Se c'è una cosa su cui Heroes of the Storm deve puntare per riuscire a svettare sulla mastodontica concorrenza, quelli sono gli eroi. Offrire meccaniche di gioco interessanti, incorniciate dallo stile grafico tipico degli artisti Blizzard non basterebbe sul lungo periodo neanche a un titolo sviluppato da una delle maggiori software house del settore, pronta a investire sul titolo ingenti quantità di denaro in promozione, pubblicità e tornei.
Oggi come oggi, il successo di un MOBA passa inevitabilmente per le forche caudine dell'eSport: spingere sulle competizioni per ritagliarsi importanti spazi su Twitch e siti affini rappresenta un tipo di pubblicità e di promozione che il colosso di Irvine non può permettersi di ignorare, un banco di prova importantissimo per mostrare ai giocatori le potenzialità del titolo e spingerli a popolare con sempre maggior frequenza i server del Nexus. Hearthstone, che nonostante offra delle meccaniche da CCG molto più accessibili e semplificate rispetto ad altri suoi illustri esponenti, è riuscito a svettare grazie a un gran numero di carte arrivate con la modalità avventura e la prima espansione Goblin contro Gnomi. Allo stesso modo, le meccaniche meno tecniche di Heroes of the Storm sono perfette per intercettare tutta quella fetta di utenza che con League of Legends e DotA 2 non è riuscita a sentirsi a proprio agio, proponendogli un'esperienza differente fatta di team fight più frequenti, agevolati da una mappa piena di obiettivi dinamici e mercenari da conquistare fondamentali per la vittoria. Una volta creata la struttura, il resto dovrebbe venire da se naturalmente: se c'è una cosa in cui Blizzard ha dimostrato di non avere uguali è stata la creazione di universi narrativi affascinanti, approfonditi e ricchi di personaggi ben caratterizzati che offrono materia fertile per pescare i nuovi eroi da aggiungere al piuttosto ristretto catalogo proposto attualmente da Heroes of the Storm. Siamo ancora in beta e di tempo per riempire i buchi in viste della release definitiva ce n'è in abbondanza, ma intanto abbiamo pensato a una manciata di figure tratte da Warcraft, Diablo e StarCraft che ci piacerebbe vedere in azione nel Nexus. Nei prossimi mesi, con l'arrivo di Overwatch sarà molto probabile che arriveranno anche nuovi eroi tratti del nuovo sparatutto multiplayer. È difficile estrapolare dal grande numero di personaggi creati in questi anni e ci siamo limitati a una manciata di idee: questo è il nostro piccolo elenco, e a voi invece chi piacerebbe controllare?
I 5 Eroi che ci piacerebbe vedere nel MOBA Blizzard Heroes of the Storm
Deckard Cain
Attualmente Diablo è l'universo meno rappresentato in Heroes of the Storm con soli sei personaggi che per altro non vanno neanche a ricoprire tutti i quattro ruoli del MOBA Blizzard. Valla è un'assassina, Sonya, Tyrael e Diablo sono guerrieri e Nazeebo ed Azmodan sono specialisti.
Manca un support per andare a formare un team Diablo e quel support potrebbe ritrovare in Deckard Cain il suo candidato ideale. Cain è l'ultimo discendente ancora in vita degli antichi maghi Horadrim, nonché una faccia familiare a tutti gli amanti di Diablo, visto che è comparso in tutti e tre i capitoli del franchise Blizzard. Egli non è un mago guerriero, è più un studioso instancabile e un custode del sapere, che fa il possibile per lottare contro il male aiutando il protagonista dei vari capitoli ma mai scendendo in campo in prima persona. Preferisce condividere la conoscenza che ha accumulato nel corso della sua vita di ricercatore, studiando i demoni che minacciano le terre di Sanctuary. Potrebbe quindi essere un ottimo support, con poteri e abilità indirizzati a donare buff ai compagni di squadra e a limitare o rallentare gli avversari. Ce lo siamo immaginati come un vecchietto vestito con la sua tradizionale tunica da Horadrim, a tracolla il suo borsello d'ordinanza pieno di pergamene e in mano un bastone magico dal quale far partire le sue magie. Vista l'età potrebbe essere un eroe particolarmente lento nei movimenti, capace si di rallentare o stordire i nemici, ma estremamente vulnerabile se si avvicina troppo alla zona del combattimento. Le sue magie non sarebbero indirizzata tanto alla cura del proprio team, quanto piuttosto nel causare debuff alla squadra avversaria, ostacolandola il più possibile e rendendo i singoli eroi più vulnerabile. Insomma un support prezioso soprattutto per la fase di attacco, ma proprio per la sua lentezza particolarmente bisognoso della protezione dei compagni. Un eroe che non deve mai andare in giro da solo, se no vedrebbe le sua abilità sprecate e la sua vita costantemente in pericolo.
