Tra pochi mesi sarà passato un anno dall'annuncio bomba di Microsoft all'E3 2015, dove Phil Spencer ufficializzò l'arrivo della retrocompatibilità su Xbox One. Una feature lungamente richiesta e che è stata accolta con enorme entusiasmo dall'utenza. Poter far girare i titoli Xbox 360 su un'architettura completamente diversa sembrava un traguardo impossibile, tanto che, nel corso di un'analisi effettuata da Digital Foundry, fu definito un vero miracolo. Lo stesso Spencer dichiarò su Twitter di non poter svelare il segreto prima dell'annuncio ufficiale, ma che avrebbe voluto esortare gli utenti a non rivendere i propri titoli Xbox 360. L'approccio per portare l'emulazione su Xbox One è aggressivo: anziché emulare il solo gioco, viene riprodotto quasi per intero sistema operativo Xbox 360, a partire dallo splash screen. È addirittura possibile richiamare l'indimenticabile Xbox Guide, mentre i salvataggi vengono gestiti via cloud per recuperare quelli vecchi, a condizione che siano stati precedentemente caricati. Con questi presupposti era auspicabile recuperare larga parte della libreria Xbox 360 su Xbox One, ma dopo quasi un anno il bilancio non è esattamente quello sperato.
Il piano uscite dei titoli retrocompatibili è meno esaltante del previsto
L'armata dei Live Arcade
Mike Ybarra del Team Xbox aveva già avvertito gli utenti sulla difficoltà di portare la retrocompatibilità su Xbox One, anticipando quelli che potevano essere potenziali problemi per il piano di distribuzione.
Microsoft ha spiegato come funziona l'emulatore: i titoli devono essere ricompilati per essere poi riconosciuti da Xbox One, una volta che la compatibilità è effettiva, è possibile scaricare il gioco dl proprio storico Xbox Live o inserire il disco originale Xbox 360 nel lettore della console. In entrambi i casi l'immagine del gioco viene comunque scaricata dai server Live; nel caso del supporto ottico, si tratta di un semplice check di genuinità, ma non è effettivamente possibile far partire il gioco dal disco per i motivi sopra esposti. Uno dei primi titoli resi disponibili nel programma Preview è stato lo storico Mass Effect, il primo indimenticabile capitolo della saga BioWare, ma non senza problemi nelle prestazioni. Questi elementi hanno insinuato il dubbio che l'emulazione fosse più complessa di quanto lectio pensare, e il day one pubblico non ha fatto che corroborare la sensazione. Il primo listino di titoli, inclusa una dozzina già disponibili per gli iscritti al programma Preview, annoverava una grande quantità di titoli Live Arcade, la categoria di prodotti inaugurata nel 2005 su Xbox 360, che comprendeva conversioni da sala giochi e produzioni minori. Pac-Man Championship Edition DX, Hexic, Geometry Wars e Limunes Live sono produzioni intramontabili che fa sempre piacere rivivere, ma l'utenza desidera gli esponenti tripla A, erano davvero troppe le assenze ingiustificate. I giochi maggiormente rilevanti sono arrivati a seguito di promozioni specifiche riguardo i seguiti di nuova generazione, per esempio Fallout 3 fu distribuito in bundle con il quarto capitolo della serie Bethesda, Just Cause 2 insieme a Just Cause 3, recentemente Alan Wake di Remedy in abbinamento con Quantum Break, di prossima uscita. I titoli retrocompatibili Xbox 360 sono diventati uno strumento di marketing nato da accordi con i publisher, che hanno reagito in maniera meno uniforme di quanto auspicabile. Qualcuno, come Rockstar Games e Activision, si è persino rifiutato inizialmente di entrare nel carro dei partner. Cosa accadeva nel frattempo nella tabella delle uscite standard? Per un certo periodo Microsoft ha garantito una release mensile di nuove aggiunte, comunque sempre minori e non esenti da problemi, per poi cambiare la propria strategia: adesso i titoli verranno effettivamente pubblicati quando saranno pronti, una decisione che si apre a diverse chiavi di lettura.
Ma quanto mi occupi?
Il listino attuale include prodotti come Braid, Assassin's Creed 1 e 2, Fable III, Portal, Doom e Doom II, la serie di Gears of War e Halo: Reach, ma mancano ancora molti titoli, come Call of Duy: Black Ops II, che si è rivelato, basandosi su un sondaggio, il gioco più desiderato dagli utenti insieme a Red Dead Redemption.
Tuttavia sono proprio le poche uscite rilevanti a risultare esposte alle problematiche; lo stesso Halo: Reach ha sofferto di problemi al frame rate all'uscita, poi risolti in seguito a un aggiornamento, stesso dicasi per Gears of War 3. Tornando a Red Dead Redemption, l'open world western di Rockstar ha fatto effettivamente capolino su Xbox Store, anche se per un periodo molto breve, insieme a Left 4 Dead 2. Nessuno dei due prodotti è al momento ufficialmente annunciato in uscita nel catalogo retrocompatibili. Il quadro che possiamo ricavare da queste piccole sbavature è che la casa di Redmond stia effettuando test per verificare la stabilità del codice riprodotto in emulazione. Un particolare curioso che abbiamo notato in tal senso è il considerevole aumento delle dimensioni dei titoli Live Arcade, che raggiungono medie anche superiori ai 700 MB e che sono quasi sicuramente correlate alla ricompilazione. Curiosamente, i giochi su disco non sembrano risentirne, mantenendo dimensioni simili agli originali. Non è semplice quindi capire se è il lavoro aggiuntivo di Microsoft sui titoli a rallentare la tabella di marcia della loro pubblicazione, o gli accordi e l'ostracismo dei publisher, o entrambi.
Uno sguardo al futuro
Diversi titoli più o meno ufficializzati continuano a mancare all'appello, tra questi la trilogia di Bioshock, Skate 3, Call of Duty: Black Ops e Halo Wars, che però è stato reso disponibile nel programma Preview, e quindi dovrebbe essere imminente. I tempi sembrano dilatati a tali livelli da giustificare qualche timore. Dall'inizio del nuovo piano di distribuzione, la frequenza delle uscite è notevolmente diminuita. Se Microsoft ha giustificato positivamente la decisione, dichiarando di aver seguito i feedback dei fan, considerando la questione da un diverso punto di vista, rilasciare i giochi "quando saranno pronti" sembra quasi l'ammissione che la priorità sia cambiata nel corso dell'anno. D'altronde Xbox One è attualmente al centro di una fase di unificazione con Windows 10 molto importante, si parla dell'arrivo delle universal app su console, una sempre più stretta parentela con l'applicazione Xbox su PC e nuove feature sul piano multimediale. Può darsi quindi che le risorse investite sul programma di retrocompatibilità siano diminuite una volta scesa la polvere dell'annuncio dell'anno scorso. Questo sarebbe francamente un peccato: la funzione può rappresentare un altro solido tassello nel piano di unificazione, unendo generazioni diverse sotto il marchio Xbox. La speranza è di vedere sempre più titoli di rilievo arrivare nel listino, sotto questo punto di vista è molto positiva l'apertura di una sezione Xbox 360 su Xbox Game Store, in modo da agevolare le ricerche dei giochi. Non ultimo, ogni gioco Xbox 360 inserito nei Games with Gold mensili risulta adesso completamente compatibile con Xbox One. Siamo curiosi di vedere gli sviluppi futuri.