"Dottor Freud, c'è un caso grave alla porta!" "È tornata Dora?" "Macché, quella ormai fa il personaggio puccettoso per bambine." "Sono contento che gli sia passata l'isteria." "A lei sì, ma la fa venire a loro. Tornando al nuovo paziente, dicevo che è un caso grave!" "Da cosa lo deduci? Non ti sembra una diagnosi affrettata?" "Indossa una corazza e ha bussato alla porta dello studio con la mazza." "E chi è, Rocco Siffredi?" "Ma no, ma no, che ha capito? Parlo di una mazza ferrata, pure sporca di sangue!" "Sicura che non sia pericoloso?" "Direi di no, anche perché è scoppiato a piangere appena gli ho detto che sarei venuta a vedere se lo può ricevere subito." "Va bene, fallo entrare. A proposito, come si chiama?"
"ListaSpesa" "Ti sei dimenticata qualcosa? Ci sei andata un'ora fa!" Macché, il tipo si chiama ListaSpesa. O almeno così mi ha detto." "Non mentivi, è un caso grave." "Buongiorno signor ListaSpesa. Si accomodi pure sul lettino e... ok, si sdrai pure per terra, ma stia attento con quella mazza che un lettino spezzato in due mi pare già abbastanza per oggi. Mi raccon..." "Dottore sto male, terribilmente male." "Mi dica..." "È da quando sono nato che non faccio altro che vagabondare per dungeon puzzolenti, combattendo contro mostri di ogni genere." "In che senso da quando è nato?" "Mio padre appena mi ha tirato fuori dal carrozzone mi ha mandato a combattere contro dei non-morti. Sa cosa mi diceva?" "Cosa?" "Sei un livello 0, non puoi andare subito nei dungeon avanzati! Devi prima farti le ossa!" "Mi sembra un buon consiglio..." "Sì, ma non mi aveva spiegato cosa volesse dire con farsi le ossa! Sa che cosa significa avere rapporti sessuali multipli con dei guerrieri scheletrici per anni per poi capire, arrivato al livello 3, che avevi frainteso?" "Immagino che possa essere problematico." "Problematico dice? Problematico! Non ero mai da solo, ma lo facevo, perché mi fidavo di colui che mi aveva chiamato ListaSpesa togliendomi il titolo generico. E cosa ne ho ottenuto? Prese in giro dai compagni di party e una nomea terribile in tutte le locande che frequentavo!" "ListaSpesa, in effetti... Mi sembra comunque evidente che lei abbia un rapporto difficile con la figura paterna..." "Ovvio, gli aprirei il cranio se potessi incontrarlo! Purtroppo non posso e devo continuare a espugnare dungeon creati a caso. Sono stressato, stressatissimo! Più di una quindicenne in crisi ormonale cui i genitori hanno negato l'iPhone 7!"
Idea vincente
Il delirio che avete appena letto non è casuale, ma accenna all'elemento portante del gameplay di Darkest Dungeon: lo stress degli avventurieri.
Se non ci fosse, ci troveremmo di fronte a un prodotto sicuramente ben confezionato, ma molto comune nel suo svolgimento, con quest blande da svolgere in dungeon generati casualmente, in cui bisogna inviare un party di un massimo di quattro avventurieri pronti a sventrare nemici e cercare tesori nascosti. Senza lo stress ci si limiterebbe a gestire il party con le poche opzioni a disposizione, sbloccando cioè nuove abilità di ognuno degli assoldati e spendendo risorse per migliorare le funzioni dei vari edifici, come ad esempio il fabbro che permette di migliorare l'equipaggiamento o il carrozzone per l'arruolamento. Invece è bastato introdurre un fattore nuovo in una formula rodatissima (e recentemente davvero abusata) per creare qualcosa di interessante e a suo modo originale, che aveva convinto il pubblico sin dalla sua apparizione su Kickstarter, dove Darkest Dungeon raccolse più di quattro volte la cifra richiesta, e che pare lo convinca ancora, visto che da quando è stato pubblicato nell'Accesso Anticipato di Steam non è mai sceso dalle prime due posizioni della classifica dei titoli più venduti, nonostante le numerose uscite di queste ultime settimane (almeno sulla piattaforma di Valve).
Scoprite quanto stress può provocare la vita di un avventuriero con il nostro provato di Darkest Dungeon
Soffro lo stress
Prendiamo una quest tipo di Darkest Dungeon. Dopo aver svolto le varie attività in paese entriamo gagliardamente nella schermata di selezione della missione. Prima di partire bisogna compiere alcune operazioni preparatorie da non sottovalutare. La più importante è la scelta dei membri che comporranno il party.
