e realizzati con competenza, che forniscono una base solida, rifinita e soddisfacente su cui approfondire il vero cuore del gioco: le classi, il cui assortimento in partita si presta come spunto per un grandissimo numero di approcci tattici di squadra. Dal proverbiale Soldier, capace senza eccellere in ogni comparto, al Terminator, combattente che può contare su un'armatura parzialmente controllata da un'intelligenza artificiale, tramite cui può interfacciarsi in maniera privilegiata con le torrette difensive, trasmettere al resto del gruppo informazioni più precise sui nemici, rendendolo più efficiente negli ingaggi, e teletrasportare sé stesso e gli altri in un determinato punto.

Un'ora all'alba

Dall'agile Recon, portato per sua indole ad andare in avanscoperta per attivare congegni, velocizzare il raggiungimento di un obiettivo o recuperare risorse, contando anche sull'abilità di farsele recapitare via supporto aereo, ai massicci Hellfire ed Heavy Support, che montano rispettivamente un lanciafiamme e abilità legate al fuoco, anche in termini difensivi, e una minigun associata a una generale dimestichezza con l'efficienza di munizioni, armature e tattiche di soppressione. Chiudono il roster Demolition, Medic e Marksman, che danno il loro contributo alla causa attraverso lo sfruttamento avanzato di vari generi di esplosivi, la cura e la rianimazione dei compagni e la possibilità di dare vita a tattiche di attacco "trasversali", come la possibilità di colpire dalla distanza, di occultarsi ai nemici e di influire sulle loro capacità di movimento. Uno spettro di possibilità a cui si può accedere coltivandosi la Speciality di ciascuna classe, attraverso cui sbloccare vari Component, nuove armi, tipi di munizioni e Power Up (specifici buff, con pro e contro, equipaggiabili fino a quattro alla volta). Un sostrato ruolistico davvero niente male.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: Intel Core i5 2500K
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 670 OC
  • Memoria: 8 GB DDR3 1600MHz
  • Sistema operativo: Windows 7 64 bit

Requisiti minimi

  • Processore: Intel Core i5-2320
  • Scheda Video: Radeon HD3800 o GeForce 9600 GT
  • Memoria: 2 GB
  • Spazio su disco: 1 GB
  • Sistema operativo: Windows 7 o successivo

Un tipo di impresa per ogni gusto

Oltre a introdurre quattro livelli di difficoltà (con ovvie differenze in termini di ricompense) e la randomizzazione di ondate di nemici, obiettivi e risorse (vero carburante per la tenuta di un survival cooperativo,) Ironward ha predisposto un buon numero di incentivi alla rigiocabilità, includendo svariate opzioni di personalizzazione delle partite. Si può scegliere se giocare o meno con obiettivi primari e secondari piuttosto che per pura sopravvivenza, magari in Point Capture (conquistare e mantenere una serie di zone) o attivando lo Swarm (ondate più numerose), il Fast Respawn (piuttosto autoesplicativo) o la Sand Storm (che crea delle "folate" in occorrenza delle quali in esterna la velocità di movimento si riduce e si ha un progressivo degrado dell'armatura, mentre in interna si ha una miglior efficienza dei colpi e più punti esperienza).

Un'ora all'alba

E poi, volendo, l'Hardcore Mode, che fa apparire boss o come minimo nemici comuni tra i più coriacei a ogni orda, se proprio si vuole stuzzicare la morte, come se The Red Solstice di suo non lo faccia già abbastanza. Come già suggerito, il tasso di sfida è difatti estremamente elevato e fin quando non si prende dimestichezza con formula di gioco, classi e creature appare proibitivo pensare di farcela anche a Recruit, il livello di difficoltà iniziale. Facile immaginare come in seno alla community i cori più grossi si stiano levando attorno alla faccenda del bilanciamento, che meriterebbe una bella revisione. Un aspetto a cui gli sviluppatori, sempre piuttosto attivi e disponibili nel dialogo con l'utenza, stanno prestando orecchio e mettendo mano, sperando che riescano a rendere più potabili le cose senza farsela scappare verso l'estremo opposto, finendo per sminuire certe qualità della formula di gioco per eccesso di accondiscendenza nei confronti delle critiche. Un altro fronte su cui devono sicuramente darci di olio di gomito sono le performance del loro motore proprietario: le prestazioni non sono per nulla congrue rispetto alla veste grafica piacevole ma tecnologicamente piuttosto limitata del gioco, dando qualche noia anche su macchine sopra i requisiti ufficiali. E poi un po' di bug sparsi qua e là, tra cui attualmente (versione 1.56, mentre scriviamo) ce n'è uno che tende a espellere automaticamente l'ottavo giocatore che si unisce in lobby, costringendo a giocare in 7. Considerato che The Red Solstice viene presentato con orgoglio come "tactical, 8-player, co-op survival game" suona un po' come uno scivolone su una buccia di banana, in pubblica piazza, durante la festa di paese. Ma meglio fare in fretta con le risate, che se ci si distrae troppo una volta in game ci sarà solo da piangere...

Conclusioni

Digital Delivery Steam, Sito Ufficiale
Prezzo 14,99 €
Multiplayer.it

Lettori (1)

6.0

Il tuo voto

PRO

  • Gameplay improntato con successo alla collaborazione
  • Otto classi e molteplici approcci da approfondire
  • Piuttosto solido e pulito, anche in questo stadio

CONTRO

  • C'è parecchio da bilanciare
  • Il Single Player è un'incognita