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Il fuoco dell'inferno

Arriva la nuova patch di World of Warcraft, insieme a una valanga di polemiche

SPECIALE di Christian Colli   —   23/06/2015
World of Warcraft: Warlords of Draenor
World of Warcraft: Warlords of Draenor
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Ogni volta che il kolossal Blizzard perde sottoscrizioni, si suol dire che si tratta di un regresso "fisiologico". In fondo, World of Warcraft esiste da dieci anni. Ma siamo sicuri che sia andata così con gli ultimi tre milioni di utenti che sono evaporati nel giro di un trimestre? L'ultima espansione, Warlords of Draenor, è partita in quarta: l'abbiamo premiata e riconosciuto nel suo esordio il ritorno in auge dello strapotere Blizzard. Ci eravamo augurati che, a differenza di quanto accaduto con le ultime espansioni, almeno questa avrebbe seguito un percorso ascendente, e invece strada facendo è accaduto di nuovo qualcosa, e sembra che i ragazzi di Irvine abbiano perso quell'obiettivo che parevano avere tanto chiaro. In realtà, l'idea che ci siamo fatti negli ultimi sei mesi, tra defezioni e dietrofront, è che negli uffici di Blizzard - e più specificatamente nel reparto World of Warcraft - regni parecchia confusione. Certo, gestire un MMORPG talmente gargantuesco, giocato da milioni di persone diverse, è un'impresa titanica e gli scivoloni sono perfettamente comprensibili. Basterà la nuova patch a risolvere ogni problema?

La nuova patch di World of Warcraft getta una nuova luce sul percorso dell'ultima espansione

La polemica sul volo e sulla guarnigione

Uno dei più feroci vespai scatenatisi di recente ha a che fare con le cavalcature volanti. Introdotte per la prima volta in The Burning Crusade, nel 2006, le cavalcature volanti si sbloccavano nelle nuove zone una volta raggiunto il level cap di turno, passando da gadget prestigioso a comunissimo mezzo di trasporto nel giro di qualche settimana. Quando Blizzard ha ridisegnato le vecchie zone in occasione di Cataclysm, sbloccando il volo anche dove prima non era consentito, si sono palesati subito i problemi che molti giocatori accusavano da qualche tempo: la libertà offerta dal volo, infatti, incide pesantemente sulla densità della popolazione visibile - e giocoforza sul PvP, nei server dedicati - svuotando le zone e rendendo il mondo sempre più desertico, specie nelle aree dedicate al leveling.

Il fuoco dell'inferno

Dopo aver studiato vari approcci in Mists of Pandaria, Blizzard aveva optato per un compromesso, annunciando allo scorso BlizzCon che in Warlords of Draenor non si sarebbe volato fino alla prima patch successiva all'espansione: in questo modo, le nuove mappe sarebbero state più affollate, garantendo emozioni forti ai giocatori dei server PvP. La scelta ci aveva deliziato, anche perché il level design delle nuove zone, così intricato e ricco di tesori e punti d'interesse, giovava tantissimo dalla necessità di muoversi via terra. All'improvviso, però, Blizzard ha fatto un passo indietro, rimandando il volo a una patch successiva alla 6.1 perché "non era ancora il momento". Nel giro di qualche mese, questo momento si è esteso all'infinito quando i ragazzi di Irvine, rappresentati da Ion Hazzikostas, hanno rivelato che il volo non sarebbe stato integrato affatto poiché le mappe di Warlords of Draenor non erano state programmate per sostenerlo. Ma come... prima dichiarano che arriverà con la prima patch, e poi che non era mai stato nemmeno preso in considerazione? A gettare ulteriore benzina sul fuoco è stata un'altra dichiarazione di Hazzikostas, che fondamentalmente ha "ricattato" la community, prendendo in ostaggio lo sviluppo di nuovi content per l'implementazione del volo. A irretire i fan non è stato tanto il cambio di rotta, quanto la strana contraddittorietà della decisione e la prospettiva di non avere nulla da fare per mesi. Anche perché, nel frattempo, si è sviluppato un altro problema ben più grosso: la guarnigione.

