Gli amanti dei simulatori di volo conoscono alla perfezione i nomi di Il-2 Sturmovik e Rise of Flight, campioni di un genere di nicchia che nel tempo sono riusciti a ritagliarsi una ricchissima fetta di appassionati fedeli, assi dei cieli virtuali in cerca di una sfida complessa da padroneggiare ma appagante come poche altre.
Il publisher ceco 1C Company si preparare a lanciare nei prossimi mesi due titoli che faranno la gioia di quella fedele fan base: Il-2 Sturmovik: Battle of Stalingrad e Ilya Muromets continuano quella tradizione, provando contemporaneamente a portarla su un nuovo livello di profondità, dettaglio storico ma anche accessibilità. Una parola, quest'ultima, che quando si parla di simulazioni rischia di far rabbrividire i giocatori più intransigenti ma che nel mercato di oggi, con i costi di oggi, deve necessariamente essere presa in seria considerazione. Tra poche settimane i due prodotti saranno acquistabili su Steam con la formula ad accesso anticipato, rispettivamente l'1 e il 7 agosto, ma in attesa di metterci le mani sopra in modo approfondito siamo stati invitati a Praga per avere un assaggio di quello che è lecito aspettarsi da entrambi.
Con Battle of Stalingrad e Ilya Muromets gli appassionati hanno qualcosa a cui guardare con interesse
Il-2 Sturmovik: Battle of Stalingrad
Dire Il-2 Sturmovik basta per esaltare schiere di piloti virtuali: si tratta di una serie che ha scritto pagine importanti dei giochi simulativi ambientati durante la Seconda Guerra Mondiale e che in questo nuovo episodio stand alone sposta la sua lente d'ingrandimento in direzione della spettacolare Battaglia di Stalingrado, combattuta a cavallo tra il 1942 e il 1943.
Gli sviluppatori ci hanno spiegato che i loro sforzi sono rivolti nella direzione di un triplice obiettivo: vogliono creare un prodotto complesso che sfrutti la moderna tecnologia offerta dai PC da gioco; si sono poi focalizzati sull'impatto audio visivo, oltre che sulla fedeltà storica, perché una simulazione passa anche dalle emozioni che è in grado di suscitare in chi la prova; quindi intendono creare un'esperienza godibile da chi possiede costosissime configurazioni da migliaia di euro ma anche da chi intende divertirsi con un computer dalle performance discrete e con un joystick di fascia medio-bassa. Le routine di intelligenza artificiale, per chi non fosse interessato alla componente player versus player, sono state riscritte per essere innanzitutto coerenti con i movimenti e lo stile di volo dei piloti reali, quindi niente trucchi e nessuna concessione al modello fisico, a prescindere dal livello di difficoltà impostato. La scalabilità di ogni sistema che compone il gameplay ci è sembrata notevole, così che, oltre alla semplice scelte dei due modelli di controllo Normale ed Esperto, ciascuno possa scegliere in autonomia quali aiuti attivare, quanti elementi dell'interfaccia rendere visibili, in che situazione di partenza trovarsi ad inizio partita e così via.
Il ciclo giorno e notte, le condizioni climatiche, le procedure di avvio dei motori, la gestione del carburante e della strumentazione sono tutti dettagli apparentemente maniacali, ma per i veterani dei cieli di Il-2 Sturmovik vogliono dire molto e sono ancora presenti, aggiornati alla nuova versione del motore e agli algoritmi rivisti per l'occasione. Un po' come accade nei migliori giochi di guida, ci viene suggerito con un parallelo che troviamo azzeccato, si può decidere di farsi dare una mano dal computer e semplificarsi la vita oppure di scegliere la via più impervia ma anche ricca di soddisfazioni. Un percorso che, abbiamo verificato provando Battle of Stalingrad, è fatto di innumerevoli tentativi andati a vuoto ma anche di grandi emozioni. Il primo nemico abbattuto, un decollo fatto senza aiuti o un avvitamento concluso senza finire in mezzo agli alberi sono la quotidianità per chi è abituato è spiccare il volo in videogame arcade, ma qui vanno sudati una prova dopo l'altra. Nella versione ad Accesso Anticipato di imminente lancio ci sarà la modalità Partita Veloce con le sue tre sfide - volo libero, duello e battaglia tra due plotoni di aerei - mentre in quella finale non mancherà la campagna, accompagnata dagli oramai immancabili obiettivi e sbloccabili con tanto di extra che si renderanno via via disponibili.
