Scrittore, cavaliere, appassionato di videogiochi: Sir Terence David John "Terry" Pratchett è stato tante cose, e quando se n'è andato il 12 marzo scorso ha scosso una fanbase appassionata che lo ha seguito per più di trent'anni. Famoso soprattutto per la saga di Discworld (Mondo Disco, in italiano) - la quale conta attualmente quaranta volumi, e sarà probabilmente proseguita dalla figlia Rihanna - Terry Pratchett ha sempre impiegato il suo stile ironico per fare una satira della società contemporanea nelle sue parodie del genere fantasy. Gli abbiamo voluto dedicare questo appuntamento di Monografie perché molti lettori, specie i più giovani, non lo conoscono, e non sanno che cosa si sono persi. E chissà che non si torni a Discworld, in questo periodo fatto di remaster e remake...
Terry Pratchett è scomparso da poco, ma nessuno dimenticherà mai né lui né Discworld
La vita
Figlio di David ed Eileen Pratchett, l'inglesissimo Terry è nato il 28 aprile 1948 a Beaconsfield, nel Buckinghamshire. A nove anni seguì la famiglia nel trasloco verso Bridgwater, nel Somerset, dove cominciò a frequentare l'allora High Wycombe Technical High School, diventando quasi subito uno dei redattori del giornalino scolastico. Terry amava leggere fin da piccolo, e considerava la biblioteca pubblica di Beaconsfield la sua vera insegnante; amava anche le stelle, e si interessava di astronomia, ma non era sufficientemente bravo in matematica da perseguire quella carriera. A quell'hobby, però, si deve il suo grande interesse nei confronti della fantascienza: tra i suoi autori preferiti figurano H. G. Wells e Arthur Conan Doyle, ma anche chiunque fosse in grado di scrivere un "libro che meritasse di essere letto", parole sue.
Il primo racconto di Pratchett risale al 1962 e si intitola Business Rivals: narra di un uomo di nome Crucible che scopre il diavolo in casa propria. Già si nota l'ironia e la passione per il paranormale e il fantastico. Concluso il liceo, Pratchett comincia a studiare per diventare giornalista, ma abbandona gli studi per lavorare alla Bucks Free Press come articolista, pur continuando a scrivere delle storie brevi per bambini con lo pseudonimo Zio Jim. In uno di questi racconti creerà i personaggi che appariranno poi nel suo primo romanzo, Il popolo del tappeto. Terry sfonderà come scrittore con l'intervista del 1968 a Peter Bander van Duren, il codirettore della casa editrice Colin Smythe Ltd: durante l'intervista menzionerà il suo primo manoscritto, che l'azienda pubblicherà con successo nel 1971, facendolo poi seguire da Il lato oscuro del Sole e Strata, rispettivamente nel 1976 e nel 1981. Ironicamente, nel 1980 Pratchett diventa Press Officer presso la Central Electricity Generating Board in una regione con ben quattro centrali nucleari: lo definì un "tempismo impeccabile", dato che poco tempo prima si era verificato un incidente col reattore di Three Mile Island in Pennsylvania. Il suo Mondo Disco, invece, esordisce nel 1983 col romanzo intitolato Il colore della magia: la serie diviene famosa con la serie radiofonica in sei parti della BBC, che poi ripeterà l'operazione anche col romanzo L'arte della magia. Il quarto romanzo di Discworld, nel 1987, segna l'addio di Pratchett al suo vecchio impiego, dato che il suo lavoro come scrittore gli permette ora di mantenersi tranquillamente: i suoi libri sono spesso best-seller, e nel 1996 sono anche i più venduti d'Inghilterra. Nel frattempo Terry si è sposato col suo unico, grande amore Lyn Purves nel 1968, e si è trasferito a Rowberrow, nel Somerset, dove nacque sua figlia Rhianna nel '76. Gli impegni famigliari non gli impediscono di continuare a scrivere e a pubblicare anche due romanzi all'anno, ma anche di visitare scuole e biblioteche per raccontare le sue esperienze. In fondo si definiva "più un cowboy cittadino che un gentiluomo di città".
