Iniziamo dalle definizioni: Dual Gear è uno strategico a turni con mech, alla ricerca di fondi su IndieGoGo. Attirò la nostra attenzione perché già dalle immagini e dai video sembrava un prodotto di buona qualità, soprattutto per essere realizzato da uno studio indipendente di cui non si sapeva nulla. Così abbiamo deciso di scaricare la versione pre-alpha (0.50) e provarlo, per scoprire cosa ha da offrire e raccontarvelo.
Guardando le immagini è facile fraintendere lo stile di gioco. Apparentemente sembra essere tutto tranne che uno strategico. Invece, prendendo parte al tutorial, emerge subito la vera natura del gameplay. Nei primi minuti di gioco ci vengono spiegate tutte le meccaniche di base, decisamente intuitive ma non banali come potrebbero sembrare. Abbiamo così appreso come il movimento è legato a una barra che rappresenta in punti azione, come possiamo orientare la telecamera e, soprattutto, come si combatte. I primi nemici da affrontare sono delle semplici torrette, ma è l'azione in sé a non essere scontata come poteva sembrare a un primo sguardo. I mech sono dei bestioni molto pesanti e molti dei loro attacchi hanno una gittata limitata, quantomeno per ottenere il massimo dell'efficacia. Così apprendiamo subito che conviene avvicinarsi al bersaglio prima di prendere la mira e sparare. Ci sono però delle controindicazioni. La più rilevante è che, nonostante il turno sia il nostro, muoversi troppo ci espone alla rappresaglia del nemico, che può spararci addosso. Poco male quando si hanno molti punti azione, perché evitare gli attacchi avversari non è difficilissimo. Quando è però rimasta poca autonomia, bisogna imparare a valutare bene cosa fare: avvicinarsi per colpire con più efficacia, rischiando però di subire dei danni una volta impossibilitati a muoversi? Oppure provare un attacco dalla distanza con il rischio di ottenere magri risultati, ma rimanendo fermi in una posizione sicura?
Abbiamo provato Dual Gear, strategico a turni a base di mech in cerca di fondi su IndieGoGo
Metallo fumante
Capite le azioni di base, il tutorial fa scendere in campo altri mech alleati, tutti controllabili direttamente. I mech hanno a disposizione diverse armi: da mitragliatrici a fucili a pompa, passando per veri e propri cannoni.
Non mancano missili a ricerca e razzi più potenti ma meno precisi. In caso di necessità è anche possibile ripiegare su attacchi da mischia con pungi o lame. Ovviamente più l'attacco è dispendioso in termini di punti azione, più è efficace. Alcuni possono distruggere torrette e nemici più deboli con un colpo solo. Anche gli attacchi da mischia sono molto potenti, ma vista la loro natura sono anche i più rischiosi. Quando si dispone di più unità da controllare, i round vengono divisi di netto: prima agisce il giocatore con tutte le sue unità, quindi tocca alla CPU con le sue. Dopo aver distrutto le torrette, il tutorial ci mette a confronto con i primi mech avversari. La strategia per affrontarli è leggermente diversa da quella appena usata per le torrette. Intanto sono più resistenti, e quindi è difficile riuscire ad abbatterli con pochi colpi; inoltre fanno più male e scoprirsi troppo può rivelarsi deleterio. L'obiettivo è distruggere le loro corazze e quindi colpire le parti scoperte, molto più fragili. Torniamo un attimo alle armi. Ogni attacco può avere diversi effetti: ad esempio le mitragliatrici permettono raffiche che causano danni limitati su diverse parti del corpo per ogni proiettile andato a segno; mentre un missile causa un danno più grosso ben localizzato (i mech sono divisi in zone, tutti con la propria resistenza). La vittoria arriva senza troppi problemi (anche perché è il tutorial). Possiamo quindi entrare nel gioco vero e proprio.
Difficoltà crescente
La prima missione inizia con un elicottero che ci lascia in una base nemica. Davanti a noi abbiamo diverse torrette, molte più di quelle viste nel tutorial. Ovviamente sono tutte attive. Ce ne sono di due tipi: quelle con mitragliatori, che già conoscevamo, e quelle lanciamissili, ancora inedite.
