Avete mai pensato di rivivere da protagonisti lo sbarco sulla Luna? O di mettere in orbita pezzo per pezzo la vostra Stazione Spaziale Internazionale? Di fluttuare nello spazio profondo durante un'attività extra veicolare (E.V.A) all'esterno della vostra astronave in viaggio verso un lontano pianeta o addirittura di diventare l'amministratore e gestore della NASA? Tutto questo e molto altro è Kerbal Space Program. Si tratta di un progetto davvero ambizioso sviluppato dal team Squad che permette di ricreare in chiave semiseria (per via dei protagonisti e dell'ambientazione), una simulazione incredibilmente fedele (per quanto riguarda le regole di aerodinamica e fisica) di costruzione e sperimentazione di astronavi, satelliti, aerei e il loro lancio nello spazio, con relativa esplorazione spaziale. E' giocabile sin dalle prime fasi di sviluppo nella versione alpha rilasciata nel 2011, raccogliendo con il tempo sempre più consensi: mentre scriviamo, il gioco è alla versione Beta 0.90, chiamato per l'occasione "Beta thanEver" (una sorta di "più Beta che mai"), non lontanissimo dalla versione 1.0 che dovrebbe essere quella finale. Diciamo 'dovrebbe' in quanto in un gioco come Kerbal gli elementi da poter inserire con le patch sono davvero tantissimi. A dimostrazione di questo, il gioco è stato aperto sin dalle primissime versioni al 'modding' e sul menù principale potete trovare la voce "Addons & Mods" che permette di cercare e utilizzare i 'mod' più svariati che i giocatori hanno creato. Ce ne sono alcuni per aiutarci nelle manovre di volo e di 'randez-vouz' (una sorta di assistente di volo) e ce ne sono addirittura altri che introducono elementi di gioco che ancora non sono stati implementati, come il multiplayer o l'alimentazione dei kerbonauti. Per darvi un'idea, i seguaci di questo gioco sono talmente tanti e gli elementi talmente numerosi che, come accadde per Minecraft, è stato aperto un portale dove si possono trovare guide e consigli.
Se amate lo spazio e le missioni extra planetarie, Kerbal Space Program è il gioco che aspettavate
Opzioni stellari
Siamo su un pianeta dalla conformazione simile a quella della Terra, Kerbin, nel pieno della zona abitabile del suo sistema solare. Su di esso vive la razza Kerbal, buffi umanoidi lievemente somiglianti ai Minions di "Cattivissimo Me" ma tutti con due occhi e con la pelle grigiastra anziché gialla; tra loro, spiccano gli eroici Kerbonauti, cavie per i nostri voli aerei e lanci nello spazio. Purtroppo li farete morire una miriade di volte ma avrete grandissime soddisfazioni quando li riporterete sani e salvi a casa.
E' possibile giocare nelle tre modalità presenti: "Carriera", "Scienza" e "Sandbox", per ciascuna delle quali avremo a disposizione diversi livelli di difficoltà che vanno da "Easy" ad "Hard" (in realtà, il "sandbox" è una modalità libera, senza la necessità di modificare nulla). I diversi livelli faranno variare alcuni elementi chiave, come il quantitativo di denaro ricevuto per il successo delle missioni o la possibilità di tornare al momento del lancio per ripristinare il volo, tuttavia, essendo anche del tutto personalizzabili, potrete apportare modifiche a vostro piacimento. Descriveremo ogni modalità tra qualche momento, non prima di aver sottolineato l'importanza del tutorial che si svolge attraverso il training e gli scenari. Innanzitutto, è decisamente migliorato dopo la 0.90 ed è assolutamente necessario per insegnarvi le basi del gioco. Durante questi tutorial i nostri aiutanti saranno dei simpaticissimi Kerbin che rappresentano caricature di personaggi mitici ma reali dell'ambiente spaziale, come, ad esempio, Gene Kerman alias Gene Krantz direttore del Capcom di Houston durante le famose missioni dell'allunaggio dell'Apollo 11 e dell'incidente finito bene dell'Apollo 13 oppure Werner Von Kerman, omaggio al capostipite e creatore dei razzi della Nasa Wernher Von Braun. Si comincia dal tutorial della costruzione di un razzo base, per continuare con quello del decollo e dei comandi di volo, per poi passare a quello delle orbite che ci insegnerà come e quando renderle circolari o inclinarle: questo passaggio sarà fondamentale per raggiungere e atterrare su un pianeta lontano o raggiungere un bersaglio posto su un piano orbitale differente dal nostro. C'è anche un piccolo tutorial per introdurre la modalità "Scienza" che approfondiremo tra poco.
