Scrivere queste introduzioni riassuntive sta diventando ogni mese più penoso. È vero che siamo tra i pochi siti Internet (senza presunzione) a seguire attentamente la Virtual Console Nintendo; è altrettanto vero che la maggior parte dei commenti degli appassionati, non solo qui ma anche nei forum, si limitino a reiterare polemiche sui prezzi (considerati, naturalmente, troppo alti). Abbiamo il sospetto però, come accadde anche per Wii Sports o Wii Fit - pur con numeri diversi - che la Virtual Console interessi, o possa interessare, a una platea ben più ampia di quella ipotizzabile osservando le comunità online. Non si spiegherebbe altrimenti perché, al momento del comunicato, un possessore Wii su settanta avesse acquistato Super Mario Bros. a cinque Euro, e uno su cento (circa) The Legend of Zelda: Ocarina of Time ad addirittura dieci Euro. La base su cui costruire, a fine ciclo vitale del Wii, era ottima: molte piattaforme supportate e centinaia di titoli inseriti sul catalogo. Anche accettando che si ripartisse da zero con la compilazione - essendo richiesto l'adattamento al GamePad - e che alcune console non fossero destinate a tornare - vedi accordi con Sega - la sensazione è che Nintendo, in questo campo, abbia sbagliato quasi tutto il possibile. E che abbia regnato il caos. Perché, lo ripetiamo ancora, non è possibile che nel 2012 Reggie alludesse al supporto dei titoli GameCube e, nel 2014, non siano invece stati inseriti nemmeno quelli per Nintendo 64 (presenti su Wii dai primi mesi).
Ancora un bel Mega Man (Zero, stavolta) ma alla Virtual Console manca troppo, troppo il Nintendo 64
Il gioco
Piattaforma: Nintendo Wii U
Costo: 4,99 Euro
Uscito nel 1992
Sviluppato da Technos Japan pubblicato da Ark System Works
Crash 'n' the Boys: Street Challenge (NES)
Molti di voi conosceranno lo stile grafico di questo gioco perché identico a quello di Nintendo World Cup, il titolo ibridante calcio e picchiaduro tanto famoso a fine anni '80. Si tratta in effetti dello stesso sviluppatore, e le similitudini non si arrestano a personaggi e apparenza in generale. Anche Crash 'n' the Boys: Street Challenge infatti nasce dalla commistione tra elementi da picchiaduro e varie discipline sportive.
È una gara tra bande rivali, e il giocatore può scegliere qualsiasi delle quattro, ognuna composta da cinque elementi: gli individui sono già diversi alla base, ma gara dopo gara vanno potenziati aumentando una statistica per volta, incrementando necessariamente le discrepanze tra di essi. Le discipline proposte dal gioco sono cinque, ognuna rivisitata in chiave violenta: nel nuoto, ad esempio, è possibile invadere l'altrui corsia e malmenare il povero avversario. È una lotta sia contro il tempo che contro il rivale, dotato di una barra d'energia da essiccare; lo scontro si conclude con una immancabile, sacrosanta rissa finale. Il gioco supporta quattro utenti, ma solo due in contemporanea - anche perché di più, su schermo, non ne sono previsti. Non è un prodotto da scartare e nel 1992 aveva senso d'esistere, ma rigiocato adesso risulta legnoso ed eccessivamente breve.
Voto: 5/10
Il gioco
Piattaforma: Nintendo Wii U
Costo: 4,99 Euro
Uscito nel 1990/1992
Sviluppato da Natsume pubblicato da Natsume
S.C.A.T.: Special Cybernetic Attack Team (NES)
Iniziamo sottolineando che, se il nome non vi ricorda niente, non è detto che non conosciate S.C.A.T.; questo perché, in Europa e in Australia, è chiamato Action in New York. Si tratta di uno dei migliori giochi Natsume per NES, arrivato negli ultimi anni buoni della console, quelli a cavallo col Super Nintendo.