Ricordate quando abbiamo detto che si interessava all'astronomia? Forse non sarà mai diventato un astronauta, ma si fece costruire un osservatorio nel giardino: esiste persino un asteroide col suo nome, il 127005 Pratchett. Terry è stato nominato cavaliere dalla Regina nel 2009, e commentò la cosa così: "Non potete chiedere a uno scrittore fantasy di non volere un cavalierato. Insomma, per due spille mi farei spada e cavallo". E infatti, in seguito, si fece forgiare una spada, e durante un'intervista col Times Higher Education affermò: "l'anno scorso mi sono forgiato una spada tutta mia. Ho estratto il ferro da un campo a dieci miglia da casa mia con l'aiuto di alcuni amici. Abbiamo caricato ottanta chili di ferro, raccolto dell'argilla dal giardino per fare la fornace, e acceso il fuoco con dei legnetti". Colin Smythe, prima editore e poi amico di una vita, gli offrì alcuni frammenti di ferro meteoritico, poiché si tratta di un materiale molto speciale nel mondo della magia. "Lo abbiamo fuso insieme al ferro, e alla fine la lama sembrava quasi d'argento. La sensazione che mi ha dato al tatto, quando l'ho impugnata... mi è parso che fosse tutto come doveva essere". Sfortunatamente, la vita e la carriera idilliache sono state funestate da un'orribile notizia: alla fine del 2007 Pratchett, che aveva intessuto coi suoi fan un amichevole rapporto attraverso Internet e i social network, annunciò di essersi ammalato di Alzheimer, e che erano stati proprio i primi sintomi della malattia a causargli quello che era parso un ictus nel 2005. Ciò nonostante, il nostro eroe aveva continuato a scrivere, senza trattenersi dal fare ironia su tutto e su tutti, e aveva incoraggiato i suoi fan ad essere ottimisti come lo erano lui e la sua famiglia. Purtroppo, le condizioni di Pratchett si aggravarono al punto da rendergli difficile persino firmare dediche e autografi. I problemi di salute di Pratchett lo hanno spinto, specie negli ultimi anni, a elargire generose donazioni e a insistere sul supporto alla ricerca di una cura per le malattie terminali, nonché a dichiararsi a favore dell'eutanasia e del suicidio assistito, benché disprezzasse quei termini, soprattutto nei casi particolarmente critici. Nonostante il suo ottimismo, sei mesi fa Pratchett è stato costretto ad annullare la sua partecipazione all'International Discworld Convention, dicendo che "la sua malattia l'aveva infine raggiunto". Terry Pratchett è morto il 12 marzo 2015 per cause naturali legate alle sue condizioni di salute.
Discworld
Terry Pratchett ha scritto decine di libri, tra cui ricordiamo il divertentissimo Buona Apocalisse a tutti! in collaborazione col mitico Neil Gaiman, ma si è concentrato soprattutto sulla saga di Discworld. La storia è ambientata nel Mondo Disco, un mondo piatto sostenuto da quattro elefanti a loro volta sorretti dal guscio di una gigantesca tartaruga. È un'ambientazione completamente fantasy che ricorda e ridicolizza le opere di J.R.R. Tolkien, H.P. Lovecraft, Robert E. Howard e addirittura William Shakespeare, mescolando mitologia, folklore e fiabe in quella che è in effetti una visione satirica del mondo reale e dei suoi problemi politici e culturali.
Ad oggi sono stati venduti più di ottanta milioni di libri, in più di trenta lingue diverse. Il quarantunesimo volume della saga uscirà alla fine del 2015; Pratchett sperava che sua figlia Rhianna, anch'ella scrittrice, avrebbe continuato la sua opera. La serie, accompagnata da guide, mappe illustrate e approfondimenti vari, ha riscosso un tale successo da essere adattata in mille forme: fumetti, opere teatrali, trasmissioni radiofoniche, miniserie televisive, giochi di ruolo da tavola e, ovviamente, videogiochi. Una delle caratteristiche più interessanti delle opere di Pratchett è che quasi nessuna è divisa in capitoli, tranne quando ha insistito l'editore: dato che la vita non è divisa in capitoli, diceva Pratchett, neanche i libri dovevano esserlo. In compenso, i suoi libri sono infarciti di note a pie' di pagina che approfondiscono la narrazione. Nei suoi racconti, Pratchett si fa beffe degli stereotipi del fantasy, ironizzando su ogni tipo di cliché. I romanzi del Mondo Disco sono quasi tutti stand-alone, ma alcuni sono accomunati da personaggi o temi ricorrenti che compongono degli archi narrativi più