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I migliori Tales of

Ecco i cinque Tales of che secondo noi dovreste assolutamente giocare almeno una volta nella vita!

SPECIALE di Christian Colli   —   11/09/2014
Tales of Xillia
Tales of Xillia
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A pochi giorni dall'uscita sul nostro territorio di Tales of Xillia 2, l'interesse nei confronti della serie targata Bandai Namco si è riacceso come succede puntualmente da qualche anno a questa parte, cioè da quando la società nipponica ha finalmente deciso di cominciare a localizzare più o meno tutti gli episodi dello storico franchise. Tales of è una serie con ben vent'anni sulle spalle, ma è incredibile quanto sia poco conosciuta dalle nostre parti: i veterani del genere jRPG cui appartiene sono stati costretti a seguirla per anni, a singhiozzi, rivolgendosi al mercato d'importazione.

I migliori Tales of

Per moltissimo tempo solo alcuni capitoli sono stati tradotti in inglese - e spesso in modo discutibile - perciò non ci stupisce che Final Fantasy e persino Dragon Quest siano molto più popolari, anche per via del fatto che i Tales of sono stati distribuiti su più piattaforme, rendendo ulteriormente difficile incastrarli in un panorama specifico. Ora che il franchise è tornato sotto i riflettori, grazie specialmente alle ultime uscite per PlayStation 3, il futuro appare molto più roseo. Anche perché è impossibile non innamorarsi di Tales of: non solo il sistema di combattimento storicamente action è diverso da quello di molti altri jRPG, ma l'impostazione di ogni episodio (solitamente slegato dagli altri, anche se non sempre) segue pedissequamente i canovacci e gli stereotipi dei cartoni animati giapponesi, rivolgendosi così a un pubblico ampio mentre affronta una moltitudine di tematiche più o meno drammatiche tra una gag e l'altra. Di Tales of, a conti fatti, ne sono stati sviluppati almeno quindici, senza contare i rari sequel e gli innumerevoli spin-off che nella maggior parte dei casi hanno tentato strade diverse (come quella degli strategici o delle visual novel). A seguire vogliamo consigliarvi cinque Tales of che non dovrebbero assolutamente mancare nella vostra collezione e che varrebbe la pena di giocare non soltanto per comprendere meglio il franchise e l'evoluzione del genere jRPG negli anni... ma perché sono delle storie maledettamente coinvolgenti!

Ecco i cinque Tales of che un fan dei jRPG dovrebbe assolutamente giocare!

5. Tales of Destiny

Piattaforma: PlayStation (1997), PlayStation 2 (2006)
Release europea: no
Non potevano non cominciare dalle origini, ma in realtà stiamo barando perché prima era uscito Tales of Phantasia per SNES (e poi per altre console come porting o remake) ma quando ci siamo chiesti quale episodio vintage consigliare abbiamo pensato subito a Tales of Destiny. Il motivo è abbastanza semplice: con tutto il rispetto per Cless e soci, i personaggi e la storia di Tales of Destiny sono semplicemente memorabili. Il protagonista, per esempio, all'inizio è tutt'altro che una figura eroica. Stahn Aileron è un avventuriero pigro e indolente che si ritrova coinvolto in una guerra epocale praticamente per puro caso. Tutto inizia con il ritrovamento di Dymlos, uno Swordian: una spada parlante che conferisce a Stahn un grande potere.

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Col passare del tempo, il nostro biondo protagonista incontra altri personaggi che brandiscono le Swordian e forgia un'alleanza con lo scopo di impedire il ritrovamento di un'antica e micidiale arma di distruzione di massa. Tales of Destiny, quando uscì in nord America, fu praticamente schiacciato dalla concorrenza spietata di Final Fantasy VII: il jRPG di Square Enix era tecnicamente più avanzato, mentre quello di Namco restava saldamente ancorato alla precedente era a 16 bit, caratteristica che avrebbe contraddistinto parecchi Tales of a seguire nonostante la voglia di poligoni dei giocatori. Però era anche un'avventura lunga e complessa, ricca di segreti da scoprire e di personaggi straordinari: gli Swordian stessi erano veri e propri comprimari, armi parlanti dotate di un carattere tutto loro che partecipavano alle conversazioni e che finivano per stabilire un legame emotivo con i loro possessori. Il finale, in cui gli eroi erano costretti a dire loro addio, ci commuove ancora oggi. Tales of Destiny ha goduto di un bel remake per PlayStation 2 alcuni anni fa, ma purtroppo non ha varcato i confini del Giappone. Lo stesso è valso per il seguito ufficiale, da non confondersi con Tales of Destiny II, cioè il titolo adottato da Tales of Eternia per la sua prima release occidentale: Tales of Destiny 2 è stato il primo Tales of direttamente collegato a un altro capitolo, e raccontava l'avventura del figlio di Stahn. Tra viaggi nel tempo e dimensioni parallele, il giovane biondino incontrava un po' tutti gli eroi del prequel, compresi gli Swordian, nel tentativo di salvare il continuum spaziotempo e suo padre. Un'avventura bellissima per PlayStation 2 (adattata poi anche per PSP) che Namco non portò mai neppure in America...