È uno shooter a scorrimento, ma non lasciatevi ingannare dalle immagini qui intorno: nonostante ci sia un protagonista umano ben visibile, i controlli sono in tutto e per tutto equiparabili a quelli di una navicella. Questo perché, a differenza di (per citare il più famoso) Contra, il guerriero è dotato di un jet-pack: attraverso di esso plana per tutto lo schermo, e quest'ultimo a sua volta avanza inarrestabilmente in orizzontale o in verticale. Non c'è modo di toccare il suolo e correre, quindi. È un gioco con un buon level design, pulito e strutturato con abilità, il cui tocco personale risiede nei due droni che accompagnano il protagonista: emettono fuoco costante, ma con A possono essere ruotati su sé stessi, così da colpire sulla diagonale preferita. La meccanica può apparire laboriosa all'inizio, ma avanzando dà molte soddisfazioni. Che, prevedibilmente, si moltiplicano in multiplayer. Nel complesso è buon pezzo d'antiquariato, che consigliamo agli appassionati di shooter che se lo fossero perso.
Voto: 6,5/10
Il gioco
Piattaforma: Nintendo Wii U
Costo: 4,99 Euro
Uscito nel 1990/1991
Sviluppato da Natsume pubblicato da Natsume
Shadow of the Ninja (NES)
Tra la fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90 sono usciti molti giochi sui ninja, una popolarità raggiunta negli anni seguenti solo attraverso Naruto e, nel "nostro" mondo, Ninja Gaiden. Shadow of the Ninja non merita di certo l'oblio in cui è terminato: non stiamo parlando di un capolavoro, ma di un ottimo titolo ricco di azione che veicola egregiamente il dinamismo del personaggio.
L'avventura è frenetica, e per uscirne vittoriosi è necessario adeguarsi al suo ritmo: bisogna saltare e cadere dall'alto, aggrapparsi a piattaforme mobili, attaccare i nemici nei rari momenti in cui si rivelano scoperti. Il tutto - principalmente - con l'ausilio dei canonici shuriken e, soprattutto, di una catena con la punta affilata. Non è un titolo molto lungo, la longevità è dovuta principalmente (com'era tipico) all'elevata difficoltà dell'opera: una difficoltà a volte piacevole e caratteristica degli anni '80, altre esageratamente frustrante - a meno che, sia chiaro, non vi interessi imparare sentieri a memoria. Come il (quasi) coevo S.C.A.T. migliora grazie al multiplayer cooperativo, e soprattutto si presenta bene tecnicamente, fluido e pulito. Ahinoi, tuttavia non possiamo che ribadire quanto avremmo scritto venti anni fa: bello, ma Ninja Gaiden è meglio.
Voto: 6,5/10
Il gioco
Piattaforma: Nintendo Wii U
Costo: 4,99 Euro
Uscito nel 1993
Sviluppato da Capcom pubblicato da Capcom
Mighty Final Fight (NES)
Ed ecco un altro gioco proveniente dalla tarda era NES; è strano adesso ricordare quanti prodotti - esclusivi - fossero usciti per la piattaforma tra il 1991 e il 1993, quando il Super Nintendo era da tempo sul mercato, e a sua volta aveva già ottenuto una buona diffusione. Mighty Final Fight è un titolo generato da un'idea intelligente: piuttosto che triturare la saga principale coi coltelli a 8-bit, Capcom decise di rileggerla in chiave comica.
Sia come testi che come design grafico, qui decisamente virato al caricaturale rispetto agli standard. Stiamo parlando naturalmente di un picchiaduro a scorrimento, che propone tre diversi personaggi. Haggar, grosso e pesante, Cody, l'immancabile combattente completo, e Guy, un ninja agile e scattante. Apparenze a parte, in Mighty Final Fight i lottatori risultano a tutti gli effetti ben diversificati, non solo come statistiche. A proposito di numeri, il titolo presenta un primitivo sistema di level-up: più nemici si stendono, più sale la barra dell'esperienza, più forte diventa il personaggio (intercambiabile a ogni game over). L'avventura è breve - si conclude in un'ora, circa - e, nonostante appaia tecnicamente gradevole (animazioni in primis), risente parecchio dell'assenza del multiplayer cooperativo. Nello stesso genere c'era e c'è di meglio, anche volendo provare produzioni datate.