Sempre nell'ottica di rendere l'approccio al gioco flessibile al massimo, le missioni saranno disponibili in due versioni: brevi, da circa trenta minuti di durata, e poi lunghe che impegneranno per un'ora; in entrambi i casi, qualsiasi sia stata la scelta fatta, speciali classifiche online metteranno i giocatori uno contro l'altro per determinare chi raggiungerà il miglior punteggio possibile. Il colpo d'occhio per ora ci è sembrato buono, con alcuni alti davvero notevoli, relativi ad esempio alla modellazione degli abitacoli e dei relativi velivoli, dieci in totale tutti rifatti a partire dalle piantine originali, e dei bassi che si notano avvicinandosi al terreno e facendo caso a dettagli che ancora fanno un po' storcere il naso. Bisogna dire che le mappe sono veramente enormi, fino a trecento per trecento chilometri di grandezza, quindi il motore deve gestire senza caricamenti di sorta uno spazio gigantesco, per quanto a larghi tratti vuoto. Certo si tratta di un titolo difficile da giudicare attraverso una prova tutto sommato breve e senza avere a disposizione l'intero parco di contenuti disponibili al lancio, ma ci siamo fatti l'idea di un'opera realizzata con competenza che andrà supportata ascoltando la community ma a cui non manca la stoffa per rendere onore al glorioso nome che porta.
Ilya Muromets: Igor Sykorsky
Costruito a partire dall'esperienza dell'acclamato Rise of Flight, Ilya Muromets: Igor Sykorsky si rivolge ad un pubblico di appassionati di simulazioni di volo molto simile a quello per cui è stato sviluppato Battle of Stalingrad, spostando però le lancette dell'orologio indietro fino alla Prima Guerra Mondiale ed in particolare al poco trattato scenario del fronte orientale.
Un tributo ai primi passi dell'aviazione russa e al suo creatore, Igor Sykorsky, che con l'Ilya Muromets ha regalato alla nazione un mezzo pensato per un certo tipo d'utilizzo e poi convertito per scopi bellici. Anche in questo caso ci saranno partite rapide e una campagna, single e multiplayer, decine di variabili da tenere in considerazione e una curva d'apprendimento davvero ripida qualora si volesse giocare al massimo del dettaglio simulativo concesso. Rispetto ai mezzi più veloci, potenti e letali di Il-2 Sturmovik, qui gli aerei necessitano di attenzioni particolari, si tratti di dover ricaricare manualmente la mitragliatrice frontale oppure attivare le numerose leve che gestiscono lo sgancio delle bombe in direzione del terreno. Parliamo chiaramente di un prodotto rivolto ad una nicchia ancora più ristretta di "malati del volo simulato" - e il fatto che sia stato creato in collaborazione con l'Associazione Storica Militare Russa dice molto sul tipo di pubblico, anche geograficamente, a cui parla - ma potrebbe benissimo stringere l'occhio a chi, dopo aver già sperimentato numerosi titoli di questo tipo, intenda mettere le mani su qualcosa di diverso.
L'attenzione per la documentazione storica, riproposta anche in gioco, è tale che 1C Company in questo caso parla di "documentary game", ovvero di un videogame che faccia della precisione visiva e funzionale dei suoi modelli non solo un vezzo fine a sé stesso ma anche uno strumento per raccontare la storia di uno scenario bellico in maniera documentale attraverso gli strumenti utilizzati al tempo per darsi battaglia. Come da tradizione, e questo vale per entrambi, un editor darà modo di realizzare scenari personalizzati mentre una funzione per condividersi i salvataggi delle partite concederà a chi lo volesse di osservare in azione le strategie degli altri utenti o rivedere le proprie. Vale quanto detto per Battle of Stalingrad, ovvero che ci riserviamo di approfondire Ilya Muromets: Igor Sykorsky prendendoci il tempo necessario per fare delle valutazioni più accurate, ma in un'orizzonte che certo non può contare su decine e decine di uscite all'anno, è importante che i fan abbiano qualcosa da guardare con attenzione, incrociando le dita che alle premesse (e alle promesse) seguano anche i fatti per far sì che sia dato loro qualcosa da giocare nei mesi e negli anni a venire.