Se pensavate che di MOBA che ce n'erano già troppi sul mercato, allora non avete ancora visto il nuovo titolo di NC Soft, azienda sud coreana nota ai più per i suoi MMORPG sviluppati internamente o pubblicati per conto di software house terze. Tra i primi figurano Aion e i due Lineage, mentre nel ruolo di publisher NCSOFT si è occupata della serie Guild Wars sviluppata da ArenaNET e di WildStar di Carbine Studios, entrambi arrivati sul mercato con la pretesa di insidiare sua maestà World of Warcraft. Un po' come accaduto con i massime multiplayer online game, anche il mondo dei Multiplayer Online Battle Arena sta seguendo una strada analoga, con sempre più studi che stanno cercando di sviluppate alternative accattivanti puntano essenzialmente sullo stravolgimento della formula classica, nata con Defense of the Ancients. Attualmente solo Heroes of the Storm e Smite sono riusciti nell'intento di offrire un punto di vista diverso sul genere ricavandosi una consistente fetta di appassionati che hanno preferito un ritmo più veloce e maggiore dinamicità rispetto a quanto offerto da Riot e Valve. Con Master X Master anche NCSOFT vuole provare a guadagnarsi il suo posto in un mercato oramai saturo, puntando pesantemente sull'azione e su meccaniche fresche per il genere. Noi abbiamo avuto l'occasione di provare l'alfa durante una sessione privata organizzata dagli sviluppatori che hanno colto l'occasione per presentarci il titolo, raccontarci la sua genesi e illustrarci nei dettagli la prominente componente strategica ci Master X Master.
Abbiamo provato l'alpha di Master X Master, il nuovo action MOBA sviluppato da NCSOFT
Tag Team
Sebbene a una prima occhiata Master X Master possa sembrare molto simile agli altri MOBA già presenti sul mercato, bastano pochi minuti di gioco per accorgersi di alcuni fattori cruciali che vanno a differenziarne il gameplay rispetto ai concorrenti.
Nell'alpha che abbiamo provato e che andrà online tra qualche tempo erano presenti due modalità (una PvE e l'altra PvP) e trenta eroi, tutti debitamente differenziati secondo le tre classiche statistiche chiave: danno da arma, potere delle abilità e capacità di sopravvivenza. Senza alcuna sorpresa dunque i primi punteranno pesantemente sui danni forniti dalle loro armi di ordinanza, i secondi sull'efficacia delle abilità che possono essere offensive oppure difensive grazie a buff e cure da fornire ai propri compagni di squadra, mentre gli ultimi sono i classici tank con tanti punti vita e armatura. Nell'ora scarsa a nostra disposizione non abbiamo potuto fare altro che passare in rassegna molto velocemente ciascun personaggio, concentrandoci solamente sull'utilizzo di alcuni di essi anche perché l'innovazione più dirompente di Master X Master riguarda proprio la possibilità di utilizzare due personaggi all'interno della stessa partita grazie al "Tag System", che permette di passare agevolmente da uno all'altro utilizzando il tasto dedicato. La sostituzione è praticamente istantanea, ma richiede un cooldown di una quindicina di secondi per essere ripetuta e basta che ne muoia uno per rispedirci al nexus ad aspettare il respawn. Metabolizzata questa meccanica abbiamo deciso di entrare in partita utilizzando il Death Knight, classico cavaliere dedito ai danni da mischia con il suo spadone, affiancato dalla maga del gelo Asle, ottimo personaggio di supporto che oltre a danneggiare direttamente gli avversari, li rallenta progressivamente. Inutile dire che avere a disposizione dieci eroi in un team di cinque giocatori apre a una serie vastissima di possibilità in termini di composizione della squadra e di sinergie delle abilità, con l'assetto di un team che nel giro di un paio di secondi può cambiare radicalmente da una configurazione offensiva e una più difensiva. Il "Tag System" è sicuramente l'aspetto più interessante di Master X Master soprattutto per le profonde implicazioni strategiche che si porta dietro, ma allo stesso modo con il poco tempo a disposizione non abbiamo potuto fare altro che scalfire questo complesso sistema che ci riserviamo di approfondire con maggiore calma in occasione dell'alfa.
PvE e PvP
Approfondire le meccaniche di ogni personaggio per trovare le combo e i counter migliori sarà il fulcro del multiplayer competitivo, mentre nel PvE la tattica ruoterà attorno alle abilità dei potenti boss che ci attendono alla fine di ogni stage. Quest'ultimo aspetto è strutturato come una vera e propria campagna da affrontare da soli o in cooperativa, formata da 20 livelli strutturati in maniera piuttosto standard: dopo aver selezionato i personaggi ci siamo ritrovati all''interno di un mappa divisa in stanze da ripulire dai nemici controllati dall'intelligenza artificiale prima di poter continuare con l'obiettivo di raggiungere il boss di turno.
In tal senso, NCSOFT ha deciso di strizzare l'occhio ai suoi fan più fedeli, inserendo molti personaggi presi dagli altri franchise della società sud coreana: noi ad esempio ci siamo trovati di fronte a Po Hwaran direttamente da Blade & Soul. Sul fronte PvP invece, la base rimane sempre quella tradizionale: due team di cinque persone ciascuno si sfidano per conquistare la base avversaria facendosi largo in una mappa formata da tre linee presidiate da una serie di torri e delimitate da una giungla esplorabile, all'interno della quale si nascondono NPC più o meno potenti e parecchi punti di controllo per ottenere vision, nascondersi e pianificare attacchi a sorpresa anche piuttosto elaborati. In ogni linea fanno capolino a intervallo regolari file di minion che si dirigono inesorabilmente verso il nexus avversario attaccando qualunque cosa di ostile gli si pari davanti. Personaggi non giocanti, minion e obiettivi permettono di aumentare il punteggio della propria squadra, fondamentale per vincere la partita. Innanzitutto ogni cento punti viene evocato un titano che si accoda ai minion della corsia centrale e, secondariamente, se allo scadere del tempo limite di 25 minuti nessuno ha distrutto il nexus avversario, vince chi ha fatto il punteggio più alto. Dove Master X Master riesce a distinguersi è nel gameplay, di fatto un ibrido molto votato all'azione. Al posto del movimento punta e clicca tipico del genere, il giocatore controlla il proprio personaggio con il più dinamico WASD affiancato da salto e scivolata, direzionando gli attacchi con il mouse senza la necessità di cliccare sul bersaglio per danneggiarlo. A questo si uniscono le classiche abilità, da migliorare ad ogni nuovo livello, mentre mancano il negozio e gli oggetti da acquistare durante la partita. Dopo un iniziale fase di disorientamento abbiamo progressivamente preso confidenza con il control system e il cambio degli eroi, alternando attacchi ed abilità con sempre maggiore scioltezza catturati dal vorticoso susseguirsi di combattimenti, ai quali molto spesso hanno preso parte tutti i componenti di entrambi i team. La partita è stata indubbiamente divertente e godibile, ma quando si parla di un genere estremamente polarizzato nel quale i giocatori sono estremamente fedeli al loro titolo preferito, diventa molto difficile ritagliarsi lo spazio necessario per sopravvivere. Le idee interessanti non mancano, la realizzazione tecnica è buona, ma nonostante ciò la strada di Master X Master sarà tutta in salita.
CERTEZZE
- Meccanica del Tag interessante
- La campagna PvE aggiunge contenuti al multiplayer
- Ritmo di gioco sostenuto
DUBBI
- Il bilanciamento degli eroi rimane un'incognita
- Imporsi tra i MOBA sarà molto difficile