Voto: 6,5/10
Il gioco
Piattaforma: Nintendo Wii U
Costo: 4,99 Euro
Uscito nel 1993
Sviluppato da Capcom pubblicato da Capcom
Street Fighter 2010: The Final Fight (NES)
Sorpresi dal nome? No, non è un errore: esiste uno Street Fighter ambientato nel futuro (ormai passato, effettivamente) e che non è un picchiaduro. Che di Street Fighter, a conti fatti, non ha niente. Il protagonista "dovrebbe" essere Ken (lo è solo in occidente) ma qui ha un'armatura, spara da un braccio e veste di azzurro: insomma, se Capcom non si fosse prodigata di chiarircene l'identità nessuno sarebbe stato in grado di riconoscerlo.
La caratteristica di maggior interesse del gioco è già detta: foste collezionisti o appassionati di Street Fighter e non lo aveste mai sentito nominare - comprensibilmente - potreste avere qualche motivo per recuperarlo. Per tutti gli altri era, ed è, un impegnativo e piuttosto rozzo action game che, anche sorvolando sul delirante e (a volte) psichedelico 2010 che propone, non riesce mai ad elevarsi sopra la mediocrità. Le mosse di "Ken" sono complesse, visto che può sparare in tante direzioni, ma si rivelano mal integrate col ritmo di gioco. Unico elemento dell'opera degno di essere tramandato è il portale da raggiungere a fine stage: ottenuto l'obbiettivo del livello, spesso coincidente con lo sterminio di ogni avversario su schermo, si attiva questo varco multidimensionale in cui bisogna entrare entro una manciata di secondi. Solo per collezionisti.
Voto: 5/10
Il gioco
Piattaforma: Nintendo Wii U
Costo: 4,99 Euro
Uscito nel 1984/1987
Sviluppato da R&D1 pubblicato da Nintendo
Duck Hunt (NES)
Eccoci di fronte a una leggenda, il cui carisma giunge ben prima delle effettive memorie di gioco. Quanti di voi ricordano, ad esempio, che in Duck Hunt l'ambientazione non cambia mai? Stessi cespugli, stesso albero, stessi ostacoli. Quanti ricordano che ci sono tre soli colpi per anatra prima che si passi alla successiva? Che ci sono due differenti tipologie di gioco, una con un solo volatile, l'altra con due ed entrambe sempre con tre proiettili a turno? Che nel Game B le anatre, di cui una rossa, si intrecciano facendovi perdere l'orientamento?
Che nel Game A un secondo giocatore può prendere il controllo del volatile, rendendovi la caccia un inferno? Che esiste un Game C più statico e rilassante basato sul tiro a piattello? Be', qualsiasi cosa ricordiate non sarà mai così viva, così nitida come la malefica, ghignante risata del vostro insopportabile segugio dopo un errore. Uno degli inevitabili traumi infantili per chiunque sia nato negli anni '80 e abbia posseduto un NES. Malefico, malefico "fido" che su Wii U, per colpa (o merito) del wiimote è destinato a ridere meno: troppo semplice sparare col cursore a schermo, forse troppo complicato farlo senza. In quest'ultimo caso è stata ottima l'idea di rendere visibile il mirino per pochi secondi al momento del fuoco, ma la scelta denota un'insicurezza di fondo nel sostituire la pistola Zapper. Che dopo trent'anni precisi e suonati rimane il modo migliore, nonché il più coinvolgente, di stendere anatre (virtuali) e non essere derisi. Ma è divertente anche così, con un semplice wiimote.
Voto: 8/10
Il gioco
Piattaforma: Nintendo Wii U
Costo: 6,99 Euro
Uscito nel 2001
Sviluppato da Eighting pubblicato da Nintendo
Kuru Kuru Kururin (GBA)
Kuru Kuru Kururin è uno dei giochi simbolo della prima generazione del Game Boy Advance, e uno degli migliori puzzle game usciti per la piattaforma. Imbrigliare quest'opera all'interno di un'etichetta tuttavia rappresenta più una prassi che un'utilità: è un videogioco unico.
Il protagonista è Kururin, uno strambo alieno alla ricerca dei suoi simili, rapiti in varie parti dell'universo: si muove attraverso una navicella spaziale, una specie di guscio con due pale per lato, che ha la brutta abitudine di ruotare costantemente su sé stessa. L'inquadratura è dall'alto, quindi, storia a parte, quello che controlliamo effettivamente è una barra rotante con un cerchio al centro (il guscio che contiene Kururin, appunto). Tutt'altro che spaziali, le ambientazioni in cui si evolve l'avventura sono cunicoli sempre più intricati e sempre più stretti, contro i quali non si può impattare più di tre volte; naturalmente ci sono penalità anche per un singolo tocco, ma costituiscono delle variabili che entrano in ballo solo al momento di migliorare i propri record. Gli stage sono trenta, brevi ma disegnati brillantemente, tra corridoi curvilinei e molle cambia-verso. In più ci sono altre 50 prove - più brevi - che compongono la "modalità sfida". Assente, ahinoi, come al solito per i titoli Game Boy Advance, il multiplayer. Gradevole comunque.