E ora gestite la vostra NASA personale...
Dopo il tutorial, abbiamo provato la modalità "Carriera": decisamente la più ostica e, nelle precedenti versioni del gioco, addirittura disincentivante in quanto lasciava molto a se stessi senza far capir bene come progredire. Dopo la 0.90 la situazione sembra aver preso una piega migliore (anche se siamo lontani dalla perfezione) per cui affronterete questa modalità a piccoli passi, avendo all'inizio a disposizione pochi edifici al livello base e pochi pezzi per il nostro razzo. Come migliorare questa condizione? Esatto, con il "vil danaro". E come vi procurerete il denaro? Con i contratti. Nel Mission Control Facility potrete quindi prendere delle missioni attraverso i contratti ma non più di due alla volta, almeno fino a dove siamo arrivati a giocarla noi. Per quanto riguarda le missioni, si comincerà dal lancio del nostro primo razzo al raggiungimento della quota di 5.000 metri per proseguire via via con missioni sempre più complesse. Ogni missione completata con successo vi fornirà denaro, reputazione e punti scienza, utilissimi per progredire nel ramo della tecnologia. Il Vehicle Assembly Building è il cuore pulsante dell'editor dei nostri razzi ma nella modalità "carriera" avrete a disposizione davvero pochissime scelte che andranno ad aumentare con il progredire delle missioni e con il successo della loro parte scientifica (presente anche nella modalità "carriera" ma decisamente più difficile da gestire in quanto il denaro sarà talvolta un ostacolo insormontabile).
Avrete anche a disposizione un edificio che vi permetterà di reclutare dei Kerbin con un compito strategico specifico basato sui vari elementi di gioco: uno sulle scienze che vi darà bonus alla reputazione e incremento in denaro secondo il quantitativo di punti-scienza ottenuti; uno sulle pubbliche relazioni che vi darà bonus alla reputazione; uno sulle negoziazioni che vi abbasserà i costi delle missioni; uno sulle finanze che vi farà guadagnare in proporzione alle reputazioni. Nell'ultimo edificio disponibile nella modalità "carriera" ci sono gli ingegneri, gli scienziati e i piloti che aiutano rispettivamente le riparazioni dei guasti, la raccolta degli elementi scientifici e il pilotaggio del razzo, inutile dire che questi ultimi sono coloro che temono meno il volo e che averli a bordo fa una grande differenza in termini di manovrabilità del mezzo (riassumendo: difficilmente partirete senza un pilota). Ricordatevi anche che, in questa modalità, sia gli scienziati sia i piloti che gli ingegneri partiranno dal livello minimo e avanzeranno man mano che farete fare loro le missioni. In definitiva siamo sulla buona strada e la modalità "Carriera" rappresenta una vera sfida, tuttavia non è ancora tutto oro quello che luccica. Infatti, andando avanti, ci si accorgerà che i tipi di missione passano da test di volo di un razzo da mettere in orbita al salvataggio di un Kerbal sperduto nello spazio ma purtroppo mancano dei veri e propri suggerimenti necessari per costruire il giusto razzo per la missione e se questa cosa non preoccuperà i più smanettoni, lascerà presto senza soldi i meno esperti come è successo a noi. La modalità "Scienza" è forse la più esaltante ed è decisamente più abbordabile della modalità "Carriera" ma, soprattutto, è più libera... una sorta di modalità "Carriera" senza soldi, reputazione e contratti. Ci permette di scoprire pian piano tutte le tecnologie, normalmente disponibili sul "sandbox", attraverso la sperimentazione e di avanzare, tramite i punti scienza accumulati man mano, lungo l'albero delle abilità della tecnologia; ogni casella dell'albero sbloccato aumenterà i pezzi a disposizione del nostro centro di assemblaggio veicoli spaziali. Nell'edificio dove potrete trovare l'albero dell'avanzamento scientifico, avrete sempre a disposizione tutto quello che avete scoperto fino a quel punto potendo anche esaminare, pianeta per pianeta, il sistema solare e i relativi dati raccolti.
