I rhythm game non li ha certo inventati Square Enix, ma Theathryhtm Final Fantasy - soprattutto il suo sequel, Curtain Call - è probabilmente uno dei titoli più originali e riusciti che la casa giapponese abbia sfornato negli ultimi anni.
Pubblicato prima su Nintendo 3DS e poi sui sistemi mobile, il gioco di ruolo musicale in questione ha riscosso un ottimo successo di critica e di pubblico, convincendo Square Enix a sviluppare letteralmente lo spin-off di uno spin-off, con l'imminente Theathrhythm Dragon Quest. Atlus, dal canto suo, non poteva stare con le mani in mano. Anche la compagnia di Setagaya ha dei trascorsi interessanti in materia. Non tutti sanno, per esempio, che quello che oggi è il suo franchise più popolare, Persona, è effettivamente nato come spin-off della serie madre Shin Megami Tensei. Sul più famoso dei Persona, oltretutto, Atlus ha cominciato a ricamare un intricato disegno di sequel e prodotti derivati, cominciando col picchiaduro Persona 4 Arena di Arc System Works che, in effetti, rappresenta entrambe le categorie. Persona 4: Dancing All Night segue le sue orme: un rhythm game dalle tinte ruolistiche e un sequel vero e proprio allo stesso tempo.
Persona 4: Dancing All Night è davvero la risposta di Atlus al Thearhythm Final Fantasy di Square Enix?
Can you let me out?
Per essere un "semplice" rhythm game, lo sviluppo di Persona 4: Dancing All Night è stato abbastanza travagliato. L'annuncio risale al 24 novembre 2013 e a un evento speciale di Atlus durante il quale furono svelati anche Persona 5 e Persona Q: Shadow of the Labyrinth. Se il primo non è ancora uscito ma dovrebbe essere in dirittura d'arrivo, il secondo nel frattempo è stato pubblicato già in tutto il mondo. Ad aver frenato lo sviluppo di Dancing All Night deve essere stata probabilmente la dipartita di Dingo, la software house che avrebbe dovuto collaborare con Atlus e che era stata scelta per i suoi precedenti lavori sulla serie Hatsune Miku: Project DIVA.
In seguito, però, Atlus ha dovuto pesantemente ritoccare lo staff incaricato di sviluppare Dancing All Night, eliminando i ragazzi della Dingo dall'equazione e rimandando il lancio del gioco dall'inverno del 2014 al prossimo 25 giugno 2015. Le ragioni di questi cambi di rotta non sono mai state chiarite fino in fondo, ma probabilmente Atlus ha deciso di concentrare la maggior parte dei suoi sforzi creativi sul nuovo, attesissimo Persona 5. Il che non significa necessariamente che Dancing All Night sia una produzione di secondo piano, nonostante il tipo di gioco dia questa impressione. Di sicuro, lo sviluppatore giapponese conosce benissimo i suoi fan, e sa che da un Persona si aspettano soprattutto una bella storia. In Persona 4 Arena, che peraltro mescolava i cast di Persona 3 e Persona 4, i combattimenti di quello che era un tipico picchiaduro a incontri erano inframmezzati da pagine e pagine di testo e innumerevoli dialoghi, come fossero una visual novel. Il risultato era una sceneggiatura lunga e intricata che disegnava un mosaico narrativo decisamente complesso per un semplice picchiaduro uno contro uno. Lo stesso accadrà con Dancing All Night, che già nei video ci mostra dialoghi a profusione, lunghi testi che descrivono le vicende e occasionali filmati a cartoni animati. Il cast di Persona 4 si troverà ancora una volta ad affrontare una minaccia soprannaturale, a pochi mesi dall'epilogo del remake/porting Persona 4 Golden per PlayStation Vita e, quindi, prima dei fatti di Persona 4 Arena. Nella nuova linea narrativa, l'idol Rise Kujikawa è tornata a lavorare per il mondo dello spettacolo e a confrontarsi con una concorrente di successo, Kanami Mashita della band Kanamin Kitchen, un nuovo personaggio solo nominato di straforo nel Persona 4 originale. Come da tradizione, tutto inizia con una leggenda metropolitana: esisterebbe un sito web che trasmette uno strano videoclip musicale, solo che guardandolo a mezzanotte si finisce in un mondo parallelo dal quale è impossibile tornare...