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Introdotta proprio con la nuova espansione, questa feature scimmiotta l'housing e consente ai giocatori di stabilire un avamposto personalizzabile con cui generare vari tipi di risorse e sbloccare vari bonus. Al di là del "grinding" sfiorato da chi ama crescere più personaggi, la guarnigione ha ben presto mostrato il fianco di Warlords of Draenor, trasformandosi più che altro nella principale attrazione del gioco, specialmente per chi ha raggiunto l'endgame e si dedica unicamente alle incursioni: una volta esaurito il content nelle zone di leveling, questo tipo di giocatore raramente esce dalla sua guarnigione, se non per recarsi nella zona d'incursione di turno, magari evocato dai suoi compagni o teletrasportato dai tool per la ricerca dei gruppi. In un certo senso, la guarnigione e il volo si mordono la coda a vicenda. L'integrazione del volo non cambierebbe molto le carte in tavola per chi non ha altro da fare che raccogliere risorse in guarnigione e fare incursioni di tanto in tanto, sminuendo irrimediabilmente il lavoro svolto sulle mappe; d'altra parte, nella guarnigione si concentrano talmente tanti benefici che non avrebbe neppure senso svolazzare via in cerca di erbe o minerali, come si faceva un tempo. Pressata comunque da una community che, dal canto suo, vedeva nella promessa infranta un segno di debolezza, Blizzard ha infine deciso di implementare il volo in Warlords of Draenor come ricompensa per una lunga e faticosa impresa che, una volta completata, a conti fatti lo renderà ulteriormente superfluo.

Il ritorno della Legione

Il che ci porta dritti dritti a un altro dietrofront degli sviluppatori, sul quale, effettivamente, è stata fatta ben poca chiarezza. I piani descritti in occasione del BlizzCon e degli incontri successivi all'annuncio di Warlords of Draenor sono evidentemente cambiati. In virtù del proposito di pubblicare le nuove espansioni del gioco a ritmo più sostenuto, Warlords of Draenor avrebbe dovuto seguire un percorso più breve, segnato da pochi "tier" o incursioni, tant'è che la questline leggendaria, a leggere la vecchia descrizione delle imprese, si sarebbe dovuta concludere proprio con la patch 6.2.

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Nel frattempo, però, Blizzard ha pubblicato una 6.1 veramente povera di contenuti, preceduta da un aggiornamento intermedio che ha implementato un'intera incursione. Questa nuova strategia ha confuso e interdetto non pochi fan, anche perché, a conti fatti, il tier della Fonderia dei Roccianera è durato quasi sei mesi. A fronte di un content endgame risicato, di un PvP moribondo e di un PvE per casual ancorato sotto diversi aspetti alla meccanica della guarnigione, Blizzard ha preparato un aggiornamento col proposito di mettere qualche cerotto e soddisfare ogni tipo di giocatore, o quasi. Sul fronte della narrativa, non ci possiamo lamentare: la storia prosegue lungo la timeline alternativa creatasi col viaggio nel passato di Garrosh. Morto il figlio, Grommash Malogrido ha rifiutato il sangue demoniaco di Mannoroth ed è stato fatto prigioniero da Gul'dan, il quale ha trasformato il signore della guerra Kilrogg nel primo ibrido della Legione. Ora, aiutato dai demoni di Archimonde, lo stregone si prepara a lanciare il suo ultimo attacco dalla Cittadella del Fuoco Infernale: i giocatori dovranno introdursi nella fortezza e sventare i piani del nemico. Tutto ciò, ovviamente, si traduce in una nuova incursione a quattro livelli di difficoltà (ricerca delle incursioni, normale, eroico e mitico) che comprende ben tredici boss. Il bottino include un nuovo completo per ogni classe, naturalmente, ma anche una piccola novità: piuttosto che essere tutti dello stesso livello, la qualità dei nuovi oggetti migliorerà man mano che ci si inoltra nell'incursione, in modo che le armi e le armature presiedute dagli ultimi boss siano oggettivamente migliori di quelle ottenibili all'inizio. La Cittadella del Fuoco Infernale, tra incontri inediti e boss nostalgia, si erge in una "nuova" regione, e cioè quella Giungla di Tanaan che finora abbiamo potuto visitare soltanto durante il prologo dell'espansione. I giocatori adesso potranno tornarci ed esplorarla a fondo, completando le missioni legate ai nuovi hub di fazione.