I nostri mech, quattro in totale, non sono più quelli di prima e dispongono ora di molte più armi. Durante il primo turno riusciamo a distruggere due torrette. Il turno avversario ci causa qualche difficoltà, visti i danni che subiamo. Scopriamo però che possiamo usare le torrette nemiche come coperture dai proiettili: basta tenerle sulla traiettoria di un attaccante e il gioco è fatto. Tocca di nuovo a noi. Tutti i mech sono sopravvissuti, nonostante alcuni valori di resistenza siano scesi. Rispetto al turno precedente cerchiamo di dare più incisività alla nostra azione e diamo fondo all'arsenale che ci portiamo dietro per distruggere le torrette il prima possibile. Impieghiamo un terzo turno per farcela, ma purtroppo non c'è tempo per gioire, visto che arrivano subito dei mech ostili. Ci facciamo coraggio e li ingaggiamo, scoprendo che anche tra loro c'è chi preferisce la mischia alle sparatorie. I loro pugni e le loro lame fanno davvero male! Fortunatamente sono soltanto in tre e vuoi la superiorità numerica, vuoi la forza dei nostri mezzi, riusciamo a batterli dopo appena tre turni. Con ancora l'ultimo mech da terminare, arriva però un'altra sorpresa: altri mech ostili, molto più forti dei primi. Il gioco si fa duro. Scaldiamo i missili e li bombardiamo, ma in questo caso non vanno giù velocemente come gli altri. Veniamo rallentati anche nei movimenti, perché sono più reattivi rispetto ai loro compari. Che fare?
La campagna stenta a decollare
Sarebbe davvero un peccato che Dual Gear non riuscisse a raccogliere 60.000 dollari su IndieGoGo. Purtroppo la campagna non è proprio definibile di successo, visto che dopo un mese ha raccolto appena diecimila dei sessantamila dollari richiesti. Se siete stati anche soltanto incuriositi da questo articolo, dategli una chance, magari dopo aver provato la versione pre-alpha, completamente gratuita.
Qualche valutazione provvisoria
Lo scontro prosegue, alla fine abbiamo la meglio, ma non ne usciamo indenni. Finita la prova possiamo anche dare alcune impressioni sul gioco, anche se ovviamente sono provvisorie come la versione pre-alpha che abbiamo provato.
Intanto è giusto fornire qualche valutazione tecnica: i modelli dei mech non sono troppo complessi e le texture che li ricoprono non sono allo stato dell'arte, ma rendono bene il feeling tipico dei bestioni meccanici già visti in molti altri giochi. Meno incisivi gli scenari, decisamente spogli e piatti. Certo, trattandosi di una versione pre-alpha non ci si poteva aspettare molto di più, ma è giusto specificarlo per evitarvi qualsiasi inganno. D'altro canto il sistema di gioco funziona, nonostante manifesti ancora parecchi limiti. Ad esempio le rappresaglie durante i nostri turni di movimento hanno senso, ma solo quando i nemici rispondono con armi da fuoco. Capita invece di attrarre l'ira di avversari specializzati nel corpo a corpo, spesso posizionati molto lontano dal nostro mezzo. Bene, in ogni occasione, qualsiasi fosse la distanza a separarci, sono riusciti a raggiungerci e a colpirci. Così è come avergli dato più di una doppia azione per turno, perché sono in grado di percorrere distanze impossibili durante un turno normale! Altro problema che andrebbe risolto è quello dell'icona del joypad al centro dello schermo (tranquilli, si può giocare anche con mouse e tastiera), che è davvero fastidiosa. In che senso? Per ora non sparisce mai, quindi finisce per coprire i nemici che stiamo mirando. Ovviamente ci teniamo a ribadire che, nonostante alcuni di questi problemi siano rilevanti, stiamo sempre parlando di una versione pre-alpha, ossia a un prodotto ancora molto acerbo. Per il resto la prova su strada ci ha convinti e crediamo che valga la pena dargli fiducia.
CERTEZZE
- Sistema di gioco interessante
- Ha grosse potenzialità
DUBBI
- Build ancora molto acerba
- Vanno rivisti alcuni aspetti