Last beat in the soul
Scoperta la scomparsa di Kanami e degli altri, Rise è costretta a chiedere aiuto ai suoi amici dell'Investigation Team che era riuscito a catturare e sconfiggere il serial killer di Inaba in Persona 4. Alla sua chiamata risponderà anche Yu Narukami, l'ex protagonista trasferitosi in città alla fine dell'avventura originale, il quale tornerà di corsa per guidare i suoi compagni in una nuova caccia all'uomo... o al mostro: tornati nel mondo etereo del Midnight Channel, i nostri eroi dovranno vedersela nuovamente con le Shadow, ma per qualche motivo l'unico modo per combatterle sarà ballando! Ovviamente la trama è un pretesto per dare un senso al gameplay, ma il producer Kazuhisa Wada ha promesso che sarà comunque coinvolgente e ben sceneggiata come al solito, nonché ricca di personaggi secondari come la piccola Nanako e suo padre Ryotaro Dojima, lo zio di Yu. Sul fronte del gioco vero e proprio, invece, Persona 4: Dancing All Night si svilupperà attraverso varie modalità di gioco, ma le più importanti saranno la Storia e il Free Mode.
Nella Storia, ovviamente, si dovranno affrontare le varie sfide musicali in sequenza, scegliendo di volta in volta i personaggi già sbloccati che saliranno sul palco. Una volta completato un livello nella modalità Storia, sarà possibile rigiocare la stessa canzone in Free Mode, e scegliere tra diversi gradi di difficoltà che ne determineranno il ritmo, i pulsanti da premere e la velocità con cui appariranno sullo schermo. Dancing All Night, infatti, si gioca come un rhythm game abbastanza tradizionale. A sinistra avremo tre frecce che indicano le direzioni corrispondenti sullo stick o sulla croce direzionale, mentre a destra troveremo le icone che rappresentano i pulsanti triangolo, cerchio e X. Le "note" che appariranno al centro dello schermo durante la performance si muoveranno verso questi indicatori e il giocatore dovrà premere il tasto corrispondente al momento giusto per inanellare delle combo e accumulare punti su punti. Non mancano comunque delle meccaniche che alterano vagamente il gameplay. A volte dovremo premere due tasti contemporaneamente, in altre occasioni dovremo tenerne premuto uno per un certo lasso di tempo. Eseguendo correttamente un certo numero di combo, inoltre, si attiverà la sequenza Fever durante la quale un secondo personaggio si unirà a noi sul palco: il gioco diventerà un po' più difficile e frenetico, ma aumenterà anche il punteggio e, superata una certa soglia, alla fine dell'esibizione il nostro personaggio guadagnerà automaticamente evocando il suo Persona per concludere lo spettacolo in grande stile.
A quanto pare, completando i vari livelli di gioco si accumulerà anche una valuta che potremo poi spendere per acquistare nuovi costumi per i personaggi: ce ne saranno tantissimi - compresi alcuni DLC a pagamento e non - e serviranno a dare un po' più di pepe alle già belle sequenze di ballo, realizzate con un cel shading pulito e molto colorato. Bisogna ammettere, però, che al di là della componente visual novel e della simpatia dei personaggi, Persona 4: Dancing All Night sulla carta non sembra offrire nulla di veramente originale. Laddove Theathrhytm Final Fantasy giocava molto sul fattore nostalgia, con la sua compilation di oltre cento musiche appartenenti a un ventennio di giochi e una solida componente ruolistica, il nuovo Persona musical serve a tavola appena una trentina di brani provenienti dal solo Persona 4. Per fortuna, la loro qualità sarà indiscutibile: il solito Shoji Meguro ha diretto i remix e i riarrangiamenti di quasi tutti i brani, collaborando con artisti più o meno famosi nello show business nipponico come Tetsuya Komuro, Daisuke Asakura, Shinichi Osawa, Towa Tei o Yuu Miyake. L'uscita di Persona 4: Dancing All Night è prevista per un vago 2015 anche in Europa; dubitiamo che possa fare grandi numeri, ma per i possessori di PlayStation Vita in cerca di un rhythm game potrebbe essere un acquisto da tenere in seria considerazione.
CERTEZZE
- L'indimenticabile cast di Persona 4
- La colonna sonora: pochi brani, forse, ma buoni
DUBBI
- A livello di gameplay non sembrerebbe niente di che
- I contenuti extra che incideranno sulla longevità