Gabriel Tosh
Tosh è uno dei personaggi più misteriosi dell'universo di StarCraft. Viste le sue origini, una volta che iniziarono a manifestarsi i suoi poteri psionici vennero subito ricondotti al voodoo, con la conseguenza che Gabriel e sua nonna che si prendeva cura di lui vennero banditi e costretti vivere in una baracca nei sobborghi della città.
Solo quando venne reclutato nell'esercito Confederato, i suoi poteri vennero riconosciuti dagli esperti di energia psionica e fu proprio in quell'occasione che Tosh scomparve nel nulla. Secondo alcuni venne reclutato da un'agenzia segreta creata dal governo per affinare le abilità degli individui talentuosi al fine di farli diventare assassini dalle abilità sovrumane, mentre per altri egli scomparve per arricchirsi nel mercato nero, offrendo le sue capacità al miglior offerente. La verità è che venne addestrato alla Ghost Academy, un'accademia per addestrare soldati d'élite da impiegare nella guerra contro gli Zerg. Nova usci da quella stessa scuola e così fece Tosh, che però grazie ai suoi poteri psionici potrebbe essere un interessante mix da controllare sul campo di battaglia di Heroes of the Storm. In questo modo si eviterebbe di avere abilità troppo simili a quelle di Nova: un misto tra abilità tattiche dalle distanza con il fucile e quelle psioniche come il Mind Blust che stordisce i nemici in una piccola area, lo scudo psionico e la possibilità di diventare invisibile come i Ghost. Molto interessanti in ottica ultimate sono Consumpion, che permette a Tosh di drenare la metà della vita dei suoi alleati per riguadagnare punti vita, e Nuke, attraverso la quale ordina un attacco aereo che causa ingenti danni a eroi e strutture bersaglio. Insomma, niente di troppo differente da quanto visto in StarCraft II: Wings of Liberty, ma che sarebbe sicuramente interessante da utilizzare in Heroes of the Storm vista la sua versatilità.
Il Negromante
Uno dei grandi assenti di Diablo III è stato senza ombra di dubbio il Negromante, classe apprezzatissima nel secondo capitolo ma purtroppo caduta nel dimenticatoio degli sviluppatori di Blizzard. Il Negromante è un classe con poteri magici, ma che punta moltissimo sulla strategia per sortire gli effetti migliori.
Può utilizzare attacchi diretti legati al veleno o al danno puramente magico, può lanciare maledizioni (che al contrario delle aure del paladino, hanno effetto sui nemici e li limitano in diversi modi) ed evocazioni che gli permettono di schierare al suo fianco scheletri, golem e persino alcuni nemici riesumando i loro cadaveri. In Heroes of the Storm questa potrebbe essere una delle abilità più versatili da utilizzare. Si potrebbero evocare scheletri con attacchi in mischia che vanno ad affiancare i nostri minion per spingere maggiormente in una lane, oppure prendere il controllo di un mercenario conquistato dai nemici (ad esclusione del Boss). Ripercorrendo le abilità del Negromante in Diablo 2, Rianimazione rimane una delle più potenti: riportare in vita sotto il nostro controllo mostri che abbiamo ucciso in precedenza potrebbe cambiare il volto alla partita se utilizzata a dovere. Se soffriamo in una lane perché troppi mercenari nemici stanno spingendo verso il nostro Nexus, potremmo velocemente ribaltare le carte in tavola rianimando a tempo zero i bestioni appena uccisi. In ultimo, le evocazioni andrebbero molto probabilmente ad occupare il posto delle Ultimate. Golem d'argilla, golem di sangue, golem di ferro e golem di fuoco erano le quattro evocazioni disponibili in Diablo che qui potrebbero venire potenziate man mano che si sale di livello per vere al proprio fianco PNG sempre più potenti. Inoltre i vari impieghi di veleni e il Muro d'ossa e la Prigione d'ossa rappresentano stuzzicanti abilità da utilizzare difensivamente per favorire la fuga dei propri compagni di squadra o per intrappolare e avvelenare gli avversari. Insomma il Negromante è forse colui che mette sul piatto il maggiore potenziale, che ci auguriamo venga sfruttato al meglio da Blizzard.
