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Le otto madri più atipiche dei videogiochi

In occasione della Festa della mamma ne abbiamo scelto otto tra le migliori, peggiori o più curiose del mondo dei videogame

SPECIALE di Massimo Reina   —   08/05/2016

ATTENZIONE: l'articolo contiene alcuni spoiler sui personaggi e sui videogiochi che le hanno viste protagoniste

"Mamma", mai parola partorita da mente umana fu più dolce, risuona più bella sulle labbra della gente, e noi italiani che siamo un po' mammoni ne sappiamo qualcosa. Si dice che non ci sia "velluto soffice come il grembo di una madre, né rosa radiosa come il suo sorriso, né sentiero così fiorito come quello lungo il quale è passata". E visto che oggi è un giorno speciale per loro, abbiamo pensato di omaggiarle a modo nostro con semplicità e un pizzico di ironia, stilando una Top 8 di quelle che per noi sono le "mamme" digitali più interessanti e in certi casi atipiche della storia dei videogiochi. Genitrici dall'indole pacifica come Mama o agguerrite aliene come la Asari Samara, sensuali come Sonya Blade o completamente fuori di testa come Dahlia Gillespie, la nostra è stata una scelta difficile, perché di personaggi interessanti in quel ruolo tra protagoniste, antagoniste o semplici spalle è pieno il mondo dei videogiochi. Ma lo spazio è quello che è, e visto che la nostra non vuole essere una classifica definitiva, ci auguriamo vogliate perdonare qualche dimenticanza o scelta, e che vogliate sfruttare l'articolo come spunto di discussione e riflessione tra di voi.

Festa della mamma anche in digitale: abbiamo scelto le otto più interessanti e atipiche dei videogiochi

Buone o cattive

Le otto madri più atipiche dei videogiochi

Iniziamo la nostra carrellata con una delle mamme più sexy dei videogiochi, cioè a dire Sonya Blade di Mortal Kombat. Nonostante abbia debuttato come madre solo di recente, questo personaggio è presente nel settore da tantissimi anni. Ha infatti esordito nella saga del famoso picchiaduro nel primo capitolo targato Midway rilasciato nel 1992. Creata ispirandosi alla figura dell'attrice e campionessa di arti marziali Cynthia Rothrock, fu inserita nel roster di combattenti per ultima, per offrire al pubblico una presenza femminile in un contesto di lottatori prettamente maschile. Quella però che prendiamo come riferimento in questo speciale è la Sonya di Mortal Kombat X di NetherRealm Studios, dov'è la sensuale e orgogliosa mamma di Cassie Cage, tenace figlia soldatessa sua e del mitico Johnny Cage, dal quale però si è separata nonostante sembri ancora nutrire dei sentimenti. La Blade è una donna impulsiva e dura, ma al contempo leale e fedele ai suoi ideali e alla sua famiglia. Perché nonostante il ruolo di Generale e di combattente per la salvezza degli abitanti dell'EarthRealm le impongono un atteggiamento distaccato e militare, Sonya si preoccupa veramente per il benessere dei suoi cari, come dimostra il finale del gioco Mortal Kombat X, anche se spesso ha un modo poco ortodosso di dimostrarlo.

Le otto madri più atipiche dei videogiochi

Totalmente all'opposto di Sonya in termini di bellezza e amore materno è certamente la figura di Dahlia Gillespie di Silent Hill. Proprietaria del Negozio d'Antiquariato Green Lion, questa quarantaseienne che sembra in realtà avere almeno il doppio dell'età dichiarata è a capo dell'Ordine, una setta religiosa che opera a Silent Hill e che ricorre spesso a omicidi, rapimenti, torture e ad altri atti di violenza per raggiungere i propri obiettivi. E visto che i suoi membri sono senza scrupoli, figuriamoci se il suo leader non ne sia l'emblema vivente: Dahlia, infatti, ha una figlia piccola, Alessa, che possiede poteri psichici, inclusi la telecinesi, la premonizione, e la proiezione astrale, a causa dei quali viene presa in giro da tutti i suoi compagni di scuola e additata come strega. Questi poteri sono legati a un Dio oscuro dell'Ordine, e visto che Dahlia è una mamma poco amorevole, usa un rituale per far uscire incinta la figlia sperando tramite lei di far nascere la divinità. Per accelerare il tutto, Dahlia incendia perfino la sua casa con dentro la povera Alessa, ma la ragazzina riesce a salvarsi, anche se con ustioni gravissime in tutto il corpo. A quel punto la madre che fa? Si impietosisce e facendo ammenda decide di rimediare? Assolutamente no: le fa un incantesimo che la tiene in vita e l'affida alle "cure" del Dr. Michael Kaufmann, un affiliato dell'Ordine, all'Alchemilla Hospital, ma solo per salvaguardare il Dio che tiene in grembo.