Ma cosa significa sperimentare in Kerbal Space Program? E' semplice, tutto quello che fate e osservate sarà fonte di annotazioni utili per accumulare punti scienza: atterraggio sui pianeti o sulle loro lune, esplorazione dei vari biomi, mandare un satellite in orbita di parcheggio intorno ad un pianeta per esaminare la superficie dall'alto o inviare i kerbonauti all'esterno con il loro jet pack in una E.V.A che permetterà loro di raccogliere campioni di terreno. Ricordate però che i kerbonauti devono sopravvivere alle missioni: altrimenti chi riporterà i risultati a terra?:D Anche se i dati che accumulate potrete trasmetterli su Kerbin montando un'antenna per le comunicazioni via radio, rimane necessario portare a termine con successo le missioni. Accumulare dati è davvero divertente, vario e, soprattutto, non legato ad obblighi contrattuali.
Pensate che anche un errore o una missione apparentemente fallita può invece rivelarsi utile per qualche scoperta a patto che riusciate e riportare a terra in qualche maniera (anche attraverso missioni di salvataggio successive) i vostri kerbonauti. Potrete anche ripetere gli stessi esperimenti più volte ma vi daranno man mano meno punti sperimentazione. Infine, abbiamo avviato il "Sandbox" e qui vi sbizzarrirete ed imparerete davvero a giocare a Kerbal Space Program; a nostro avviso ognuno dovrebbe iniziare in libertà da questa modalità che vi mette a disposizione fondi illimitati, tutte le tecnologie e tutti gli edifici sbloccati al massimo livello. Non si è costretti a costruire un razzo, chi si avvicina per la prima volta a Kerbal Space Program può entrare nel Vehicle Assembly Building e può effettuare il primo lancio con un prototipo messo a disposizione dal gioco. Selezionare uno di questi razzi sarà utile per capire di quante e quali parti esso è composto, traendo spunto per costruirne di vostri; inoltre, essi saranno fondamentali per comprendere lo "staging" e cioè la separazione dei vari serbatoi di carburante che serviranno per avere il delta-v (la spinta) necessario a lasciare la superficie del pianeta. Il gioco lascia estrema libertà di costruzione del razzo e 'accetta' anche combinazioni abbastanza impensabili come una capsula di alloggiamento dei kerbonauti di piccole dimensioni collegata a serbatoi enormi e decisamente inadatti a ciò che li sovrasta. Provate a far partire uno scherzo della meccanica simile, ne vedrete delle belle. Il pannello della selezione delle parti del nostro razzo è intuitivo e diviso in categorie: le capsule passeggeri, i serbatoi, i motori, i comandi di pilotaggio, i connettori strutturali per tenere insieme i pezzi (usateli bene o, dopo il decollo, i motori di spinta andranno da tutte le parti!), le parti aerodinamiche quali alettoni e stabilizzatori, le utilità come il paracadute, la scaletta per far uscire i nostri kerbonauti senza cadere rovinosamente una volta atterrati e gli strumenti scientifici. I dati messi a disposizione dal gioco per spiegare ogni singolo componente del razzo sono talmente dettagliati da creare all'apparenza una possibile confusione ma è interessante notare che, se vi soffermerete qualche minuto di più sperimentando con un minimo di logica (cercando quindi di non provare a sollevare da terra uno shuttle utilizzando la propulsione fornita da una stufetta a legna), otterrete dei risultati molto soddisfacenti, pur combinando dei pezzi non proprio alla perfezione.
3….2….1….. We have LIFTOFF!
