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L'eterno ritorno

Pathologic rinasce in un rifacimento che potrebbe essere una rivelazione

ANTEPRIMA di Simone Tagliaferri   —   20/01/2015
Pathologic 2
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L'eterno ritorno
L'eterno ritorno

Pathologic fu accolto con giudizi contrastanti al momento dell'uscita. Era il 2005 e se fu impossibile per chi lo provò non accorgersi della magnificenza narrativa del titolo, non furono poche le critiche mosse ad alcuni suoi aspetti un po' rozzi, primo fra tutti il sistema di combattimento che non rendeva giustizia al resto della produzione. Sicuramente non era un'opera adattissima al mercato di massa, viste le tematiche trattate e la complessità generale, con quel disinteresse tematico per il videogiocatore, non aiutato in nessun modo, che rendeva ostico districarsi in un mondo aperto pieno di eventi significanti, da ricercare come esploratori che affrontano mille pericoli per agguantare un tesoro nascosto. Un titolo del genere non poteva che diventare di culto tra chi riuscì ad apprezzarne la forma e le ambizioni: era ambientato in una piccola città in preda a un malattia mortale, di cui i tre protagonisti dovevano indagare le cause; un immenso teatro virtuale pieno di personaggi con cui parlare in fittissimi dialoghi perennemente oscillanti sulla soglia della follia. Da Pathologic in poi lo studio di sviluppo Ice-Pick Lodge è diventato sinonimo di titoli complessi e stilisticamente impeccabili, ricchi di senso e molto, molto difficili, come The Void o Cargo! - The Quest for Gravity. Purtroppo gli è sempre mancato il successo commerciale perché, come spesso avviene, all'apprezzamento di una ristretta nicchia di estimatori non è mai corrisposto quello del mercato, sempre freddo nei loro confronti, al punto che per finanziare i loro ultimi due progetti si sono dovuti rivolgere direttamente al pubblico, chiedendo soldi su Kickstarter. Dopo essere riusciti a farsi finanziare Knock-Knock, altra piccola gemma grezza dall'ambientazione onirica, sono infine tornati alle origini, proponendo proprio la realizzazione del remake di Pathologic. Previsto per il novembre 2016, si tratta di un progetto lungo, ma ricco di ambizioni. Cerchiamo di scoprire se ha il potenziale per diventare quantomeno un titolo di culto come lo è l'originale.

Patologia in evoluzione

Stando alle poche informazioni a disposizione, la nuova versione di Pathologic dovrebbe ricalcare fedelmente quella originale. La storia rimarrà più o meno la stessa: in una sperduta città con delle strane tradizioni locali scoppia un'epidemia di cui non si conoscono origine e cura. A occuparsi del problema saranno chiamati tre scienziati provenienti dalla capitale, che dovranno svolgere indagini in città svelando i misteri che l'avvolgono, evitando contemporaneamente di finire essi stessi vittime della malattia, o di uno dei numerosi altri pericoli che li minacceranno in una lotta continua per la sopravvivenza.

L'eterno ritorno

Non mancheranno momenti tesi, scelte difficili e situazioni agghiaccianti. Che ne direste di dover strappare il cuore a qualcuno per produrre una medicina? Si tratta soltanto di una delle possibilità di una lotta che si svolgerà su diversi livelli e che coinvolgerà il giocatore emotivamente e mentalmente. L'epidemia sarà simulata in modo realistico, ossia si spargerà in tempo reale, influenzando il gameplay e la trama. Quindi tornerà il concetto di teatralità del mondo di gioco in cui gli eventi accadranno a prescindere dalla presenza del giocatore e produrranno effetti duraturi sulla storia. Trattandosi di una delle caratteristiche più amate dell'originale, immaginiamo che sarà particolarmente curata dagli sviluppatori, in modo da ampliarla e renderla ancora più coinvolgente (e sconvolgente). Ad esempio potrà capitare di doversi recare in quartieri specifici i quali, a seconda della diffusione dell'epidemia, potrebbero essere sicuri o in preda al male. Cosa fare in questi casi? Rischiare o cambiare obiettivo? Oltre alla malattia, i pericoli maggiori per i protagonisti saranno la fame, la sete, la fatica e la reputazione. Chi conosce l'originale sa che ognuna delle caratteristiche elencate viene usata non solo come feature di gameplay, ma anche per porre delle domande al giocatore, facendolo sentire più o meno coinvolto verso situazioni e personaggi. È lecito vendersi l'anima per salvare il proprio corpo? Fino a dove è lecito spingersi nella lotta per la sopravvivenza?