Voto: 7/10
Il gioco
Piattaforma: Nintendo Wii U
Costo: 6,99 Euro
Uscito nel 2005
Sviluppato da Hudson Soft pubblicato da Nintendo
Mario Party Advance (GBA)
Partiamo con una prevedibile cattiva notizia. È il primo esponente portatile della saga di Mario Party, all'epoca ancora sviluppata da Hudson Soft, e come ogni gioco della serie dà molta importanza al multiplayer. Come saprete già, per via della connessione via cavo dell'epoca, nessun titolo per Game Boy Advance supporta (su Wii U) la modalità multigiocatore.
La bella notizia invece è che il capitolo della serie maggiormente incentrato sul single-player è proprio questo. In cosa consiste questa modalità più corposa del solito? Sostanzialmente in un tabellone più grande, senza un ordine preciso, e dal quale ciascuno dei quattro personaggi - Mario, Yoshi, Luigi e Peach - parte da una posizione differente. Non solo: oltre alle solite caselle rosse che fanno perdere un turno, al solito dado per spostarsi e alle canoniche zone interlocutorie, ci sono varie parti "abitate" da personaggi che vi chiedono dei favori. Delle missioni semplici, solitamente limitate al "vai là, prendi quello e torna qui", ma comunque una gradevole introduzione che va a sommarsi a una notevole mole di minigiochi, mai come in questo caso basati e incentrati sul singolo giocatore. Al solito ce ne sono più o meno complessi, diversamente dalle abitudini ce ne sono tanti in stile Wario Ware, che non limitano quelli standard ma, piuttosto, vi si sommano. Nonostante questo, temiamo di aver scritto l'informazione più importante fin dall'inizio: quanto vale un Mario Party senza multiplayer? Forse non poco, ma meno del solito sicuramente.
Voto: 6/10
Il gioco
Piattaforma: Nintendo Wii U
Costo: 6,99 Euro
Uscito nel 2002
Sviluppato da Inti Creates pubblicato da Capcom
Mega Man Zero (GBA)
Escluso Mega Man Battle Network, una derivazione totalmente diversa dall'originale (con annesso cambio di genere), possiamo considerare Mega Man Zero il miglior spin-off della serie. Questo a meno che non riteniate lo stesso Mega Man X subordinato al classico, il che complicherebbe ulteriormente le cose; ma togliendoci di mezzo dettagli e pruriginosi cavilli, resta il fatto che Mega Man Zero sia un gran bel gioco, primo di un'apprezzabile saga nata e conclusasi su Game Boy Advance nell'arco di quattro episodi.
Il protagonista è Zero, svegliato da Ciel per opporsi all'associazione Neo Arcadia e a... X, sì, proprio lui. In quest'avventura si combatte l'eroe dei precedenti capitoli, e l'atmosfera è più cupa del solito, così come gli eventi e il loro - apprezzabile - modo d'intersecarsi. La storia nasce qui e cresce per tutti e quattro i capitoli, il gameplay invece è simile a quello di Mega Man, e al contempo denota molte differenze. Più giustamente si potrebbe sostenere che ne condivide le basi - azione a scorrimento orizzontale - qualche mossa - corsa, salto a parete - e la maggior parte delle "regole" - l'elevazione ha un'intensità paragonabile - ma mescola tutte queste caratteristiche, le altera e le sviluppa in modo da creare tutt'altro. L'avventura prosegue a missioni non lineari, lo sparo cede presto il passo a spada ed armi secondarie, i boss non lasciano in eredità il loro potere ma un "elemento" da applicare all'arma in base al contesto. E il tutto è condito col solito, irritante livello di difficoltà, qui lievemente mitigato dai salvataggi concessi dal Wii U. Un bel gioco d'azione, ricco di carisma e di personalità.
Voto: 7,5/10