Il fuoco dell'inferno
Il fuoco dell'inferno

La questline leggendaria di Khadgar, naturalmente, proseguirà di pari passo con l'esplorazione della Giungla di Tanaan e la sconfitta dei boss nella nuova incursione, ma sarà anche legata a doppio filo con le nuovissime missioni navali implementate nella guarnigione. Si tratta di un altro gioco nel gioco (nel gioco!) e cioè una specie di gestione strategica del cantiere navale e della flotta ivi ormeggiata, che può essere anche potenziata: starà al giocatore scegliere quale imbarcazione mandare in missione, sfruttandone le peculiarità per affrontare al meglio i pericoli marittimi cui va incontro. Inutile dire che alle nuove missioni sono legate ricompense in oro, in equipaggiamento, in risorse e in mascotte. Sfortunatamente, il cantiere navale, per quanto intrigante, non porrà freno all'andazzo "guarnigione-centrico" di quest'espansione, che pare proprio dovremo rassegnarci a sostenere fino alla fine. Per i giocatori più casual, comunque, si accende una piccola luce in fondo al tunnel grazie all'implementazione di una serie di content meno impegnativi, cadenzati attraverso l'innovativo sistema ad eventi bonus: in buona sostanza, ogni fine settimana un certo tipo di content offrirà dei bonus rispetto al solito, e il ventaglio è piuttosto ampio visto che comprende le missioni per i cristalli Apexis, i duelli tra mascotte e le spedizioni per cinque giocatori. Quest'ultime, peraltro, sono state finora bellamente ignorate una volta superato il threshold necessario a entrare nelle incursioni, ma i nuovissimi Viaggi nel tempo dovrebbero rinvigorire l'interesse della community, specialmente di quei giocatori che si sono persi The Burning Crusade e Wrath of the Lich King. L'evento bonus in questione, infatti, permette di accedere a una versione normalizzata di quei vecchi dungeon per ottenere delle ricompense aggiornate, invece, al livello effettivo del giocatore. Diciamocelo, si tratta di un riciclo bello e buono di content, propinato però in modo da non sprecare alcuni tra i dungeon migliori della storia di World of Warcraft e rendere un po' meno noiosa la ricerca di vecchi bottini per la trasmogrificazione. I giocatori in cerca di emozioni forti, invece, potrebbero preferire il nuovo livello di difficoltà mitico per le spedizioni di Warlords of Draenor, che consente di trovare oggetti della stessa qualità delle incursioni.

Il fuoco dell'inferno

Tirando le somme

Dopo aver passato mesi a trucidare orchi su orchi nelle sale della Fonderia dei Roccianera, il cambio di ambientazione farà bene agli amanti delle incursioni che, per primi, hanno sempre lamentato una certa lentezza, da parte di Blizzard, nello sviluppo degli aggiornamenti più importanti.

Il fuoco dell'inferno

La paura che si possa ripetere il dramma di Mists of Pandaria, con i suoi dieci mesi e passa di iato tra l'ultimo aggiornamento e l'espansione successiva, è ancora tanta, e le ultime scelte dei capoccia di Irvine - complicate, senza dubbio, dalla pubblicazione di Heroes of the Storm e dai lavori incrociati che si susseguono su Overwatch, Hearthstone e StarCraft II - ci hanno lasciato un po' con l'amaro in bocca. Non si può effettivamente pubblicare una major patch stitica come la 6.1 e poi, mesi dopo, ammettere che era povera di contenuti perché il team se n'era appena andato in vacanza. Le ultime gaffe, come quella appena menzionata o la controversia sul volo, hanno messo un enorme punto interrogativo sul futuro di un'espansione che era partita meravigliosamente e che sembra aver messo il freno a mano, nonostante la qualità indubbiamente altissima dei contenuti proposti. La Cittadella del Fuoco Infernale, così come l'intera patch 6.2, nonostante l'ovvio riciclo di asset, garantiranno ai sottoscriventi qualche mese di divertimento e di relative novità, ma Blizzard deve svegliarsi e preparare contenuti - e non scuse! - da sciorinare non appena l'interesse ricomincerà a calare, o il prossimo crollo di abbonamenti potrebbe essere ancora più pesante e, be', tutt'altro che fisiologico.

Note della patch 6.2: Furia Infernale