A distanza di diversi mesi, torniamo a occuparci di Paladins. Lo facciamo approfittando del suo ingresso nella fase open beta, con il quale Hi-Rez Studios ha ottenuto dai videogiocatori un ottimo riscontro. In poco tempo, Paladins ha infatti scalato la classifica dei titoli più gettonati su Steam, combinando la forza attrattiva del suo modello free-to-play con delle dinamiche ibride tra shooter e MOBA, che privilegiano l'azione. Il gioco sviluppato dalle stesse menti di Tribes e Smite ha in verità attirato a sé anche qualche critica, legata a una serie di aspetti che a detta di alcuni Hi-Rez avrebbe copiato da Overwatch. Effettivamente, di elementi in cui Paladins si dimostra quantomeno simile al gioco di Blizzard (e non solo) ce ne sono, ma è del resto vero che anche quest'ultimo ha tratto a sua volta ispirazione da Team Fortress 2, pietra miliare del genere. Un genere che in tempi recenti si è comunque dimostrato aperto a diversi tipi di soluzioni, all'interno del quale Paladins prova a portare il suo contributo: vediamo insieme di che sostanza è.
Tra luci e ombre, Paladins merita di stare sotto osservazione fino all'uscita della sua versione finale!
Un payload per domarli
L'esperienza di gioco di Paladins è attualmente divisa in due parti, entrambe sviluppate intorno al cosiddetto "payload". Per chi non ha familiarità con questo termine, ricordiamo che si tratta di un carico mobile, tipicamente scortato dalle due squadre a turni alternati verso un punto della mappa.
La prima modalità si chiama per l'appunto Payload (viva l'originalità!), e propone proprio quanto appena descritto: ogni squadra ha un totale di sette minuti per tentare di spingere quanto più lontano possibile il carico, mentre quella avversaria tenta naturalmente di mettere i bastoni tra le ruote. Vince la partita chi dopo i due round è riuscito a coprire la maggiore distanza, passando poi a chi ha impiegato il minor tempo nel caso in cui entrambe le squadre abbiano completato il tragitto al 100%. La modalità Siege, invece, è costruita su un'idea un po' più originale, in cui all'inizio di ogni round le due squadre sono chiamate a conquistare un punto al centro della mappa per ottenere un punto obiettivo. Una volta completata questa fase, anche da qui partirà un payload da portare fino all'area di respawn avversaria, ottenendo così un altro punto. Il team in difesa ha comunque la possibilità di pareggiare i conti, impedendo l'arrivo del payload a destinazione; vince chi alla fine arriva a quattro punti obiettivo totali. Si tratta di una variante inedita all'inflazionato concetto di carico da scortare, interessante soprattutto per la sua capacità di spingere entrambi i team a lanciarsi all'attacco all'inizio di ogni round. Solo conquistando l'aria centrale è infatti possibile chiudere il round sul 2-0, accontentandosi al massimo di un 1-1 nel caso in cui ci si ritrovi invece a difendere dopo la fase iniziale.
Luci e ombre
Passando ai personaggi presenti in Paladins, per ora ne possiamo contare diciassette, con l'intenzione da parte degli sviluppatori di estendere tale cifra in futuro. Non a caso, l'attuale formula a pagamento del Founder's Pack da 19,99 euro dà la possibilità di sbloccare immediatamente tutti gli eroi disponibili e in arrivo, nella speranza che Hi-Rez si muova in modo un po' più adeguato in questo ambito. Come abbiamo accennato in apertura, durante gli ultimi giorni si infatti è parlato della somiglianza di Paladins con Overwatch, evidente nel design dei personaggi quasi al limite dell'imbarazzante.
Nonostante i recenti sforzi di Todd Harris, COO di Hi-Rez, destinati a ricordare che la timeline di questo progetto trova la sua origine in periodi precedenti all'arrivo del titolo targato Blizzard, è inevitabile che alcune cose che lo compongono sappiano di già visto. Nascondersi dal fatto che Overwatch sia un successo anche sul piano del marketing vorrebbe dire fare un errore imperdonabile, ed è per questo che trovandosi davanti a Fernando, un tank con uno scudo energetico, finisce per far pensare subito a Reinhardt. Se si trattasse di un singolo caso esso potrebbe anche passare inosservato, ma vi assicuriamo che le analogie tra i personaggi presenti nei due giochi sono così numerose da far quantomeno sorridere. Visto che le parole di Harris ci sono sembrate sincere (oltre che fondate), crediamo che non si tratti di un problema di copia, ma di appetibilità per un titolo come Paladins che a nostro avviso resta comunque in possesso di un ottimo potenziale. L'arena shooter di Hi-Rez riesce infatti a fare piuttosto bene in termini di divertimento, offrendo al giocatore un'azione frenetica che lo proietta all'interno del gioco in tempi piuttosto brevi. L'elevato numero di uccisioni presente in ogni partita suona tuttavia un campanello d'allarme, riguardante la gestione delle hitbox: queste si dimostrano in men che non si dica particolarmente magnanime, frutto forse dell'intenzione di Hi-Rez di aprire Paladins anche ai giocatori meno esperti. C'è però da dire che in alcuni casi abbiamo visto andare a segno colpi in modo decisamente troppo forzato. Un altro aspetto interessante di questo titolo è il sistema di carte con cui è possibile definire il "loadout" di ogni personaggio, personalizzandolo così per incontrare al meglio il proprio stile di gioco. Ognuna delle cinque abilità che contraddistingue ogni eroe può infatti essere potenziata in modo diverso a seconda della combinazioni di carte scelte, assicurando così ai giocatori di non trovarsi mai di fronte allo stesso tipo di personaggio. Le carte possono essere ottenute spendendo le monete accumulate insieme all'esperienza, per acquistare le casse d'equipaggiamento diventate ormai anch'esse un elemento portante dei titoli di questo genere.
È che mi disegnano così
La presenza di buone idee nel gameplay di Paladins si contrappone all'attuale incapacità di questo gioco di riuscire a graffiare in modo significativo. Al di là delle accuse di plagio, l'assenza di una pur minima ambientazione fa sì che i personaggi di Paladins appaiano anonimi e poco carismatici, lontani anni luce dai vari Winston, Tracer e Reinhardt diventati in tempi brevissimi delle icone.
Si nota inoltre che alcuni eroi hanno potuto contare su un tempo di sviluppo maggiore, che ha permesso loro di arricchirsi con animazioni migliori per le abilità, rispetto a quelli arrivati più di recente. L'assenza di elementi distintivi prosegue poi con le mappe, piuttosto scialbe e monotone anche perché presenti in numero abbastanza ridotto. Concludendo, possiamo dire che grazie ad alcune buone trovate e a un gameplay votato all'azione Paladins si dimostra meritevole di finire anche nel vostro radar, soprattutto se amate questo genere. Bisogna però sperare che i difetti riscontrati in questa fase possano diventare solo un ricordo, quando il gioco uscirà nella sua edizione finale.
Conclusioni
PRO
- Modalità Siege interessante
- Il sistema di carte rende vari gli eroi
- Divertente sin da subito
CONTRO
- Personaggi troppo simili a quelli di altri giochi
- Ancora grezzo in alcuni aspetti
- Non riesce a graffiare con convinzione