4. Tales of Symphonia

Piattaforma: GameCube (2003), PlayStation 2 (2004), PlayStation 3 (2014)
Release europea: sì, tradotto in italiano
Quando abbiamo rigiocato Tales of Symphonia all'inizio dell'anno, ci siamo resi conto che non è invecchiato proprio benissimo, ma dopo qualche ora eravamo così presi dal mondo di Sylvarant che non ci abbiamo più pensato, anche se il porting per PlayStation 3 si sarebbe potuto fare meglio: intitolato Tales of Symphonia Chronicles, il pacchetto include il porting/remake di Tales of Symphonia (nella sua versione Director's Cut per PlayStation 2) e il porting di Tales of Symphonia: Dawn of a New World, il sequel ufficiale pubblicato alcuni anni fa per Nintendo Wii. Noi vi consigliamo di giocare anche soltanto Tales of Symphonia, visto che il seguito è un po' mediocre anche se racconta le successive disavventure dei suoi protagonisti.

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Tales of Symphonia, su GameCube, fu quasi un esperimento in tutto e per tutto, a cominciare dalla realizzazione grafica completamente in 3D che faceva uso di una particolare forma di cel shading unita a una stilizzazione super deformed dei vari personaggi. Il sistema di gioco, però, era incredibilmente profondo e ricco grazie alle numerose abilità passive e da combattimento che i personaggi potevano imparare a discrezione del giocatore. E poi c'erano non uno ma ben due mondi da esplorare: il giovane protagonista Lloyd Irving si univa al pellegrinaggio della dolcissima Colette, l'unica in grado di guarire un mondo che stava esaurendo il mana, la sua più importante risorsa. Inutile dire che ben presto la storia prende una piega drammatica e che Lloyd e compagni si trovano a dover combattere per salvare non solo Colette e il loro mondo, ma anche quello speculare di cui solo in pochi sono a conoscenza. Tales of Symphonia spiccava per la maturità della storia e per la magistrale regia di alcune scene davvero commoventi, una su tutte quella in cui Colette, ormai muta, cerca di comunicare con Lloyd scrivendo sul palmo della sua mano. Tales of Symphonia ebbe un grande successo di critica e di pubblico, e siamo contenti che Bandai Namco abbia pensato a festeggiarne i dieci anni con la riedizione del 2014: ora molti giocatori potranno apprezzare una storia che rischiava di essere dimenticata.

3. Tales of Xillia

Piattaforma: PlayStation 3 (2013)
Release europea: sì, tradotto in italiano
Atteso a lungo dai fan occidentali della serie, Tales of Xillia è stato la vera e propria prova del fuoco per Bandai Namco, che fino a quel momento si era limitata a sfiorare il nostro mercato senza rischiare troppo. Il successo del gioco e il supporto degli amanti dei jRPG ha convinto la società nipponica a dare maggior credito al franchise e all'istinto del suo producer storico, Hideo Baba, e solo per questo Tales of Xillia merita tutto il nostro rispetto. Senza contare, poi, che è uno dei migliori Tales mai realizzati. Sì, alcune cose fanno un po' storcere il naso: manca una mappa del mondo liberamente esplorabile, ad esempio, ma è un trend che ultimamente va di moda tra i jRPG di nuova generazione e che speriamo finisca presto.

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Tuttavia, Tales of Xillia è un vero e proprio balzo generazionale per quanto riguarda le meccaniche di gioco e del sistema di combattimento, probabilmente il migliore di tutta la serie grazie alla feature del "vincolo" - un legame che unisce due personaggi contemporaneamente, sbloccando bonus e attacchi speciali extra - e ai perfezionamenti sperimentati negli anni e infusi praticamente tutti insieme nella creazione di un gameplay avvincente, dinamico ed estremamente interattivo. Il cast, poi, vera forza di Tales of, è uno dei più affascinanti: Milla, la protagonista, è un vero e proprio dio in forma umana, mentre Jude, l'altro personaggio principale, è un medico giovane e un po' imbranato. I due eroi matureranno tantissimo e alla fine della storia saranno molto diversi da come li avevamo conosciuti: nel frattempo avranno incontrato alleati e rivali a dir poco eccentrici e salvato due mondi da un complotto politico e sovrannaturale che rischiava di annientarli entrambi. Pochi giorni fa ha fatto capolino nei nostri negozi anche il sequel ufficiale, Tales of Xillia 2, ambientato un anno dopo il finale di Tales of Xillia: c'è un protagonista completamente nuovo (il primo eroe "muto" nella storia del franchise) ma tornano tutti i vecchi personaggi e si approfondisce l'intricata storia degli spiriti e del mondo di Rieze Maxia. Un ottimo addendo, insomma, per chi è rimasto incantato dall'universo di Milla e soci.