A differenza di altri titoli, in cui si tende a usare sempre gli stessi personaggi, per l'ovvio motivo di farli diventare abbastanza potenti per le missioni avanzate, qui non è sempre possibile farlo. Anzi, più avventurieri si hanno a disposizione, più si equilibra la loro crescita e meglio è. Il motivo ha un nome: Affliction System (o sistema di stress). Ma andiamo con ordine. Fatta la nostra selezione e scelta la missione in base al livello degli eroi, non rimane che acquistare le provviste da portarsi dietro. Anche in questo caso ci troviamo di fronte a una scelta molto più significativa di quanto avvenga in altri titoli, perché i pericoli che dobbiamo affrontare nei dungeon non sono soltanto dei mostri da combattere, ma anche fame, sete, buio e altri fattori ambientali che hanno un forte impatto diretto sul party, sia fisico, sia emotivo. Finalmente siamo pronti a scendere negli oscuri recessi del maniero che dobbiamo esplorare. Il sistema di navigazione è davvero molto semplice: si seleziona la stanza in cui ci si vuole recare, sempre adiacente a quella in cui ci si trova, e si percorre il corridoio che collega le due, affrontando le varie situazioni che si incontrano sulla strada. Non parliamo solo di mostri, ma anche di forzieri da aprire, trappole da disarmare, torce da raccogliere e così via. I dungeon sono generati casualmente, quindi non possiamo prevedere cosa ci troveremo di fronte in stanze e corridoi. L'importante è sopravvivere e riuscire a svolgere la missione assegnata senza perdere troppo tempo.
Le molte sfaccettature della tensione
Qui comincia il bello di Darkest Dungeon, perché non solo i personaggi morti non possono essere resuscitati, facendo sprecare tutta la fatica fatta per farli crescere, ma il loro sovra utilizzo, o l'esposizione a determinati pericoli che si trovano nei dungeon, può far crescere la loro barra dello stress al punto tale da causargli la perdita del senno. Ad esempio se non si hanno a disposizione abbastanza torce di ricambio, il buio eccessivo può causare timore nel party per imboscate e simili, oppure se non si hanno abbastanza provviste alimentari, in caso di fame l'impossibilità di sfamare tutti può rivelarsi deleteria per la salute psicofisica del gruppo. Altri fattori di stress sono collegati con il sistema di combattimento, che merita qualche parola in più. I membri del party esplorano i dungeon posizionati in fila. Ogni posizione della fila consente a ognuno di loro l'utilizzo di alcune abilità, mentre ne preclude altre.
Alcune classi (per ora ne sono state implementate solo dieci, ma presto ne arriveranno altre) danno il meglio di sé nelle prime file, come ad esempio i guerrieri, mentre altre brillano stando nelle retrovie, come ad esempio le classi magiche. Il giocatore può decidere il posizionamento di tutti i personaggi sia in fase di generazione del party, sia durante l'esplorazione, ma in combattimento possono crearsi situazioni imprevedibili che sparigliano completamente la situazione. Ad esempio un guerriero può essere spinto da un colpo nemico nelle retrovie, diventando inutile (a meno di non spostarlo), oppure un personaggio può essere colto da panico improvviso e iniziare a dare di matto, non rispondendo più al nostro controllo in modo appropriato. I possibili accadimenti sono davvero tanti e improbi da elencare tutti. Sappiate soltanto che l'apparente semplicità del sistema di combattimento a turni di Darkest Dungeon viene sparigliata dopo pochissime missioni, mostrandosi in tutta la sua ricchezza e complessità, oltre che originalità rispetto ai titoli concorrenti. Concluso un dungeon, sia positivamente, ossia completando la missione assegnata, sia negativamente, magari scappando per evitare una sconfitta ormai inevitabile (altro motivo di stress per i personaggi), si può tornare in paese e spendere parte delle risorse raccolte proprio per curare la salute mentale degli eroi, facendoli pregare, meditare o, magari, ubriacare e andare al bordello. Ogni mezzo è buono per farli tornare in sesto. Purtroppo assegnandoli a una delle attività ricreative li si rende indisponibili per la missione successiva e bisogna ricorrere agli altri avventurieri, a meno di non volerli fare impazzire completamente forzandoli all'azione. Visto che gli eroi morti non possono essere resuscitati, non si tratta del modo migliore di condurre il gioco.
Conclusioni
PRO
- Nonostante sia in Accesso Anticipato, è davvero stabile
- Sistema di stress degli avventurieri da provare
- Sistema di combattimento interessante
CONTRO
- Non ci sono ancora tutte le classi
- La crescita del party è un po' lenta