Se avete letto la nostra recensione di Little Nightmares, avrete probabilmente già intuito che il nuovo titolo di Tarsier Studio possiede un tocco particolare, mettendoci di fronte un'esperienza puzzle-platform fugace - nell'ordine delle quattro o cinque ore di gioco complessive - ma con qualche spunto interessante, specialmente dal punto di vista stilistico. I più informati sapranno che la versione digitale è disponibile dalla giornata di ieri, ma in alternativa è possibile ripiegare sulla versione pacchettizzata, acquistabile a partire da oggi in due varianti. All'edizione standard, offerta ad un prezzo di 24.99 euro e comprensiva della colonna sonora composta da Tobias Liljia, si affianca la Six Edition, che con l'aggiunta di altri dieci euro include una statuetta da 10 cm della protagonista, un poster in formato A3, un set di adesivi e un fumetto. Nonostante la breve durata della storia, in questo pezzo proviamo a inquadrare quale sia il modo più adatto per approcciarsi all'avventura e apprezzarne i punti di forza. Ovviamente segnaliamo la presenza di alcuni spoiler, pertanto vi suggeriamo di interrompere subito la lettura se preferite non rovinarvi la sorpresa. Se invece siete degli inguaribili curiosi, o se magari gradite ricevere qualche spiegazione in più sulle meccaniche di gioco proposte, questo articolo potrebbe fare al caso vostro.
Qualche indicazione su come approcciarsi alle fasi di gioco di Little Nightmares
Mettersi in ascolto dell’ambiente circostante
La storia di Little Nightmares si sviluppa interamente nel cuore de "Le Fauci", un inquietante vascello al cui interno si celano segreti lugubri e individui davvero poco raccomandabili. Quando incontriamo per la prima volta la piccola Six, adagiata all'interno di una valigia in una stanza spoglia, buia e umida, appare subito evidente che la ragazzina non se la stia passando proprio benissimo. Nell'arco di pochi minuti appare chiaro il suo proposito di lasciarsi alle spalle quello che, a tutti gli effetti, si rivela un luogo di prigionia. Per avere successo sarà però necessario superare una moltitudine di ostacoli minacciosi, che si ripresenteranno senza soluzione di continuità fino al colpo di scena conclusivo. Lo scenario di Little Nightmares è suddiviso in molti segmenti di breve estensione, che vanno superati individuando determinati oggetti o interagendo con alcune parti dello scenario.
Nei primissimi istanti di gioco è ad esempio necessario muovere una sedia per aprire una porta, o ancora spostare una cassa in prossimità di una leva per eliminare la corrente elettrica e attraversare alcuni spazi diversamente impossibili da valicare. In sede di recensione ci siamo soffermati sull'importanza della componente sonora. Sì perché, sebbene in Little Nightmares la musica sia stata volutamente relegata in secondo piano, ciò che assume maggior rilievo è l'ampia gamma di rumori che popola l'ambiente ovattato e misterioso delle Fauci. Prestando la dovuta attenzione a questi indicatori sonori, il fruitore ha l'opportunità di filtrare e interpretare meglio gli eventi, senza doversi preoccupare troppo della scarsa illuminazione dei livelli. Se ci si concentra sul piano squisitamente ludico, la risoluzione degli enigmi viene costantemente intervallata da frequenti e riuscite fasi di fuga, al cospetto di individui che minacciano l'incolumità di Six e che rischiano di mettere definitivamente fine ai suoi piani di lasciare il vascello. Il primo di questi brutti ceffi è il Custode, un bislacco individuo che, paradossalmente, è quasi privo di gambe ma in compenso possiede delle braccia oblunghe con le quali è in grado di raggiungere i luoghi più impensabili. Come se non bastasse, questo losco figuro è stato anche privato della vista, infatti indossa una specie di benda sugli occhi e si orienta prevalentemente affidandosi al suo olfatto. Trattandosi del carceriere, è ovviamente il primo individuo con cui tocca fare i conti, ed è proprio in questi momenti che la componente sonora inizia ad assumere una funzione importante, dandoci modo di capire se siamo stati scoperti. Riuscire a superare il Custode, senza fare una fine indegna, richiede una certa parsimonia nei movimenti e la capacità di mantenersi a debita distanza dalla minaccia. Non appena ci si troverà troppo vicini al nemico, costui non esiterà a mettersi sulle tracce del giocatore, annusando come un ossesso l'aria alla maniera di un esagitato cane da tartufo. In questi frangenti rimanere immobili servirà a poco, sarà invece preferibile velocizzare le operazioni necessarie a superare l'ostacolo presente in quel preciso istante e alzare i tacchi avendo cura di non fare troppo rumore, o viceversa nascondersi in luoghi poco visibili per decidere il da farsi con relativa tranquillità.
L’osservazione dei dettagli e della profondità visiva
Sebbene non manchi qualche sporadica minaccia secondaria, l'interazione proposta in Little Nightmares è quasi interamente orientata al superamento degli individui che si trovano a bordo della nave. Per farlo nel migliore dei modi, non bisogna perdere di vista i dettagli. La piccola Six non ha a disposizione degli strumenti veri e propri con i quali difendersi dal mondo esterno e, anche a causa delle dimensioni minute, non è in condizione di mettersi a correre a perdifiato.
In altre parole fareste meglio a scordarvi il dinamismo e la rapidità d'esecuzione tipica di altri eroi del genere platform tradizionale. In questo caso bisogna fare di necessità virtù ed entrare in sintonia con un'interazione e una fisica dei movimenti molto circoscritta. Sbagliare approccio significa automaticamente scavarsi la fossa da soli ed essere costretti a ricominciare da capo. E sebbene possa rivelarsi frustrante non riuscire a mettere in pratica la strategia pianificata, il game over ha degli effetti non particolarmente punitivi grazie ai frequenti checkpoint che danno sempre modo di riprendere la partita da un punto non troppo arretrato. Un altro fattore centrale, nel sistema di gioco di Little Nightmares, prevede l'adozione di meccanismi trial & error che si legano più alle fughe che alla risoluzione dei puzzle. La vera peculiarità risiede peraltro nell'alternanza tra la raccolta di oggetti utili o l'individuazione di elementi sensibili dello scenario, tramite i quali sarà possibile procedere. Il consiglio che possiamo darvi è quindi quello di osservare sempre attentamente i movimenti dei nemici e i luoghi dove potersi nascondere alla vista, prestando anche attenzione alla prospettiva, dal momento che non tutti gli anfratti permettono di non farsi individuare. Un'altra questione che merita di essere segnalata riguarda le inquadrature. Come avrete notato nei filmati, il gioco propone una visuale a scorrimento orizzontale, anche se non ci troviamo al cospetto di un titolo in 2D. Six è quindi libera di muoversi anche in profondità e non sempre il sistema di controllo si dimostra sufficientemente preciso nell'individuazione dei punti con i quali è possibile interagire. In questo senso diventa di vitale importanza concentrarsi sulla volumetria degli ambienti, prestando attenzione sia a dove si mettono i piedi che a tutte quelle pareti o quei materiali con i quali è possibile interagire, anche quando a prima vista potrebbero sembrare fuori portata. Ecco, adesso dovreste avere un'idea più chiara di cosa vi attende in Little Nightmares, ora tocca a voi!