Regine della casa o di Regni oscuri

Le otto madri più atipiche dei videogiochi

Per fortuna che di Dahlia Gillespie ce n'è una sola. Uno dei personaggi - icona del mondo dei videogiochi alla voce "mamme" buone è invece la protagonista di Cooking Mama, serie sviluppata da Office Create e pubblicata in varie edizioni da Taito, Majesco e 505 Games, oltre che di altri giochi sul tema genitoriale. È lei che rappresenta forse meglio di tutte le altre la figura femminile della madre all'interno dell'universo dei videogiochi. Minuta, nascosta dietro a un grembiulino, i capelli raccolti in un fazzoletto, Mama ha un carattere vivace e giocoso, ed è sempre pronta a deliziare il marito Papa, i figli Ringo e Ichigo, e i videogiocatori con decine di piatti prelibati. Mama è infatti un'appassionata di cucina che ama anche insegnare agli altri come cucinare, gestire i lavori di casa, ma anche come avere un giardino sempre in ordine, accudire e crescere i bambini e imparare a cavarsela nei lavori fai da te.

Le otto madri più atipiche dei videogiochi

Insomma, la tipica mamma e moglie vecchio stampo tutta casa e famiglia, felice di donare un amore incondizionato ai suoi cari.

 Nulla a che vedere con la Regina delle ombre del videogioco ICO, indubbiamente una mamma da censurare. Per buona parte dell'avventura targata Team ICO e Fumito Ueda, il protagonista si prodiga per difendere Yorda, una ragazza che possiede delle insolite facoltà ma al contempo assolutamente vulnerabile, dai terribili esseri fatti d'ombra che tentano in tutti i modi di rapirla e trascinarla nell'oscurità. A un certo punto arriva perfino a chiedersi se non stia sbagliando a cercare di portarla con sé fuori dal luogo dove si trovano bloccati, soprattutto dopo aver incontrato la madre della giovane, la Regina d'Ombra, che gli sembra preoccupata quando gli dice che la figlia non può vivere fuori dal castello. "È così, saresti tu quello che porta in giro senza meta la mia Yorda", esordisce la sovrana al primo incontro con Ico. "Sai chi è questa ragazza? Questa ragazza è la mia unica e adorata figlia. Smettila di sprecare il suo tempo con lei! Yorda vive in un mondo diverso da quello dei bambini con le corna!" In realtà quello della Regina verso la figlia non è amore materno, ma semplice interesse per il fatto che le serve per impossessarsi della sua energia vitale, così da poter ingannare la morte e prolungare la sua esistenza. Con buona pace dei sentimenti più puri.

Mamme e laboratori, gioie e dolori

Le otto madri più atipiche dei videogiochi

Cosa fareste se a un certo punto vi ritrovereste nel bel mezzo di un'apocalisse zombi bloccati nel sottosuolo e con accanto vostra figlia? La nostra speranza è quella che evitereste di agire come la signora Annette Birkin di Resident Evil 2. Ricercatrice alle dipendenze della Umbrella Corporation, come del resto il marito, il Dr. William Birkin, Annette è una donna un po' paranoica, ossessionata dalle ricerche sul Virus G che il compagno ha ottenuto combinando il codice genetico mutato di Lisa Trevor con il Virus-T. E lo è al punto da trascurare il suo ruolo di mamma: non a caso la figlioletta Sherry ha difficoltà a interagire con gli adulti. Si ricorda di lei solo per nascondere un campione dell'agente patogeno in un medaglione che le dona, e quando la squadra Alpha della Umbrella fa irruzione nel laboratorio dei Birkin con l'intento di rubare il loro lavoro e ferisce a morte William che per vendicarsi si inietta il virus e si trasforma in un mostro, Annette non esita a chiamare la ragazzina a scuola ordinandole di andare a casa, recuperare il medaglione e nascondersi nella stazione di polizia di Raccoon City in sua attesa. Si redime nel finale, quando poco prima di morire, spiega ai protagonisti come fare per sviluppare un antivirus chiamato DEVIL per salvare Sherry (a cui il padre mutato ha impiantato un embrione), chiedendo poi loro di riferire alla bambina che anche se non le aveva dimostrato spesso affetto e aveva fallito come madre, le aveva sempre voluto bene.