Bene, avete messo il vostro razzo appena creato sulla rampa di lancio....e adesso? Beh, non vi resta che provare a lanciare. Con la pratica conoscerete a menadito l'uso combinato dei numerosissimi 'hot keys' con il mouse anche se inizialmente sembrerà molto complicato e farete errori come staccare un serbatoio di carburante invece di accelerare o vi ritroverete con il paracadute aperto in assenza di atmosfera. Tuttavia, i comandi saranno fondamentali per affrontare la parte più difficile e allo stesso tempo più gratificante del gioco: le manovre. In ogni momento avrete a disposizione un indicatore di altitudine che si esprime in metri, un indicatore di velocità che si esprime in metri al secondo e la Navball che diventerà la vostra migliore amica in quanto vi aiuterà a capire da che parte è puntata la vostra nave spaziale. Non dovrete conoscere la fisica per giocare a Kerbal Space Program ma vi scontrerete con essa dal momento in cui avrete erroneamente cercato si sollevare un pezzo troppo pesante o avrete finito troppo presto il carburante oppure, per uscire dall'atmosfera, cercherete di far volare il vostro razzo perpendicolarmente alla base di lancio: infatti, come accade per la Terra, Kerball gira e per poter fare anche una sola orbita intorno ad esso dovrete alzarvi di alcune migliaia di metri per poi procedere con un angolo di 45 gradi possibilmente nel verso della rotazione del pianeta poiché questo vi farà risparmiare carburante. Quando passerete alla visuale del sistema solare vi accorgerete che una linea continua con una tag AP (indicante l'apoapside) comincerà graficamente ad 'uscire' dal pianeta e, se sfiorerete l'AP con il puntatore del mouse, in tempo reale vi dirà a che altezza la raggiungerete continuando su quella rotta.
Dal punto di vista dell'interfaccia dell'utilizzatore, le orbite sono visualizzate con una linea continua o una linea tratteggiata, la prima per indicare quella che effettivamente stiamo percorrendo, la seconda per simulare le manovre. Imparerete che mettersi in un'orbita di parcheggio intorno ad un pianeta in 'attesa' di pianificare la prossima manovra è tutt'altro che semplice ma altamente gratificante quando si riesce a raggiungere il punto stabilito: il gioco stima in tempo reale quanto si deve attendere per raggiungerlo ma tramite un sistema di 'time warp' potrete accelerare o diminuire lo scorrere del tempo. In effetti, la prima volta che abbiamo impostato l'orbita giusta per Mun, l'attesa è salita a oltre due giorni... fortunatamente abbiamo potuto letteralmente accelerare il tempo di migliaia di volte. Come è successo a noi durante il nostro test, vi capiterà di tutto e questo è probabilmente il limite, almeno momentaneo, di Kerbal. Talvolta rimarrete bloccati senza sapere come risolvere una situazione, ad esempio per raggiungere un pianeta lontano e, a meno che non seguiate uno dei tantissimi tutorial presenti in rete, non saprete come muovervi: il fatto che manchi un vero e proprio aiuto durante il gioco può risultare davvero frustrante. Graficamente il gioco non fa gridare al miracolo ma è davvero piacevole e supera la componente buffa già dalla prima volta che orbiterete intorno a Kerbin. La sensazione di trovarvi nello spazio e quella di allontanarvi o avvicinarvi ad un corpo celeste è davvero molto coinvolgente. Il comparto musicale è molto gradevole, con dei motivetti che spaziano dal jazz all'ambient e che suggeriscono le diverse situazioni. Inoltre, c'è da segnalare che, almeno per ora, il gioco è solamente in lingua inglese. In conclusione, possiamo dire di trovarci di fronte ad un prodotto unico, dalle potenzialità infinite e, per rendervi conto di cosa intendiamo dire, provate a cercare su Youtube uno dei numerosissimi video tutorial di Scott Manley: rimarrete decisamente a bocca aperta! Non vediamo l'ora di trovarci per le mani la versione finale, sperando che si arricchisca di una modalità multi-giocatore stabile, per arrivare là dove nessun uomo... ehm... kerbal è mai giunto prima!
CERTEZZE
- Profondo e appagante
- Pieno supporto ai mod
- Rigiocabilità molto elevata
DUBBI
- Ancora non introduce al meglio i nuovi giocatori
- Curiosi di provare il multiplayer "ufficiale"