Cerchiamo di scoprire se il rifacimento di Pathologic ha le carte in regola per essere degno d'attesa

Narrativizzazione

Ci sarà anche il classico inventario da sopravvissuti
Ci sarà anche il classico inventario da sopravvissuti

Ovviamente non mancheranno meccaniche più classiche, che richiederanno di raccogliere risorse e di commerciare per ottenerne altre. Tra le risorse non mancheranno i soldi, ma anche qui bisognerà spesso decidere come comportarsi, perché in un momento di disperazione, magari causato dalla fame, si potranno anche vendere oggetti preziosi come armi e affini per un tozzo di pane. Cosa fare poi? Come combattere contro i banditi e gli altri nemici? Gli sviluppatori ci tengono a precisare che Pathologic non è (e non era) uno sparatutto, ma la simulazione dei rapporti tra i personaggi prevederà anche dei combattimenti, magari contro persone che non gradiscono la nostra presenza in città o ci vogliono morti per qualcosa che abbiamo fatto in precedenza. Ci saranno sempre alternative all'omicidio, come la fuga o l'elusione, ma saranno costose in termini di fatica e quindi richiederanno il consumo di altre risorse per il recupero. Insomma, il giocatore sarà continuamente sottoposto a scelte da prendere, scelte che riguarderanno grandi questioni o il comportamento spicciolo in situazioni ordinarie. L'obiettivo di Ice-Pick Lodge sembra essere quello della narraazione completa di ogni azione, come già fatto in altri titoli (tipo Knock-Knock).

L'evoluzione della malattia

Fortunatamente, come nella precedente incarnazione, il nuovo Pathologic sarà ricco di personaggi con cui parlare, ognuno con la sua storia. Se avete provato l'originale ricorderete i lunghi e surreali dialoghi con gli abitanti, dei piccoli capolavori di cui noi italiani potemmo godere appieno (la versione inglese era tradotta da cani).

L'eterno ritorno

Speriamo che il livello sia rimasto lo stesso. La promessa rimane quella di poter andare in ogni luogo e parlare con chiunque, con i personaggi che saranno più o meno accoglienti a seconda di numerosi fattori, legati come già illustrato al vostro comportamento o all'evoluzione dell'epidemia. Il senso è proprio quello di creare una città viva e pulsante che non sia soltanto uno scenario per scorribande da titolo free roaming, ma un ambiente da esplorare da cima a fondo per scoprire sempre nuovi dettagli sull'umanità malata che lo popola. Tempo di gioco, tempo della storia, tempo atmosferico, comportamento del giocatore, evoluzione dell'epidemia: tutto contribuirà a cambiare le carte in tavola e a creare momenti che richiederanno di intervenire direttamente, oppure che andranno semplicemente osservati nel loro divenire. In una singola partita non si potrà fare tutto: bisognerà scegliere. Si potrà rigiocare, certo, anche più e più volte con i diversi personaggi per scoprire quanto il sistema sarà versatile e influenzato dalle nostre azioni. Non mancheranno quest, ma non saranno gestite alla stregua di un normale gioco di ruolo (qui sono più un indirizzo, che un obbligo) e, soprattutto, cambieranno a seconda del personaggio selezionato, ognuno dotato di una sua storia specifica. Insomma, da Pathologic potete aspettarvi e chiedere molto, tranne che di essere un gioco normale.

CERTEZZE

  • Avrà una grande, grande storia
  • Stilisticamente impeccabile, come tutti i titoli di Ice-Pick Lodge

DUBBI

  • Riusciranno a migliorare il sistema di combattimento?
  • Cosa potrà dire in più dell'originale?