Le otto madri più atipiche dei videogiochi

Altra figura non proprio materna ma stavolta non certo per causa sua è quella dell'inquietante Alma Wade di F.E.A.R. e F.E.A.R. 2: Project Origin di Monolith Productions. Visivamente ispirata al personaggio di Samara Morgan del film The Ring, Alma diventa infatti madre suo malgrado a soli quindici anni, dopo che la sua esistenza è stata a dir poco triste. Dotata di grandi poteri psichici, Alma viene infatti segregata all'età di tre anni e utilizzata dalla Armacham Technology Corporation, un'industria fornitrice di materiale bellico per il Ministero della Difesa statunitense, per una serie di terribili esperimenti volti a scoprire la fonte dei suoi poteri, e il modo in cui questi potrebbero essere controllati e sfruttati. Ad un certo punto la ragazzina si ribella, così per tenerla sotto controllo e impedirle di distruggere i laboratori e continuare a colpire gli scienziati che "lavorano" su di lei per creare dei cloni, viene messa in coma farmacologico in una struttura sferica all'interno di una struttura segreta. In seguito dal suo DNA vengono generati degli embrioni e, come detto, a quindici anni dà alla luce il primo prototipo. Alma non sembra provare emozioni per quelli che sono comunque suoi figli, accecata com'è dalla collera e da quel desiderio di vendetta verso chi ha abusato di lei. Eppure anche nel deserto più arido può nascere un fiore, e in alcuni casi questi può diventare un segno di speranza in qualsiasi essere umano. Così Alma sembra provare dei sentimenti materni verso il figlio che concepisce deliberatamente con Becket, il protagonista di Project Origin.

Mamme spaziali e mamme speciali

Le otto madri più atipiche dei videogiochi

Ricordate le Asari, la specie mono-sesso della serie Mass Effect native del pianeta Thessia, femminili nell'aspetto e dal forte istinto materno? Ebbene, noi di questa razza abbiamo scelto Samara, perché incarna a nostro parere la forza al femminile ma senza per questo perdere un certo spirito protettivo. Ligia al dovere, sensuale e letale, Samara è una Justicar, cioè a dire un antico ordine di guerriere che ha lo scopo di proteggere i più deboli e punire i cattivi, non importa chi. Non a caso il videogiocatore fa la sua conoscenza su Illium, nella città di Nos Astra, mentre dà la caccia a una delle sue tre figlie, Morinth, affetta da Ardat-Yakshi. Quest'ultima è una rara disfunzione genetica che colpisce in particolare il sistema nervoso delle Asari e che viene considerata una vergogna da queste ultime. Chi subisce tale condizione, infatti, provoca la morte del partner durante un atto sessuale, causandogli un'emorragia cerebrale. Di contro, l'Ardat-Yakshi diventa più intelligente, più forte e più letale dopo ogni rapporto. Samara insegue la figlia per secoli, decisa a compiere il sacrificio di uccidere un proprio figlio per il bene di centinaia di potenziali vittime.

Le otto madri più atipiche dei videogiochi

Ma la nostra Justicar non dimentica i sentimenti, e a seconda delle scelte fatte dall'utente in Mass Effect 2, è possibile rivederla in Mass Effect 3 mentre cerca di portare in salvo dal pianeta Lesuss le altre sue due figlie, Falere e Rila, durante un attacco dei Razziatori. L'ultimo personaggio che prendiamo in esame per il nostro speciale è Martha Lipponen di Valkyria Chronicles, che ha l'onore di chiudere l'articolo. D'altronde non potevamo che farlo con una figura materna dolce, ma anche coraggiosa e positiva. Martha è la maggiore di tre sorelle ed è cresciuta in una famiglia felice molto unita. Ha una personalità forte e positiva e ama prendersi cura degli altri, pronta a donare un sorriso a tutti coloro che incontra e che sono in difficoltà. È stata lei a fare da babysitter e da sorella maggiore a Welkin e Isara Gunther, e questo anche dopo che i due sono cresciuti. Perfino dopo essersi sposata e aver avuto quattro figli, ed essersi trasferita in una casa vicino alla tenuta dei Gunther, non ha mai abbandonato Welkin e Isara, aiutandoli per esempio quando a seguito dell'invasione delle truppe imperiali dovevano preparare l'evacuazione della cittadina di Bruhl. E questo nonostante portasse in grembo il quinto figlio che avrebbe poi partorito durante gli eventi citati. Insomma, che donna e che mamma!