ampi. Il più famoso ha per protagonista Rincewind (in italiano, Scuotivento), un mago a dir poco incompetente e vigliacco che si ritrova catapultato in avventure di ogni sorta e che spesso e volentieri riesce a salvare tutto il mondo senza neppure volerlo. C'è poi Morte, ovviamente, che appare in tutti i romanzi tranne due, anche se solo marginalmente. Come da tradizione, è un uomo alto avvolto completamente in una tunica nera, accompagnato da un bianco destriero. Le sue battute sono tutte in maiuscolo, e il suo ruolo è quello di guidare le anime nell'aldilà. Sia Scuotivento sia Morte, così come tanti altri personaggi, appaiono nei videogiochi ispirati al Mondo Disco a cominciare da The Colour of Magic del 1986, un'avventura testuale della Delta 4 per ZX Spectrum, Amstrad CPC e Commodore 64. Ad essa seguì Discworld MUD, un... be', un MUD del 1991. Per chi non sapesse cosa sono i MUD, o Multi-User Dungeon, diciamo che sono i precursori degli MMORPG, giochi di ruolo testuali online. Il progetto in questione era praticamente amatoriale, ma riscosse un enorme successo e divenne un punto di riferimento per gli appassionati di MUD grazie a una miriade di feature e a un enorme supporto. Se Pratchett è famoso nel mondo dei videogiochi, però, è grazie anche e soprattutto a Discworld, un'avventura punta e clicca sviluppata da Teeny Weeny Games e Perfect 10 Productions nel 1995 per PC, SEGA Saturn e PlayStation. Ispirata al romanzo A me le guardie!, aveva per protagonista Scuotivento (doppiato dall'attore Eric Idle) al posto dell'originale Sam Vimes. La versione PlayStation era compatibile col mouse apposito, a differenza di quella Saturn che si affidava completamente al joypad. Il gameplay era quello dei tipici punta e clicca, anche se il giocatore poteva controllare direttamente gli spostamenti di Scuotivento all'interno delle ambientazioni che componevano il Mondo Disco esplorabile; ogni oggetto interattivo poteva essere raccolto, esaminato e riposto nel Bagaglio magico del protagonista: bisognava leggere attentamente i dialoghi e usare le meningi per risolvere i vari enigmi e progredire nell'avventura.
Per molti videogiocatori, il gioco del 1995 fu il loro primo contatto con l'universo di Pratchett. Ad esso seguì Discworld II: Missing Presumed...!? della Perfect Entertainment nel 1996, ancora una volta per PC, PlayStation e Saturn. Questa volta Scuotivento avrebbe dovuto convincere Morte a tornare al lavoro, in una combinazione delle trame di vari romanzi, specialmente de Il tristo mietitore e Stelle cadenti. Contenuto in due CD su PC e uno soltanto su console, il gioco meravigliava per la qualità delle ambientazioni e delle animazioni disegnate a mano e per l'ottimo doppiaggio, anche se nel frattempo si era dovuto dire addio a Jon Pertwee, l'attore che aveva dato la voce a vari personaggi nel prequel e che molti conoscono come il Terzo Dottore della serie televisiva Doctor Who. L'ultimo gioco ambientato nel Mondo Disco risale al 1999, e si intitola Discworld Noir. Sviluppato da Perfect Entertainment, uscì su PC e PlayStation, e per poco non fu pubblicato anche per SEGA Dreamcast. A differenza dei due Discworld precedenti, Discworld Noir - che ovviamente prende in giro il genere noir - proponeva una storia del tutto originale, scritta in parte da Terry Pratchett in persona (menzionato nei titoli di coda per "aver causato troppi guai"). Il protagonista è un personaggio completamente inedito di nome Lewton, un detective licantropo incaricato di indagare su un brutale omicidio che, come da tradizione del genere noir, si lancia spesso in prolissi e ridicoli soliloqui. Lewton è anche l'unico personaggio poligonale, dato che tutti gli altri e gli scenari sono bidimensionali e prerenderizzati. Purtroppo Discworld Noir è noto più per i suoi bug e problemi tecnici che per altro: il team di sviluppo fu sciolto durante le ultime fasi della produzione e il gioco fu pubblicato soltanto in Europa. Ciò nonostante, ai fan della saga è rimasto nel cuore sia per la trama completamente originale, sia per l'apparizione di tantissimi personaggi e scenari apparsi nei romanzi. Chissà che qualche software house, sfruttando la triste dipartita di Pratchett, non decida di rimasterizzarlo: è brutto da dire, ma siamo sicuri che Pratchett ci riderebbe su senza pensarci due volte.