The Cow King
Vi ricordate Diablo II? E quel fantastico livello segreto infestato da mucche assassine armate di alabarda? Un'easter egg di quelli in pieno stile Blizzard, che aggiunge al secondo capitolo del suo infernale hack and slash un altro nemico tanto improbabile quanto violento e letale.
Una volta finito il gioco con un livello di difficoltà pari a normale o superiore e ritornati nella prima zona, dovevamo inserire la gamba di Wirt assieme ad un tomo della pergamena all'interno del Cubo di Horadric. Questo aprire un portale collegato a un livello segreto il cui boss è appunto il Re Mucca. Come personaggio ha sicuramente del potenziale e l'alabarda sarebbe un arma altamente versatile a livello di attacco: può essere utilizzate per infilzare un singolo bersaglio causandogli ingenti danni, oppure rotearla per respingere i nemici, stordirli o danneggiarli con un attacco ad area. Le abilità potrebbero riprendere le meccaniche di combattimento già incontrate in Diablo II, dov'era un boss opzionale decisamente più forte rispetto allo stesso Diablo. Potrebbe essere un ottimo assassino in mischia, letale con la sua alabarda, ed essendo un re sarebbero lecite abilità di evocazione di sudditi da utilizzare in lane come minion aggiuntivi. L'esperimento di un livello segreto con ambientazioni e nemici sopra le righe è stato poi ripetuto con Diablo III, nel quale c'è un livello con i pony. Quest'ultimi sono stati già inseriti in Heroes of the Storm come cavalcature, ma cosa ci sarebbe di più evocativo del re delle mucche assassine a cavallo di un pony pronto a fare strage del team nemico?
Ysera
Ysera la Risvegliata, precedentemente detta "la Sognatrice" è la signora dei draghi verdi, che sorvegliano il Sogno di Smeraldo, una sorta di mondo parallelo coesistete con quello di Azeroth nel quale è ambientato World of Warcraft. L'MMORPG Blizzard in questi dieci anni è stato una fucina incredibile di personaggi e ambientazioni, il che rende particolarmente facile per gli sviluppatori pescare a piene mani da un campionario così vasto per popolare il parco Eroi di Heroes of the Storm.
Non a caso i personaggi tratti da World of Warcraft sono al momento di più rispetto a quelli degli altri due universi, ma ce ne sarebbero ancora tantissimi da prendere in considerazione. Ysera appare esclusivamente nelle espansioni di World of Warcraft intitolate Wrath of the Lich King e Cataclysm, ma sta vivendo una sorta di seconda giovinezza grazie alle carte del sogno di Hearthstone. Anche se in quest'ultimo viene utilizzata nella sua versione di drago, noi per Heroes of the Storm la vedremo bene nella sua versione di World of Warcraft, con un ruolo a metà tra mago e supporto. L'abilità primaria sarebbe proprio Risveglio visto che dopo l'incontro con l'Incubo di Smeraldo e la successiva prigionia, venne liberata da Eranikus e appunto risvegliata dalla trance perenne alla quale l'aveva obbligata il nemico. L'abilità potrebbe permettergli di riportare sul campo di battaglia prima del tempo un suo compagno di squadra, oppure accorciare il suo stesso tempo di respawn per tornare a combattere quanto prima. Un'abilità del genere sarebbe poi compensata da una particolare debolezza nell'incassare colpi nemici, rendendola un bersaglio ancora più facile per i nemici e costringendo i suoi compagni di squadra a dar vita a specifiche strategie per tenerla in vita e usufruire della sua preziosa abilità. Bisognerebbe poi trovare il giusto bilanciamento tra abilità curative ed evocazioni, cercando di non cadere nella trappola del doppione facendola assomigliare troppo a Malfurion e ad Alachiara. Tuttavia una ultimate di questo tipo potrebbe davvero dare una scossa alle dinamiche di squadra e rivelarsi particolarmente apprezzata vista proprio la sua unicità.