2. Tales of Vesperia

Piattaforma: Xbox 360 (2008), PlayStation 3 (2009)
Release europea:
Il primo e unico Tales of per console Microsoft è una vera e propria spina nel fianco per i possessori della console Sony poiché, appena un anno dopo l'uscita del gioco, Bandai Namco ne produsse una versione per PlayStation 3 con molti più contenuti, accompagnandola con un prequel a forma di cartone animato per l'home video. Ironicamente, la versione PlayStation 3 non è mai stata localizzata neppure in lingua inglese, lasciando quella Xbox 360 - mal distribuita e ormai praticamente introvabile - l'unico modo per godersi l'avventura di Yuri Lowell senza prima studiare la lingua giapponese.

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Da anni i fan della serie supplicano Bandai Namco con petizioni su petizioni, ma a quanto pare non c'è nulla da fare, ed è un peccato perché Tales of Vesperia, nonostante abbia ormai un po' di anni sulle spalle, resta ancora l'episodio visivamente più incantevole di tutta la serie, grazie a un cel shading talmente curato da farlo somigliare a un vero e proprio cartone animato interattivo. E la storia di Tales of Vesperia, dopotutto, è uno dei migliori "anime" fantasy che potreste ammirare, grazie alla tridimensionalità del suo cast e specialmente del protagonista Yuri, uno dei più affascinanti e caratterizzati della serie. Un po' un furfante e un po' un martire, Yuri è un antieroe che si circonda di compagni di avventura indimenticabili, formando una gilda - la Brave Vesperia - che dovrà ovviamente salvare il mondo dalla catastrofe. Pur non essendo dinamico quanto quello dei successivi Tales of Xillia e Tales of Graces, il sistema di combattimento di Tales of Vesperia resta uno dei migliori sulla piazza, spettacolare e coinvolgente per merito anche della varietà di personaggi giocabili che comprendono, tra le altre cose, anche il cane (!!) Repede. Siamo convinti che la nave di Tales of Vesperia per PlayStation 3 sia ormai salpata e solo un miracolo potrebbe farcelo giocare in italiano (ma anche in inglese) sulla console Sony: se ne trovate una copia per Xbox 360, non fatevelo sfuggire! Merita ogni minuto delle decine di ore che dovrete dedicargli per completarlo, parola d'onore.

1. Tales of the Abyss

Piattaforma: PlayStation 2 (2005), Nintendo 3DS (2011)
Release europea: sì (Nintendo 3DS)
Anche Tales of the Abyss, la nostra prima scelta per quanto riguarda questa Top 5, è un titolo decisamente difficile da trovare. La versione originale per PlayStation 2 non è mai arrivata ufficialmente in Europa, approdando al massimo in America, e quella successiva per Nintendo 3DS è stata distribuita così male sul nostro territorio che è diventata quasi subito rarissima.

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Ed è un peccato perché non solo è uno dei migliori jRPG per la console portatile Nintendo, ma anche un netto miglioramento rispetto all'edizione per la console Sony (caricamenti più veloci, effetto 3D, shortcut per le abilità su touch screen) pur mantenendone l'aspetto tecnico un po' vetusto. Ma Tales of the Abyss, all'epoca, era già uno dei più giochi di ruolo giapponesi per PlayStation 2, e ancora oggi ha dalla sua tantissime caratteristiche vincenti: il sistema di combattimento, la storia, i personaggi e i loro nemici. Un cast straordinario, infatti, sul quale troneggia Luke fon Fabre, che nei primi minuti di gioco riesce nella straordinaria impresa di vincere il premio di protagonista più odioso nella storia del genere jRPG: dategli tempo, però, e si trasformerà in un cuor di leone, uno degli eroi più convincenti di sempre. La trama di Tales of the Abyss punta tantissimo sull'evoluzione di Luke, e restituisce emozioni fortissime specialmente quando si stringe il suo rapporto con gli altri comprimari, soprattutto con la gelida Tear, una splendida combattente che "canta" i suoi incantesimi. E la musica in Tales of the Abyss gioca un ruolo fondamentale, dato che è un elemento cruciale della storia e dei combattimenti: il battle system sfoggia il geniale meccanismo dei Field of Fonon, dei punti sul campo di battaglia in cui le mosse speciali si trasformano in altre più potenti, donando una dimensione strategica anche al semplice posizionamento durante lo scontro. Per completare Tales of the Abyss ci vogliono tantissime ore di gioco; la storia è lunga e complessa, ricchissima di segreti e scene opzionali che è facile perdersi tra una missione secondaria e l'altra. Coadiuvato da una colonna sonora - giustamente - eccezionale, Tales of the Abyss ha un altro enorme pregio: uno dei finali più belli nella lunga storia del genere jRPG. Se non riuscite proprio a trovare il gioco, fatevi un favore e recuperate le ventisei puntate della bella serie animata che Bandai Namco ha appositamente prodotto: è in giapponese e dovrete cercarvi i sottotitoli, ma se state leggendo queste righe è molto probabile che siate dei veri otaku e che per voi questa impresa sia una bazzecola!